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Juventus: si avvicina il Mondiale per Club 2025

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La possibile eliminazione del Milan dalla Champions League avvicina la Juventus al Mondiale per Club 2025. Ma il Napoli resta in corsa

Juventus: Torneo FIFA mondiale per club

Credits: Getty Images

Il pesante ko subito dal Milan contro il Borussia Dortmund rischia di avere importanti ripercussioni anche sul futuro rossonero.

L’eventuale eliminazione dalla fase a gironi, infatti, escluderebbe definitivamente i rossoneri dal Mondiale per Club 2025.

E sarebbe un assist alla Juventus. Pur senza giocare la Champions League in questa stagione, si avvicinerebbe sensibilmente all’obiettivo qualificazione. Napoli permettendo. Capiamo meglio la situazione.

INTER QUALIFICATA

Inter

FC Internazionale

Al momento l’unica squadra italiana che ha già la certezza di partecipare al nuovo Mondiale per Club, che partirà nel 2025, è l’Inter. I nerazzurri infatti sono secondi (alle spalle del Bayern Monaco) nella classifica del ranking Uefa che stabilirà le squadre qualificate.

Ciò grazie al rendimento in Champions League delle ultime stagioni e al passaggio del turno già conquistato in questa edizione.

LA FAVORITA JUVENTUS 

Juventus

Juventus FC

Ogni Paese può portare al Mondiale per Club al massimo due squadre. Oltre all’Inter quindi solo un’altra italiana parteciperà alla manifestazione.

Al momento il posto andrebbe di diritto alla Vecchia Signora, che nonostante l’esclusione dalle coppe europee per le note vicende resta saldamente davanti a Milan, Napoli e Lazio.

MILAN (QUASI) FUORI DAI GIOCHI

Milan

AC Milan

I rossoneri erano i maggiori candidati al secondo posto per le italiane al Mondiale per Club 2025, ma l’eventuale eliminazione già alla fase a gironi li taglierebbe fuori.

Anche in caso di vittoria a Newcastle, senza passaggio del turno il Milan resterebbe infatti dietro la Juventus.

LA SPERANZA DEL NAPOLI

Napoli

SSC Napoli

L’unica squadra che potrebbe realisticamente insidiare il posto della Juventus sarebbe il Napoli. In caso di vittoria all’ultimo turno contro il Braga, e di conseguente, qualificazione agli ottavi di Champions League, i partenopei balzerebbero a -7 dai bianconeri.

In questo caso, per operare il sorpasso al Napoli servirebbe arrivare almeno ai quarti di finale. E dovrebbe farlo senza perdere mai una partita tra andata e ritorno. Così facendo otterrebbe la qualificazione.

LA CLASSIFICA ATTUALE:

Inter 73 punti

Juventus 47 punti

Milan 39 punti

Napoli 34 punti

Lazio 32 punti

 

Champions League

Barcellona-Inter, le formazioni ufficiali: Thuram si o no?

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Barcellona-Inter

Barcellona-Inter, incontro valido per l’andata delle semifinali di Champions League 2024/25: le scelte ufficiali di Hansi Flick e Simone Inzaghi.

Barcellona-Inter si affrontano nella doppia semifinale di Champions League 2024-25. che vale l’accesso alla finale di Monaco del 31 maggio.

I nerazzurri di Simone Inzaghi si presentano all’appuntamento dopo avere eliminato il Bayern Monaco ai quarti di finale (decisivo il 2-2 al ritorno a San Siro dopo il successo per 2-1 a Monaco), mentre i blaugrana di Hansi Flick sono approdati tra le migliori quattro d’Europa dopo avere avuto la meglio sul Borussia Dortmund ai quarti di finale. La partita di andata si giocherà a Barcellona, mentre il ritorno è fissato a San Siro.

Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.

Barcellona-Inter

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La designazione arbitrale

Direttore di gara: Clément Turpin FRA
Assistente Arbitrale 1: Nicolas Danos FRA
Assistente Arbitrale 2: Benjamin Pagès FRA
IV: François Letexier FRA
VAR: Jérôme Brisard FRA
AVAR: Willy Delajod FRA

Barcellona-Inter, le formazioni ufficiali

barcellona-inter

BARCELLONA (4-2-3-1):Szczesny; Koundé, Cubarsí, Martínez, Martín; De Jong, Pedri; Lamine Yamal, Dani Olmo, Raphinha; Ferran Torres.All. Flick

INTER (3-5-2):Sommer; Bisseck,Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Çalhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro Martinez, Thuram.All. Inzaghi

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Conference League

Fiorentina, Gosens: “So come affrontare Antony, non dovremo farci trasportare dal loro ambiente”

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Fiorentina

Robin Gosens, laterale della Fiorentina, parla in conferenza stampa alla vigilia della trasferta contro il Betis nella semifinale d’andata di Conference League.

A separare la Fiorentina dalla terza finale di Conference League consecutiva c’è il Betis Siviglia. Non ci sono precedenti tra le due compagini in partite ufficiali. La gara d’andata si giocherà domani in Spagna, mentre il ritorno al Franchi è in programma giovedì 8 maggio. Cresce l’attesa in casa viola, alla luce delle due finali perse sotto la gestione Italiano, nel 2023 con il West Ham e l’anno scorso contro l’Olympiacos.

Betis-Fiorentina: le parole di Gosens alla vigilia

A poco più di 24 ore dal fischio d’inizio del Benito VillamarinRobin Gosens ha parlato in conferenza stampa. Di seguito le parole dell’esterno sinistro della Fiorentina.

Fiorentina

LA FORMAZIONE DELLA FIORENTINA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Pronto a sfidare Antony
Io sto bene, la partita con l’Empoli è stata intensa, siamo contenti dei tre punti, ma ormai è passato. Domani ci aspetta una partita complicata… Antony l’ho affrontato già con l’Atalanta in Champions quando era all’Ajax. So cosa sa fare, ama il dribbling e l’uno contro uno ma io credo in me e nelle nostre qualità di squadra. Sono molto fiducioso“.

Quanto conta l’esperienza?
Potrebbe essere un valore aggiunto, le partite di Champions mi hanno dato tanto a livello calcistico, sono contento di aver fatto quel percorso e poterci mettere l’esperienza. Ai ragazzi ho detto che ci sarà pressione, ma sarà importantissimo godersi anche il momento. Una semifinale europea non capita ogni anno. Se ti prendi tutta la pressione che arriva da fuori ti blocchi da solo. Cerco di trasmettere tranquillità, quella che serve per andare in finale“.

Firenze tappa speciale?
Io sono così da sempre, un giocatore che ha grande mentalità e prova a metterla in campo. Uno che cerca di trasmettere la voglia di vincere e la disciplina che serve per arrivare in alto. Anche qui lo faccio e sono contento che venga riconosciuto. Vengo da un anno abbastanza difficile in Germania, dove paradossalmente non mi sono trovato bene a livello familiare. Sono grato che la Fiorentina mi abbia dato la possibilità di tornare in Italia, la seconda casa, e forse è per quello che ho ancor più voglia di ripagare la fiducia che mi è stata data“.

Come affrontare un ambiente come questo?
Le partite vanno affrontate con fiducia nelle proprie qualità. Se ti fai trasmettere ansia dall’ambiente… Deve essere uno stimolo per fare una prestazione importante. Giochiamo a calcio soprattutto per partite bellissime come queste. Riesci a fare la performance solo se credi nelle tue qualità e sarei contento se domani venisse fuori questo“.

Sul rientro di Kean
Esserci e fargli sentire che ci siamo e gli vogliamo bene è la cosa più importante. Non servono tante parole, ma un abbraccio o un sorriso. Ci sono cose che vanno oltre al calcio, noi siamo come una famiglia: non gli abbiamo detto molto, se non che quando avrà bisogno ci saremo sempre. Questo vuol dire essere un grande gruppo, saper gestire anche situazioni non facili. Averlo fatto sentire a casa mi inorgoglisce“.

Sul Betis
Sono due squadre che meritano di stare in semifinale. Loro avranno voglia di arrivare in finale, ma anche noi. E non dimentichiamoci che c’è il ritorno a casa nostra. Antony? Lo rispetto ma voglio provare a limitarlo al massimo con la mia forza. Sicuramente è uno che fa la differenza nel dribbling: massima attenzione ma pure fiducia“.

C’è stato un salto di qualità?
Il segnale è stato a Cagliari: venivamo da mille difficoltà dopo giorni senza hotel e vestiti per allenarsi… Lì abbiamo sbagliato i primi minuti ma abbiamo vinto e solo un gruppo forte, che crede nelle sue qualità, può farlo. E lì ho capito che il salto è stato fatto, anche se una-due partite non bastano, ora dobbiamo tenere duro fino alla fine della stagione. Ma sono convinto che lo faremo“.

L’importanza di de Gea nello spogliatoio
Dividere lo spogliatoio con un campione come David è un grande onore. Siamo quasi fratelli, passiamo tempo insieme in cui mi insegna qualcosa: cerco di imparare. Lui, me ed altri che hanno fatto esperienze abbiamo parlati e abbiamo trasmesso la voglia di giocare questo tipo di partite e andare oltre“.

 

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Conference League

Fiorentina, Palladino: “Kean? Devo ancora decidere. Vogliamo la finale ma non sarà facile. Colpani? Sono felice ma…”

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Raffaele Palladino ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Real Betis-Fiorentina. L’allenatore ha parlato del momento e di Moise Kean.

I viola domani scenderanno in campo per la semifinale di andata di Conference League contro gli spagnoli. Al Benito Villamarin sarà atmosfera rovente ma il gruppo è pronto.

Fiorentina, le parole di Palladino

Come ha visto Kean?
“Ho parlato con Moise, sta bene ed è sereno, carico e motivato. Ha fatto due allenamenti con la squadra, uno e mezzo… È pronto per giocare, in questo periodo abbiamo tante partite e dovrò scegliere se partirà titolare o meno. Però sta bene ed è a disposizione, anche quando era fuori si è allenato”.

Difficile gestire gli impegni?
“Il calendario è molto congestionato ma siamo consapevoli che le partite si preparano anche in due-tre giorni e la squadra è brava in questo. Di insidie ce ne sono tantissime, intanto affrontiamo una squadra molto forte, con giocatori da grandi livelli e maturi d’età. Hanno un bravissimo allenatore, che li fa giocare bene di palleggio. Hanno grandi individualità, sanno dribblare. Dobbiamo fare bene le due fasi ma ci siamo preparati. Sappiamo tutto, che sarà difficilissimo, ma ci sono due gare a disposizione e sogniamo di passare il turno e arrivare in fondo”.

Fiorentina

Come sfidare la pressione?
“Dobbiamo essere orgogliosi. Stiamo vivendo con leggerezza e autostima, dobbiamo andare in campo sereni e felici. Sappiamo che arriveranno tanti tifosi da Firenze ed è una soddisfazione. Sarà difficile ma non andiamo in campo con ansia e pressione. Anzi, serve personalità e consapevolezza che abbiamo le armi per mettere in difficoltà il Betis”.

Sarà anche una sfida tra filosofie?
“Ci serve una partita perfetta nelle due fasi, attaccando e difendendo bene senza trascurare dettagli. Loro sono la 5^ squadra della Liga per possesso, hanno questa prerogativa. Li abbiamo studiati, dovremo essere bravi. Sicuramente avremo delle difficoltà ma siamo convinti di poter fare una grande prestazione”.

Che ruolo può avere Colpani in questo finale di stagione?
“Sono felice di aver recuperato Andrea, è stato tanto tempo fuori per questo infortunio un po’ casuale subito in allenamento. Ha sofferto a stare fuori. Si allena in gruppo da una settimana, deve recuperare condizione fisica ma ci può dare mano. Lui conosce bene il 3-5-2, in passato ha lavorato da mezzala con altri allenatori. O con me da quinto nel 3-4-3 e da seconda punta… Andrea è duttile, dove lo metti cerca di fare il suo meglio. E dà grande disponibilità”.

Pellegrino è un suo riferimento nel mestiere?
“È un grandissimo allenatore, quelli così li studi sempre. Un decano del calcio, con grande esperienza: City, Real Madrid… Sarà bello affrontarlo domani, è motivo di grande orgoglio. Le sue squadre giocano benissimo, con identità chiara: li abbiamo studiati, domani vogliamo metterli in difficoltà”.

Credete che il Betis sia favorito?
“Sono una squadra forte, se siamo arrivati in semifinale vuol dire che tutti e due abbiamo valori. Non ci sentiamo favoriti o sfavoriti, credo domani sarà una bella partita”.

Per voi è la terza semifinale di fila di Conference, per il Betis la prima di sempre in Europa.
“Non si tratta di essere un passo avanti o indietro, si affrontano due squadre che hanno voglia di andare in finale. Loro hanno giocatori con grande qualità tecnica e di esperienza, come Isco e Bartra oltre ad Antony: hanno militato in club importanti. Però fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi, sapendo che ci saranno difficoltà ma che vogliamo fare una grande prestazione”.

Avete fatto il salto di qualità?
“In Serie A tutte le partite sono molto difficili e questo è bello. Sugli approcci e su capire come affrontare certi avversari sì. Serviva, c’è voluto tempo ma abbiamo raggiunto un livello ottimo. Ora continuiamo così”.

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