Conference League
Roma: una città pazza di gioia. Caroselli e balli Roma tutta giallorossa

La vittoria della Roma contro il Feyenoord ha riacceso gli animi di un popolo, di un’intera città che realizza un sogno.
Nel dettaglio
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(La Gazzetta dello Sport-Valerio Piccioni) – La notte di Roma e della Roma è lunghissima. Un grande passaparola della felicità che investe piazze, pub e balconi della città giallorossa.
La Conference League diventa un Mondiale.
In questa gente che festeggia c’è un amore sopito da anni e finalmente riaccesosi. che unisce le magliette di Totti, gli applausi per Mourinho, le parate di Rui Patricio, e il gol di Zaniolo. In un Olimpico con 50000 persone che festeggiano per la città.
Ma tutto era cominciato nel traffico e nel silenzio.
Ed è stato un giorno da incorniciare. C’era però tanta incertezza.
Un centro storico con i locali pieni e poche tv accese, persino Testaccio insolitamente zitto con l’eccezione di un passante che ha gridato l’immortale e per nulla scaduto “Forza Lupi!”.
Ai capolinea degli autobus di piazza Venezia un ragazzo con la maglia giallorossa ma senza campioni dietro, solo la scritta “Jacopo”, segue la partita sul telefonino. In viale Aventino, finalmente una tv all’aperto.
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Ma è stato sull’Appia, oltre Villa Lazzaroni, il luogo dove sorgeva la prima casa della Roma, il Motovelodromo Appio, che il gol di Zaniolo ha scatenato tutti e tutto.
E su via Merulana c’è un primo brulicare di entusiasmo, anche quando la partita ricomincia due giovai romanisti mano nella mano non cercano subito un altro schermo. “E’ finita, vinciamo, ce lo sentiamo”.
Al diavolo la scaramanzia.
Veramente al diavolo, in via della Madonna dei Monti, viene mandata l’intera città di Rotterdam.
Nel Rione tutto sa ormai di Curva Sud. In via del Buon Consiglio un muro di folla assedia l’irish pub dove uno dei camerieri invoca invano fra il rassegnato e il divertito.
Su via Cavour parte “Roma, Roma“. Una parola con cui i romanisti hanno imparato a convivere in questi lunghi anni passati ad aspettare.
Conference League
Fiorentina-Panathinaikos, le formazioni ufficiali

Fiorentina-Panathinaikos, match valido per il ritorno degli ottavi di Conference League 2024/25: le scelte ufficiali di Raffaele Palladino e Rui Vitoria.
Torna la Conference League, che propone gli ottavi di finale, con sfide di andata e ritorno con le migliori otto della prima fase e le vincitrici dei playoff. La Fiorentina ospita il Panathinaikos dopo la sconfitta per 3-2 ad Atene.
Continua il periodo nero della Fiorentina che anche in campionato non è riuscita a rialzare la testa perdendo meritatamente a Napoli in campionato. Adesso però per Palladino e i suoi ragazzi si riaprono le porte dell’Europa e alle 21:00 la truppa viola sfiderà il Panathinaikos nella partita di ritorno degli ottavi di Conference League.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.

RAFFAELE PALLADINO E ROBIN GOSENS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La designazione arbitrale
Arbitro: John Beaton SCO
Assistenti: Daniel McFarlane SCO, David McGeachie SCO
Quarto uomo: Donald Robertson SCO
Var: Andrew Dallas SCO
Avar: Steven McLean SCO
Fiorentina-Panathinaikos, le formazioni ufficiali
Conference League
Fiorentina-Panathinaikos, le ultimissime sulle formazioni

Fiorentina-Panathinaikos, ripartire come se all’andata fosse finita 0-0. E’ questo l’obiettivo di Raffaele Palladino, con i viola che questa sera con un risultato diverso da una vittoria rischiano di uscire dalla Conference League. Tornano titolari Comuzzo e Fagioli così come il tandem formato da Gudmundsson e Kean. I greci confermano il 4-3-3 con l’ex Dragowski in porta.
Fiorentina-Panathinaikos, le probabili formazioni:
FIORENTINA (3-5-2): De Gea; Comuzzo, Pongracic, Raneri; Dodo, Mandragora, Cataldi, Fagioli, Gosens; Gudmundsson, Kean. Allenatore: Palladino.
PANATHINAIKOS (4-3-3): Dragowski; Vagiannidis, Ingason, Arao, Mladenovic; Cerin, Siopis, 8 Ounahi; Tetê, Ioannidis, Djuricic.
Conference League
Fiorentina, le ultime verso giovedì

Importanti recuperi per la Fiorentina che si prepara ad affrontare il Panathinaikos in casa. Palladino: “Fondamentale passare il turno, sul portiere…”
In vista del ritorno degli ottavi di Conference League, Palladino si prepara a rivedere in campo diversi elementi importanti. Dall’ultimo allenamento al Viola Park, infatti, nonostante l’assenza di Andrea Colpani, si sono nuovamente visti Folorunsho e Adli. L’indisponibilità dell’ex milanista aveva pesato molto nel centrocampo della Fiorentina, che adesso ha praticamente tutta la squadra a disposizione.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Fiorentina, quale undici per la rimonta?
Ai microfoni di Sky Sport, oggi Palladino ha chiesto a tutti i tifosi presenti di sostenere la squadra. Non è infatti un segreto l’ottimo rendimento interno della Viola, minato solo dalla crisi degli ultimi mesi. Quindi la partita di domani può dare alla Fiorentina quello slancio che le serve, da tutti i punti di vista. Sostenuta dal suo caldo tifo e con un solo gol di svantaggio, una rimonta sembra tutt’altro che impossibile.
Riguardo la possibile formazione, il tecnico gigliato ha definito probabile un tridente con Kean, Beltran e Gudmdundsson insieme dall’inizio. Sulla questione portiere, invece, in conferenza stampa l’ex Monza non ha voluto rivelare la sua scelta. Tuttavia, è molto verosimile che a partire titolare sarà David De Gea a discapito di Terracciano.
Infine, da quanto filtra, pare che la società gigliata voglia tenere Palladino anche in caso di due sconfitte nelle prossime due. Ciò non toglie che, come dichiarato dal tecnico stesso, la sfida di domani sia importantisima per il futuro della Viola. Palladino ha dichiarato “Abbiamo capito gli errori dell’andata, non li commetteremo di nuovo. Siamo carichi”.
Altro punto controverso è sicuramente il modulo della Fiorentina, spesso cambiato a partita in corso e non sempre funzionante. Al riguardo, Palladino ha detto “Il 3-5-2 può anche trasformarsi in 3-4-3, dobbiamo adattarci alla partita e non focalizzarci su un modulo”. Infine il tecnico viola ha detto che la vittoria non deve dipendere dal singolo, ma dovrà essere una vittoria del gruppo.
Diego Diana
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