Competizioni
Supercoppa, le designazioni arbitrali per le semifinali
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Due sono le semifinali di Supercoppa che andranno in scena in Arabia Saudita: Napoli-Fiorentina e Inter-Lazio. Ecco quali saranno i rispettivi team arbitrali.
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Napoli-Fiorentina sarà la prima semifinale del torneo di Supercoppa di questa stagione: l’appuntamento è giovedì 18 gennaio alle 20.
Questi sono gli uomini che andranno a comporre il team arbitrale:
Arbitro: La Penna
Assistenti: Tegoni e Bresmes.
Quarto uomo: Marcenaro
VAR: Aureliano
AVAR: Marini
Riserva: Rossi.
Seguirà il match Inter-Lazio, venerdì 19 gennaio alle 20.
La squadra arbitrale sarà così composta:
Arbitro: Matteo Marchetti
Assistenti: Giovanni Baccini e Gamal Mokhtar
Quarto uomo: Livio Marinelli
VAR: Marco Di Bello
Assistente VAR: Aleandro Di Paolo
Riserva: Valerio Vecchi.

Il Brasile è alla disperata ricerca di un CT per la propria Nazionale. Il nome in cima alla lista è quello di Carlo Ancelotti ed ha avviato i primi contatti.
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La Federazione calcistica brasiliana è in cerca di un allenatore che possa prendere le redini e guidare la Selecao al prossimo Mondiale. Il favorito di Ednaldo Rodrigues, presidente della CFB, è Carlo Ancelotti, attualmente impegnato sulla prestigiosa panchina del Real Madrid.
Il tecnico però, se in un primo momento aveva ribadito la sua volontà di continuare ad allenare i Blancos, dopo l’eliminazione dalla Champions League e un possibile 2° posto in Liga, non ha più una posizione così salda.

VALENCIA, SPAIN – JANUARY 4: Carlo Ancelotti during Spanish League match between Valencia CF and Real Madrid at Mestalla Stadium on January 4, 2015 in Valencia, Spain
Brasile, avviati i primi contatti con Ancelotti
In quest’ultimo periodo i rappresentanti della Federcalcio brasiliana si sono mossi in prima persona per parlare con l’entourage di Carlo Ancelotti. Attualmente due intermediari si trovano a Madrid ed hanno avuto dei colloqui con Davide Ancelotti, figlio, nonché allenatore in seconda del padre. Il tecnico italiano però, vuole attendere il termine della stagione per capire quale sarà la posizione della società se deciderà di riconfermalo o meno sulla panchina.
Il Brasile però ha una scadenza, ovvero il 26 maggio, giornata in cui dovranno uscire le convocazioni per le qualificazioni ai Mondiali. Staremo vedere se l’ex Milan si lascerà ingolosire da questa nuova esperienza o preferirà giocare sul sicuro rimanendo nella sua zona di comfort.
Competizioni
Italia, otto squadre italiane in Europa la prossima stagione? C’è una sola condizione
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14 ore fail
25/04/2025
L’Italia, terza nel Ranking UEFA stagionale, non potrà avere la quinta piazzata in campionato in Champions Ligue la prossima stagione. C’è una possibilità per avere comunque otto club iscritti alle competezioni europee.
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La Gazzetta dello Sport oggi in edicola spiega come l’Italia possa avere nelle tre competizioni europee nella prossima stagione comunque otto club iscritti nonostante la defezione in Champions League: tutto dipende dalla Fiorentina di Palladino.
Perché questa possibilità si verifichi la Viola deve vincere la Conference League senza raggiungere un posto che le permetterebbe l’accesso alle competizioni attraverso il campionato.
All’Italia di diritto spettano 7 squadre, 4 in Champions, 2 (di cui una può venire dalla Coppa Italia) in Europa League e una in Conference League. L’unica possibilità per aggiungere un club è che i gigliati, al momento ottavi e fuori da ogni competizione, si aggiudichino la Conference League e arrivino al massimo al settimo posto in campionato.
Se la Fiorentina arrivasse tra le prime sei e vincesse la Conference, le squadre iscritte sarebbero solo sette.
Champions League
Inter, Zanetti: “Una volta dissi che mi sarei gettato nel fuoco per Mourinho”
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1 giorno fail
24/04/2025
L’Inter di Inzaghi non riesce a raggiungere il traguardo raggiunto con la strepitosa formazione guidata dall’irriverente José Mourinho (quella del Triplete)
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L’Inter non riesce a diventare la prima squadra in Italia a raggiungere il Triplete per la seconda volta e si ferma (almeno per quest’anno). Brucia soprattutto aver perso con gli scomodi cugini rossoneri e chissà che non possa essere la fine prematura di una stagione che sembrava promettere tutto, forse troppo!
In tutta onestà va detto che la squadra che ha vinto praticamente tutto era un’Inter davvero troppo forte, troppo unita e che passava la palla a memoria. Poi c’è la figura di José Mourinho che era diventato popolare per assorbire e canalizzare ogni genere di critica. Aveva la sua tecnica: provocava lo scontro verbale, era irriverente e anche un po’ arrogante e lo faceva per essere al centro delle critiche ma anche per esonerare la squadra che si allenava e si concentrava.
Quella squadra lì, che tutti i tifosi nerazzurri ricordano con commozione: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu, Zanetti, Cambiasso, Pandev, Sneijder, Eto’o e Milito. Insomma una squadra che sembrava inarrestabile e la finale contro il Bayern Monaco (in quel 20 maggio 2010) praticamente perfetta.
Era un’Inter formato famiglia
Quel periodo sarà difficile da eguagliare perché era evidente – anche per i tifosi – che ci si trovava di fronte ad una squadra di campioni ma, soprattutto, di uomini che si stimavano e si fidavano l’uno dell’altro. A confermarlo proprio il capitano di quella squadra, Javier Zanetti (che ora è vicepresidente nerazzurro) e che ricorda gli anni anni in cui vinsero tutto. Ne parla a BBC Sport.
“Mourinho creò una famiglia, formammo il gruppo durane la settimana anche in momenti come le grigliate che piacevano tanto anche al mister. Sono momenti di unità. Una volta dissi che mi sarei gettato nel fuoco per Mourinho”.
Proprio lo spirito di sacrificio richiesto per poter vincere trofei, per sopportare la stanchezza di fine stagione (dove si arriva alle partite più calde!) e per reggere alla pressione e all’ansia da prestazione e per vincere.
Zanetti continua dicendo che ” Il nostro rapporto non era solo tra allenatore e giocatore o tra allenatore e capitano; era un legame umano fortissimo. E lo sarà per sempre! Quei due anni sono stati molto significativi per me e per lui. Rimarranno nei nostri cuori. Ci ha insegnato tantissimo e ci ha fatto credere che potevamo fare la storia e ci siamo riusciti”.
L’attuale Inter ha giocatori validissimi, ha un capitano altrettanto carismatico (Lautaro) ma chissà se sono riusciti a creare quel senso di fiducia incondizionata tra di loro e se riusciranno a credere ciecamente alla loro guida (Inzaghi) come quella Inter fece con la sua guida.
Quella squadra vinse 2 Scudetti (2009 e 2010), 1 Coppa Italia (2010), 1 Supercoppa Italiana (2008) e 1 Champions League (2010).
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