Champions League
Inter: Spalletti con il PSV non firma per il pareggio

Spalletti ha presentato la partita di Champions League alla stampa. Domani sera, ore 21, l’Inter sarà attesa dalla sfida contro il PSV valevole per la seconda giornata di Champions League. Dopo la vittoria di 15 giorni fa contro il Tottenham la banda di Spalletti vuole allungare in classifica e mettersi a punteggio pieno. Non sarà facile contro il Psv perchè gli olandesi hanno ottime individualità e vogliono riscattare il 4 a 0 subito nella prima giornata a Barcellona. Spalletti pochi minuti fa ha presentato la gara ai cronisti presenti in sala stampa.
D’Ambrosio avrà il suo posto sulla destra
Ecco alcune parole dell’allenatore toscano: “D’Ambrosio sta bene e sicuramente giocherà sulla destra. Vrsaljko è stato convocato ma ha fatto pochi allenamenti con la squadra. Potrebbe sedersi in panchina e questa decisione sarà presadopo la rifinitura di stasera. Il nostro modulo è il 4-2-3-1 e non ci saranno cambiamenti tattici,con il tempo abbiamo avuto dei miglioramenti e ci stiamo conoscendo meglio tra di noi. Questa gara deve essere preparata bene mentalmente, vincendo queste gare possiamo migliorare anche per il campionato e credere sempre di più delle nostre potenzialità. Però dobbiamo stare attenti e tenere la concentrazione al massimo senza dare nulla per scontato.”
Spalletti non firma per il pareggio
E poi il mister nerazzurro continua la conferenza stampa, confermando che l’Inter deve assolutamente tentare di portare a casa questo match: “Queste tre squadre non a caso stavano davanti a noi e dobbiamo colmare questo divario. Non firmo per il pareggio, non faccio calcoli, dobbiamo provare a vincere la partita. Spero che i miei si facciano trovare pronti a tutti i livelli, sia mentali che fisici. Passa tutto da lì: l’anno scorso abbiamo lottato per giocare queste partite e ora ci siamo”.
Occhio agli olandesi e al loro allenatore
Spalletti ha elogiato Van Bommel e il campionato olandese: “Il Psv gioca un bel calcio e ha il carattere del proprio allenatore. Ha un impatto importante in ogni momento della gara proprio come faceva Van Bommel. Il campionato olandese è di ottimo livello ed è molto fisico. Cercano molto la prima punta, che fa a spallate con i difensori avversari, mentre gli esterni aggrediscono gli spazi. Saltano addosso con la propria pressione e ti fanno sbagliare molto. Contro il Barcellona hanno cambiato strategia e non è andata bene, penso che si sono pentiti.”
Champions League
Il Barcellona punta a vincere tutto grazie ai tre davanti

Il Barcellona, dopo la goleada in Champions League, si prepara a vivere una stagione stratosferica e vuole tutto. Spinto, dal suo tridente delle meraviglie
Il Barcellona resta una delle squadre favorite in Champions League. Con elementi in campo quali Cubarsì, Balde, Pedri, Gavi e Yamal, il club blaugrana è un’armata potentissima.
Questi giocatori sono diventati, pian piano, l’ossatura sulla quale si è andata a costruire la squadra che vediamo ora e che ha, anche, un tridente molto potente: Lamine Yamal a destra, Raphinha a sinistra e Robert Lewandowski al centro.
Il tridente del Barcellona ricorda un altro trio leggendario
Una vera e propria corazzata che non ha quasi mai permesso al Borussia Dortmund di essere in partita e ha stravinto con un pesante 4-0.
Nonostante tutto, la squadra di Hans-Dieter Flick non ha un solo leader in campo, un migliore, un solista… proprio questo rende la squadra micidiale perché costruita abilmente per essere un sol uomo (composto da undici).
Certamente il tridente delle meraviglie ha fatto la differenza e, come al solito, hanno impresso quella zampata finale che ha fatto la differenza in campo ma non possono essere considerati gli unici.
Spesso questo tridente d’attacco è risultato decisivo anche in campionato spagnolo perché il Barça è attualmente primo in classifica a +4 dall’inseguitrice Real Madrid. Ma i blaugrana sono in corsa anche per Coppa del Re dopo aver battuto l’Atletico in semifinale.
Certo è che non si fa fatica a ricordare il tridente stellare che ha stravinto praticamente tutto (tra 2014 ed il 2017) guidato da Messi–Suarez e Neymar. Certo è che quel tridente lì aveva una media di 100 gol complessivi a stagione mentre l’attuale trio del Barcellona arriva a quota 82 reti.
Quindi se Yamal, Raphinha e Lewandowski risultano essere il miglior attacco d’Europa il parziale è ancora lontano da quell’attacco che ha costellato vittorie su vittorie e vinto praticamente tutto: tre Coppe del re, Due campionati, una Champions League, una Supercoppa, un Mondiale per Club ed una Supercoppa di Spagna (e questo in tre anni!).
Champions League
Champions League, Koeman: “Barcellona favorito? Non è il solo…”

Ronald Koeman, ha parlato ad un evento al Barcelona Golf Club di Sant Esteve Sesrovires, commentando la vittoria del suo ex club contro il Borussia Dortmund.
Il tecnico della nazionale olandese spende due parole sul Barcellona in quanto la squadra non sarebbe (apparentemente) l’unica favorita. “Il Barcellona non è il grande favorito per la Champions League, ci sono altre squadre che giocano allo stesso livello.”
Ronald Koeman, l’intervista
ll tecnico ha dichiarato: “Non credo che il Dortmund sia attualmente un gigante europeo, sono ottavi in Bundesliga e hanno creato circa cinque occasioni. Non dobbiamo affrettare le cose. È come l’Olanda, dove dopo gli Europei sembrava che stessimo giocando un calcio pessimo e che non fossimo buoni a niente, e ora, dopo la grande sfida con la Spagna, sembra che dovremo vincere la Coppa del Mondo. E non è né l’una né l’altra cosa.”
Koeman ha elogiato ampiamente l’allenatore e la squadra: “Flick sta guidando la squadra nel miglior modo possibile. Vedo il Barça in modo molto positivo, quindi potremo avere l’opportunità di vincere cose importanti”. Nella sua analisi del Barcellona, ha aggiunto che “l’allenatore è intelligente, gestisce bene i giocatori e si vede che c’è un’ottima atmosfera. È il momento di sfruttare le opportunità che la squadra ha per vincere titoli importanti.”
Champions League
Successi e parole Lewandowski a Yamal: “Ti porto a ballare”

Robert Lewandowski commenta il suo personale record di 11 gol nella singola stagione della Champions League e parla dei suoi giovani compagni al Barcellona.
Incredibile ma vero, l’attaccante 37enne del Barcellona Robert Lewandowski ha raggiunto l’immaginabile traguardo di ben 11 gol segnati all’interno di una singola stagione nella Champions League, diventando il primo giocatore a fare centro con tre differenti squadre.
Una meta incommensurabile, che dimostra la sua spasmodica fame di gloria e il suo continuo lavoro su se stesso.
Indubbiamente un grande momento di fasto, che l’attaccante polacco ha commentato e gioito ai microfoni della CBS Sports Golazo, insieme ad alcuni aneddoti legati ai suoi giovani compari, tra cui lo spagnolo Lamine Yamal.
Ha difatti esternato:
“Mi devo ricordare sempre che parlo con dei teenager, cerco di ricordare com’ero io alla loro età, mi diverto molto con lui e gli altri giovani del Barcellona. Non sono ancora stato a ballare con Yamal? Sto aspettando che compia 18 anni.
Gli ho detto: “Appena compirai 18 anni andremo a ballare“. E’ incredibile per l’età che ha. Gioca come se avesse 24-25 anni, capisce di calcio. Non ho mai trovato un giocatore che alla sua età capisca di calcio come lui”.
Altri pensieri di Lewandowski
Lewandowski ha poi continuato l’intervista, dicendo la sua rispetto ai premi e onorificenze da Mvp.
Pertanto ha risposto alla domanda del giornalista in questo modo:
“Premi come mvp? Non ci penso davvero, la cosa importante è vincere le partite, sono molto contento per questi premi, ma non sono la cosa più importante per me. Nessuno ha fatto 10 gol con 3 squadre in una stagione di Champions? Mi fa sentire… molto giovane (ride, n.d.r.). So che tanti parlano della mia età, ma lavoro ogni anno duramente per essere come ero tre anni fa. E la squadra mi aiuta molto”.
Infine ha concluso l’incontro parlando del Pallone d’Oro, della sua eventuale scelta tra lui e i suoi colleghi Raphinha e Yamal.
Ecco la pronta risposta, deviata immediatamente da un fulgido sorriso:
“Non capisco perché la gente parli del Pallone d’Oro ad inizio stagione. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare”.
Dunque si può dire che Lewandowski, nonostante la sua veneranda età, è un giocatore dal grande lignaggio, non solo fisico, che ha ancora tanto da dimostrare in campo, ma soprattutto intellettivo e morale, che sa delineare sapientemente le linee della sua squadra e i rapporti con i suoi giovani colleghi calciatori.
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