Categorie: Champions League

Pintus: “Al Real Madrid torturo i giocatori, altrimenti non reggi i ritmi di oggi”

L’ex-preparatore atletico di Inter e Juventus, Antonio Pintus, ha parlato ai microfoni di Sky Sport a margine della partita con il City.

Real Madrid, le parole di Pintus

Antonio Pintus, che in Italia abbiamo visto alla Juventus ma soprattutto come preparatore atletico dell’Inter di Antonio Conte, è considerato uno dei migliori al mondo nel suo lavoro. L’italiano è alla sua seconda esperienza con il Real Madrid, che lo ha richiamato alla casa madre dopo la parentesi in nerazzurro.

Ieri sera, a margine del pareggio fra il suo Real Madrid e il Manchester City, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito, un estratto del suo intervento assieme ad Alessandro Del Piero:

Abbiamo una squadra molto umile. Sono tutti giovani e si prestano quasi volentieri a delle torture fisiche. Il calcio si è evoluto rispetto agli anni Novanta, c’è più intensità e ci si deve adattare. Si richiedono calciatori tecnici ma contemporaneamente forti, veloci e resistenti“. 

Un esempio formidabile, ma ne abbiamo parecchi, come Camavinga, Valverde e Rodrygo. Ci vuole tecnica abbinata al fisico. Kroos e Modric sono due esempi agli antipodi. Abbiamo tanti giovani, ma loro hanno 39 e 36 anni e sono dei professionisti impeccabili che si allenano tutto il giorno. Sono un esempio per i giovani. Modric è ancora esplosivo, Kroos ha tantissima resistenza”.

Ci alleniamo sempre al mattino. Facciamo tanti lavori specifici individuali, soprattutto a livello fisico i carichi sono fatti per ogni singolo giocatore a seconda di quello che serve. Chi vincerebbe una gara sui 30 metri? Se la giocano Rodrygo e Vinicius. Sui 3 mila metri invece Valverde avrebbe la meglio su Vinicius, anche se non sarebbe semplice. Non è semplice analizzare i dati della partita. Se corri di più non è detto che poi alla fine tu riesca a vincere. Quello che conta sono le accelerazioni, non sempre correre più chilometri è legato al risultato positivo.

Alla Juventus ho fatto un’esperienza incredibile, inclusa quella maturata durante l’anno in Serie B. In campionato la qualità tecnica fa la differenza, ma prima di tutto bisogna correre. In quella squadra giocavano dei campioni del mondo di grande umiltà, che lavoravano con grande dedizione.

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Pubblicato da
Marco Palleschi Terzoli

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