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Al-Nassr, aria di rottura tra CR7 e Pioli dopo il cambio?

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Milan
Al-Nassr, nonostante la bella vittoria ottenuta ieri sera Ronaldo non ha nascosto la propria frustrazione dopo il cambio scelto da Stefano Pioli.

L’Al-Nassr di Stefano Pioli continua la sua scalata nella Saudi Pro League. Con il successo nella 25ª giornata, la squadra saudita ha raggiunto il terzo posto in classifica, affiancando l’Al-Qadsiah di Aubameyang e Nandez a 51 punti. Ora il secondo posto dista solo tre lunghezze, mentre la vetta rimane a 10 punti di distanza. Un risultato che conferma il buon momento dell’Al-Nassr, con due vittorie consecutive e quattro partite senza sconfitta.

Al-Nassr, il motivo dietro il cambio di Pioli

Protagonista, ancora una volta, Cristiano Ronaldo che ha sbloccato il match dopo appena 4 minuti, indirizzando la gara verso il 3-1 finale grazie anche alle reti di Mané e Duran. Tuttavia, al 61’ la svolta: l’espulsione di Boushal ha costretto Pioli a rivedere l’assetto tattico, decidendo di sostituire CR7. Una scelta che il campione non ha gradito, lasciando il campo visibilmente contrariato e dirigendosi direttamente negli spogliatoi, gesto che ha acceso il dibattito.

Al-Nassr

Nonostante il piccolo incidente, Ronaldo resta il capocannoniere della Saudi Pro League con 19 gol in 24 partite (27 stagionali complessivi). Ma il vero obiettivo che lo motiva è quello dei 1000 gol in carriera. Con 928 reti all’attivo, la leggenda portoghese continua a inseguire un traguardo storico, dimostrando una determinazione senza tempo. Pioli, dal canto suo, sa di avere in squadra un attaccante inossidabile e decisivo, ma dovrà trovare il giusto equilibrio per gestire il suo carisma e la sua inesauribile voglia di essere protagonista.

Ligue 1

Rabiot, il vero motivo dietro gli insulti dei tifosi del PSG

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Juventus, Rabiot, serie a

Adrien Rabiot, vecchio pupillo del PSG, oggi all’Olympique Marsiglia, è stato bersaglio di insulti durante il ‘Classique’ di Ligue 1. Ecco le possibili ragioni dietro questo sfogo.

Domenica sera, in occasione della sfida tra Paris Saint-Germain e Olympique Marsiglia, il Parco dei Principi si è trasformato in un’arena di insulti contro Adrien Rabiot e sua madre Veronique. Un episodio che ha sollevato interrogativi sul motivo di tale astio verso un giocatore che, pur avendo avuto un passato turbolento con il club parigino, non veste la maglia del PSG da ormai 5 anni.

Adrien Rabiot, un passato segnato da tensioni

Non è una novità il fatto che Adrien Rabiot abbia avuto una storia complessa con il Paris Saint-Germain. Arrivato nel settore giovanile del club nel 2010 a soli 15 anni, ha avuto una rapida ascesa sotto la guida di Carlo Ancelotti, che nel 2012 gli diede fiducia facendolo esordire in Champions League contro la Dinamo Zagabria. Dopo un prestito al Tolosa nel 2013, divenne una pedina fondamentale per il PSG sotto Laurent Blanc. Tuttavia, i primi screzi con la dirigenza emersero già nel 2014, quando si rifiutò di rinnovare il contratto in scadenza. Il club lo mise fuori rosa per diversi mesi, salvo poi trovare un accordo per il rinnovo fino al 2019.

Rabiot

Nonostante la sua importanza in campo, il rapporto tra Rabiot e il PSG rimase conflittuale. Il centrocampista lamentava un ruolo troppo arretrato, desiderando maggiore libertà offensiva. Nel 2018 avvenne poi la rottura definitiva poiché il rifiuto di figurare tra le riserve per i Mondiali in Russia segnò un punto di non ritorno.

A dicembre dello stesso anno, annunciò la volontà di non rinnovare il contratto, provocando la reazione dura del club, che lo escluse dalla rosa. Il caso si aggravò ulteriormente nel marzo 2019, quando Rabiot fu sospeso per aver messo ‘mi piace’ a un post social di Patrice Evra che ironizzava sull’eliminazione del PSG dalla Champions League. Senza più scendere in campo, lasciò Parigi a parametro 0 nel luglio 2019 per approdare alla Juventus.

A Torino, Rabiot ha ritrovato continuità e fiducia, diventando uno dei pilastri del centrocampo bianconero. Con la Juventus ha conquistato trofei e si è imposto come giocatore di livello internazionale, dimostrando la sua versatilità e capacità di adattarsi a diversi sistemi di gioco. Dopo 4 stagioni con la Vecchia Signora, nell’estate del 2023 ha accettato la sfida di tornare in Francia, firmando con l’Olympique Marsiglia. Un trasferimento che lo ha riportato in Ligue 1, ma anche al centro di un clima ostile.

Perché gli insulti?

Nonostante il tempo trascorso, i tifosi del PSG sembrano non aver dimenticato le tensioni del passato. La scelta di Rabiot di unirsi al Marsiglia, acerrimo rivale dei parigini, ha ulteriormente esacerbato il malumore nei suoi confronti. Per i sostenitori del PSG, Rabiot è un ‘traditore’ non solo per la sua gestione contrattuale, ma anche per le dichiarazioni fatte negli anni, spesso critiche verso il club che lo ha lanciato nel grande calcio.

L’attacco verbale di domenica ha coinvolto anche sua madre, Veronique Rabiot, storica agente del giocatore, spesso ritenuta la regista delle scelte più controverse della carriera del figlio. La sua influenza nelle trattative e i duri scontri con la dirigenza parigina hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei tifosi del PSG, che la vedono come una figura ingombrante e divisiva.

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Liga

Mbappè insegue le leggende del Real: Zamorano è avvisato

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Real madrid

Con le ultime prestazioni, Mbappè ha messo nel mirino Cristiano, Zamorano e Ronaldo il fenomeno. Le leggende sono avvisate: c’è un nuovo sceriffo in città.

Dopo sette partite di campionato senza vittorie, il Real Madrid ha finalmente infranto il tabù de La Ceramica. E lo ha fatto in condizioni di emergenza ed in rimonta grazie a un super Kylian Mbappè. Il Francese con le sue ultime prestazioni sta dimostrando di poter essere il trascinatore dei Blancos, con un’occhio di riguardo anche verso i record del club.

mbappè

Mbappè: un nuovo sceriffo Real

Con la doppietta segnata a La Ceramica, l’ex Madrigal, Mbappè è arrivato a quota 20 gol in Liga, 31 totali in stagione. Ha già superato Ronnie il Fenomeno, e ora punta Cristiano:  “Wow… Sono due leggende che hanno segnato un’epoca!”, ha esclamato l’ex PSG. “Sono solo numeri. Se segno più di loro, non significa che sono migliore”.

Il 26enne nativo di Parigi, come detto, ha messo nel mirino il suo idolo CR7: nel suo primo anno il ragazzo di Madeira siglò 33 reti con i Blancos in appena 35 partite (a causa degli infortuni). Mbappè, invece, ne ha già giocate 44, quindi la media è a favore del portoghese, capace di andare a segno una volta ogni 88,3 minuti, contro i 118,6 per il classe 1998′.

Il record di Ronaldo delle 61 reti, quindi, sembrerebbe essere inarrivabile ed insuperabile.

Il quadro completo

La squadra di Carlo Ancelotti ad oggi potrebbe ancora disputare  un massimo di 24 partite (dieci nella Liga, due in Copa del Rey, cinque in Champions League e sette nel Mondiale per club) e un minimo di 16 (dieci nella Liga, una in Copa, due in Champions League e tre nel Mondiale).

Basandoci sulla media attuale, Mbappè, potrebbe arrivare a 45 reti, con la discriminante di giocare sempre però. Un rendimento che lo porterebbe a superare il record da “esordiente” di Ivan Zamorano, che nella stagione 1992-93 chiuse a quota 37.

Da non dimenticare inoltre la corsa al Pichichi. Attualmente il capocannoniere de La Liga è Robert Lewandowski con 22 centri. L’attaccante del Real ha comunque messo a statistica la quinta stagione consecutiva con 20 gol. Nei top-5 campionati europei solo Haaland c’è riuscito.

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Premier League

Manchester United: Osimhen e Gyokeres per l’attacco

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Manchester United

Il Manchester United si prepara per la rivoluzione d’estate. A fronte dello scarso rendimento in avanti l’attacco dei Red Devils cambierà totalmente.

La stagione 24/25 del Man United in terra natia è stata oltremodo disastrosa. I Diavoli Rossi, con Ruben Amorim in panchina, speravano di poter risollevare la stagione. Nulla di tutto questo è accaduto. Anzi, sono stati velocemente eliminati da entrambe le Coppe Nazionali e in campionato sono rimasti ancorati al 13esimo posto.

Manchester United, Rubén Amorim

Ruben Amorim

La rivoluzione Manchester United

Situazione drammatica per lo United. Tuttavia l’ultima spiaggia per gli uomini di Amorim è riposta nell’Europa League. L’ex tecnico dello Sporting è approdato ai quarti di finale, dove ad attendere la sua squadra ci sarà il Lione.

Indipendentemente dai risultati della stagione, in estate sarà rivoluzione per il club di Manchester. A partire dal reparto più deludente, ovvero l’attacco. Amorim ha chiesto proprio di cominciare la rifondazione dal reparto offensivo, dopo le prestazioni poco convincenti di Rasmus Hojlund e Joshua Zirkzee.

La ricerca dell’attaccante sarà il primo pensiero della dirigenza, ed il primo nome non poteva non essere che quello di Viktor Gyokeres. Lo svedese, pupillo di Amorim allo Sporting, ha dimostrato di avere le qualità del bomber puro. Il suo valore di mercato si aggira però, tra i 65 e i 75 milioni.

le alternative al 26enne sarebbero principalmente 3: Benjamin Sesko (Lipsia), Hugo Ekitiké (Eintracht Francoforte) e Victor Osimhen (Napoli, attualmente in prestito al Galatasaray). Quattro nomi importanti per tracciare la via della rinascita e tornare a lottare per qualcosa di importante, dentro e fuori dall’Inghilterra.

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