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La Roma cade a San Siro contro un Milan in forma, Dovbyk parte dalla panchina e segna il gol della speranza su assist di Angelino.
In una notte particolarmente amara per la formazione giallorossa, spunta una nota positiva ed è quella di Artem Dovbyk. L’attaccante ucraino era stato fatto fuori dai primi 11 da mister Ranieri, che aveva deciso di farlo rifiatare facendolo partire dalla panchina.
Il risultato è stato che la Roma, priva anche di capitan Pellegrini nella prima frazione ha latitato nel creare pericoli alla porta milanista. La sofferenza in termini propositivi si è convertita in un abbassamento del baricentro della squadra ed un’apertura totale alle offensive milaniste, come in occasione del secondo gol, dove la linea difensiva si è mossa in maniera maldestra.
Nella ripresa Ranieri sotto di due gol è dovuto ritornare sui suoi passi ed ha dovuto chiamare dalla panchina all’intervallo sia il bomber ucraino che il capitano giallorosso, cercando di dare una sterzata netta alla partita e di reagire ad un Milan in palla.
La reazione nel secondo tempo è arrivata con la Roma che ha accorciato le distanze, proprio grazie a Dovbyk che dopo una combinazione sulla sinistra ha spinto in rete il cross di Angelino deviato da Walker. L’impatto sulla partita dell’ucraino lascia più di qualche riflessione a mister Ranieri.
L’allenatore romano aveva deciso di lanciare dal primo minuto Shoumourodov senza che l’uzbeko garantisse una prestazione di livello, girando un po’ a vuoto nella morsa tra Pavlovic e Tomori.
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ARTEM DOVBYK RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le statistiche dell’ucraino sono in calo, complice anche il gioco della Roma
I numeri del centroavanti ucraino parlano di una prima stagione in giallorosso non in linea con le aspettative. Certo occorre contestualizzare dato che la prima parte di stagione giallorossa è stata disastrosa ed a testimonianza di ciò vi è anche il doppio cambio di allenatore.
13 le reti messe a segno in 31 presenze stagionali, numeri ben al di sotto della stagione precedente in maglia Girona, quando in campionato era andato ben oltre i venti gol e si era conteso il titolo di Pichichi sino all’ultima giornata. Il calo, in termini realizzativi è da associare ad una squadra che fatica a creare gioco ed a concretizzare nonostante la qualità offensiva dei vari Dybala, Pellegrini, El Shaarawy e lo stesso Dovbyk.