Europa League
Roma, De Rossi: “Dybala e Lukaku? Non cambia nulla se non ci sono. Dobbiamo giocare per fare gol”
Il tecnico della Roma, Daniele De Rossi, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del ritorno degli ottavi di Europa League contro il Brighton.
Daniele De Rossi, allenatore della Roma, è intervenuto nella consueta conferenza stampa alla vigilia del ritorno degli ottavi di Europa League contro il Brighton di De Zerbi. I giallorossi ripartono dal pesante 4-0 inflitto agli inglesi una settimana fa all’Olimpico.
La squadra capitolina dovrà fare a meno di Romelu Lukaku, rimasto nella capitale a causa di un piccolo problema alla coscia, come annunciato in conferenza stampa dal tecnico giallorosso.
Roma, le parole di De Rossi
Che tipo di partita sarà domani? La parole gestione può rappresentare un percorso di crescita?
“La gestione per un calciatore e allenatore è il pane. Gestire il proprio corpo, tutto. Sbagliamo se diamo alla parola gestione un’accezione speculativa e negativa, gestire non significa sperare che non facciano quattro gol e chiudersi in area. Gestire significa riconoscere le fasi della partite, della condizioni proprie e dell’avversario. La partita dove abbiamo gestito bene le forze è stata quella dell’andata, dove abbiamo preso il pallino in mano, siamo stati bravi a stare coperti e fargli male in contropiede. Viene dopo un percorso di crescita e di conoscenza tra me e giocatori e dai giocatori stessi”.
Come stanno Lukaku e Dybala? Se nessuno dei due partirà titolare può dare un messaggio alla squadra che è quasi fatta?
“Sarebbe un messaggio sbagliatissimo, stiamo a metà strada. Paulo sta bene, sta con noi come tutti gli altri. Romelu ha questo problema all’anca che si porta avanti da mesi, forse da anni e ogni tanto gli spunta fuori. Devo gestirlo con un po ‘di riposo, non so quanto. Negli ultimi due giorni mi aveva detto che non ce l’avrebbe fatta a venire. Qualunque formazione schieriamo, a maggior ragione quando mancano giocatori che giocano più spesso dobbiamo fare un grande partita.
Se ci sono e meno non cambia nulla, cambiare questo concetto sarebbe la gioia più grande e lo stiamo facendo in parte che senza Dybala e Lukaku non si può giocare a pallone. Ci sono giocatori forti in questa rosa e sono sicuro che possiamo giocare senza di loro, qualora non giocasse Paulo perché questo lo devo ancora decidere. Sono tranquillo con i giocatori che ho a disposizione oggi”.
Da giocatore sei stato protagonista di diverse rimonte? Cosa hai imparato?
“Tutti in ogni partita c’è il rischio di prendere più gol di quelli che si immaginavano. Il Brighton non pensava di perdere 4-0. All’andata abbiamo fatto un primo tempo eccezionale dove meritavamo di andare in vantaggio e dopo pochi minuti hanno colpito un palo loro. Un gol dopo sei minuti può cambiare la partita, anche se prendi gol dopo pochi minuti non è un dramma dobbiamo continuare a giocare da squadra.
Dobbiamo essere consapevoli che nella gara di andata il Brighton ha avuto 4-5 occasioni da gol così come anche noi. Sono due squadre che segnano. Se dovessimo fare 1 o 2 gol che è la media che abbiamo, subirne sei sarebbe tanta roba per il Brighton. I numeri ci dicono che segnamo un paio di gol a partita e questo potrebbe chiudere il discorso. Ti ronza in testa il risultato è ovvio. Sono stato calciatore, forse un millimetro di rilassatezza ce lo puoi avere come loro potrebbero avere ansia nel guardare il cronometro. C’è anche un aspetto mentale che tutti ci portiamo dentro”.
Nelle sue migliori previsioni si aspettava questa parabola positiva?
“Le grandi squadre come la Roma hanno momenti di calo e poi si ritirano a prescindere dall’allenatore. Fisicamente hanno giocatori che sono più forti di quelli che affrontano. Le gare le vinci alla fine. Sono contento del percorso, nei miei migliori pensieri c’era questa partenza, non solo risultati ma anche di feeling umano e calcistico che si è creato.
Loro credono in maniera forte quello che provo a trasmettergli, sono soddisfatto. Partita dopo partita vedo cose che mi piacciono sempre più, poi ci sono avversari e intoppi ma fa parte della stagione. Arrivare alla sosta con un grande risultato domani e domenica sarà tra le migliori partenze che potevo sognare”.
Nella fase difensiva in cosa dovete migliorare e che Brighton ti aspetti?
“Non lo so, hanno tanti giocatori davanti. Mi aspetto che Roberto ci stupisca come ha fatto sempre da un punto di vista delle scelte. Se guardiamo i risultati di tempo fa bisogna dire con onestà che hanno perso dei giocatori importanti, però la squadra che ho visto è una squadra competitiva, può fare gol a tante squadre. Giocheremo per fare gol e non concedere gol. Non mi aspetto che cambi completamente modulo e atteggiamento, lui vede il calcio in modo tale che prepari le gare per fare gol.
Anche a Roma sono venuti per fare gol e quando hai questa mentalità, con questo allenatore e giocatori rischi di farne, all’andata hanno avuto occasioni. Noi siamo stati più bravi a concretizzare, sarà una gara divertente ma non troppo. Ancora una partita noiosa, uno 0-0 non ci farebbe schifo. Battute a parte, dobbiamo fare una partita pensando a fare gol. Se giochiamo per non prenderli, dopo 10 minuti ci abbassiamo e rischiamo di non riuscire mai”
Peseranno i diffidati nelle scelte di formazione di domani?
“Vanno in campo i migliori, faccio tante valutazioni ma non i diffidati. Non dirò ai giocatori diffidati di stare attenti, di non prendere giallo: sarebbe iniziare la partita nel peggiore dei modi. Devono giocare normale. Se giochi pensando di non prendere il giallo, prendo il rosso”.
Europa League
Europa League, 7’giornata: Roma deludente, Lazio capolista in solitaria
Conclusa la 7’giornata di Europa League: per la Roma continua l’incubo delle trasferte, la Lazio brilla e vola in vetta in solitaria. Vincono anche le inglesi.
La classifica dell’Europa League sta prendendo sempre più la sua forma originale e a distanza di una giornata dal termine di questa nuova tipologia di fase a gironi, si possono cominciare a tirare le somme. Il prossimo turno sarà un vero e proprio parapiglia, con tutte le gare che si disputeranno in contemporanea, in cui le squadre si daranno battaglia per provare ad agganciarsi al treno degli ottavi o quanto meno a quello degli spareggi.
Europa League 7′ giornata: volano le inglesi, cade l’Athletic Bilbao
La 7′ giornata di Europa League è iniziata di martedì con il Galatasaray di Victor Osimhen che pecca di superbia contro la Dinamo Kiev, fanalino di coda dell’intero girone, e si porta a casa un solo punto che può pesare moltissimo ai fini di un eventuale spareggio. Restando in Turchia, si prosegue di mercoledì con un sonoro 4-1 del Besiktas di Ciro Immobile ai danni dell’ex capolista Athletic Bilbao. La prima sulla panchina della squadra turca di Ole Gunnar Solskjaer la decidono Rashica, Rafa Silva e l’ex Inter Joao Mario.
Negli incontri a seguire, L’Olympiacos sbanca per 1-0 il Do Dragao di Oporto e mette i portoghesi in una critica posizione di classifica. Il Fenerbahce di Mourinho non riesce ad ingranare e rimane bloccata sul pareggio contro il Lione, auto obbligandosi a conquistare i 3 punti nell’ultima partita del girone. L’Eintracht Francoforte vince per 2-0 nella sfida casalinga contro il Ferencvaros e si posiziona alle spalle della Lazio in vetta alla classifica.
Per quanto riguarda le inglesi, il Manchester United di Amorim soffre fino all’ultimo minuto a causa di un gol all’88’ dell’ex Cremonese Dessers, ma riesce a sfangarla grazie alla firma del solito Bruno Fernandes. L’ennesima partita non convincente da parte dei Red Devils, che deve però servire come carica emotiva in grado di tornare a fare bene anche in Premier League.
Il Tottenham invece, vince in modo piuttosto tranquillo sul campo dell’Hoffenheim, che accorcia le distanze solamente nel finale. Il trascinatore è il capitano coreano Son, che si carica la squadra sulle spalle in un momento complicato.
Le italiane: Roma e l’incubo l’incubo delle trasferte. Vola la Lazio.
Sembra essere entrata in un limbo infinito la Roma di Claudio Ranieri, che ogni volta che porta a casa una prestazione convincente, puntualmente viene smentita dalla trasferta successiva. Visto il percorso in campionato fin qui decisamente al di sotto delle aspettative iniziali, dai giallorossi ci si aspettavano dei risultati nella coppa europea.
La sconfitta contro l’AZ è sembrato essere un film già visto e rivisto, che ha condannato ulteriormente la squadra di Ranieri. Adesso però, la Roma deve rimboccarsi le maniche per conquistare i 3 punti nella sfida interna contro il Francoforte, se vuole continuare il suo cammino in Europa League.
Discorso completamente diverso invece, nel momento in cui si passa dall’altra sponda del Tevere: la Lazio vince quasi in scioltezza contro un’ottima squadra come la Real Sociedad, aiutata dall’espulsione di Munoz alla mezz’ora del primo tempo. Con i 3 gol segnati da Gila, Zaccagni e Castellanos, la squadra di Baroni chiude le pratiche già dal 34′ minuto e si può godere la meritatissima vetta del girone. Basta un pareggio nella prossima sfida contro il Braga per confermarsi come capolista definitiva.
Europa League, i match dell’ottava giornata
Europa League
Lazio, Baroni: “Orgoglioso di questi ragazzi. Noi in finale? Dipende dalla mentalità che costruiremo durante la stagione”
Al termine di Lazio-Real Sociedad, l’allenatore biancoceleste Marco Baroni è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico della Lazio dopo i tre punti ottenuti contro la Real Sociedad, che regalano ai biancocelesti il pass per gli ottavi di Europa League.
Lazio, le parole di Baroni
Il tecnico biancoceleste ha esordito elogiando la propria squadra:
“Voglio fare i complimenti a questi ragazzi e all’intero gruppo, vorrei che fosse chiaro che il cammino che stanno compiendo non va dato per scontato. Mi rendono fiero, mi stimolano continuamente e sono orgoglioso di allenare questa rosa. Non abbiamo ancora ottenuto nulla, la strada è lunga, ma so di poter contare su un gruppo affamato e desideroso di migliorarsi, esattamente come me e il mio staff”.
Si sente di dire che la Lazio è una delle candidate ad arrivare fino in fondo?
“Non basta proclamarlo, bisogna dimostrarlo sul campo, visto che tutto si decide lì. Non si deve mai dare nulla per acquisito, e il primo a pretendere di più deve essere proprio il giocatore. Ci vogliono lavoro, convinzione e una crescita costante nell’identità di squadra, che è la cosa più importante”.
Quali sono le prime sensazioni sull’infortunio di Nuno Tavares?
“Non dovrebbe essere nulla di serio, pare si sia fermato in tempo. Per noi Nuno è fondamentale perché puntiamo molto sul gioco sulle fasce. Ora valuteremo con precisione la situazione e poi decideremo”.
C’è un giocatore che ti ha impressionato di più per la sua crescita?
“Dal primo giorno ho detto di non aver mai allenato un gruppo così forte. Questa squadra mi ha sorpreso per la solidità che riesce a esprimere attraverso il lavoro quotidiano. Li vedo spesso giocare con gioia, anche in settimana, ed è meraviglioso.
Quando menziono l’aspetto emotivo, parlo della dedizione che i ragazzi mettono in campo e del loro spirito di sacrificio. Non saprei chi nominare in particolare, perché sono in tanti a esprimersi al meglio. Zaccagni porta la fascia da capitano, ma ho tanti leader all’interno del gruppo, ed è questa la cosa più importante”.
Quanto è stato importante il lavoro di Dia e Castellanos stasera?
“Con Dia e Castellanos volevamo fare pressione a uomo e, quando ci siamo riusciti, abbiamo recuperato palla molto in alto. Entrambi hanno svolto un lavoro eccellente”.
La Lazio ha dimostrato di saper reagire ai momenti difficili in campionato:
“Nei frangenti complicati emerge la vera essenza di una squadra. Abbiamo saputo assorbire le sconfitte: si può perdere nel risultato ma non bisogna mai smarrire la prestazione. Il gruppo ha sempre saputo reagire, ed è ciò che conta davvero”.
Europa League
Roma, Ranieri: “Avevamo la partita in mano, gliel’abbiamo regalata con un errore già visto troppe volte”
Al termine di AZ Alkmaar-Roma, l’allenatore dei giallorossi, Claudio Ranieri, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dopo la sconfitta della Roma in Europa League.
Roma, le parole di Ranieri
Al termine della gara, Ranieri ha affermato:
“È davvero spiacevole incassare un gol in quella maniera, su un fallo laterale, sembra incredibile. Eppure succede e non dovrebbe capitare mai”.
La squadra sembrava aver trovato la chiave per far male all’AZ, soprattutto con le ripartenze. Che cosa non ha funzionato?
“Alla vigilia avevamo avvertito i ragazzi: loro ripartono in velocità, non bisogna concedere transizioni. Bisogna metterci attenzione e poi, alla fine, se guardi bene, sono in sei a spingere e quattro che restano dietro. Però ci siamo fatti sorprendere con un gol che la Roma, purtroppo, ha preso già troppe volte, specialmente fuori casa. Siamo fatti così, sbagliamo di nuovo, forse non siamo abbastanza furbi, né intelligenti, né scaltri e commettiamo errori assurdi”.
Come valuta la prova dei centrocampisti, in particolare Koné? Paredes ha accennato all’importanza di migliorare in partite del genere.
“Koné avrebbe dovuto essere più intraprendente. Gli ho detto di non portare troppo palla, perché poi ti aggrediscono in due o tre, magari fanno fallo e l’arbitro non sempre fischia. Bisognava muovere velocemente il pallone e cercare la verticalizzazione.
Nel secondo tempo ci siamo riusciti un po’ di più, ma alla fine ti rendi conto di aver fatto tanto e di non aver raccolto nulla. Questo dispiace, perché la prestazione c’è stata, la squadra ha giocato bene, ma alla fine loro, con lo sforzo minimo, portano a casa i tre punti, e la cosa mi amareggia parecchio”.
La Roma ha creato diverse occasioni, ma non ha concretizzato. Cosa è mancato negli ultimi metri?
“Il paradosso è che, quando arriviamo in zona offensiva, lo facciamo in tre, quattro o cinque, ma stavolta giravamo palla senza concludere con precisione. È un peccato enorme, perché la partita l’abbiamo fatta, l’abbiamo giocata bene, e ora tocca spiegare una sconfitta per 1-0”.
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