Mondiali
Endrick: “Sogno e timore di non essere ai Mondiali 2026”

Endrick, giovane promessa del calcio brasiliano, esprime la sua preoccupazione per la possibilità di non partecipare al Mondiale 2026.
Endrick, il talentuoso calciatore brasiliano, ha recentemente espresso la sua ansia riguardo alla partecipazione al Mondiale del 2026. Durante un’intervista con Romario, il giovane attaccante ha confessato: “A essere onesti, ciò che mi passa per la testa è la paura di non essere al Mondiale 2026”. Queste parole riflettono il sogno che Endrick coltiva di poter rappresentare la sua nazione in uno degli eventi sportivi più prestigiosi al mondo.
Endrick, un sogno da realizzare
Il desiderio di Endrick non è solo quello di partecipare, ma anche di contribuire a portare il Brasile alla vittoria della sua sesta Coppa del Mondo. La pressione e le aspettative su di lui sono enormi, e il giovane non nasconde la difficoltà di parlare apertamente di questo sogno. La sua determinazione e il suo talento potranno giocare un ruolo fondamentale nei prossimi anni per realizzare questa ambizione.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🇧🇷 Endrick: “To be honest, what goes through my head a lot is that I’m afraid of not being at the 2026 World Cup”.
“I’m worried… because it’s my dream to be at World Cup. It’s even difficult to speak about that. I want go help Brazil to win the 6th World Cup”, told Romario, pic.twitter.com/ivxwzd9UEh
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) March 24, 2025
Mondiali
Scaloni, l’abbraccio con Raphinha fa il giro del web

Lionel Scaloni e l’abbraccio con Raphinha rubano la scena dopo Argentina-Brasile. Il C.T. argentino ha anche perdonato l’esterno in conferenza stampa.
Scaloni-Raphinha, l’abbraccio che ha conquistato tutti
Dopo l’emozionante partita tra Argentina e Brasile, l’allenatore dell’Argentina, Lionel Scaloni, si è distinto per un gesto che ha rapidamente fatto il giro del web. L’abbraccio caloroso tra Scaloni e il calciatore brasiliano Raphinha ha catturato l’attenzione di tifosi e media, simbolizzando lo spirito sportivo che dovrebbe sempre accompagnare gli incontri sul campo. Un momento che, al di là del risultato, ha dimostrato il potere del calcio di unire le persone oltre le rivalità.

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Il contesto della partita
L’incontro tra Argentina e Brasile, due delle nazionali più forti del Sud America, ha visto momenti di grande intensità e passione. Oltre alle aspettative che circondavano la partita, è stato l’abbraccio tra Scaloni e Raphinha a rubare la scena e a diventare virale sui social media. Questo gesto ha ricordato a tutti che, a volte, i momenti più significativi non si trovano nei gol segnati ma nei valori condivisi tra avversari.
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Fonte: l’account X di [Fabrizio Romano]
🫂✨ Lionel Scaloni and his big hug to Raphinha after Argentina-Brazil game. pic.twitter.com/qbJPSYVfNV
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) March 26, 2025
Mondiali
Nigeria: qualificazione ai Mondiali a rischio

Qualificazione ai Mondiali 2026 in salita per la Nigeria che, facendosi raggiunger dallo Zimbabwe al 91esimo, rischia grosso.
Le Super Eagles sono state raggiunte dallo Zimbabwe al 91′: la rete di Chirewa ha rimescolato le carte per una delle nazionali storicamente più importanti del Continente che, ora, rischia di saltare l’appuntamento più importante.

L’URLO DI VICTOR OSIMHEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Harakiri Nigeria
Osimhen e compagni sono solo quarti nel gruppo C delle qualificazioni alla Coppa del Mondo di Usa, Messico e Canada. Il Sudafrica ha abbandonato la compagnia arrivando a 13 punti. Nel resto del girone invece regna l’equilibrio. Ruanda e Benin (8 punti), la stessa Nigeria (7) e il Lesotho (6) inseguono, con leggermente attardato proprio lo Zimbabwe a 4.
A quattro turni dalla fine i nigeriani se la dovranno vedere con Ruanda, Sudafrica, Lesotho e Benin. E, cosa più importante, non possono commettere passi falsi. Questo perché solo la prima classificata avrà la certezza di partecipare ai Mondiali.
Dai 9 gironi infatti arriveranno le prime 9 qualificate, le vincenti dei rispettivi gruppi, e quindi le 4 migliori seconde parteciperanno agli spareggi: semifinale e finale da cui uscirà una squadra che parteciperà infine al Torneo Play-Off Fifa.
Una rosa da fare invidia
Il ruolino di marcia della Nigeria è zoppicante: 1 vittoria sul Ghana e 1 sconfitta con il Benin, condite da 4 pareggi nonostante una rosa di livello e un Osimhen scintillante. Il bomber del Napoli, in prestito al Galatasaray, ha segnato tre reti nelle ultime due partite (Ruanda e Zimbabwe). Il suo contributo insomma non sta mancando.
Eppure le Super Eagles rischiano e non poco. Il ct Eric Sekou Chelle ha a disposizione giocatori di alto livello come Ola Aina, protagonista della super stagione del Nottingham Forrest, il bomber Boniface e il suo compagno di squadra Tella. A questi si aggiungono il milanista Chukwueze e l’atalantino Lookman, fresco pallone d’Oro africano. I due della Serie A e l’ex capocannoniere sono stati schierati tutti titolari nelle due recenti sfide.
Un sogno chiamato Mondiale
Non andare ai Mondiali sarebbe un’altra delusione per questa generazione, che già aveva fallito la qualificazione nel 2022 nello spareggio con il Ghana. Non accadeva dal 2006, e ora rischia di capitare di nuovo. Per non parlare poi della Coppa d’Africa. Nell’edizione del 2021 la Nigeria è uscita nonostante una buona prima fase. Nel 2023 ha perso la finale con la Costa d’Avorio. L’ultimo successo resta quello del 2013.
“Dopo la delusione del 2022, siamo disperati: non possiamo permettere che accada di nuovo. Non voglio finire la mia carriera con il rimpianto di non aver mai giocato un Mondiale. Dobbiamo correggere gli errori del passato, dimostrare il nostro valore per il Paese e per il nuovo allenatore. Abbiamo una generazione talentuosa, ma possiamo confermarlo solo partecipando ai Mondiali”, aveva detto Osimhen a Bbc Africa. Un sogno questo che rischia di trasformarsi in un incubo.
Mondiali
Brasile, una crisi che preoccupa: i verdeoro non fanno più paura?

Brasile, la disfatta del Maracanã contro l’Argentina conferma il declino di una squadra che non incanta più.
Il Brasile non è più la squadra leggendaria che dominava il calcio mondiale. La sconfitta per 4-1 contro l’Argentina, campione del mondo in carica, ha messo a nudo tutti i limiti di una nazionale che fatica a trovare una nuova identità. I pentacampioni, protagonisti di un’epoca d’oro tra il 1958 e il 2002, sono ormai un lontano ricordo, sostituiti da un gruppo di giocatori più pubblicizzati che realmente impattanti.
Brasile, una disfatta senza appelli
La partita è stata a senso unico. Dopo appena 12 minuti l’Argentina era già avanti 2-0, al 37’ il risultato era 3-0. Un’umiliazione storica, con i brasiliani incapaci di reagire. Raphinha, che alla vigilia aveva promesso battaglia, è stato deriso dagli avversari, mentre Paredes ha ricordato a Rodrygo che loro hanno appena vinto un Mondiale. Il portiere argentino Martínez ha persino palleggiato a fine partita, simbolo di una superiorità schiacciante.
Ciò nonostante, il Brasile, salvo sorprese, andrà ai Mondiali 2026, ma la qualificazione non cancella i problemi. Negli ultimi anni, la Seleção ha collezionato delusioni: eliminazioni precoci ai Mondiali, un solo trionfo in Copa America dal 2007 e una continua difficoltà nel creare un’identità di squadra. Dopo il fallimento della lunga corte ad Ancelotti, la panchina è passata a Dorival, ma i risultati non sono migliorati.
Una generazione senza stelle
Il Brasile soffre la mancanza di veri fuoriclasse. Se il trio Raphinha-Vinicius-Rodrygo regge l’attacco, il centrocampo è più fisico che tecnico e la difesa appare fragile. Dietro ai veterani Marquinhos e Gabriel, il ricambio latita. Le fasce sono un punto debole e il talento emergente fatica ad esplodere. Neymar, tra infortuni e inattività, non è più il leader che servirebbe.

Neymar
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