Conference League
Twente-Fiorentina 0-0: la mano di Pietro per l’Europa viola
Una parata strepitosa a pochi secondi dalla fine di Pietro Terracciano regala lo 0-0 alla Viola e accede alla fase a gironi della Conference League.
La Fiorentina esce a riveder le stelle dall’inferno olandese fatto di tensione e maleducazione della tifoseria del Twente. Una gara difficile ma che la squadra di Italiano ha disputato con attenzione e applicazione.
Un primo tempo giocato di rincorsa, pur senza subire azioni pericolose da parte del Twente, che nella ripresa lascia maggiori spazi e la Fiorentina ha almeno tre occasioni che non riesce a concretizzare.
Finale caotico con l’espulsione per perdita di tempo di Igor che permette l’assalto finale degli olandesi: a 10 secondi dalla fine Terracciano con una parata stile Zoff Mundial 82 contro il Brasile salva la porta e evita i supplementari.
La Fiorentina accede ai gironi di Conference League, buon viaggio Viola!
Le pagelle della Fiorentina
TERRACCIANO – 7.5 Decisivo non solo nella parata finale, ma in tutta la gara dimostra grandissima attenzione e sicurezza
VENUTI – 6 Tutto sommato tiene bene la fascia, nel secondo tempo commette un’ingenuità che poteva costare carissima
MILENKOVIC – 7 Insuperabile di testa ma anche di piede. Il ritorno di Igor gli regala sicurezza.
IGOR – 6,5 Mezzo voto in meno per l’espulsione nel finale. Italiano lo chiama ad impostare e lui non si tira indietro. Salva Terracciano nella ripresa mettendoci la coscia. Dal 94′ MARTINEZ QUARTA
BIRAGHI – 6 Una partita giocata più sulla difensiva e a frenare gli ardori degli olandesi. Positivo.
BONAVENTURA – 6 Partita di sacrificio in supporto dei compagni, manca di qualità e pericolisità in avanti. Dal 94′ BENASSI
AMRABAT -7 Sontuoso: grinta e anche qualità. I palloni sbagliati sono stati veramente pochi, quelli recuperati o rimbalzati tanti.
MALEH – 6– Dare un’insufficienza in una serata così duolerebbe, ma il ragazzo oggi ha sbagliato troppo dal punto di vista tecnico, anche se ha messo la solità corsa.
Dal 15’st MANDRAGORA – 6,5 Entra bene in gara facendo filtro, per poco non segna l’eurogol dell’anno. Sfortunato.
IKONÈ – 6 In una serata in cui la prestazione è stata sicuramente positiva, macchia la prestazione l’ennesimo errore sottoporta che poteva regalare una serata più serena ai tifosi viola
CABRAL – 7 Battagliero, anche se si nota più in difesa che in attacco: ma il tiro salvato sulla linea vale un gol.
Dal 25’ JOVIC – 6 Il serbo entra bene, dialoga bene coi compagni, serve alcuni palloni deliziosi. Manca forse di rapidità.
SOTTIL – 6,5 Un livello sotto rispetto all’andata, carbura con il passare dei minuti e offre un’altra prova altamente positiva.
Dal 25’st GONZALEZ – 6 Uno scatto, un pallone delizioso per Ikoné poteva regalare un vittoria viola.
Conference League
Conference League, la designazione arbitrale della Fiorentina
La Fiorentina sta vivendo un momento di forma eccezionale e giovedì affronterà in Conference League i ciprioti del Pafos: ecco chi sarà il fischietto del match.
Archiviata la vittoria in trasferta contro il Como, la Fiorentina di mister Palladino si appresta all’esame Pafos in Conference League. Il match, valido per la quarta giornata della competizione europea, è in programma giovedì 28 novembre alle ore 21:00 all’Artemio Franchi di Firenze.
La direzione della sfida tra le due formazioni è stata affidata al norvegese Espen Eskås. A coadiuvare il fischietto ci saranno i connazionali Jan Erik Engan e Isaak Elias Bashevkin. Quarto ufficiale sarà Daniel Higraff, mentre in sala video ci saranno come VAR Tom Harald Hagen e AVAR Kristoffer Hagenes.
Conference League
Apoel-Fiorentina 2-1: Goal e Highlights
Allo Stadio NEO GSP l’Apoel di Manolo Jimenez ospita la Fiorentina di Raffaele Palladino. L’incontro è valevole per la terza giornata di Conference League.
Di seguito i gol e gli highlights del match.
Apoel-Fiorentina, Goal & Highlights
Conference League
La Fiorentina non può vincerle tutte: critiche esagerate dopo ieri sera?
La Fiorentina perde la sua seconda gara ufficiale e fioccano le critiche. Analizzando quest’ultime, vi diamo la nostra versione dei fatti.
La Fiorentina, tra Campionato e Conference League, veniva da 8 vittorie ed un pareggio ed aveva perso una sola gara ufficiale (a Bergamo, dopo aver condotto la partita per quasi tutto il primo tempo): ci può stare, quindi, una defaillance.
In giro si stanno facendo tante, forse troppe, critiche al primo ostacolo e questo non lo troviamo giusto. Fin qui la stagione viola è e rimane senz’altro positiva.
È vero che ieri si giocava in casa di una squadra non eccelsa, ma schierare 10 riserve su 11, a nostro modesto parere, non te lo puoi permettere in nessuna competizione al Mondo. Anche perché se schieri tutti giocatori che mai, o quasi, hanno disputato un incontro insieme, specie in difesa, saltano tutti gli automatismi della compagine titolare. Forse far riposare un po’ alla volta i componenti della rosa sarebbe stata una scelta meno traumatica. I ciprioti hanno poi preparato il match come quello della vita, per il prestigio che darà loro in questi giorni di festa (visto il compleanno numero 98 della società).
Giusto comunque dare priorità al Campionato, ci sta di perdere una gara dopo nove risultati utili consecutivi. Perciò ora la testa andrà senz’altro al Verona, dove la Viola ha un’altra occasione per migliorare ulteriormente la classifica, andando a vedere il calendario delle sue concorrenti verso l’Europa.
Concludiamo con due battute sui singoli. Palladino sta cercando di recuperare e rendere arruolabili per il Campionato almeno qualcuna delle riserve e disposizione. Sottil è entrato nel giro dei titolari, complici anche le assenze a centrocampo che hanno fatto tornare a giocare Bove in mezzo, ed anche Ikoné sembra in ripresa.
Male, anzi, molto male Kayode, che però resta un patrimonio della Fiorentina, da difendere e recuperare con le unghie e con i denti, così come quello di Parisi, dove la mancanza di fiducia, di Italiano prima e Palladino poi, ne ha minato le certezze.
Leggendo i commenti sui social, poi, aspettiamo a bocciare dopo 3, 4 o 5 partite giocatori giovani provenienti da un calcio molto diverso come Moreno e Richardson. Diamogli almeno qualche altro mese di tempo. Il primo, ad esempio, oltre a provenire da un mondo molto diverso, ha sempre giocato in una difesa a 3.
Insomma, si è perso una partita, ma non bisogna fare drammi.
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