Europei
Italia, Spalletti: “Bisogna vincere, altrimenti…”

Alla vigilia di Italia-Croazia, ultimo match del Girone B, Luciano Spalletti ha tenuto la conferenza stampa prepartita. Il match, con fischio d’inizio alle ore 21.00, sancirà la seconda qualificata del girone.
Leggi con noi le parole del commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti.
Italia, le parole di Spalletti
Di seguito, le parole di Luciano Spalletti:
Questa squadra ha la giusta mentalità?
“Ci sono partite che la tua storia la fanno diventare piccola o grande. Da questa sfida qui che poi si hanno dei risultati importanti su quelle che sono le proprie storie. Noi abbiamo fatto delle scelte perché siamo convinti di avere a che fare con giocatori forti. Quando sono andato nei ritiri a parlare a tutti loro ho visto la loro voglia di partecipare, di esserci. E questa loro disponibilità, questa loro voglia, va a tradursi nell’essere disponibili a giocare queste sfide.
Quando siamo a far parte dell’Italia ti capitano situazioni di questo genere qui. Per quello che ho visto, i comportamenti mi piacciono. E’ chiaro che la gara contro la Spagna non mi è piaciuta. L’abbiamo analizzata ne abbiamo parlato, abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle ultime partite. Ma quando si ha a che fare contro avversari scelti da una nazionale il livello è sempre altissimo. Io mi aspetto di vedere che la partita contro la Spagna ci ha fornito degli insegnamenti, pur avendola fatta male e subito un dolore per come è andata a finire”.
I giorni dopo la sconfitta.
“Sono molto soddisfatto di ciò che vedo. Non abbiamo raccontato banalità quando negli scorsi giorni abbiamo parlato di un grande gruppo. Di questo gruppo ci si può fidare, si vede come partecipano emotivamente alla giornata. Si prendono carico anche di cose che non riguardano solo loro stessi. Questa è una squadra apposto da un punto di vista della convinzione e del voler prendere in carico anche qualcosa del compagno. Anche se molti sono giovani e si trovano per la prima volta a giocare queste sfide estreme, hanno l’atteggiamento giusto per giocare e per far vedere gli insegnamenti ricevuti”.
Spalletti sui possibili cambi di formazione
“Dopo una partita così l’idea di poter cambiare qualcosa c’è, perché poi probabilmente ho sbagliato io a non cambiare prima vista la prestazione contro la Spagna. Però l’Italia contro l’Albania mi era sembrata talmente bella che ho ritenuto un azzardo metterci male. Ora che s’è notata un po’ di fatica, un po’ di ruggine, qualcosa sicuramente si cambierà”.
Su Perisic e Brozovic.
“Di loro può incidere tutto, hanno volume di corsa, qualità ed esperienza. Hanno tutte le cose che servono per far bella la squadra e anche qualche anno visto che hanno molta esperienza. Sono due giocatori forti, fortissimi, gli anni insieme all’Inter li ricordo bene e siamo rimasti in buoni rapporti, a volte ci scriviamo ancora. Sono convinto che ci daranno del filo da torcere, ma questo è il calcio. Si vedrà se riusciremo a far valere la nostra freschezza, la nostra vivacità e intensità perché quella è la direzione in cui bisogna andare. Però sono grandi persone e due ottimi calciatori”.
Sarà questa la partita dove l’Italia dimostrerà più del suo potenziale? Vi siete risparmiati con la Spagna?
“No, affatto. Abbiamo speso molte energie dovendo rincorrere la Spagna. In entrambe le partite abbiamo ricercato le stesse cose, in una ci è riuscita e in un’altra no. Domani vedremo se saremo bravi a mettere in pratica ciò che ci siamo detti di fare. Anche se la Croazia ha più esperienza di noi e, per certi versi, ha anche più tecnica. Bisogna essere bravi a capire quando aumentare e quando diminuire la velocità, quando fare un semplice possesso palla per non far prendere la palla agli avversari”.
Manca qualità all’Italia?
“Ma io non richiedo nulla, a me questo gruppo è piaciuto quando me lo sono immaginato. Ho creduto di poter fare delle ottime cose e, mentre si faceva un po’ di analisi con la squadra sul nostro percorso, abbiamo capito che ci sarebbe bisogno di qualche step in più per fare ciò che ci siamo detti. Ma non abbiamo questo tempo e quindi bisogna prendere la scorciatoia, essere pronti, perché sono queste le partite che fanno diventare la tua storia piccola o grande”.
Ci saranno cambi modulo?
“Cambieremo anche qualche attitudine di squadra, avremo bisogno di qualche certezza di continuità di gioco, di resilienza dentro la partita. Non si può mettere in conto di subire certe situazioni e si cercherà di mettere più sostanza per non metterci in mano alla loro qualità. Poi è chiaro che la partita vogliamo comunque farla a metà campo, non nella nostra area di rigore. Loro hanno anche il tiro da fuori, sanno benissimo scegliere le posizioni di assumere e si vuole tenere la palla. Ma bisognerà essere attenti e quadrati come squadra”.
Sull’attacco.
“E’ possibile tutto perché ce li siamo portati questi calciatori. Però le punte esterne che saltano l’uomo brave a fare l’uno contro uno hanno bisogno della sostanza della squadra per essere in condizione di giocare la partita che loro vogliono. Bisogna fare una partita nella loro metà campo. Serve un ordine in campo che ti consente di fare molti uno contro uno. Perché se poi chi fa l’uno contro uno devi portarlo basso a rincorrere è più in difficoltà ed è più in difficoltà la squadra. C’è sempre un ragionamento completo per quanto riguarda la squadra, però poi è possibile tutto”.
Spalletti sulle condizioni dei giocatori
Su Dimarco
“Dimarco è recuperato, per cui è a disposizione. Però faremo un ulteriore passaggio domattina che confermi ciò, ma tutto lascia presagire che lui sia disponibile per domani. Il recupero psicologico è presto fatto, se non si fa risultato si va a casa. Loro lo sanno bene e si ha a che fare con dei professionisti a tutto tondo. Con loro bisogna essere realisti e sintetici. C’è da fare questi step in avanti per andarsi a guadagnare ruoli e meriti perché va tutto veloce: o sei lì pronto a montarci sopra o resti a piedi”.
Su Di Lorenzo e Jorginho.
“Di Lorenzo è davvero mio figlio per quanto ci sono stato insieme. Faccio sempre fatica a fare a meno di uno come lui. Poi è chiaro che devo analizzare delle cose. Sono convinto di quello che è il valore dell’uomo e del calciatore. Non ho bisogno di parlarci tanto, c’è una intesa talmente diretta che si capisce tutto, si vede la sua intenzione quando torna in campo il giorno dopo. Jorginho lo conosco meno: lui ha disputato una partita sottolivello, ma dipende sempre da ciò che ha fatto la squadra.
Ora ho la camera che mi punta ed è emerso che io gli ho detto quella cosa lì. Ma se la squadra non riesce a gestire la palla non è colpa sua, è colpa mia. E’ una mia previsione che non s’è avverata perché lui era messo in mezzo. Ha una qualità incredibile che non ha nessun altro calciatore, è quello che dice a tutti come si devono comportare e noi di questi non ne abbiamo molti altri. Ma ne abbiamo altri, che hanno una potenzialità e una energia superiore rispetto a quella che è la sua natura, ma quando prende in mano la squadra è quel giocatore lì, puntiamo ancora molto su di lui”.
Su Cambiaso.
“L’ho visto bene, anche se 2-3 volte s’è fatto trascinare in un contesto di posizioni che non gli erano state richieste. Questi calciatori non me li hanno ordinati, me li sono scelti da solo: mi sembra un ragazzo intelligente, ma devo conoscerlo di più. Sa fare più ruoli e in questa Italia ci sta bene dentro, poi ci sarà sempre da vedere se saremo in grado di fare ciò che vogliamo”.
Finisce qui la conferenza stampa di Luciano Spalletti.
Europei
Cucurella sulla mano contro la Germania: “Quando perdi cerchi qualcosa per lamentarti”

Lo spagnolo Cucurella è tornato a parlare della cavalcata dell’Europeo e dell’episodio del rigore non concesso con la Germania: “mancava ancora molto tempo”.
Il terzino spagnolo attualmente in forze al Chelsea Cucurella ha rilasciato un’intervista a MARCA dove ha parlato della cavalcata della Spagna all’Europeo. L’ex Brighton era stato molto criticato a causa del costo del cartellino troppo elevato per la quale lo avevano acquistato i blues, ma in estate ha sorpreso tutti fornendo delle prestazioni di altissimo livello e alzando la coppa da assoluto protagonista.
La convocazione di Cucurella e la conquista della titolarità
Le prime parole dello spagnolo sono riguardo il suo primo approccio in Nazionale. La convocazione è avvenuta per una serie di coincidenze, ma da li in poi si è conquistato la titolarità grazie a grandi partite: “L’ho vissuto come un premio. Era forse la prima o seconda partita che giocavo dopo un infortunio. Sapevo che il match contro il Brasile era una prova importante, ho cercato di dare tutto ed è andata bene.
Da lì in poi ho giocato tutto, fino alla fine. Mi sentivo in forma e fiducioso. Pensavo che la scelta sarebbe stata tra me, Grimaldo e Gayà. Siccome Gayà non si era ripreso del tutto, è toccato a me. Contro l’Italia abbiamo fatto un altro grande match, io compreso, e da lì abbiamo dimostrato che eravamo pronti a lottare fino alla fine”.
Il fallo di mano contro la Germania e la finale con l’Inghilterra
Ha generato tanta polemica il fallo di mano non fischiato nei quarti di finale ai danni della Germania. Ancora oggi il tema è molto caldo da quelle parti e Cucurella ha espresso la sua opinione: “Loro pensano di essere stati eliminati per quello, ma mancava ancora molto tempo e avrebbero dovuto tirare il rigore… Anche noi avremmo potuto dire che Kroos avrebbe dovuto essere espulso.
Alla fine, quando perdi, cerchi sempre qualcosa di cui lamentarti, ma questo è il calcio e non si può fare nulla. Una volta che è successo, è successo. Si sono lamentati di quello e basta”.
Successivamente ha parlato della finale contro l’Inghilterra. Una partita per lui speciale viste le tante critiche ricevuto dal popolo inglese: “Più che speciale, ho pensato anche che, se ci avessero battuto, non sarei potuto tornare lì. Avrebbero passato tutto l’anno a prendermi in giro e a dire di tutto. Ma è la partita in cui ero più tranquillo, sentivo che avremmo vinto. Sapevamo già che era nostra, e così è stato”.
Europei
Under 21, Baldanzi: “Gara difficile, ma siamo contenti della qualificazione”

Il pareggio della nostra U21 contro l’Irlanda ha sancito la qualificazione per l’Europeo di giugno. Leggi con noi le parole di Baldanzi e di Annunziata.
Grazie al pareggio per 1-1 ottenuto contro l’Irlanda, l’Under 21 azzurra ha staccato il pass per l’Europeo che si disputerà a giugno in Slovacchia. Al termine del match Baldanzi e Nunziata si sono soffermati sulle difficoltà incontrate nel match.
Le parole di Baldanzi
“Sì, sapevamo di trovare di fronte una squadra forte che aveva bisogno dei tre punti e ci attaccava tanto. Sapevamo sarebbe stata una gara difficile: potevamo giocare un po’ più la palla, ma non era facile. Ci prendiamo questa qualificazione che abbiamo festeggiato, l’abbiamo portata a casa“.
Il commento di Carmine Nunziata
“Guardando il cammino è una qualificazione meritata. Non abbiamo mai perso, abbiamo preso pochi gol, ma oggi è stata dura. L’Irlanda ci veniva addosso, anche con molti lanci lunghi, ma i difensori sono molto bravi. Abbiamo faticato i primi 20 minuti della partita, poi potevamo chiuderla col rigore invece l’abbiamo tenuta aperta. E nel secondo tempo abbiamo sofferto”.
Europei
Italia U21: è Euro 2025, Gravina “Obiettivo centrato”

Italia U21: il pareggio a Trieste contro l’Irlanda dà il pass per Euro25. La soddisfazione del presidente di Federcalcio “Quella azzurra è una bella gioventù”.
Gli Azzurrini sono pronti al torneo che si disputerà in Slovacchia dall’11 al 28 giugno.
Gravina si congratula con il ct Nunziata e la sua Italia.
La partita
Match non facile per l’Italia: già al al 17′ un brivido sul colpo di testa di Kenny.
Salvataggio sulla sulla linea di Bertola.
Al 23′ Cesare Casadei porta in vantaggio la squadra azzurra.
Ben tre volte vicini al raddoppio.
Una punizione calciata da Baldanzi che non trova lo specchio della porta e segue un rigore fallito da Gnonto.
Alla fine arriva invece il pareggio dell’Irlanda con una rete al 66′ di Moran.
Prima del fischio finale Brooks para un tiro di Ghilardi.
L’ultimissimo brivido però è per l’Irlanda: Emakhu calcia un potente destro, a cui si oppone sapientemente Desplanches.
Il ct: “L’Italia merita questa qualificazione”
“Guardando il cammino è una qualificazione meritata” dichiara Nunziata.
“Non abbiamo mai perso, abbiamo preso pochi gol, ma oggi è stata dura” ammette.
I complimenti del presidente della FIGC Gravina non tardano ad arrivare “È stato un percorso entusiasmante. Siamo riusciti a centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati vincendo con merito il girone attraverso il gioco, oltre che coi risultati. Mi congratulo con mister Nunziata, il suo staff e tutti i ragazzi. Quella azzurra è una bella gioventù”
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