editoriale
Juventus, il Mondiale per Club per fare cassa? Le cifre

Per la Juventus il Mondiale per Club potrebbe rappresentare un ottimo tesoretto in vista del prossimo calciomercato e per aiutare le casse del club.
La Juventus del nuovo corso di Tudor sta prendendo forma. La squadra del tecnico croato dovrà guadagnarsi l’accesso alla prossima Champions League e successivamente andarsi a giocare il nuvo Mondiale per Club. Un torneo che potrebbe portare a Torino liquidità fondamentali visti i conti in casa bianconera.
La FIFA, attraverso una nota, ha svelato le cifre ufficiali che saranno destinate i 32 club che prenderanno parte alla prima edizione del nuovo Mondiale per Club 2025, che si svolgerà negli Stati Uniti, in estate, dal 14 giugno al 13 luglio.
“Il modello di distribuzione della Coppa del Mondo per Club FIFA riflette l’apice del calcio per club e rappresenta il più grande montepremi mai assegnato in un torneo calcistico, con una fase a gironi di sette partite e un formato di playoff, prevedendo un potenziale premio di 125 milioni di dollari per i vincitori.
Oltre ai premi in denaro destinati alle squadre partecipanti, esiste un programma di investimenti di solidarietà senza precedenti, con l’obiettivo di destinare ulteriori 250 milioni di dollari al calcio di club in tutto il mondo. Questa solidarietà fornirà senza dubbio un impulso significativo ai nostri continui sforzi per rendere il calcio davvero globale”.
Di seguito tutte le cifre.

Gianni Infantino, the current president of FIFA, attends the FIFA Council Meeting at which FIFA officially announces that 2021 FIFA Club World Cup will be held in China, in Shanghai, China, 24 October 2019. *** Local Caption *** fachaoshi
Juventus, il montepremi del Mondiale per Club
Il montepremi compessivo stanziato per il Mondiale per Club è di un miliardo di dollari (930 milioni di euro) che verrà suddiviso in una componente di performance sportiva da 475 milioni di dollari (440 milioni di euro) e una componente di partecipazione da 525 milioni di dollari (485 milioni di euro)
Componente di performance sportiva
2 milioni di dollari (1,8 milioni di euro) per vittoria (solo fase a gironi);
1 milione di dollari (930mila euro) per pareggio (solo fase a gironi);
7,5 milioni di dollari (6,9 milioni di euro) per l’accesso agli ottavi;
13,125 milioni di dollari (12,2 milioni di euro) per l’accesso ai quarti;
21 milioni di dollari (19,5 milioni di euro) per l’accesso alla semifinale;
30 milioni di dollari (27,8 milioni di euro) per la finalista;
40 milioni di dollari (37 milioni di euro) per la vincitrice.
Componente di partecipazione
Club europei: tra 12,8 e 38,2 milioni di dollari (11,8-35,4 milioni di euro) in base a una classifica basata su criteri sportivi e commerciali;
Club Sud America: 15,2 milioni di dollari (14 milioni di euro);
Club Nord, Centro America e Caraibi: 9,5 milioni di dollari (8,8 milioni di euro);
Club Asia 9,5 milioni di dollari (8,8 milioni di euro);
Club Africa: 9,5 milioni di dollari (8,8 milioni di euro);
Club Oceania: 3,6 milioni di dollari (3,3 milioni di euro).
editoriale
Milan, rimpianto Fonseca: con lui il Lione è tornato grande

Il Lione vola con Fonseca. 7 vittorie in 9 partite e quarti di finale di Europa League dalla parte del tabellone della Lazio: rimpianto Milan?
Vista la regressione tecnica a cui è andato incontro il Milan dall’avvento di Sergio Conceicao, qualche rimpianto in casa rossonera per aver abiurato così velocemente al progetto di Paulo Fonseca potrebbe subentrare.
Fonseca acclamato in Francia: il Milan lo rimpiange?
Subentrato a Pierre Sage il 31 Gennaio 2025, il tecnico portoghese ci ha messo pochissimo ad entrare nel cuore dei tifosi dell’OL: abituati ormai da troppi anni ad una mediocrità che storicamente non gli appartiene. Del resto il lusitano è un allenatore molto apprezzato in Francia, soprattutto dopo lo straordinario lavoro fatto nel biennio a Lille, e nessuno ha avanzato dubbi quando il club della Rodano ha deciso di affidargli le chiavi del progetto.
Progetto che a Milano non hanno avuto la voglia e il coraggio di difendere, cedendo ai pretestuosi malumori della piazza parimenti a quanto era successo con Lopetegui in estate. E invece Fonseca ha dimostrato, come ha sempre fatto, di saper costruire un modello calcistico virtuoso se adeguatamente supportato da ambiente e dirigenza. Fiducia ampiamente ripagata dai risultati, con 7 vittorie e 2 sconfitte in 9 partite.
Il Lione, in questi due mesi scarsi, ha perso soltanto in casa del Marsiglia di De Zerbi e al Groupama Stadium con il PSG. Tra l’altro in un periodo in cui la compagine parigina sembra praticamente ingiocabile, ma nonostante ciò la trasferta in casa de Les Gones è stato uno dei rari momenti di difficoltà dei campioni in carica: messi in difficoltà dai padroni di casa come raramente si era visto nell’ultimo periodo.

Paulo Fonseca (foto KEYPRESS)
Conceicao-Fonseca, confronto impietoso
Quando l’ex Milan si è seduto sulla panchina dell’OL, i lionesi erano sesti in classifica: a tre punti dal quarto posto (che varrebbe i preliminari di Champions League), a quattro punti dal terzo posto (che varrebbe la qualificazione diretta alla prossima Champions League) e a sette punti dal secondo. Il Lione attualmente è quinto in Ligue 1, dato che ha scavalcato proprio il Lille dei doppi ex: Genesio (allenatore del Lille ex Lione) e Fonseca, ex Lille ora all’OL.
Il terzo e il quarto posto, che si dividono Nizza e Monaco in ex-aequo con 47 punti, distano due punti. Il tanto celebrato De Zerbi, ancora secondo in classifica, dista appena quattro punti dal tanto vituperato Fonseca. Senza dimenticare il percorso europeo, con la doppia vittoria sul FCSB che ha proiettato i transalpini ai quarti di finale di Europa League. Dove, nello stesso lato del tabellone della Lazio, i francesi affronteranno il Manchester United.
Un impatto clamoroso sul mondo OL e che potrebbe generare qualche rimpianto nella mente dei tifosi del Milan, o almeno di quelli intellettualmente onesti. Fonseca lascia il Milan all’ottavo posto, con 27 punti conquistati dopo 16 partite, e se guardasse la classifica di Serie A ora lo troverebbe al nono: con 20 punti fatti in 13 partite. Media di 1,7 punti per il portoghese, di 1,5 per il suo connazionale: ma senza Walker, Gimenez, Joao Felix et similia.
Certamente non un lavoro memorabile quello dell’ex-Lille a Milano, anche a causa di tanti (troppi) infortuni, ma bisogna ricordare che Fonseca aveva lasciato il Milan nelle prime otto della classifica della League Phase. Senza considerare la fioritura di giocatori come Pulisic, Reijnders e il giovane Alex Jimenez. L’avvicendamento con Conceicao ha peggiorato il Milan e (forse) Fonseca avrebbe meritato il tempo di portare avanti il suo progetto.
editoriale
Juventus, il problema non è solo Thiago Motta: ora serve…

In casa Juventus sono ore importanti per il futuro di Thiago Motta: la sconfitta contro la Fiorentina ha complicato ulteriormente la situazione del tecnico.
La Juventus è crollata anche a Firenze. Una battuta d’arresto che fa male, che arriva in un periodo già complicato dalle mille problematiche di una stagione molto deludente.
Dopo il confronto di ieri sera negli spogliatoi del Franchi, con Cristiano Giuntoli che ha parlato direttamente alla squadra e all’allenatore, è arrivata un’ulteriore rassicurazione nelle scorse ore.
L’incontro tra tecnico e dirigenza ha rappresentato un momento di chiarezza. Nessuna tensione plateale, ma un messaggio limpido. La Juventus deve rialzarsi e non trasformare le difficoltà attuali in un disastro irreparabile. La qualificazione in Champions League resta un obiettivo imprescindibile, soprattutto per le sue implicazioni economiche.

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le ultime sul futuro di Thiago Motta
Thiago Motta dunque è sempre in bilico. Juve-Genoa sarà decisiva. Da qui in avanti, ogni partita può segnare il tracollo o l’inizio di una risalita. Al momento, la dirigenza non ha un piano B e proprio per questo non ha affondato il colpo con un esonero. Ma il risultato di sabato 29 – e soprattutto la prestazione – dirà se questa fiducia è reale o solo di facciata. Il tempo scorre, e l’orologio di Thiago Motta continua a ticchettare.
Il problema però non è solo Thiago Motta, ora serve una risposta da parte della proprietà. La dirigenza ha le sue colpe e serve uno scossone anche in questo senso. Il tempo scorre anche per loro.
editoriale
Napoli, che delusione: l’atteggiamento non è da Scudetto

Il Napoli pareggia a Venezia e fallisce l’occasione per il sorpasso sull’Inter. Il sogno Scudetto non è svanito, ma serve una svolta.
Il Napoli perde punti anche a Venezia e fallisce l’opportunità di sorpassare, almeno momentaneamente, l’Inter in classifica. Un pareggio che pesa per gli azzurri, ma in cui la vera preoccupazione non è il risultato in sé, quanto l’atteggiamento.
Il Venezia ha affrontato la gara con più determinazione, dimostrando fin dal primo minuto una fame che avrebbe dovuto appartenere agli uomini di Conte. Nei contrasti, sulle seconde palle e nella ricerca del gol, i padroni di casa hanno messo in campo un’intensità nettamente superiore.
Non è la prima volta che si critica l’approccio del Napoli nelle ultime settimane: da gennaio in poi la squadra ha iniziato a creare più occasioni, ma è venuta meno quella mentalità che aveva contraddistinto la prima parte di stagione.

Rome, Italy 15.02.2025 : Amir Rrahmani of Napoli during Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match SS Lazio vs SSC Napoli at Olympic stadium in Rome.
Napoli, troppi giocatori in calo
Tra i singoli, alcuni sembrano aver perso brillantezza. Amir Rrahmani, dopo una prima parte di stagione eccellente, sta vivendo un momento difficile: dopo l’autogol rocambolesco contro il Como, anche a Venezia è apparso incerto, sbagliando diversi anticipi e buttando via molti palloni in impostazione.
In difesa anche Giovanni Di Lorenzo è apparso in affanno, mentre Alessandro Buongiorno non sembra ancora completamente recuperato dall’infortunio che lo ha tenuto fuori a lungo.
I due giocatori più deludenti, però, sono Stanislav Lobotka e Matteo Politano. Il regista slovacco fatica a garantire fluidità alla manovra, risultando spesso troppo lento nel fraseggio e poco incisivo nei contrasti.
Politano, invece, sembra quasi un terzino aggiunto più che un esterno offensivo: pochi assist, pochissimi gol (solo due in stagione) e tanti cross sbagliati. Con l’assenza di Kvaratskhelia, ci si aspettava molto di più anche da lui.

LA DELUSIONE DEL NAPOLI A FINE GARA CON ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serve una svolta: il Milan crocevia delle ambizioni
La mancanza di carattere e determinazione è forse il vero problema di questo Napoli. A volte si ha la sensazione che la squadra non rispecchi affatto il temperamento del proprio allenatore, che in panchina si agita, urla e sprona i suoi, mentre in campo la squadra appare statica e prevedibile.
Ora arriva la sosta, ma al rientro ci sarà subito una sfida cruciale contro il Milan. Gli azzurri hanno raccolto appena 8 punti nelle ultime 7 partite: se vogliono ancora credere nello Scudetto, la svolta deve arrivare subito.
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