Categorie: Champions League

Guerra Russia – Ucraina, le ripercussioni sul mondo del calcio

La finale di Champion League avrebbe dovuto essere giocata a San Pietroburgo: a causa dell’attacco russo in Ucraina ora la Uefa ci sta ripensando.

Indice

Cos’è successo fra Russia e Ucraina?

Intorno alle 6 di stamattina, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in diretta televisiva l’attacco dell’Ucraina, aprendo ufficialmente la crisi fra Russia e Ucraina.

I conflitti fra Russia e Ucraina non sono iniziati ora: per trovarne i primi segni bisogna tornare indietro almeno fino al 2013, anno in cui esplosero le proteste “Euromaidan“.

In seguito diverse insurrezioni filo-russe si sono susseguite: come quella del Donbass, iniziata già nel 2014.

Come viene coinvolto il mondo del calcio?

La finale di Champions League, che avrebbe dovuto svolgersi il 28 maggio prossimo nello stadio San Pietroburgo, è seriamente a rischio.

Il Dailymail ha scritto che la Uefa, che in un primo momento non temeva ripercussioni sulla finale, ora starebbe valutando altre ipotesi, sulle quali c’è ancora riserbo.

Proprio l’altroieri, l’ex ministro inglese dello Sport e le Olimpiadi Tracey Crouch aveva lanciato un appello alla Uefa: “dovrebbe riconsiderare urgentemente la decisione di organizzare la finale di Champions League in Russia dopo la decisione di Putin di invadere l’Ucraina”.

De Zerbi bloccato a Kiev

Come avevamo riportato in un precedente articolo, l’allenatore dello Shakhtar Roberto De Zerbi è di stanza in Ucraina. Dopo il ritiro invernale in Turchia con la sua squadra, domenica scorsa è tornato a Kiev.
L’ambasciata italiana gli aveva consigliato di rientrare in Italia, ma lui è rimasto: “non potevo, io uomo di sport, girare le spalle al club”.

Al momento, è asserragliato con tutto il suo staff in albergo: “Me ne sto in camera, è una brutta giornata. Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che é successo col Donbass… però non mi sono mosso, perchè io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono. Ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff… potevamo tornare a casa almeno fino a quando non ci fosse stata sicurezza: no, abbiamo aspettato, stanotte ci hanno svegliato le esplosioni

“.

Vedremo come si evolveranno le cose: ciò che è certo è che questo attacco non può lasciarci indifferenti e ci riguarda tutti.

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Pubblicato da
Giulia Bucelli

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