Coppa Italia
Empoli, D’Aversa: “Non mi piace perdere. Dobbiamo ragionare sui 180 minuti. Sul portiere…”

Il tecnico dell’Empoli, Roberto D’Aversa, ha parlato in conferenza stampa per presentare la storica semifinale d’andata di Coppa Italia contro il Bologna.
Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, ha parlato così ai microfoni in conferenza stampa pre partita per presentare la sfida di Coppa Italia contro il Bologna.

EVAN NDICKA E LORENZO COLOMBO IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Empoli, le parole di D’Aversa
In seguito le parole del tecnico dei toscani:
Sensazioni
“E’ un traguardo storico per la città, il club e i giocatori. Siamo emozionati, si giocherà su 180 minuti e non su 90. In queste ore il focus è sulla partita di domani, poi ragioneremo sull’obiettivo primario che è la salvezza. I ragazzi dovranno scendere in campo sereni, motivati, sapendo che con sacrificio e lavoro si possono raggiungere traguardi impensabili. E’ motivo d’orgoglio per club e ragazzi, ma anche per la città. questa partita ci deve servire per tutto”.
Sul Bologna
“Nei due precedenti di campionato abbiamo fatto bene, ma il Bologna con la Roma è la squadra più in forma del campionato e ha appreso la mentalità del proprio allenatore. Vincono le partite anche in maniera sporca, questo è significativo dello spessore della squadra. Dobbiamo ragionare sulle due partite passate, ma anche sul fatto che loro sono cresciuti molto. Il bello del calcio è affrontare queste partite, noi dobbiamo ancora acquisire la mentalità delle due partite che loro già hanno”.
Sulla partita con il Como
“Dobbiamo accantonare Como-Empoli. Aspetti positivi ci sono stati, così come negativi, ma noi dobbiamo ragionare solo su quest’evento importante per club, città e tifosi. E’ importante focalizzarsi, senza ragionare su altro. In queste 48 ore l’obiettivo deve essere solo la semifinale di Coppa Italia”.
Sulle scelte
“Come già detto altre volte, non è che se passi un turno poi devi ragionare in modo diverso. Se siamo qua è anche per le prestazioni di Seghetti, di Tosto, di Konate. Questo ci riempie di orgoglio, superare Torino, Fiorentina e Juventus con i giovani cresciuti qui è motivo d’orgoglio. Non vedo perché cambiare gestione quindi, anche se ovviamente devo ragionare su tutto, anche sui giocatori rientranti che devono rimettersi a posto anche per inseguire l’obiettivo primario che è il campionato”.
Crescita
“E’ una coincidenza o è perché sono rientrati i vari Solbakken e Fazzini, quindi giocatori importanti? Ci sono dati scientifici che dimostrano che la squadra fisicamente sta bene. Poi a volte può essere anche una cosa mentale. Andare sotto col Como non è semplice, ma siamo stati bravi a recuperare la partita. Noi però dobbiamo essere arrabbiati per il risultato, non felici di aver pareggiato a Como. Questo può servirci per passare il turno col Bologna nonostante il fatto che tutta Italia veda il Bologna già finalista: noi dobbiamo dimostrare che nel calcio a volte può succedere l’impensabile. Non ho mai parlato di assenze per non creare alibi ai miei, ma chi guarda deve tenerle in considerazione”.
Occasione
“Spesso la partita è servita singolarmente a qualcuno, penso a Firenze per Esposito che rientrava da un infortunio. C’è uno staff che ragiona su minutaggio, sulle condizioni di chi è uscito malconcio. La squadra fisicamente e mentalmente sta bene, altrimenti non si uscirebbe da uno stadio come quello di Como, contro una squadra che ha speso 100 milioni sul mercato, recriminando sul risultato”.
Sugli squalificati in campionato
“Quando faccio un ragionamento sul dosaggio delle energie ragiono a 360°. Considererò anche questo aspetto. Anche perché veniamo da una pausa, c’è stata la possibilità di recuperare energie per quelli che non sono andati in Nazionale“.
Si ispirerà alle gare di campionato già giocate col Bologna?
“Si ragiona sempre in base alle caratteristiche dell’avversario. Loro rompono la linea difensiva, non hanno timore di restare in parità numerica, sono aggressivi, difficilmente le difese a quattro giocano così. E’ una squadra che ha assorbito la mentalità di un allenatore che è stato bravo a trasferirla. Poi c’è l’aspetto della fase offensiva, sanno giocare in completezza sull’attacco della profondità ma anche col saltare l’uomo. E’ una partita difficile e noi dovremo sapere che si gioca sui 180 minuti. Rispetto al campionato dobbiamo ragionare su questo aspetto”.
Sul portiere titolare
“La scelta poteva cadere su Silvestri. Vediamo, devo capire le condizioni fisiche prima di decidere chi far giocare. Non ci saranno problemi sia che giochi Vasquez, sia che giochi Silvestri, sia che giochi Seghetti, sia che giochi Brancolini“.
Senza pressioni
“Certo. Dobbiamo andare in campo sereni, che non significa non essere determinati. All’inizio nessuno poteva immaginare che l’Empoli sarebbe arrivato in semifinale di Coppa Italia. Non so quante volte ancora accadrà, sia a me che ai ragazzi. Per questo giochiamo con serenità, senza fardello. Noi vogliamo passare il turno, giocando in maniera serena e col nostro calcio avremo più possibilità di giocarci la partita”.
Finale di Coppa Italia o salvezza?
“Il mio focus è solo ed esclusivamente sulla partita col Bologna”.
Anche la squadra pensa solo alla Coppa Italia?
“Certo, non vedo il motivo per cui dovrebbe essere diverso. Noi dal primo giorno di ritiro facciamo così. In estate si gioca contro le squadre dilettantistiche, quando si va in campo lo si fa sempre per vincere. Mi succede anche quando gioco a carte con mia moglie. Non piace perdere, fa parte dello sportivo e della competizione”.
Coppa Italia
Bologna, il Nettuno d’Oro per Italiano. Il Sindaco: ‘è un esempio da seguire’

Bologna celebra Vincenzo Italiano. E gli consegna il ‘Nettuno d’Oro’: il sindaco Lepore lo definisce un esempio per tutto lo sport.
Italiano ottiene il Nettuno D’oro
Bologna si stringe attorno al suo allenatore Vincenzo Italiano. Fresco vincitore della Coppa Italia, celebrato con il prestigioso riconoscimento del ‘Nettuno d’Oro’. Il sindaco Matteo Lepore ha annunciato la notizia tramite il proprio profilo Instagram. E ha detto che il valore sportivo e umano del tecnico ha guidato il Bologna a una storica impresa.

IL BOLOGNA VINCE LA COPPA ITALIA ( FOTO KEYPRESS )
Le dichiarazioni del sindaco
“La vittoria della Coppa Italia di calcio dopo 51 anni ha portato la nostra città a vivere uno dei momenti più entusiasmanti della sua storia recente.” ha scritto Lepore. “In questo titolo non c’è solo la conquista di un merito sportivo, ma il riconoscimento di un modo di intendere il calcio, di un metodo, di uno spirito di comunità, che ci fa sentire parte attiva di questa storia.”
Il sindaco ha spiegato che il Nettuno d’Oro è stato conferito a Italiano come simbolo di gratitudine e riconoscimento per la sua professionalità e passione. “Italiano ha saputo con grande professionalità e passione guidare la squadra alla meta, sempre dedicando grande attenzione alla nostra comunità. Il mister è quindi un esempio da seguire per i suoi ragazzi e per tutto lo sport nazionale.”
Lepore ha inoltre voluto estendere l’onorificenza a tutta la società, ai giocatori della stagione 2024/2025 e ai tifosi bolognesi. Ha così riconosciuto il loro ruolo nel successo della squadra. “Tifosi che hanno rappresentato una componente essenziale per il successo di questa annata, ricca di trasferte europee, sfide, sacrifici e meritate affermazioni.” Ha poi concluso il suo messaggio con un caloroso “Viva la nostra città, sempre Forza Bologna!”. Il primo cittadino ha voluto trasformare questa vittoria in un momento di orgoglio per la città.
Coppa Italia
Milan, Coppa Italia sfumata: l’ultima vittoria del trofeo

Il Milan perde la finale di Coppa Italia contro il Bologna, chiudendo molto male la stagione. Ma a quando risale l’ultima Coppa Italia vinta dai rossoneri?
Una serata nerissima quella di ieri per il club rossonero, che chiude una stagione deludente nel peggiore dei modi. Una stagione “salvata” dalla vittoria della SuperCoppa, ma che purtroppo non basta a salvare tutte le delusioni degli ultimi mesi.
I rossoneri perdono la finale di Coppa Italia come nel 2018 in quel Juve–Milan 4-0. Ma quanto tempo è passato dall’ultima vittoria del trofeo?
Milan, l’ultimo trionfo in Coppa Italia nel 2003
Per l’ultima Coppa Italia rossonera bisogna tornare indietro al 2002/03, una delle stagioni migliori nella storia del club.
In panchina siede un certo Carlo Ancelotti, e in campo ci sono giocatori come Dida, Pirlo, Seedorf, Inzaghi, Shevchenko, ecc. In quella stagione, i rossoneri trionfano anche in Champions battendo l’Inter in semifinale, e la Juve in finale.
Il percorso in Coppa Italia dei rossoneri è abbastanza tranquillo: vengono eliminateAncona, Chievo e Perugia. In finale c’è la Roma: la gara d’andata si gioca il 20 maggio 2003 all’Olimpico.
I rossoneri riescono ad ipotecare la vittoria del trofeo con un 1-4 a dir poco inaspettato. Nel primo tempo sono i giallorossi a sbloccarla con il solito Totti (28′), ma nella ripresa la squadra di Ancelotti si scatena: arrivano una doppietta di Serginho (primo gol su rigore), e le reti di Ambrosini e Shevchenko.
La gara di ritorno si gioca il 31 maggio 2003, pochi giorni dopo il trionfo in Champions. Si gioca a San Siro, con i rossoneri che hanno un vantaggio di tre gol da difendere.
Nonostante lo svantaggio difficile da recuperare, la Roma ci crede e nel secondo tempo riesce addirittura ad andare sullo 0-2 con doppietta di Totti (56′ e 64′): adesso il totale è 4-3 per i rossoneri.
Sarà solo un illusione per i giallorossi però, perchè i padroni di casa ci mettono solo un minuto a cacciare via i fantasmi con Rivaldo che segna l’1-2 praticamente chiudendo l’incontro. Nel finale, arriva anche il pareggio firmato Inzaghi (94′): il totale è 6-3 e la Coppa Italia si tinge di Rossonero.
Coppa Italia
Coppa Italia, il Bologna vince il trofeo: quanto vale la conquista

La vittoria della Coppa Italia non solo permette al Bologna di alzare il trofeo dopo tanti decenni ma comporta anche dei vantaggi economici.
Il Bologna batte il Milan 1-0 con una rete di Ndoye e si aggiudica la Coppa Italia. Il trionfo ha suscitato gioia e clamore tra le strade del capoluogo emiliano. Il momento indimenticabile ha sigillato un successo che non si vedeva da oltre cinquant’anni. Questa vittoria vale per i felsinei anche la qualificazione alla prossima Europa League.

VINCENZO ITALIANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Bologna, la vittoria di Coppa Italia: le cifre del montepremi
Il gol di Ndoye regala la Coppa Italia a Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna. Questo trofeo mancava nella bacheca rossoblù dal 1974 e riporta anche un valore economico. Per quanto concerne le cifre del montepremi dedicato ai club per la stagione 2024/25, non si differenzia molto dall’annata precedente.
Secondo Calcio e Finanza, il valore dell’anno scorso si aggira intorno ai 7,6 milioni per chi ha sollevato il trofeo, senza contare gli incassi del botteghino. Il raggiungimento agli ottavi di finale relativo alla stagione 2024/25 si aggira intorno ai 400 mila euro, i quarti di finale hanno un valore di 800 mila euro, la semifinale di 1,5 milioni. Le stime non includono la vendita e i diritti tv, che hanno contribuito a fare cassa del 30% in più.
Mediaset e diritti televisivi
La stagione 2024/25 di Coppa Italia è la prima all’interno del ciclo di diritti televisivi. Il torneo è stato acquistato in esclusiva da Mediaset, che ha versato circa 56 milioni di euro, a cui si aggiungono 2 milioni per i costi fissi. Per un totale di 58 milioni annui, rispetto ai 48 che ha speso nel 2021-24. Complessivamente, la Serie A incasserà 58 milioni di euro complessivi per Coppa Italia e Supercoppa Italiana.
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