Champions League
Inter, Hakan Calhanoglu il regista nonostante la botta
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3 settimane fail

Momenti di paura in casa Inter per il colpo alla caviglia di Calhanoglu, ma il centrocampista turco mantiene il punto e si spinge verso la regia del gioco.
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La partita di questa sera sarà molto importante per l’Inter, non solo perché andrà ad affrontare il Bayer Monaco, ma anche per il suo centrocampista turco Hakan Calhanoglu, che ha rischiato, per ben 3 volte, di indossare la maglia avversaria.
Una continua tentazione, di una squadra di altissimo livello, che il turco però è riuscito a respingere, come il canto di una sirena, per restare nel suo club neroazzurro.
Una fedeltà assoluta, che lo innalza alla élite della formazione centrocampista, ovviamente dovuta anche per il suo talento.
Una notevole inclinazione a combattere per la propria squadra quella di Calhanoglu, in quanto, nonostante nei giorni scorsi si sia infortunato alla caviglia durante gli allenamenti, ha deciso di scendere comunque in campo e disputare la partita di questa sera.
Una contusione che aveva spaventato, in un primo momento, lo staff interista, ma che poi è andato subito scemando, nella speranza di una prontissima guarigione.
Anche l’allenatore Inzaghi rassicura tutto il pubblico e la stampa calcistica durante la sua conferenza:
“Ha dolore, ma penso che ce la possa fare…”.
Hakan Calhanoglu perplesso ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La continua battaglia di Calhanoglu
Ormai confermato e affermato da tutti, Calhanoglu è un treno ad alta velocità, inarrestabile, che mai e poi mai si perderebbe l’opportunità di giocare in campo nel suo ruolo naturale, innato, quello da centrocampista.
Una parte che, nell’effettivo, gli era stata portata via nei giorni scorsi, in quanto, prima, con il Parma, aveva disputato la gara da mezzala, consegnando le chiavi del gioco a Asllani; e, in secondo luogo, che aveva dovuto condividere con Brozovic.
Ma adesso le cose cambieranno per Hakan Calhanoglu, poiché questa volta, come riportato in primis da la Gazzetta dello Sport, la regia del match gli spetta di diritto.
Una certezza dovuta anche dalla scelta del giocatore turco di restare nella formazione interista, al momento la maglia del cuore per eccellenza.
Quella stessa maglia che, per alcuni personaggi del suo entourage, iniziava a vacillare, ma che per il centrocampista Calhanoglu rimane ferma e solida, sulle sue spalle, probabilmente dovuta sia per la tifoseria nerazzurra, sia per il suo avanzamento tecnico, degno di nota.
Dunque, dopo la finale a Istanbul, sua casa natale, nel 2023, che lo aveva lasciato amareggiato per tutti i suoi trascorsi, è arrivato ora il momento per il calciatore turco di rifarsi la bocca, presentandosi in Champions League, in Baviera, con uno score vincente di tre gol.
Un punteggio più che positivo, che gli potrebbe valere come trampolino di lancio per l’Europa.
Champions League
Inter, il punto sui francesi in vista di Barcellona: Thuram e Pavard
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4 ore fail
28/04/2025
L’Inter viene da 3 sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia ed è attesa dal Barcellona. Thuram e Pavard sono acciaccati, ma c’è bisogno di tutti.
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La squadra di Inzaghi nel giro di una settimana si è vista passare davanti la Coppa Italia e anche parte dello Scudetto, visto il vantaggio del Napoli a così poche giornate dal termine.
La testa ora va alla sfida di mercoledì contro il Barcellona, che se prima era la ciliegina sulla torta di una stagione che potenzialmente sembrava essere incredibile, adesso diventa la priorità assoluta dei nerazzurri. Per fare due partite di altissimo livello c’è bisogno dell’aiuto di tutti e se da una parte sono tornati in rosa Dumfries e Zielinski, dall’altra sono ancora in dubbio Pavard e Thuram.

Benjamin Pavard ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, Thuram e Pavard ancora in forse
Per quanto riguarda il centrale ex Bayern Monaco, che ha messo male la caviglia nell’ultima sfida contro la Roma ed ha abbandonato il campo al 15° minuto, svolgerà in queste ore gli esami strumentali per verificare l’entità dell’infortunio. L’ultima parola però è sempre quella del giocatore che dovrà valutare se si sentirà in grado di scender in campo o meno, ma nel frattempo si scalda Bisseck.
Marcus Thuram invece, sembra essere sulla via del recupero, ma probabilmente scendere in campo mercoledì vorrebbe dire bruciare qualche tappa e rischiare di peggiore l’attuale problema fisico. Il francese è più probabile vederlo nella partita di ritorno che in quella di andata, ma Inzaghi vuole comunque aspettare le ultime sensazioni per capire se portarlo o meno a Barcellona.
Champions League
Champions League, svelati gli arbitri delle semi-finali: Inter affidata al francese Turpin
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5 ore fail
28/04/2025
La UEFA ha diramato le squadre arbitrali che dirigeranno i match valevoli per le semi-finali d’andata di Champions League
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Champions League, svelate la squadre arbitrali delle semi-finali

Uefa Champions League ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nelle ultime ore la UEFA ha svelato le squadre arbitrali che dirigeranno i match valevoli per le semi-finali d’andata dei match di Champions League.
Per quanto riguarda il match dell’Inter contro il Barcellona in programma mercoledì 30 aprile alle 21:oo allo stadio Montjuïc sarà diretta da una squadra arbitrale completamente francese con il fischietto della gara che sarà Clement Turpin.
Mentre per quanto riguarda l’altra semi-finale che mette di fronte PSG e Arsenal che si giocherà martedì 29 aprile sarà diretto dall’arbitro sloveno Vincic.
Di seguito le squadre arbitrali complete dei match:
ARSENAL – PARIS SAINT GERMAIN (martedì 27 aprile, ore 21:00)
Arbitro: Slavko Vinčić SVN
Assistenti: Tomaž Klančnik SVN e Andraž Kovačič SVN
Quarto uomo: Matej Jug SVN
Video Assistant Referee: Alen Borošak SVN
Assistente Video Assistant Referee: Dennis Higler NED
BARCELLONA – INTER (mercoledì 28 aprile, ore 21:00)
Arbitro: Clément Turpin FRA
Assistenti: Nicolas Danos FRA e Benjamin Pages FRA
Quarto uomo: François Letexier FRA
Video Assistant Referee: Jérôme Brisard FRA
Assistente Video Assistant Referee: Willy Delajod FRA
Champions League
Inter, Zanetti: “Una volta dissi che mi sarei gettato nel fuoco per Mourinho”
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4 giorni fail
24/04/2025
L’Inter di Inzaghi non riesce a raggiungere il traguardo raggiunto con la strepitosa formazione guidata dall’irriverente José Mourinho (quella del Triplete)
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L’Inter non riesce a diventare la prima squadra in Italia a raggiungere il Triplete per la seconda volta e si ferma (almeno per quest’anno). Brucia soprattutto aver perso con gli scomodi cugini rossoneri e chissà che non possa essere la fine prematura di una stagione che sembrava promettere tutto, forse troppo!
In tutta onestà va detto che la squadra che ha vinto praticamente tutto era un’Inter davvero troppo forte, troppo unita e che passava la palla a memoria. Poi c’è la figura di José Mourinho che era diventato popolare per assorbire e canalizzare ogni genere di critica. Aveva la sua tecnica: provocava lo scontro verbale, era irriverente e anche un po’ arrogante e lo faceva per essere al centro delle critiche ma anche per esonerare la squadra che si allenava e si concentrava.
Quella squadra lì, che tutti i tifosi nerazzurri ricordano con commozione: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu, Zanetti, Cambiasso, Pandev, Sneijder, Eto’o e Milito. Insomma una squadra che sembrava inarrestabile e la finale contro il Bayern Monaco (in quel 20 maggio 2010) praticamente perfetta.
Era un’Inter formato famiglia
Quel periodo sarà difficile da eguagliare perché era evidente – anche per i tifosi – che ci si trovava di fronte ad una squadra di campioni ma, soprattutto, di uomini che si stimavano e si fidavano l’uno dell’altro. A confermarlo proprio il capitano di quella squadra, Javier Zanetti (che ora è vicepresidente nerazzurro) e che ricorda gli anni anni in cui vinsero tutto. Ne parla a BBC Sport.
“Mourinho creò una famiglia, formammo il gruppo durane la settimana anche in momenti come le grigliate che piacevano tanto anche al mister. Sono momenti di unità. Una volta dissi che mi sarei gettato nel fuoco per Mourinho”.
Proprio lo spirito di sacrificio richiesto per poter vincere trofei, per sopportare la stanchezza di fine stagione (dove si arriva alle partite più calde!) e per reggere alla pressione e all’ansia da prestazione e per vincere.
Zanetti continua dicendo che ” Il nostro rapporto non era solo tra allenatore e giocatore o tra allenatore e capitano; era un legame umano fortissimo. E lo sarà per sempre! Quei due anni sono stati molto significativi per me e per lui. Rimarranno nei nostri cuori. Ci ha insegnato tantissimo e ci ha fatto credere che potevamo fare la storia e ci siamo riusciti”.
L’attuale Inter ha giocatori validissimi, ha un capitano altrettanto carismatico (Lautaro) ma chissà se sono riusciti a creare quel senso di fiducia incondizionata tra di loro e se riusciranno a credere ciecamente alla loro guida (Inzaghi) come quella Inter fece con la sua guida.
Quella squadra vinse 2 Scudetti (2009 e 2010), 1 Coppa Italia (2010), 1 Supercoppa Italiana (2008) e 1 Champions League (2010).
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