Champions League
Shakhtar Donetsk-Young Boys, probabili formazioni e dove vederla
Secondo giorno di Champions League, in campo Shakhtar Donetsk-Young Boys. Nessuna delle due ha ancora trovato la vittoria, entrambe lotteranno.
Gli ucraini hanno raccolto 1 solo punto, contro il Bologna, e puntano alla prima vittoria in questa Champions. Gli svizzeri sono reduci dalla sconfitta all’ultimo secondo contro l’Inter.
Qui Shakthar Donetsk
Pusic sembra aver deciso per un undici simile all’ultima uscita. Riznyk tra i pali completerà il reparto arretrato insieme alla coppia di centrali Bondar–Matviienko. Sulle fasce laterali invece agiranno Konoplia e Pedrinho.
In mediana Bondarenko e Kryskiv avranno il compito di schermare le ripartenze avversarie. Sulla trequarti Sudakov sarà accompagnato da Zubkov ed Eguinaldo. Unica punta Sikan che va verso una maglia da titolare.
Qui Young Boys
Magnin proverà a strappare il primo punto di questa Champions e probabilmente la formazione sarà la migliore possibile.
Blum e Hadjam batteranno le fasce mentre la coppia difensiva sarà composta da Lauper e Benito. In porta Von Ballmoos. A centrocampo mediana affidata a Ugrinic e Lakomy mentre trequarti dovrebbe vedere protagonisti Virginius, Imeri e Monteiro. Davanti il riferimento sarà con tutta probabilità Ganvoula.
Shakhtar Donetsk-Young Boys, probabili formazioni
Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Riznyk; Konoplia, Bondar, Matviienko, Pedrinho; Bondarenko, Kryskiv; Zubkov, Sudakov, Eguinaldo; Sikan. Allenatore: Pusic.
Young Boys (4-2-3-1): Von Ballmoos; Blum, Lauper, Benito, Hadjam; Ugrinic, Lakomy; Virginius, Imeri, Monteiro; Ganvoula. Allenatore: Magnin.
Shakhtar Donetsk-Young Boys: dove vederla
Il match sarà trasmesso in esclusiva su Sky e in diretta streaming su NOW, con fischio d’inizio domani alle 18:45.
Champions League
Juventus, senti Letang: “David può rinnovare. Sulla gara di stasera…”
Olivier Letang, presidente del Lille, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttosport in cui ha parlato (anche) della gara con la Juventus.
Stasera si giocherà Lille-Juventus, con calcio d’inizio dalle ore 21:00, allo Stade Pierre-Mauroy. In occasione del match, il portale piemontese Tuttosport ha intercettato in esclusiva Olivier Letang: presidente dei Les Dogues. Con l’imprenditore francese si è parlato di tanti argomenti, fra cui anche il futuro di Jonathan David.
Juventus, le parole di Letang
Di seguito le sue dichiarazioni.
Partita
“Sarà una partita di Champions League contro un club tanto, tanto grande. Non ci sarà da fare il paragone con le gare contro il Lione o l’Atlético Madrid. Si tratterà della prima volta che il Lille sfida la Juventus, per cui sarà un momento speciale. Le ultime partite sono alle spalle, fanno parte della nostra storia e resteranno momenti grandiosi ma dobbiamo guardare avanti. Nello sport di alto livello la cosa più importante non è la partita che abbiamo appena giocato, ma quella che verrà. Sarà una sfida enorme per il nostro club. Pur avendo ottenuto grandi risultati non abbiamo vinto nulla, quindi la cosa più importante ora è ciò che faremo fino a maggio 2025. Dobbiamo mantenere gli stessi standard elevati e continuare a progredire. I grandi club sono quelli che vincono a lungo termine“.
Genesio
“Bruno (Genesio, n.d.r.), lo staff, i giocatori e la società hanno fatto un lavoro bellissimo. Adesso ci aspetta la Juventus. Per quello che rappresenta, per la sua storia e le sue risorse finanziarie, sarà la favorita. Sono orgoglioso dei risultati ottenuti e delle grandi prestazioni di Genesio alla guida della squadra. Volevo assolutamente lavorare con lui perché abbiamo molto in comune, umanamente e professionalmente. Si adatta ai valori del club, ha ottenuto risultati ovunque sia stato ed è un allenatore molto aziendale. È un piacere lavorare con Bruno ogni giorno. Era una scelta ovvia, per questo è stato l’unico tecnico che ho contattato“.
Juventus
“Innanzitutto, per quanto riguarda il club, è un mostro. Stiamo parlando della più vincente d’Italia, con 71 titoli. È una società gigantesca, come il Real Madrid. La squadra vince perché il club è molto forte, con manager forti, un allenatore e un’organizzazione molto forti e una cultura di alti standard a ogni livello. La società ha avuto le sue difficoltà negli ultimi anni e ha bisogno di tempo per tornare alle origini. Non ci sono mai miracoli. Credo nel lavoro a lungo termine. Non si possono cambiare le cose con uno schiocco di dita. Se non temessimo la Juventus saremmo dei matti. Ho e abbiamo un immenso rispetto per questo grande club, ma il rispetto non significa che non possiamo essere ambiziosi e puntare a vincere. Il nostro DNA è quello di voler vincere ogni partita“.
Thiago Motta
“Conosco Thiago Motta davvero bene. Abbiamo discusso molto nei cinque anni che abbiamo trascorso insieme al PSG. Scambi di opinioni sul calcio, sul gioco, sulla costruzione di un progetto. Lui era l’architetto della squadra, la mente. E’ stato un giocatore incredibile, ha vinto molti titoli: tra cui la Champions League sia con il Barcellona che con l’Inter. Ha un’enorme conoscenza del calcio, è poliglotta ed è anche un uomo che apprezzo moltissimo. Durante le nostre dissertazioni gli ho sempre detto che sarebbe stato un grande allenatore. È stato molto intelligente a cominciare con una squadra giovanile, prima di passare ai professionisti. Quello che ha fatto con il Bologna è degno di nota. I dirigenti hanno fatto la scelta migliore ingaggiandolo. Credetemi, farà grandi cose come allenatore. Serve il club giusto, con l’ambiente giusto: perché un tecnico non può avere successo senza un club forte. Deve avere un’organizzazione molto, molto professionale. Quindi io amo Thiago!“.
David
“David attraversa un periodo favorevole, ma anche in questo caso “Jona” sfoggia buone prestazioni perché c’è una squadra dietro di lui. Un gruppo, giocatori che lavorano sodo e gli permettono di realizzare gol. La chiave della partita sarà il collettivo. Come contro il Real, tutto il club e tutta la squadra dovranno giocare una partita perfetta se vogliamo ottenere un risultato positivo. La Juventus è favorita, ma noi abbiamo le nostre qualità e i nostri argomenti da far valere. Stiamo parlando con ‘Jona’ e lui ha una proposta di rinnovo in mano. Ha detto che il LOSC è il suo club. Le nostre discussioni devono però devono rimanere tra noi“.
Champions League
Sparta Praga-Brest, probabili formazioni e dove vederla
Altra sfida interessante in Champions League. Sparta Praga-Brest può riservare molte sorprese, spettacolo assicurato. Francesi ancora imbattuti.
I padroni di casa hanno raccolto 4 punti, frutto di 1 vittoria, 1 pareggio e 1 sconfitta. In casa sono ancora imbattuti e proveranno a bissare il successo con il Salisburgo. Brest invece ancora a 0 sconfitte e 7 punti conquistati, è la rivelazione della competizione finora.
Qui Sparta Praga
Friis va di certezze e si affida al 3-4-3. Vindahl tra i pali rafforza il terzetto difensivo composto da Panak, Vitik e Zeleny. A centrocampo Wiesner e Rynes agiranno sulle fasce mentre al centro ci saranno Kairinen e Laci.
Il tridente offensivo sarà con tutta probabilità composto da Olatujni e Pesek sulle fasce con Rrahmani punta centrale.
Qui Brest
Roy intende continuare a sorprendere e conferma gran parte degli uomini scesi in campo nell’ultimo turno di Ligue 1. Probabile 4-3-3 con Lala e Amavi nel ruolo di esterni bassi mentre davanti a Bizot ci dovrebbe essere la coppia Le Cardinal–Chardonnet.
A centrocampo Camara e Fernandes agiranno da mezze ali mentre Magnetti si occuperà di supportare il tridente formato da Del Castillo, Ajorque e Sima.
Sparta Praga-Brest, probabili formazioni e dove vederla
Sparta Praga (3-4-3): Vindahl; Vitik, Panak, Zeleny; Wiesner, Kairinen, Laci, Rynes; Olatunji, Rrahmani, Pesek. Allenatore: Friis.
Brest (4-3-3): Bizot; Lala, Le Cardinal, Chardonnet, Amavi; Camara, Fernandes, Magnetti; Del Castillo, Ajorque, Sima. Allenatore: Roy.
Sparta Praga-Brest: dove vederla
Il match sarà trasmesso in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Fischio d’inizio domani alle 21.
Champions League
Bologna, Di Vaio: “È sbagliato fare paragoni con la squadra dell’anno scorso”
Alla vigilia di Bologna-Monaco, il direttore sportivo Marco Di Vaio ha tracciato un primo bilancio sulla stagione e sulla crescita del gruppo
Alla vigilia della sfida di Champions League tra Bologna e Monaco, il direttore sportivo rossoblù, Marco Di Vaio, ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport per fare il punto sulla prima parte di stagione. Nonostante il mercato estivo abbia lasciato la squadra leggermente indebolita sul piano delle risorse tecniche, Di Vaio vede un gruppo che, nelle difficoltà, sta crescendo e mostrando grande determinazione.
Bologna, Di Vaio: “Ferguson come un diamante”
A seguire le parole di Marco Di Vaio.
Due vittorie di fila in campionato: ma quando ne avevate vinta una sola su 12 gare, quanto eravate preoccupati?
“Preoccupati e più che altro dispiaciuti, visto il lavoro quotidiano. Vede, i risultati non tradiscono mai: se non vinci significa che qualcosa non va”.
Cosa non andava?
“L’inseguimento della suddetta identità, il ritrovare pienamente giocatori che non avevano iniziato al meglio: guardi Orsolini nelle ultime tre partite…”.
C’è anche un altro ritorno: riavere Ferguson è come…?
“Trovare un diamante. Quando ce l’hai ti rendi conto di tutto ciò che hai perso senza”.
Torniamo all’oggi: Dallinga cerca “fratello gol”. Soluzioni?
“Castro ha sei mesi di vantaggio, Thijs deve conoscere il nostro campionato. Arriverà…”.
Le statistiche dicono che Italiano ha iniziato le gare soprattutto con la “Vecchia Guardia”: il “mercato” non sfonda?
“Beh, Miranda col Lecce ha fatto una grande gara, ma in assoluto credo che l’approccio di Italiano sia logico e con giudizio. Se non giocassimo ogni tre giorni, e quindi se avessimo la possibilità di dilatare l’inserimento dei nuovi lungo sei allenamenti pieni, forse ci sarebbe stata una direzione diversa. Vincenzo sta facendo un corso accelerato”.
Per alcuni la squadra è uscita “impoverita” dal mercato
“E’ sbagliato fare paragoni. Se pensiamo a Zirkzee e Calafiori non è giusto pensare alla loro ultima versione: pensiamo a quando cercavano rilancio a Basilea, Parma o qui il primo anno. Poi sono diventati Zirkzee e Calafiori ma hanno avuto bisogno di tempo e della crescita della squadra attorno. Il nostro mercato in una parola? Coerente con la storia degli ultimi anni, ovvero secondo la direzione dell’investimento”.
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