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Arda Guler e l’algoritmo del predestinato

Arda Guler, è già un fenomeno dei Blancos. Con numeri da capogiro e giocate da campione, il futuro del calcio passa da lui. Ecco come il Real Madrid sta forgiando questo talento precoce.

79 minuti disputati, un gol segnato, 38 passaggi completati su 41, 5 chance create, 2 grandi chance create e 4 duelli vinti. Questi numeri spiegano chi è Arda Guler, gioiellino classe 2005 di proprietà dei Blancos. Il calciatore più giovane a segnare al debutto di un Europeo. L’ultimo era stato niente di meno che Cristiano Ronaldo nel 2004.

La storia del match

Quando entra in campo, Arda Guler lo fa in grande stile. Nella scorsa giornata, ha trascinato la Turchia alla vittoria contro la Georgia. Ha stupito tutti con una perla di rara maestria: controllo fuori area con un’eleganza disarmante e tiro all’incrocio dei pali a 118 km/h. Un missile imparabile che non ha lasciato scampo al portiere. La cosa che stupisce di più è la semplicità con cui Arda prova la giocata. Mostra una tranquillità e scioltezza tipica di chi tratta il pallone con maestria.

Il solito progetto in casa Real

Arda Guler è uno dei tanti esempi di programmazione madridista. Il Real Madrid compra giovani promesse per trasformarle in giocatori che faranno la storia del calcio mondiale del prossimo decennio. Il modello Real è unico: programmazione e vittorie. Comprano un giovane e lo affiancano a un veterano, come già successo con Camavinga. L’obiettivo è abituare i calciatori a vincere sin da subito. Li affiancano a campioni di caratura universale, togliendo pressione ai giovani. A Madrid si arriva da giovanissimi, quasi di soppiatto, e si diventa grandi imparando dai migliori. È un sistema unico e raro, una macchina perfetta. Semplicemente, il modello Real.

Arda Guler in acrobazia

Guler, una stella in ascesa

La carriera di Arda Guler è un’alba appena iniziata, ma con numeri e prestazioni del genere, il suo futuro sembra già scritto tra le stelle del calcio mondiale. Tuttavia saranno il tempo e il rettangolo verde a sussurrarci l’ultimo, definitivo verdetto.

Gaetano Vernile

Aggiornato al 19/06/2024 12:52