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Napoli, Mazzarri: “Domani mi aspetto più solidità”

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Napoli, Walter Mazzarri - Depositphotos

L’allenatore del Napoli parla alla vigilia della sfida di Champions League contro il Sporting Braga. Ecco ciò che è stato detto in conferenza stampa.

Oggi, l’allenatore del Napoli Walter Mazzarri, affiancato da Juan Jesus, ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

L’occasione è la partita di Champions di domani contro lo Sporting Praga. Ecco le domande e le risposte dell’allenatore azzurro:

Mazzarri: focus sulla difesa del Napoli

I risultati non vi premiano, quanto domani anche mentalmente conta passare per alimentare la fiducia?

“Domani è fondamentale passare, prima di tutto. In queste mie prime partite non le ho neanche contate perché penso giorno per giorni, abbiamo dimostrato di giocare a calcio, ma dobbiamo ritrovare l’equilibrio che avevamo l’anno scorso, non concedere ripartenze, gol un po’ così che l’anno scorso non prendevano.

Mi piacerebbe rivedere una fase difensiva più attenta, compatta, cose che si sono viste migliorate, ma sui risultati siamo stati carenti, al primo errori si prende gol.

Domani mi aspetto più solidità, giocando il calcio che abbiamo fatto anche con me, secondo me s’è giocato molto bene con la Juventus nel primo tempo e con l’Inter, ma domani mi interessa passare, facendo vedere che siamo tornati solidi e non regaliamo niente. Poi il resto lo vedremo strada facendo”.

Senza terzini sinistri, ha mai pensato alla difesa a 3? Domani vedremo cose diverse?

“Per assurdo, sono tornato per giocare a 4, c’erano i giocatori ideali per farla, mi chiedevano della difesa a 3. A sinistra è successo di tutto, Natan sta facendo quello che può fare, mi aspetto che spinga di più se giocherà lui, so che in Brasile pure lo faceva. Ma non è facile arrivare da lì.

Io ho allenato Bremer, se lo vedevate nei primi mesi era un altro giocatore rispetto a quello attuale. Si paga dazio quando arrivi qui dal Brasile, sta già facendo di più rispetto alle scorse. Zanoli pure può giocare, ma era infortunato ed ha un minutaggio ridotto.

L’importante è essere compatti, tranquilli da quella parte, a destra facciamo un gran calcio, ma c’è apprensione e dobbiamo migliorare già domani. Conta la solidità di squadra, mentre attacca sapere che non bisogna farli ripartire, questo è il senso della prossima gara per me”.

Come va col nome del georgiano?

“Io sono un disastro anche con i nomi in italiano (ride, ndr)”.

Sulle urgenze del Napoli

Qual è la sua urgenza tra miglioramento condizione, fase difensiva migliore o maggiore cattiveria sotto porta?

“Chi ha vinto il campionato o fatto piazzamenti migliori ha sempre avuto la difesa migliore. Per quello che ho visto, in questo momento bisogna acquisire una solidità maggiore quando facciamo il nostro gioco.

Quando creiamo le occasioni, davanti alla porta… l’importante è crearle, prima o poi farai gol. Dipende dal momento. La fase difensiva invece invece deve essere perfetta quando attacchi con tanti uomini e domani voglio vedere questo”.

Il Napoli sta tirando poco in porta, al di là della precisione. Lei come se lo spiega? E’ per cercare l’equilibrio?

“Con la Juve abbiamo fatto 7 tiri, mi piacerebbe allenare i tiri quando avrò tempo perché ultimamente tiriamo male. Il primo anno qui arrivammo terzi, i centrocampisti fecero 0 gol, con Inler e Dzemaili ne facemmo tanti ed arrivammo secondi.

Bisogna trovare anche il gol dalla distanza, l’Inter non aveva fatto niente nel primo tempo, da fuori l’ha sbloccata, qui dovrò lavorare. Se riusciamo a schiacciare gli avversari nella loro area, poi bisogna trovare anche il gol da fuori, non si può sempre entrare con l’uno-due dentro. Sono convinto che ci darebbe qualcosa in più per sbloccarle, quando affronti difese così chiuse”.

Ti preoccupa l’aspetto psicologico? Dopo 3 sconfitte si genera paura?

“No, paura no, però vedo che un po’ di tranquillità manca, ci sono momenti in cui ti gira storto tutto e la squadra accusa il colpo. Quando vinci pure se prendi gol continui a giocare… perciò domani è fondamentale ritrovare delle certezze.

La tranquillità arriva quando ti senti forte, solido, non prendi contropiedi. Questo lo avvertivo anche quando ero calciatore. Dobbiamo essere bravi, ci tengo ad essere solido domani, senza sbandamenti, senza palle perse ed errori difensivi.

Loro sono forti in contropiede, non bisogna concedere ripartenze o errori sugli angoli, cose che avete visto anche prima del mio arrivo”.

Dopo 4 partite diceva che si sentiva già la fatica fisica e mentale, dopo tanti anni la sua visione della gestione è la stessa?

“I giocatori prima vivevano la gara in maniera diversa. Dopo la terza partita di fila per 90 minuti, lo stesso titolare poi faceva una partita bruttissima.

Ora i ragazzi vivono il calcio diversamente, vedo alcuni giocare anche 6-7 partite e non risentirne, è cambiata anche la mentalità e non c’è più lo stress che avevamo noi a quei tempi. Non sono preoccupato su questo, dopo 3 giorni col giusto recupero fisiologico sono già freschi“.

L’incastro del passaggio pure con sconfitta con un gol di scarto condizionerà la vostra partita?

“Ho cercato di non fare ragionamenti diversi da quello di una partita in casa contro una squadra da rispettare e da battere.

Dobbiamo pensare solo a vincere, dobbiamo pensare a concedere pochissimo agli avversari, questo ci porterà benefici nel corso del campionato. Come sempre proveremo a vincere, possibilmente non subendo gol e questo mi farebbe piacere più di ogni altra cosa”.

Champions League

Inter, gli incassi della Champions sono pazzeschi: i numeri

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Inter, Marotta

L’Inter vola agli ottavi e fa il pieno di ricavi: un successo in campo e nei conti.

I nerazzurri hanno conquistato la qualificazione diretta agli ottavi di finale con 19 punti ottenuti nelle prime otto partite, evitando così l’insidioso passaggio dai playoff. A suggellare il traguardo è stato il netto successo per 3-0 contro il Monaco a San Siro, firmato dalla tripletta del capitano Lautaro Martinez. Un risultato che consente ai nerazzurri di riposare e prepararsi al meglio per la fase a eliminazione diretta, dove potrebbero affrontare squadre come Juventus o Milan.

Inter, arriva un bottino da quasi 86 milioni di euro

Oltre ai successi sul campo, l’Inter può festeggiare anche sotto il profilo economico. Secondo le stime elaborate dal sito specializzato Calcio e Finanza, il club nerazzurro ha già incassato 86 milioni di euro grazie al percorso europeo. Un tesoro che contribuirà in modo significativo alla stabilità finanziaria della società.

Ecco il dettaglio degli incassi ottenuti dall’Inter fino agli ottavi di finale:

  • Bonus partecipazione: 18,62 milioni di euro;
  • Posizione in classifica unica: 9,7 milioni di euro;
  • Quota europea (diritti tv continentali): 24,02 milioni di euro;
  • Quota non europea (ranking storico decennale): 7,36 milioni di euro;
  • Bonus risultati (vittorie e pareggi): 13,3 milioni di euro;
  • Bonus per il piazzamento tra le prime otto squadre: 2 milioni di euro;
  • Bonus per la qualificazione agli ottavi di finale: 11 milioni di euro.

    Inter

    L’ESULTANZA DI LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inoltre, quest’anno, la UEFA ha introdotto nuove regole per la distribuzione dei premi, con un sistema che tiene conto di più fattori rispetto al passato. Tra questi, il “pilastro value” che accorpa market pool e ranking storico, suddividendo gli introiti in due segmenti:

  • Quota europea: basata sul valore del mercato dei diritti televisivi nel continente, ponderata con il ranking UEFA degli ultimi cinque anni.
  • Quota non europea: legata al ranking storico decennale del club, ma escludendo i punti ottenuti grazie ai titoli vinti in passato.
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Champions League

Juventus, delusione e fischi: già finita l’era Motta?

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Juventus

Juventus, quello di ieri sera è un ko che fa rumore. Il gioco è stato del tutto assente, i tifosi sono stati delusi e filtrano dubbi sulla gestione tecnica.

La Juventus di Thiago Motta esce dall’Allianz Stadium sotto una pioggia di fischi dopo la sconfitta per 0-2 contro il Benfica nell’ultima giornata della prima fase della Champions League. Un risultato che, pur non compromettendo del tutto il cammino europeo dei bianconeri, evidenzia limiti preoccupanti dal punto di vista del gioco e della solidità tattica. La squadra torinese, infatti, si troverà costretta ad affrontare un playoff ostico contro una tra PSV e Milan per provare a proseguire la corsa nella competizione.

Juventus, la panchina di Motta è “salda”, per ora…

Nonostante il deludente andamento recente – con tre sconfitte pesanti in un mese tra Supercoppa (contro il Milan), campionato (contro il Napoli) e Champions League (contro il Benfica) – la posizione di Thiago Motta non sembra essere in discussione. Secondo fonti vicine alla società, il CFO Cristiano Giuntoli non ha intenzione di sollevare l’allenatore dall’incarico. L’obiettivo resta quello di dare tempo al tecnico italo-brasiliano per lavorare sulla squadra e sviluppare le sue idee di gioco, evitando decisioni affrettate. Tuttavia, la pressione si fa sempre più intensa e il clima alla Continassa è tutt’altro che sereno.

Juventus

LA DELUSIONE DELLA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tuttavia, le problematiche emerse contro il Benfica sono lo specchio di una squadra ancora priva di un’identità chiara. L’assenza di una difesa solida è tra i principali punti deboli: l’incredibile scelta di schierare tre centrocampisti (Locatelli, McKennie e Weah) su quattro elementi della retroguardia è stata una decisione discutibile che ha esposto la squadra a pericoli costanti. Inoltre, le partenze di giocatori chiave come Danilo hanno lasciato un vuoto difficile da colmare, con il mercato di gennaio che diventa sempre più cruciale per aggiungere rinforzi in difesa.

Il malumore cresce tra tifosi e società

L’ambiente juventino è carico di tensione. La pazienza dei tifosi inizia a esaurirsi e la delusione è palpabile, con fischi e critiche che si fanno sempre più insistenti. Anche la dirigenza, pur mantenendo fiducia nel progetto Motta, non può ignorare i numeri preoccupanti. Nelle ultime otto partite tra campionato e Champions League, la Juventus ha raccolto un solo successo, quello contro il Milan in Serie A. Un numero preoccupante, che non può passare inosservato.

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Champions League

Atalanta, tutti i possibili incroci in Champions League

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Atalanta

L’Atalanta ha fatto un percorso in Champions League molto ottimo che purtroppo ha visto sfumare per solo un punto una qualificazione nelle prime 8.

Nonostante l’Atalanta non sia riuscita a conquistare la top 8 della Champions League, il percorso europeo della banda di Gasperini è semplicemente da applausi. La formazione bergamasca non ha mai mollato, anche contro avversari più forti, vedi Arsenal e Real Madrid, conquistando sempre più sicurezza nei propri mezzi.

Il pareggio contro il Barcellona, in casa blaugrana, è solamente la punta dell’iceberg della mentalità europea che la Dea negli anni ha acquisito.

Atalanta

Ademola Lookman ( foto KEYPRESS )

Adesso testa ai playoffs di Champions League dove l’Atalanta si è qualificata in nona posizione (la prima per gli spareggi) e dovrà vedersela con una tra Sporting Lisbona e Club Brugge. Avversari sulla carta inferiori alla Dea, ma occhio al bomber Gyokeres dei lusitani.

Venerdì si saprà con quale avversario dovrà vedersela Gasperini & co. In caso di passaggio del turno i bergamaschi dovranno affrontare, a seconda di dove verranno posizionati nel tabellone, con Aston Villa o Lille, evitando perciò, almeno agli ottavi, le maggiori big europee.

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