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Milan-Porto 1-1, un piede fuori dall’Europa: le pagelle

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Milan-Porto 1-1, i rossoneri sprecano l’ennesima occasione per rimanere in corsa per un posto in Champions. Le speranze sono davvero ridotte al lumicino. Milan volenteroso nel secondo tempo, spento ed opaco nel primo quando un evidente errore dell’arbitro ha regalato il vantaggio dei portoghesi. Andiamo a vedere ora le pagelle dei rossoneri.

Milan-Porto

Tatarusanu 7: nelle uscite a volte spaventa, ma tra i pali è reattivo e salva su Taremi ed Evanilson con due grandi interventi.

Calabria 5: Luis Diaz lo manda in totale confusione. Esce nel primo tempo per infortunio ( dal 1° st Kalulu 6,5: spinge sulla fascia è propizia l’autogol di Mbemba, un approccio devastante alla gara per il giovane francese)

Tomori 6: un primo tempo in evidenti difficoltà, un secondo in grande spolvero. Una sufficienza piena per il centrale inglese oggi meno convincente del solito.

Romagnoli 5: Taremi passeggia come il miglior Messi dalle parti del capitano rossonero. Troppe le palle regalate, Kjaer in questo momento è tutta un’altra cosa.

Theo Hernandez 6,5: primo tempo da dimenticare, confusionario e spesso solitario. Nel secondo il solito tenace giocatore in grado di impensierire qualsiasi difesa.

Tonali 7: un giocatore ritrovato, carattere e grinta ne ha da vendere, questa sera ha mostrato parte del suo immenso e prezioso repertorio (dal 22’ st Kessie 6: si mette davanti alla difesa e chiude ogni strada, spesso però impreciso nell’impostazione)

Bennacer 6: tiene troppo il pallone, ma spesso lo fa in maniera ordinata. Non è la sua gara migliore, ma ci mette cuore e muscoli.

Saelemaekers 5,5: uno dei suoi più grossi limiti è che quando non è in forma gira a vuoto per gran parte della partita, questa è una di quelle serate del tutto confusionarie. Grande corsa comunque.

Brahim Diaz 5,5: difficile pensarlo al top dopo l’assenza dovuta al Covid. Non è serata (dal 22’ st Krunic 6: ha qualche muscolo più dello spagnolo, in queste serate la fisicità è richiesta)

Leao 6: osservato speciale, cerca qualche giocata ma su di lui le barricate. Prova comunque ad impensierire gli avversari (dal 39’ st Daniel Maldini sv)

Giroud 5: troppo isolato là davanti, ci mette poco del suo facendosi trovare spesso in fuorigioco (dal 31’ st Ibrahimovic sv)

Pioli 5: probabilmente la Champions in questo momento è una sfida troppo ardua, ma il tecnico ci mette del suo. Cambi discutibili, tiene fuori l’artiglieria pesante per il derby. Difficile dargli torto, ma contro il Porto si sperava qualcosa di più.

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Champions League

Milan, non rimane che il quarto posto

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Milan

 Milan, dirigenza rossonera presente questa mattina a Milanello in vista della consueta riunione che che detterà i termini e gli obbiettivi per il futuro.

Mattinata amara per il mondo Milan che dopo l’eliminazione dalla Uefa Champions League contro il Feyenoord  raccoglie i cocci di una stagione che rimane a qualche piccolissimo barlume di speranza dalla delusione totale. La stagione dei rossoneri fin ad ora non è stata nemmeno avara di soddisfazioni, infatti tra la conquista della Super Coppa (che mancava dal 2016) e la splendida vittoria al Bernabeu con il Real Madrid, passando per il primo derby vinto  dopo sette cocenti sconfitte. Quella del Milan se vista dall’alto senza dare un’occhio alle varie classifiche, potrebbe sembrare anche una delle stagioni più gloriose degli ultimi anni; ma è proprio che sta il problema: queste ultime prestazioni del Milan (Zagabria e Feyenoord, per l’Europa) hanno finito per lasciar sprofondare quanto di poco era stato raccolto dall’inizio di questa stagione, pregiudicando inoltre anche il lavoro di Conceição e chi prima di lui.

Le ricorrenze sfortunate

NELLE STELLE FORSE ERA GIA’ SCRITTO: questo perchè i presagi che legano i pochi seppur comunque grandi successi di questa stagione del Milan ad una tonfo rumoroso, non sono di certo pochi. Solamente tenendo da conto il percorso europeo, basti pensare che ogni volta che il Milan ha segnato un goal nel primo minuto in una partita di Champions League (come quello di ieri di Gimenez) ha sempre perso. Le ricorrenze infatti sono almeno 3 e in tutti e tre i casi il Milan ha perso la partita: Maldini nella famigerata finale di Champions del 2005 contro il   Liverpool Seedorf contro lo Schalke 04 del 2005 – Pato contro il  Barcellona nel 2011. Oltre a questo esiste anche un’altra ricorrenza particolare, ovvero quella che vede una sorta di maledizione che lega tutte quelle squadre che battono il Real Madrid  al Santiago Bernabéu, alla fine finiscono per uscire dalla competizione  di li a poco: Come il CSKA Mosca nel 2018 che vinse per 0-3  –  Sheriff nel 2021 che vinse per 1-2Milan nel 2024 che vinse per 1-3 .

La sconfitta del Milan economicamente parlando

L’eliminazione del Milan è destinata non solo a lasciare il segno a livello sportivo sulla stagione del club e dei giocatori, ma anche e soprattutto a livello economico: perchè qualora fossero riusciti a conquistare il passaggio del turno, avrebbero ottenuto 11 milioni di euro  di introiti garantiti -senza però pensare alla cifra che avrebbe ottenuto qualora invece fosse rimasta nelle prime otto -.

Una disfatta destinata a lasciare dunque il segno, nonostante rimangono ancora molti impegni alla quale il diavolo dovrà prendere parte, in cui comunque seppur essendosi complicata la vita da sola ( dato che la possibile qualificazione con il quinto posto alla prossima Champions League sembra ora sempre più improbabile)  avrà l’occasione di correre ai ripari.  Il primo impegno sarà quello di questo sabato  contro il Torino che proverà a rilanciare il Milan nella corsa al 4° posto in campionato, attualmente distante solo 5 punti. Da tenere inoltre in mente che il Milan giovedì 27 febbraio sarà impegnato a Bologna nella partita di recupero contro i rossoblu, che segnerà l’ennesimo passaggio fondamentale delle stagione che questa volta sarà meglio non sprecare. 

Milan

ZEKI CELIK FERMA RAFAEL LEAO ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

questa mattina la dirigenza si è ritrovata a Milanello per analizzare l’eliminazione di ieri contro il Feyenoord insieme all’allenatore e al resto della squadra compresi staff e giocatori. Come riportato da MilanNews la dirigenza avrebbe ora individuato come obbiettivo principale il raggiungimento del quarto posto e la vittoria  della Coppa Italia, così da  evitare un fallimento totale della stagione.

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Champions League

Milan, un’eliminazione dal peso economico enorme

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Milan

Il Milan perde sia in campo che fuori. Ecco a quanto ammontano le perdite economiche del club dopo la clamorosa eliminazione di ieri sera.

Il Milan dice addio alla Champions League dopo il pareggio per 1-1 contro il Feyenoord a San Siro, che ha permesso agli olandesi di conquistare il pass per gli ottavi di finale grazie alla vittoria ottenuta all’andata. Un’eliminazione che pesa non solo sul piano sportivo, ma anche su quello economico per il club rossonero.

Milan, le perdite rossonere

L’uscita prematura dalla competizione costa cara alle casse del Milan. Il mancato accesso agli ottavi significa la perdita immediata di 11 milioni di euro, cifra garantita dalla UEFA alle squadre che superano la prima fase. Un premio che, ad esempio, l’Inter ha già incassato.

Milan

YUNUS MUSAH E TAMMY ABRAHAM PERPLESSI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

A questi mancati introiti si aggiunge il potenziale guadagno derivante dal botteghino, con un’ipotetica gara degli ottavi di finale che avrebbe garantito almeno 10 milioni di euro in incassi da biglietteria. Considerando anche le sponsorizzazioni e i premi legati ai risultati sportivi, il danno economico per il Milan si aggira attorno ai 27-28 milioni di euro.

Ora, il club rossonero dovrà concentrarsi sul campionato e la Coppa Italia per cercare di limitare le perdite finanziarie e riscattare la delusione sportiva con un cammino europeo all’altezza delle aspettative.

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Champions League

Ranking Uefa, l’Italia punta disperatamente su Juve e la Roma

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Champions league

L’Italia crolla al terzo posto nel Ranking UEFA 2024/25, classifica chiave per l’assegnazione di un posto extra in Champions League alle prime due nazioni della classifica.

L’Italia punta a riportare una quinta squadra in Champions, come accaduto al Bologna pochi mesi fa. Attualmente, il Belpaese occupa il terzo posto nel ranking, dietro a Inghilterra e Spagna. Proprio la Spagna ha effettuato il sorpasso lo scorso giovedì 13 febbraio, complice una serata favorevole nei match di Europa e Conference League. Le inaspettate eliminazioni di Milan e Atalanta non hanno aiutato nel Ranking e ora la corsa al quinto posto si fa più difficile

La corsa resta aperta in vista della fase a eliminazione diretta, dove ogni punto conquistato potrebbe fare la differenza per il calcio italiano e le sue ambizioni europee.

Ranking Uefa, la classifica aggiornata

1. Inghilterra 20.892 (7 squadre qualificate su 7)
2. Spagna 18.035 (6 squadre su 7)
3. ITALIA 17.812 (5 squadre su 8)
4. Portogallo 15.550 (5 squadre su 8)
5. Germania 15.546 (4 squadre su 5)
6. Francia 14.356 (4 squadre su 7)
7. Belgio 13.950 (5 squadre su 5)
8. Olanda 13.416 (5 squadre su 6)
9. Grecia 11.062 (3 squadre su 4)
10. Svezia 10.125 (1 squadra su 4)

Ranking Uefa

L’ESULTANZA DI KOLO MUANI E KHEPHREN THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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