editoriale
Fiorentina, tre punti e pochissimo altro
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La Fiorentina è tornata a vincere contro il Lecce, ma la prova dei viola non ha spazzato via il brutto momento tecnico.
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Un piccolo ricostituente per la squadra di Palladino che si assicura tre punti preziosissimi contro i salentini, ma non hanno spazzato via quei dubbi sulla condizione mentale dei giocatori, che spesso si ritrovano a dover rincorrere l’avversario anziché aggredirlo. Tracce di gioco, nel 3-5-2 proposto da Palladino contro Giampaolo, se ne sono viste poche, se non nei primi minuti arrembanti dei viola, che hanno portato al gol del vantaggio con Gosens, ma poi la lampadina del gioco si è spenta quasi subito.
Palleggio rallentato e spesso palla indietro, ai difensori, a De Gea. Qualche rumoroso mugugno dal Franchi, soprattutto nella ripresa si è sentito. L’invito dei tifosi ad attaccare la difesa del Lecce, che non sembrava impenetrabile, ha trovato pochissima sponda nei giocatori viola, che avevano il timore di scoprirsi e lasciare il fianco alla rimonta dei salentini.
I tre punti erano troppo importanti, vitali, per lasciarne qualcuno per strada. Contava la vittoria, è arrivata: ma contro Napoli, Juventus, Atalanta e in Conference League servirà ben altro. A cominciare da qualche recupero dall’infermeria.
Le note positive sono sicuramente Gosens, che nel suo ruolo antico da esterno a tutta fascia ha dimostrato di poter essere molto prezioso anche in attacco; Pablo Marì, che alla prima da titolare si è preso il ruolo di leader della difesa e praticamente reso innocuo un cliente non così semplice come Krstovic. Qualche lampo di futuro è arrivato anche Ndour, un centrocampista che può rendersi utili nelle due fasi, seppur a corrente alternata qualche segnale positivo lo ha fatto intravedere.

La Fiorentina torna dal Meazza sponda Milan con un po’ di amarezza, ma con la consapevolezza di essere più forte.
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Farsi rimontare da 2-0 a 2-2 lascia sicuramente l’amaro in bocca sia alla squadra che alla tifoseria viola: una vittoria contro il Milan avrebbe rilanciato in maniera definitiva e clamorosa la candidatura dei ragazzi di Palladino ad un posto per la prossima Champions e tagliato fuori definitivamente i rossoneri.
Il punto sarà sicuramente più prezioso per i viola, che hanno l’ambizione di arrivare in Europa in una competizione più attraente rispetto alla Champions.

Palladino
A San Siro, dopo le recenti prove interne contro Juventus e Atalanta, si è vista ancora una Fiorentina sicura di sé: attenta e sfrontata. Dopo aver messo sotto il Milan per lunghi tratti, pur dovendo subire la reazione forte e decisa di una squadra competitiva, non ha mai mollato e arretrato.
Le occasioni di strappare i tre punti, grazie anche a parate fenomenali di De Gea, sono state maggiori per i viola, che si sono visti annullare, giustamente dal VAR, due gol bellissimi di Ranieri e Dodò, e tante occasioni per Kean, in rete nel gol del 0-2, che ha avuto spesso la capacità di crearsele da solo, ma all’atto finale o per imprecisione o per le capacità esplosive di Maignan non è riuscito a realizzare una doppietta.
Rispetto all’ultima trasferta di Napoli, si è vista una Fiorentina sicura nel proprio abito preferito, il 3-5-2: certo qualche sbavatura difensiva, ma ci sono anche gli avversari molto forti, ma un centrocampo e un attacco che ora sanno come muoversi e cercarsi e pungere in maniera concreta gli avversari.
Ora arriva un calendario sulla carta meno proibitivo, anche se il Parma, prossimo avversario al Franchi ha saputo recuperare due gol all’Inter ieri pomeriggio al Tardini, contro squadre che però preferiranno difendersi e Palladino dovrà continuare sulla strada di una squadra votata all’attacco.
editoriale
Juventus, un mercato di giugno per il Mondiale. Kolo Muani…
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2 settimane fail
02/04/2025
In casa Juventus le attenzioni sono già rivolte verso la prossima mini sessione di calciomercato: la finestra di giugno in vista del Mondiale per Club.
Per la Juventus due mesi e sarà già mercato. Ma non solo per direttori sportivi e addetti ai lavori, che come sempre cercheranno di giocare d’anticipo.
Questa volta, però, sarà una questione aperta a tutti: dieci giorni, dal 1° al 10 giugno 2025, in cui ogni scenario resterà in bilico. Un mini mercato che vale per dare una spinta ad una Juve al Mondiale per Club: per il prestigio di un torneo e per i grossi introiti che ne pottrebbero derivare dai successi sportivi in campo.

RANDAL KOLO MUANI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, che fare con Kolo Muani?
Ci sono due possibili correnti di pensiero su Kolo Muani. O va riscattato, o va rispedito subito al mittente. Certo, la terza via sarebbe più semplice, cioè quella di averlo per un altro prestito di un anno, ma è peregrino che il Paris Saint Germain possa fare un favore così grosso alla Juventus, seppur non da escludere visto lo stipendio esagerato del centravanti. In ogni caso, presa per buona la chiusura del PSG per almeno i primi mesi d’estate (cioè cercherà offerte e magari, tirandola lunga, si potrebbe anche spuntarla) va fatto un rapido conto sulle qualità, ancor più che sul mero inserimento da titolare fisso su cui deciderà Tudor.
Le ultime su mercato
Sarà cruciale fare chiarezza sui riscatti. Alcuni sono già definiti, come quelli obbligatori di Nico Gonzalez e Di Gregorio. Altri sono diventati vere opportunità di mercato, vedi Kalulu. E poi ci sono i casi più incerti, quelli che faticano a rientrare nei piani. Anche per una questione di costi.
La domanda centrale è: vale davvero la pena investire oggi 30 milioni per acquistare Francisco Conceição dal Porto? Non si tratterebbe di un riscatto, perché non esiste un’opzione d’acquisto. Sarebbe una scelta da ponderare con attenzione
editoriale
Cagliari, Nicola è davvero l’uomo giusto per il futuro?
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2 settimane fail
02/04/2025
Il Cagliari si avvicina a piccoli passi alla salvezza. Vien però da chiedersi se con questo organico non si potesse fare di più.
Il successo contro il Monza ha permesso al Cagliari di compiere un passo importante verso la salvezza, portandosi a +6 sull’Empoli terzultimo. Una vittoria che mancava dal 9 febbraio: troppo tempo per una squadra che, almeno sulla carta, dispone di un organico di livello superiore rispetto a tante concorrenti.
Anche in questa stagione i rossoblù hanno mostrato un andamento altalenante, capaci di giocare partite ad alta intensità, con ritmi alti, aggressività e idee, alternate a prestazioni sottotono, spente, quasi svogliate.
È forse proprio questa discontinuità a lasciare il sapore dell’occasione sprecata: i 29 punti raccolti finora non raccontano del tutto il potenziale della rosa, ma nemmeno sono così immeritati. Come ogni squadra in lotta per la permanenza, anche il Cagliari ha vissuto i suoi rammarichi.

davide nicola (genoa) during Genoa vs SS Lazio, italian Serie A soccer match in Genova, February 23 2020 – LPS/Danilo Vigo
Nicola, scelte discutibili e tanto talento ai margini
Se da un lato Davide Nicola ha ridato compattezza alla squadra, dall’altro le sue scelte hanno spesso suscitato perplessità. Uno dei giocatori più in forma nelle ultime settimane, Matteo Prati, è rimasto a lungo ai margini delle rotazioni, con il tecnico che più volte ha preferito optare per i muscoli di Adopo e Makoumbou, con risultati spesso deludenti.
Anche un profilo come Răzvan Marin, dotato di qualità balistiche notevoli, è stato impiegato col contagocce in una squadra con grandi difficoltà realizzative. Lo stesso Gianluca Gaetano, autore di un gran gol su punizione contro il Monza, ha vissuto una stagione al di sotto delle aspettative, penalizzato anche da un minutaggio altalenante. In campo, invece, si è visto molto Nicolas Viola, giocatore di indiscussa tecnica ma ormai vicino ai 36 anni e sicuramente non autore di una stagione memorabile.
L’impressione è che il Cagliari, più che mancare di idee, abbia faticato a trovare una linea coerente e a valorizzare il meglio del proprio potenziale.

Rome, Italy 4.11.2024 : Cagliari team lined up before Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match SS Lazio vs Cagliari Calcio at Stadio Olimpico in Rome on November 04, 2024.
Cagliari, una salvezza che deve far riflettere
La retroguardia, pur guidata dall’invidiabile coppia formata da Mina e Luperto, si è dimostrata spesso troppo fragile. Anche la continua alternanza tra difesa a tre e a quattro ha contribuito ad aumentare la confusione, più che a offrire soluzioni.
Già a dicembre Nicola era stato vicino all’esonero per risultati poco convincenti, e oggi, pur con la salvezza a portata di mano, la domanda rimane: è davvero lui il profilo su cui costruire il futuro?
Da qui alla fine tutto è ancora in discussione, ma con una rosa così ricca di talento, è difficile accettare l’idea che la salvezza nelle ultime giornate sia il massimo traguardo possibile.
In estate serviranno riflessioni profonde, non solo sulla rosa, ma anche su Nicola.
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