Champions League
Real Madrid-Lipsia: probabili formazioni e dove vederla
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I blancos tornano nella loro comfort zone. La Champions è sempre l’obiettivo principale di ogni stagione. Al Bernabeu c’è Real Madrid-Lipsia, si riparte dallo 0-1.
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Qui Real Madrid
Ancelotti si affida alle certezze per centrare i quarti di finale. Lo scandalo di Valencia è alle spalle e la fame di vittoria delle merengues sarà decisiva.
Ancora assenti Alaba, Militao e Courtois.
In questo senso l’allenatore italiano dovrebbe optare per l’11 classico che vede davanti a Lunin la linea composta da Carvajal, Tchouameni, Rudiger e Mendy.
In mezzo al campo solito trio composto da Camavinga, Kroos e Valverde per non dare possibilità di costruzione ai tedeschi.
Bellingham nel ruolo di trequartista alle spalle di Vinicius e Rodrygo che formeranno la coppia d’attacco.
Qui Lipsia
Marco Rose deve fare i conti con l’assenza di Klostermann che costringerà l’impiego di Lukeba.
Rispetto all’andata questo rappresenta la novità principale in fatto di intepreti. Lo schieramento in campo dovrebbe rimanere il medesimo col caratteristico 4-4-2.
Openda dovrebbe essere impiegato dall’inizio al fianco di Sesko con Baumgartner che si siederà in panchina per entrare a gara in corso.
Nei 4 della linea centrale ci saranno i soliti Xavi Simons e Dani Olmo suglie esterni, in mediana Haidara e Seiwal con quest’ultimo favorito su Schlager.
Davanti a Gulacsi, oltre alla novità Lukeba, ci saranno Simakan e Raum nel ruolo di esterni bassi e Orban a completare la coppia di centrali.
Real Madrid-Lipsia, probabili formazioni
Real Madrid (4-3-1-2): Lunin, Carvajal, Tchouameni, Rudiger, Mendy, Camavinga, Kroos, Valverde, Bellingham, Vinicius, Rodrygo.
Lispia (4-4-2): Gulacsi, Simakan, Orban, Lukeba, Raum, Seinwald, Haidara, Simons, Olmo, Sesko, Openda.
Real Madrid-Lipsia: dove vederla
La partita del Bernabeu sarò trasmessa in esclusiva su Amazon Prime Video.
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Champions League
PSG, Luis Enrique: “Non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo. Miriamo a fare la storia”
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1 ora fail
18/04/2025
Luis Enrique, si esprime in conferenza stampa alla vigilia di PSG-Le Havre. L’obiettivo principale è fare la storia, ma non è ancora raggiunto. L’attenzione è già rivolta alla Champions League.
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Alla vigilia di PSG-Le Havre, gara valida per la 30esima giornata di Ligue 1, l’allenatore del Paris Saint-Germain, Luis Enrique, ha avuto modo di parlare anche della sua Champions League. Dopo aver superato il turno in Europa, battendo l’Aston Villa con il risultato complessivo di 5-4, i parigini si sono guadagnati il pass per le semifinali contro l’Arsenal.
Le parole di Luis Enrique sull’Arsenal
Luis Enrique ha espresso il suo pensiero sui prossimi avversari in Champions: “Sappiamo chi è stato eliminato dall’Arsenal. Affrontiamo una delle migliori squadre d’Europa. Ha avuto una grande evoluzione con Mikel Arteta in queste ultime stagioni, è davvero molto competitiva. Non è né un vantaggio né uno svantaggio“.
L’allenatore ha poi aggiunto: “L’obiettivo non è ancora raggiunto. Sin dal nostro arrivo, il nostro obiettivo è sempre stato quello di fare la storia. Per scriverla, bisogna vincere tutto, in particolare il trofeo che tutti conoscete (la Champions League). Daremo tutto per raggiungere questo risultato. Ma il risultato è ciò che mi interessa di meno: quello che conta per me è il cammino“.

Oggi 2 anni fa, il Napoli venne eliminato ai quarti di finale di Champions League dal Milan. Una della poche delusioni di una stagione meravigliosa.
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La stagione 2022/23 per la squadra Partenopea è considerata senza dubbio la migliore dell’era De Laurentiis. Nonostante un percorso deludente in Coppa Italia, gli uomini di Spalletti vinsero lo Scudetto, rimanendo in vetta da ottobre in poi.
Non solo in Serie A, ma anche in Champions il percorso è clamoroso. Goleade inflitte a Liverpool ed Ajax e primo storico quarto di finale nel prestigioso torneo. Un super derby italiano contro il Milan.
Napoli-Milan, 18 aprile 2023
A San Siro vincono i rossoneri per 1-0 grazie ad un gol di Bennacer (40′). Gli ospiti chiudono anche in 10 (espulso Anguissa al 74′), ma nonostante la sconfitta, c’è molto ottimismo per la gara di ritorno. Ottimismo dovuto soprattutto al rientro di Osimhen dall’infortunio (non giocò l’andata).
Per la gara di ritorno, il Maradona è una bolgia, i tifosi credono nella rimonta e nella semifinale. Gli azzurri partono con l’atteggiamento giusto ma l’opportunità per andare in vantaggio capita al Milan che ottiene un rigore. Giroud però si fa parare il rigore da Meret.
Gli azzurri continuano ad attaccare e reclamano anche un rigore, ma a sbloccarla è la squadra di Pioli. Leao ruba palla a Ndombele e si fa tutto il campo da solo, prima di darla a Giroud. L’attaccante francese segna a porta vuota facendosi perdonare per il rigore sbagliato (43′).
Il gol è una mazzata per i padroni di casa che hanno bisogno di 2 gol per mandare l’incontro ai supplementari. Gli azzurri attaccano costantemente ma la poca precisione non porta alla rete. Arriva poi il momento clou all’82’: rigore per i Partenopei ma Kvaratskhelia si fa parare il rigore da Maignan.
Il pareggio alla fine arriva con Osimhen (93′) ma non basta: in semifinale ci va il Milan che affronterà l’Inter in semifinale. La squadra di Spalletti si mangia le mani per aver sprecato troppo nei due incontri ma ora può e deve concentrarsi sul campionato per archiviare lo Scudetto: lo farà poche settimane dopo.
Champions League
Barcellona, Flick: “La situazione è surreale. In ogni altra federazione si tutela chi rappresenta il paese in Europa, ma qui no.”
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3 ore fail
18/04/2025
Barcellona-Flick: l’allenatore dei blaugrana parla della sfida di Champions contro l’Inter e del difficile calendario in patria. Le sue parole:
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Dopo aver messo a rischio la qualificazione alle semifinali di Champions League nell’ultima sfida contro il Dortmund, Hansi Flick, ex allenatore del Bayern Monaco e oggi sulla panchina del Barcellona, ha commentato il grande cammino dei suoi, senza però risparmiare qualche frecciatina alla Liga per via del calendario troppo ravvicinato. Queste le sue parole:
“Abbiamo affrontato tante partite nelle ultime due settimane, avremo la stessa situazione contro l’Inter. Torniamo a casa tardi, alle tre, e andiamo a dormire alle cinque. È una situazione che si ripete ovunque, anche qui. In tutti i campionati, le squadre che giocano la Champions vengono tutelate, ma da noi non succede. Non abbiamo tempo per recuperare, e chi prende certe decisioni evidentemente non se ne rende conto”.- continua Flick- “Nonostante tutto, siamo in semifinale, mentre l’altra squadra è stata eliminata. Forse non siamo al massimo della condizione, ma sono fiero del mio gruppo. A Dortmund non abbiamo fatto la nostra miglior prestazione, è vero. Ma se a inizio stagione qualcuno ci avesse detto che il 18 aprile saremmo stati in finale di Coppa, tra le prime quattro d’Europa e in testa al campionato, nessuno ci avrebbe creduto. Abbiamo perso solo una partita”.

L’ESULTANZA URLO DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Flick, in vista di Barcellona Inter
Chiosa Flick parlando dello scontro valido per l’accesso in finale di Champions League contro l’Inter: “Apprezzo il modo in cui giocano. Sono una squadra esperta, organizzata sia in fase offensiva che difensiva. Hanno qualità in tutti i reparti: ottimi attaccanti, difensori solidi… Pavard era un mio giocatore, lo conosco bene. E poi hanno un grande allenatore, che sta facendo un lavoro eccellente. Sarà una sfida molto complicata”. – Flick prosegue parlando del calendario, a suo dire surreale, che attende il Barcellona in patria- “Non voglio lamentarmi né cercare scuse, sto solo facendo un’osservazione. Non giochiamo contro il Valladolid domenica alle 14:00, ma sabato alle 21:00. Ma perché non alle 18:00? Mi chiedo chi prenda queste decisioni. È quasi uno scherzo. Se vincessimo, sarebbe positivo anche per la Liga: ci sarebbe un’altra squadra spagnola in semifinale di Champions. E invece resto senza parole. La situazione è surreale. In ogni altra federazione si tutela chi rappresenta il paese in Europa, ma qui no. Qui si dice che rientreranno alle sei del mattino, ma non ci si rende conto di cosa significhi davvero per i giocatori. È assurdo”.
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