Europa League
Mourinho è una furia: “Se parlo mi puniscono. Spero non sia il risultato della finale di Budapest”

José Mourinho torna a far parlare di se. Anche ieri sera, dopo la sconfitta ai calci di rigore contro i Rangers, ha attaccato duramente la classe arbitrale.
José Mourinho nuovamente sotto i riflettori. Come spesso accade, lo Special One, è tornato a far parlare di se dopo l’eliminazione del suo Fenerbahce in Europa League contro i Rangers.
Il tecnico ex Roma ed Inter ha attaccato duramente la classe arbitrale, rea di non aver visto e sanzionato ben tre calci di rigore a favore della squadra turca. L’impresa del club di Istanbul si è dovuta fermare alla lotteria dei rigori. Infatti, la banda dello Special One era riuscita a ristabilire la parità dopo il trionfo in Turchia per 1-3 degli scozzesi.
Mourinho, al termine del match, ha voluto ribadire il suo pensiero riguardo la classe arbitrale, tirando in mezzo anche la finale giocata con la Roma di Budapest, dove l’arbitro Taylor fu protagonista in negativo della serata, negando un rigore solare ai giallorossi, oltre a diverse situazioni non sanzionate in maniera corretta.

JOSE MOURINHO PROTESTA CON IL GUARDALINEE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
José Mourinho, lo sfogo post Rangers
“Non posso dire cosa sto passando perché non voglio essere punito dalla UEFA. Spero che quello che ci è successo in Europa quest’anno non sia il risultato della finale giocata a Budapest. Spero che siano cose ordinarie indipendenti da ciò. La partita con lo United, i rigori, quello che è successo oggi. Si dice che l’arbitro VAR sia uno dei migliori al mondo, Van Bokel…
Quando si perde una partita come questa, tutta la squadra è triste. Chi ha sbagliato un rigore avrà quel rigore in testa quando andrà a dormire. Non credo che l’arbitro VAR soffrirà di insonnia stanotte, mangerà con calma e passerà una buona notte. Poi si occuperà di nuovo del big match durante la pausa nazionale. Ma oggi abbiamo perso il nostro sogno, abbiamo subito un torto”.
Infine si è soffermato anche sulla prestazione dei suoi uomini: “Sono molto orgoglioso della mia squadra. In termini di gioco, eravamo di gran lunga la squadra migliore in campo. Anche se oggi avessimo vinto ai rigori e fossimo passati al turno successivo, non potrei essere più orgoglioso di così”.
Europa League
Lazio, una settimana da sogno per Romagnoli

Lazio, il difensore biancoceleste sta vivendo una delle sue stagioni migliori da quando veste il biancoceleste. Ecco i numeri delle ultime partite.
Alessio Romagnoli sta vivendo un momento magico con la Lazio, la squadra che ha sempre tifato sin da bambino. Il difensore biancoceleste, da subito punto di riferimento per squadra e tifosi, ha firmato tre gol decisivi in una settimana indimenticabile, contribuendo a portare la Lazio ai quarti di finale di una competizione europea dopo sette anni.
Lazio, i numeri di Romagnoli
“Non mi era mai successo di segnare tre gol di fila, neanche al Milan“, ha ammesso Romagnoli, che con tre reti in Europa League ha agganciato Castellanos nella classifica marcatori della Lazio, rimanendo secondo solo a Pedro. Inoltre, le reti di Romagnoli nelle ultime sono state ben 3: due tra l’andata e il ritorno degli ottavi di Europa League, l’altra contro l’Udinese.

ESULTANZA ALESSIO ROMAGNOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ma non c’è tempo per festeggiare. Domenica al Dall’Ara la Lazio affronterà il Bologna in uno scontro diretto cruciale per la corsa Champions. Le fatiche di coppa si faranno sentire, ma i tifosi sperano ancora nel loro bomber inatteso Alessio Romagnoli.
Europa League
Roma, l’addio all’Europa League può costare caro

Roma, l’eliminazione pesa sui conti del club. All’orizzonte si intravede il rischio di un Fair Play Finanziario e la necessità di qualificarsi in Champions.
L’errore di Mats Hummels e la conseguente eliminazione dall’Europa League contro l’Athletic Bilbao rischiano di costare alla Roma molto più di un semplice stop sportivo. Il club giallorosso, già vincolato dal Settlement Agreement con la UEFA, deve fare i conti con un mancato incasso che potrebbe pesare sul bilancio.
Roma, l’impatto economico
L’uscita agli ottavi limita i ricavi europei dei giallorossi a soli 20,1 milioni di euro, un calo rispetto ai 22,6 milioni della scorsa stagione e ai 30 milioni incassati con la finale del 2022/23. Con il Fair Play Finanziario che impone un tetto massimo alle spese (non oltre il 70% del fatturato) e perdite contenute entro i -60 milioni nel quadriennio, il rischio di sforamento diventa concreto.

L’ESULTANZA DI ELDOR SHOMURODOV DOPO IL GOL ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Oltre agli incassi immediati, l’Europa League offriva alla Roma la possibilità di qualificarsi direttamente alla prossima Champions, che avrebbe garantito oltre 50 milioni di ricavi. Ora la squadra dovrà lottare in campionato contro Milan, Juventus, Bologna, Lazio e Fiorentina per ottenere un posto tra le prime quattro.
Qualora e la qualificazione non arrivasse, la Roma potrebbe essere costretta a cessioni importanti per rientrare nei parametri economici. Tra i possibili sacrificati spiccano Pellegrini, Pisilli e Dybala, il giocatore più pagato della rosa. Un ridimensionamento che i tifosi sperano di evitare con un finale di stagione da protagonisti.
Europa League
Roma, speranze infrante. Hummels anello debole

Oggi il risveglio è stato amaro per la Roma, il cui sogno di avanzare in Europa League è sfumato ieri, complice il rosso a Hummels. Il tedesco è sotto accusa.
La partita di Europa League che è andata in scena ieri sera a Bilbao, in casa dei baschi dell’Athletic Bilbao, per la Roma è finita appena all’undicesimo minuto.
Complice l’azione di gioco del difensore centrale tedesco Mats Hummels, che dopo aver perso palla a centrocampo tenta il recupero commettendo fallo su Sannadi.
Per il direttore di gara, il francese Turpin, l’azione è da rosso diretto. La Roma protesta, incluso l’estremo difensore giallorosso Mile Svilar che si fa sanzionare con un cartellino giallo poco dopo.
Il motivo del disappunto dei giocatori della Roma è evidente: Hummels è arrivato in anticipo sul pallone e non ha interrotto un’azione da gol, dal momento che tra Svilar e Sannadi è comunque pronto Mancini.
Si scatena il dibattito, tra giornalisti e tifosi che, metro alla mano, si mettono a misurare mentalmente la distanza tra Sannadi e la porta e decretano se il fallo sia meritevole o meno del rosso.
A prescindere dal dibattito, un’evidenza è sotto gli occhi di tutti: la difficile situazione di Hummels.
Hummels, mai veramente decisivo dal suo arrivo
Non si può dire che Hummels abbia avuto grandi punti di riferimento, prima dell’arrivo di Claudio Ranieri in panchina. Fortemente voluto da De Rossi, che poco dopo è stato esonerato, è stato pressoché ignorato da Juric.
Sebbene Ranieri lo abbia impiegato di più in campo, non si può dire che lo abbia mandato in campo frequentemente e in partite decisive, a parte la sfida di ieri sera: dal suo arrivo lo scorso 14 novembre il tecnico lo ha lasciato in panchina in 5 partite i campionato, inclusa quella contro il Napoli.
Si è tanto parlato delle sue “vacanze” e della supposta ironia del giocatore su Instagram, apparentemente scontento del proprio inutilizzo.
Il suo esordio in giallorosso è stato negativo quanto sfortunato: al suo debutto sotto Juric lo scorso 27 ottobre ha realizzato un famigeratissimo autogol nel corso di una partita contro la Fiorentina che è stata una clamorosa debacle 1-5.
Il suo finale a Trigoria potrebbe essere in estate e dal sapore di una puntata sbagliata, della scommessa su un ex Campione di Germania che ha deluso le aspettative.
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