La Conference League è arrivata al suo ultimo atto: la finale tra Fiorentina e West Ham, giocata questa sera all’Eden Aréna di Praga.
La Viola ce l’ha fatta, e meritatamente: è arrivata all’apice del proprio percorso in Conference League.
Da una parte il West Ham, che ha chiuso il campionato di Premier League al quattordicesimo posto in classifica e che ha come suo punto forte il centrocampo: oggi presidiato da Rice e Soucek.
Una promessa mancata: dopo grandi investimenti di calciomercato e le aspettative alte, la squadra inglese non ha saputo realizzare quanto ci si aspettava.
Dall’altra parte la Fiorentina, reduce da una buona stagione giocata sempre a ottimi livelli che l’ha condotta all’ottavo posto in classifica di Serie A e alla finale di Conference.
E può contare su un tris forte a centrocampo: Bonaventura, Amrabat e Mandragora. Che lavora pressoché tutti i palloni.
C’è Jovic, preferito al miglior marcatore della squadra, il brasiliano Cabral (che è comunque in panchina a disposizione di Italiano).
Mentre è titolare un altro brasiliano, Dodò, che dopo un inizio di stagione deludente si è ripreso ed è ora un elemento imprescindibile della squadra.
Il primo tempo vede come protagonista la Fiorentina, sebbene questa non riesca ad andare a segno. Recupera palle in avanti e domina il gioco, creando alcune buone occasioni di gol.
La Fiorentina si rende tristemente protagonista al 32′: segue qualche minuto di stop e di indignazione nei confronti dei tifosi inglesi, colpevoli di aver scagliato alcuni bicchieri di plastica e un accendino su Biraghi fino a ferirgli il cranio: il sangue sgorga, la temperatura dello stadio si riscalda.
Alla fine del primo tempo, nessuna delle due compagini ha espugnato la porta avversaria. Malgrado le molte azioni in attacco, soprattutto della Fiorentina.
Azioni che portano a un gol che però viene annullato per fuorigioco di Jovic. E che procura al giocatore una ferita sul volto.
La Viola, in compenso, può vantare numeri migliori in questa prima frazione della partita: 8 tiri totali, il 69% del possesso palla, più passaggi (284 contro 128) e una maggiore precisione nei passaggi (84 contro 72%). Tuttavia, nessun tiro nello specchio della porta (gli inglesi ne realizzano uno).
La sola ammonizione registrata finora ha colpito il West Ham: un cartellino giallo per Behrahma.
La Fiorentina inizia con un cambio: il succitato Cabral al posto di Jovic. Italiano spera che i suoi 21 gol in campionato possano dare un twist alla finale.
Al 49′ si verifica un episodio dubbio, legato a un contatto tra Biraghi e Bowen in area, ma l’arbitro fa giocare e assegna solo un calcio d’angolo al West Ham.
Al 53′ arriva la seconda ammonizione per gli inglesi: un cartellino giallo per il difensore Aguerd.
Al 57′ Kouamé è il primo a calciare nello specchio della porta per la Fiorentina, ma il suo tiro, debole e troppo centrale, finisce tra le mani di Areola.
Al 60′ si presenta un’occasione d’oro per il West Ham, al quale viene assegnato un calcio di rigore per un fallo di mano di Biraghi, confermato dal Var. Lo batte il primo ammonito del match, Behrahma, che mette a segno un gol perfetto, che nemmeno Terracciano riesce a parare.
Il primo ammonito della Viola arriva solo al 65′, ed è Mandragora. Due minuti dopo, la curva dei tifosi italiani va in delirio: Jack Bonaventura riesce a pareggiare con un pallone infilato con maestria sul secondo palo. L’azione avviene su assist di Nico Gonzales.
E’ 1-1, ma qualcuno deve pur vincere. La partita si accende in attacco da entrambi i lati. Il West Ham si innervosisce: Behrahma manda a terra Dodò, e per tutta risposta Bonaventura atterra e si guadagna un cartellino giallo al 74′.
E’ il momento dell’audacia: al 76′ Biraghi manda nello specchio della porta un altro tiro, parato dal portiere della squadra inglese. I brividi continuano.
All’80’ la situazione è ancora di parità. Ma al 90′ arriva la stangata: su un pallone di Paqueta Bowen, praticamente solo davanti alla porta, riesce a segnare il secondo gol.
Cinque minuti: sono quelli a disposizione della Fiorentina per riportare di nuovo in parità il match e allungare il brodo.
Entra in campo Darak, l’uomo che ha portato in finale la Viola: l’ultima speranza di (ri)portare la coppa di Conference League in Italia. Per gli inglesi esce Antonio ed entra Ogbonna.
La partita si trascina fino al 98′. Nulla possono le incursioni della Fiorentina, che si arrende al suo destino, mentre i giocatori inglesi esultano in campo.
Fiorentina-West Ham, 1-2: che cali il sipario.
Aggiornato al 07/06/2023 23:04
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