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Juventus-Manchester: considerazioni e pagelle

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Doveva essere la serata che avrebbe consentito alla Juve il passaggio agli ottavi. Invece si è rivelata una notte da incubo. Dopo aver dominato per 80 minuti, i bianconeri crollano nel finale, regalando due gol ad un Manchester, fino a quel momento, troppo remissivo.

Nonostante una prestazione maestosa, condita da un gol capolavoro di CR7,  la Juve non può ritenersi soddisfatta perché nel calcio vincere è l’unica cosa che conta. E questo la Signora lo sa bene.

Indice

Juve troppo forte, ma…

La partita di ieri ha lasciato alcuni importanti temi di riflessione. Innanzitutto, risultato a parte, la Juve ha dimostrato ancora una volta la sua grandezza.

Ha dominato per 80 minuti, con personalità e consapevolezza della propria forza. Ha tenuto ritmi alti ed ha offerto, a tratti, un gioco spumeggiante, riuscendo a creare tantissime nitide occasioni da gol, fra cui un palo ed una traversa. Situazioni che devono, però, essere sfruttate.

La partita di ieri ha dimostrato come, in Europa, se non concretizzi, poi vieni punito. Un difetto di questa Juve potrebbe essere proprio la mancanza di concretezza. Non riuscire a chiudere le partite dominate può portare ad esiti rocamboleschi come quello di ieri sera. Un campanello d’allarme da tenere in considerazione, in vista di serate più importanti.

CR7, Dybala e Bentancur sopra tutti

Il match ha evidenziato la classe cristallina delle stelle più brillanti del firmamento bianconero. CR7 ha dimostrato ancora una volta di essere un campione, un giocatore diverso da tutti gli altri, ha fatto vedere di essere semplicemente se stesso. Oltre al capolavoro, con cui ha deciso di segnare il suo primo gol europeo con la maglia della Juve, ha giocato una partita di altissimo livello. È sempre stato nel vivo del gioco, mettendosi a totale disposizione della squadra.

Come nel primo tempo quando, dopo una galoppata sulla fascia, ha servito un pallone perfetto a Khedira, che il tedesco non è riuscito a concretizzare. O nella ripresa quando, dopo una serie di dribbling, ha regalato a Cuadrado l’occasione del 2-0, non sfruttata dal colombiano.

A parti invertite, probabilmente staremmo parlando di un risultato diverso.

Dybala, partita dopo partita, sta dimostrando di valere quel numero che ha sulle spalle. Ieri sera ha disputato un’altra gara di altissimo livello, con grande personalità.

Ha partecipato vivamente ad ogni azione di gioco, aiutando anche in contenimento. Solo la sfortuna gli ha negato la gioia per il suo quinto gol stagionale in Champions. Uno splendido sinistro a giro dei suoi che si è stampato sulla traversa.

La Joya sembra ormai essersi scrollato di dosso le paure, che lo hanno spesso accompagnato nelle serate europee. È ormai pronto a prendersi la scena anche in Champions.

Una menzione particolare merita anche Rodrigo Bentancur, autore di una prestazione straordinaria. L’uruguaiano, classe 1997, è stato il padrone indiscusso del centrocampo per tutti i 94 minuti, non sbagliando praticamente nulla.

Questa, causa emergenza in mezzo, è stata la sua sesta partita da titolare. Ma se continua così questo numero è destinato ad aumentare.

Gli errori di Allegri

Tante volte al tecnico livornese sono stati riconosciuti i meriti per le vittorie, questa volta però gli devono essere attribuite grosse responsabilità.

Il cambio Barzagli per De Sciglio non si è rivelato una mossa vincente. Il terzino classe 1992 aveva tenuto benissimo la fascia, contenendo le avanzate degli inglesi. Uscito lui, da quella parte il Manchester ha costruito la vittoria.

La pochezza del Manchester

La vittoria di ieri non deve nascondere i grossi limiti degli inglesi. Vincere a Torino non è mai facile, ma ciò non toglie la prestazione opaca della squadra.

Il Manchester è stato in balia della Juve per quasi tutta la partita, non riuscendo mai a sfruttare la velocità dei suoi attaccanti. In mezzo al campo Pogba e Matic hanno faticato tantissimo, sia in fase di filtro che negli inserimenti. Il Manchester ha dato l’impressione di essere una squadra priva di idee, una squadra fragile, che avrebbe potuto subire gol in ogni momento.

Nel calcio, però, conta il risultato. Mourinho lo sa e può sorridere grazie a tre punti importantissimi per la qualificazione.

Le pagelle dei bianconeri

Szczesny: voto 5,5. Per 80 minuti assume le vesti di spettatore non pagante, poi iniziano i guai. Non può nulla sulla punizione di Mata. Avrebbe potuto sicuramente respingere meglio, in occasione del secondo gol. Nel finale esce alla grande su Rashford, concedendo solo il corner.

De Sciglio: voto 6,5. Si fa trovare pronto nel difficile compito di sostituire Cancelo. Pur non avendo il guizzo del brasiliano, gioca un’ottima partita sia in fase di spinta che in difesa. Esce lui e la Juve perde.

Dall’83’ Barzagli: voto 5. Entra male in partita. Usa le maniere forti per fermare gli attaccanti avversari, molto più veloci di lui. Da uno dei suoi falli scaturisce il secondo gol inglese che gela lo Stadium.

Bonucci: voto 6,5. Altra ottima prestazione, macchiata “solo” dal pasticcio in partecipazione con Alex Sandro e Szczesny, in occasione del gol vittoria inglese. Per il resto, gioca una grande partita, impreziosita dal fantastico assist per CR7.

Chiellini: voto 6. Solita partita attenta del capitano bianconero, che non concede nulla agli attaccanti avversari. Non riesce però a contrastare il salto di Fellaini in occasione del gol. Anche se questo non è certo facile.

Alex Sandro: voto 5,5. Gioca una partita sottotono, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso in avanti. È sfortunato nel finale quando gli carambola sul viso la palla respinta da Szczesny. Un autogol tragicomico che strappa la qualificazione dalle mani della Juve.

Khedira: voto 6,5. Nonostante lo stop per l’infortunio, rientra in campo alla grande, giocando una buona partita. Colpisce un palo nel primo tempo, non riuscendo ad indirizzare bene la palla fornita da CR7. Esce sfinito fra gli applausi dello Stadium.

Dal 61′ Matuidi: voto 5. Ha sulla coscienza il fallo su Pogba, da cui è scaturito il pareggio. Un giocatore della sua esperienza non può atterrare un avversario girato di spalle, al limite della propria area di rigore. Una sciocchezza che vale una partita.

Pjanic: voto 6. Non gioca certamente la sua miglior partita. È bravo a verticalizzare per cercare gli inserimenti bianconeri, ma è spesso impreciso. Calcia male nel secondo tempo un pallone che poteva e doveva avere una miglior sorte.

Bentancur: voto 7. Se si toglie CR7, è il migliore in campo fra gli umani. Gioca una partita stupenda, con una personalità da veterano, nonostante i suoi 21 anni. Mette in mostra il meglio del suo repertorio: inserimenti, cambi di gioco, recuperi. Sta acquisendo sempre più convinzione nei propri mezzi. Il futuro è dalla sua.

Cuadrado: voto 6. Gioca una buona partita, dimostrando anche un’ottima condizione atletica. Pesa però tantissimo l’errore nel secondo tempo con cui si è divorato il 2-0.

Dal 92′ Mandzukic: s.v.

Dybala: voto 7. Ottima prestazione della Joya, che tocca un’infinità di palloni, dimostrando di essere cresciuto anche in personalità. Gira per il campo, inventando calcio. Sfiora il gol con un sinistro a giro dei suoi che si stampa sulla traversa, con De Gea immobile.

C. Ronaldo voto 7,5. Il suo primo gol in Champions con la maglia bianconera non può certo essere banale. Così decide di inventarsi un destro al volo ad altissimo coefficiente di difficoltà. Che gioia per gli occhi. Se si trova in area di rigore, segna. Quando si allontana dalla porta, serve assist deliziosi che i compagni non riescono a finalizzare. Non ci sono più aggettivi per descrivere questo fuoriclasse.

Allegri: voto 5,5. La sua Juve domina per 80 minuti, esprimendo un calcio a tratti sublime. Poi black out. Probabilmente il tecnico ha sbagliato a togliere De Sciglio, inserendo un giocatore come Barzagli, non abbastanza rapido per fronteggiare le avanzate repentine degli attaccanti avversari. Come accade spesso per la vittoria, la sconfitta di ieri ha il suo marchio. Avrà sicuramente il modo di rifarsi.

Champions League

Atalanta-Arsenal, Gasperini: “Peccato per il rigore, ci è mancata la giocata decisiva”

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Gasperini Atalanta

Finisce 0-0 Atalanta-Arsenal. Ottimo esordio stagionale in Champions per la squadra di Gasperini, ma rimane il rammarico per il rigore di Retegui.

È terminata con un pareggio Atalanta-Arsenal, esordio nel nuovo format della Champions League per le due squadre. Al termine della partita, l’allenatore della Dea, Gian Piero Gasperini, ha condiviso le sue impressioni sul match ai microfoni di Sky Sport.

Atalanta-Arsenal, le dichiarazioni di Gasperini

Gasperini ha parlato dell’episodio chiave del match, il rigore sbagliato da Retegui: “Un rigore è sempre una grande occasione, anche se mancava ancora tanto alla fine. Saremmo potuti andare in vantaggio per 1-0, il che avrebbe fatto la differenza. Tuttavia, sono soddisfatto della prestazione complessiva. Abbiamo disputato una partita di alto livello contro un avversario di grande spessore. Sulla ribattuta avrebbe potuto fare di più, ed è un peccato perché stava giocando molto bene, probabilmente la sua miglior partita da quando è qui. Un gol sarebbe stato un premio meritato per lui”.

L’allenatore ha poi elogiato l’Arsenal e il lavoro del tecnico avversario: “Arteta e io ci siamo fatti i complimenti a vicenda. Ho grande ammirazione per l’Arsenal, e anche questa sera hanno dimostrato quanto siano una squadra difficile da affrontare. Questo tipo di partite ci aiutano a crescere e a migliorare, e sono sicuro che trarremo insegnamenti importanti da questo match”.

Parlando della prestazione dei suoi giocatori, Gasperini ha evidenziato il lavoro difensivo svolto dagli attaccanti: “Questa sera ho visto un contributo difensivo da parte degli attaccanti che raramente abbiamo avuto nelle altre partite. Se riusciamo a mantenere questa intensità, possiamo permetterci di schierare più giocatori offensivi. Nel finale ho avuto la sensazione che l’Arsenal si accontentasse del pareggio, mentre a noi è mancata quella giocata decisiva che avrebbe potuto regalarci la vittoria”.

Gasperini ha poi voluto sottolineare le prestazioni di Ederson e De Roon: “Nel secondo tempo Ederson è salito in cattedra con la sua forza fisica, dando un grande contributo. Il centrocampo è stato il cuore della partita, e sia lui che De Roon hanno fatto un lavoro straordinario, anche sul piano della qualità del gioco. Sono contento della loro prova e spero che questa mentalità ci accompagni anche in campionato”.

Infine, l’allenatore ha fatto il punto sui gol subiti nelle ultime partite: “In difesa abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto sulle palle inattive, ma abbiamo concesso pochi tiri in porta. Questo è stato il nostro punto debole finora, ma migliorare sotto questo aspetto non sarà difficile, perché siamo già consapevoli di dove intervenire”.

atalanta

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Champions League

Atalanta-Arsenal, le formazioni ufficiali

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Atalanta-Arsenal chiude il quadro delle italiane impegnate in Champions League. I bergamaschi ospitano i Gunners al Gewiss.

Dopo l’exploit della finale di Dublino, in cui sono state messe a nudo le criticità del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, sembrava potesse calare il sipario sul ciclo bergamasco di Gasperini. L’Atalanta, presa da squadra di provincia in perenne lotta per la salvezza e trasformata in una realtà consolidata del calcio italiano, non sembra una candidata credibile né per la vittoria del campionato di Serie A né tantomeno per fare strada in Champions.

Era la sensazione dell’estate, lo è a maggior ragione dopo un avvio di stagione accidentato e un mercato che era lecito aspettarsi diverso. Koop è partito, Lookman quasi. I nuovi acquisti arrivati dal mercato non hanno ancora convinto o comunque lo hanno fatto a fasi alterne, come Bresciani. Davvero bene solo Retegui, che però arriva per sostituire l’infortunato Scamacca. Perdita grave per gli orobici, parimenti a quella (meno seria) di Scalvini.

Nel decennio Gasperiniano sin qui l’Atalanta non ha mai realmente dato la sensazione di poter essere una candidata credibile per il vertice del campionato italiano. E in Europa, se si eccettua la vittoria dell’ultima Europa League (che, per l’appunto, è stata solo un exploit) la banda del Gasp sin qui ha fatto da comparsa sulla scena internazionale.

Traguardo massimo raggiunto un quarto di finale di Champions League (ma c’era il Covid) e per di più perso male contro il PSG. Sì, perché prendere due gol in tre minuti al 90esimo quando sei a un passo dalla semifinale significa perdere male una partita. Un calo di tenuta mentale imperdonabile, che denota una evidente inadeguatezza nello stare a determinati livelli e invalida totalmente la prestazione nei novanta minuti.

Atalanta-Arsenal è l’occasione per portare finalmente gli orobici al Next Level, dimostrando che al fuoco non c’è solo fumo ma anche carne. Il nuovo formato della competizione, in tal senso, è un’arma a doppio taglio. Se da parte il margine d’errore aumenta (non sono più sei partite ma otto, quindi i punti in palio passano da 18 a 24) è altrettanto che il “modello campionato” lascia molto meno spazio alle sorprese stile Atalanta.

In Italia, per via di un campionato ancora tristemente di infimo livello, ci si è abituati (anche giustamente) a considerare l’Atalanta non più una sorpresa, ma una certezza a tutti gli effetti. In Europa, però, le cose sono diverse. L’Atalanta che elimina il Liverpool e il Marsiglia prima di battere il Leverkusen è un qualcosa di impronosticabile e questo nuovo format, pensato proprio per tutelare le grandi squadre, rischia di privarci totalmente della possibilità di assistere a cammini come quello dei nerazzurri lo scorso anno.

Atalanta-Arsenal, le formazioni ufficiali

ARSENAL (4-3-3): Raya; White, Saliba, Gabriel, Timber; Rice, Thomas, Havertz; Saka, Gabriel Jesus, Martinelli. Allenatore: Arteta.

Atalanta-Arsenal

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Champions League

Bologna: 34 gare casalinghe senza sconfitte in Europa

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Il Bologna continua la sua imbattibilità in Europa con 34 partite casalinghe senza sconfitte, dimostrando la sua forza tra le mura domestiche.

Bologna

RICCARDO ORSOLINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Bologna, una statistica assurda

Ieri il Bologna ha fatto il suo atteso ritorno in Champions League, dopo un’assenza di ben 60 anni. La partita, giocata in casa contro lo Shakhtar Donetsk, è terminata con un pareggio a reti inviolate, 0-0. Questo risultato ha prolungato l’incredibile record di imbattibilità del Bologna nelle competizioni europee in casa, arrivato ora a 34 partite.

Secondo i dati di Opta, gli emiliani detengono il primato per il maggior numero di partite casalinghe senza sconfitte nelle competizioni europee, con 21 vittorie e 13 pareggi, superando l’Ipswich Town, fermo a 31 partite. Questo dato evidenzia ulteriormente la capacità dei rossoblù di difendere il proprio terreno con grande tenacia, confermandosi una delle squadre più difficili da battere in casa.

Il match di ieri ha richiamato alla memoria un’altra sfida del passato sempre contro lo Shakhtar, risalente al 1975 durante la settimana della Cultura Sovietica, quando il Bologna pareggiò 1-1 in una partita altrettanto combattuta. Tale dato storico ribadisce quanto i felsinei siano difficili da affrontare tra le mura domestiche.

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