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All Eyes On Me – il focus sul 7° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della settima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Settimo turno: cade il City, gli Spurs vincono al 96′. L’Aston Villa ne fa sei a al Brighton

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WOLVERHAMPTON 2-1 MANCHESTER CITY (13′ (aut.) Ruben Dias, 58′ Alvarez, 66′ Hee-Chan)

All Eyes On Me

Pomeriggio negativo per i campioni in carica che inanellano la seconda sconfitta di fila in appena tre giorni. Dopo essere caduti al “St. James’ Park” in Carabao Cup complice la rete decisiva di Isak, i Citizens capitolano anche al “Molineux” in una gara sporca, decisa soprattutto da errori individuali, che costa il secondo ko nelle ultime 24 uscite di Premier League.

Kovacic ed il grande ex di turno Matheus Nunes non sono riusciti a sopperire all’imponente assenza dello squalificato Rodri, anzi: il primo gol dei padroni di casa nasce proprio da una sanguinosa palla persa dal croato all’altezza della propria metà campo. Da sottolineare anche la prova negativa di Aké, quasi mai in grado di contenere le sgasate di Pedro Neto e Semedo sulla sua fascia di competenza. Due le note positive: il primato in solitaria comunque mantenuto e la meravigliosa punizione trasformata da un Julian Alvarez sempre più trascinatore, arrivato già a quota cinque gol in stagione.

Secondo successo in campionato, invece, per i Wolves, il primo davanti al proprio pubblico, dopo lo 0-1 rifilato a domicilio all’Everton un mese fa. I lupi d’oltremanica rialzano la testa dopo la rovinosa eliminazione dalla Carabao Cup subita per mano dell’Ipswich grazie ad un Pedro Neto sugli scudi, la cui accelerazione, molto simile a quella che lo aveva portato a segnare settimana scorsa al Luton, risulta decisiva in occasione dell’autogol di Ruben Dias che sblocca la partita.

La rete decisiva, che regala il successo al Wolverhampton contro il City dopo sette ko consecutivi negli scontri diretti, è del coreano Hwang Hee-Chan sugli sviluppi di una ripartenza guidata da Semedo e rifinita da Matheus Cunha. L’esterno in maglia 11 si iscrive così al tabellino per la quarta volta in campionato.

TOTTENHAM 2-1 LIVERPOOL (36′ Son, 49’pt Gakpo, 96′ (aut.) Matip)

Vince ancora, per la quinta volta in sette uscite, il Tottenham di Postecoglu nello scontro ad alta quota con il Liverpool, risultato che agli Spurs mancava dall’ottobre 2017. Successo al cardiopalma maturato all’ultimo respiro con il cross teso di Pedro Porro tramutatosi in una sfortunata autorete di Matip reo di trafiggere uno straordinario Alisson che con tre grandi interventi aveva sopperito alla doppia inferiorità numerica concretizzatasi al 69′.

Dopo il pareggio esterno in rimonta ottenuto nel North London Derby i padroni di casa mantengono l’imbattibilità, superano in classifica i Reds, e mettono in vetrina un Son formato super, alla sesta marcatura sia in questa Premier League che contro la squadra di Klopp in carriera, perfettamente imbeccato da Richarlison pescato a sua volta da uno squarciante tracciante di Maddison in occasione del gol del primo vantaggio.

Non basta, invece, ai rossi del Merseyside una prestazione generosa, fortemente condizionata dai due cartellini rossi sventolati in faccia a Jones dopo appena 26 minuti per un’entrata sconclusionata con il piede a martello ai danni di Bissouma e a Diogo Jota dopo 69 in seguito ad un intervento in ritardo su Udogie: per il portoghese due cartellini gialli incassati in appena un minuto. Nonostante la rete in girata di Gakpo, schierato al centro dell’attacco per l’occasione, l’undici di Klopp non riesce, dunque, a bissare l’impresa di Newcastle e cade per la prima volta in campionato dopo sette successi consecutivi in tutte le competizioni.

BOURNEMOUTH 0-4 ARSENAL (17′ Saka, 44′ (rig.) Odegaard, 53′ (rig.) Havertz, 93′ White)

 

L’unica squadra imbattuta in campionato oltre gli Spurs è proprio l’Arsenal che cala il poker al “Vitality Stadium” contro un Bournemouth inerme dinnanzi alla potenza di fuoco dei Gunners. Gara in discesa già nel primo tempo per i ragazzi di Arteta, ancora orfani di Trossard e Martinelli e costretti a dirottare Gabriel Jesus sulla corsia mancina, che la sbloccano con il quinto gol stagionale di Saka e si mettono a distanza di sicurezza con il secondo rigore in stagione trasformato da capitan Odegaard.

Il secondo penalty del match, invece, viene realizzato da Kai Havertz alla sua prima marcatura con la nuova maglia e calorosamente festeggiato da tutto il gruppo. Nel finale trova la gloria, al contrario di uno sfortunatissimo Smith Rowe,  anche il sempre presente Ben White che di testa corregge in porta la punizione calciata dall’8 norvegese. L’Arsenal dà così continuità anche al successo esterno firmato Nelson ai danni del Brentford in Carabao Cup e si proietta nella miglior condizione allo scontro diretto con il Manchester City di settimana prossima.

Prosegue, invece, il momento negativo delle Cherries, aggrappatesi a Neto per non incassare un passivo ancor più pesante. Giunta all’undicesimo ko contro i Gunners in 14 precedenti, in grado di vincere solamente nei due turni di Coppa di Lega contro Swansea e Stoke City, la squadra di Iraola ha fin qui messo a referto numeri impietosi: zero successi in campionato, cinque reti realizzate e ben quindici subite in sette uscite che fanno del Bournemouth il secondo peggior attacco e la seconda peggior difesa del torneo.

ASTON VILLA 6-1 BRIGHTON (14′, 21′, 65′ Watkins, 26′ (aut.) Estupinan, 50′ Ansu Fati, 85′ Ramsey, 97′ Douglas Luiz)

Dopo lo 0-8 rifilato dal Newcastle allo Sheffield United nella scorsa giornata, ecco un altro risultato roboante destinato a suscitare ancor più scalpore considerato l’equilibrio di valori in campo. Un 6-1 finale che vale il decimo successo interno consecutivo per i Villans in Premier League, scandito dalla tripletta di uno spietato Ollie Watkins che taglia e supera il traguardo delle 50 realizzazioni con la maglia del club di Birmingham.

L’undici di Emery rialza la testa dopo l’inaspettata eliminazione subita per mano dell’Everton in Coppa di Lega e lo fa in maniera veemente contro uno degli avversari più insidiosi ed in forma dell’ultimo periodo. Decisive per l’Aston Villa le ripartenze sprint guidate dal funambolico Diaby ed il sempreverde McGinn, schierato al posto dell’indisponibile Bailey, oltre che una difesa del Brighton davvero troppo allegra, al netto del “solo” 1,58 di xG in favore dei padroni di casa. Giusto citare anche Ramsey, spesso chiuso dalla forte concorrenza nel settore centrale del campo, al primo gol stagionale dopo i sei dello scorso anno, e Douglas Luiz, che di reti all’attivo in stagione ne ha già quattro, le altre tre erano arrivate tutte dagli undici metri.

Perde e male il Brighton di De Zerbi, assuntosi tutte le responsabilità del caso nella conferenza stampa post-match. Settimane in salita per i Seagulls, reduci da tre sconfitte nelle ultime quattro uscite in tutte le competizioni e apparsi più appannati del solito sia nell’elaborata costruzione della manovra che in fase di puro ostruzionismo dell’avversario. L’illusorio gol di Ansu Fati ad inizio ripresa, il primo con la sua nuova maglia, non è bastato ad evitare al tecnico italiano il terzo ko in tre incontri con Unai Emery e l’ottava delusione ai suoi nel testa a testa con l’Aston Villa in 14 precedenti.

WEST HAM 2-0 SHEFFIELD UNITED (24′ Bowen, 37′ Soucek)

Torna a vincere anche in campionato il West Ham di Moyes dopo le due sconfitte incassate da Liverpool e Manchester City e si piazza al settimo posto a soli tre punti dalla zona Champions. Le griffe sul quarto successo nel torneo sono le solite: Jarrod Bowen, che fa cinque in sette match, e Tomas Soucek, unico elemento della squadra ad aver messo a referto almeno un gol in tutte le competizioni.

Proprio il centrocampista ceco, dopo aver deciso la sfida di Carabao Cup contro il Lincoln, chiude la partita con largo anticipo spedendo in porta la rifinitura di Antonio scaturita dal recupero palla alto di Emerson Palmieri ed apre le porte per la rete che sblocca la partita con un tocco di prima che spiana la strada al cross di Coufal prontamente corretto in porta da Bowen.

Sesto passo falso per lo Sheffield United fanalino di coda a pari merito con il Burnley, mai entrato davvero in partita. Dopo la pioggia di gol concessa al Newcastle nella precedente giornata la squadra di Heckingbottom continua a concedere molto e creare poco. Nonostante le Blades siano la peggior difesa del torneo, l’unico ad essersi messo davvero in luce in queste prima uscite è stato l’estremo difensore Foderingham. Qualcosa, più di qualcosa continua a non andare.

NEWCASTLE 2-0 BURNLEY (14′ Almiron, 76′ (rig.) Isak)

Terzo acuto di fila in questa Premier per il Newcastle che si ricandida prepotentemente come outsider del campionato. Dopo aver eliminato il Manchester City dalla Coppa di Lega i Magpies, che non subiscono gol da cinque partite consecutive in tutte le competizioni, liquidano il Burnley con un secco 2-0 e si proiettano nel migliore dei modi alla supersfida di Champions League contro il PSG in programma domani.

L’undici di Howe, piuttosto rimaneggiato visti gli impieghi di Lascelles, Longstaff e Anderson dal primo minuto e l’infortunio occorso a Joelinton, la sblocca al 14′, dopo il grande intervento salva risultato di Pope su Amdouni, con Almiron che con il mancino disegna un meraviglioso arcobaleno dai 25 metri imprendibile per Trafford. Evidenti, invece, le responsabilità di Ramsey, reo di addormentarsi con il pallone tra i piedi concedendo la possibilità a Trippier di rubargli il tempo e mettere il moto il laterale paraguaiano. A mettere in ghiaccio il risultato ci pensa Isak aprendo il piattone destro dagli undici metri che gli vale la terza realizzazione negli ultimi tre match ufficiali.

Resta all’ultimo posto il Burnley di Kompany ma con tutt’altra consapevolezza rispetto ai coinquilini dello Sheffield. Oltre la partita da recuperare questa sera con il Luton, infatti, i Clarets mostrano una maggiore effervescenza in zona offensiva, un’idea di calcio più avanzata ed un coefficiente tecnico superiore rispetto ai diretti concorrenti per la salvezza.

MANCHESTER UNITED 0-1 CRYSTAL PALACE (25’Andersen)

Il peggior avvio della storia per il Manchester United. Mai, infatti, dalle parti di Old Trafford si erano viste quattro sconfitte nelle prime sette giornate di campionato. A certificare il disastroso avvio di campionato dei Red Devils ci pensa l’attuale decimo posto in classifica ed i soli sette gol realizzati, mai più di uno in una singola partita se non nella gara contro il Nottingham. Il 3-0 rifilato proprio alle Eagles una settimana fa in Coppa di Lega rappresenta, evidentemente, solo una dolce parentesi nell’incubo ad occhi aperti che ten Hag e i suoi stanno vivendo. Non sono bastati neanche questa volta gli acuti di Hojlund, stoppato sulla linea di porta dal salvataggio di Mitchell, Casemiro e Bruno Fernandes, prontamente sventati da un ottimo Johnstone, per avere la meglio sugli avversari.

Il Crystal Palace ottiene il suo terzo successo nelle ultime cinque uscite al “Theatre Of Dreams” grazie ad una prova caparbia del collettivo, ad una prestazione nuovamente superlativa di Johnstone che ripete quella altrettanto sopra le righe di settimana scorsa contro il Fulham, e alla mirabolante girata di prima intenzione, da puro 9, di Joachim Andersen, che di mestiere farebbe il centrale di difesa, sugli sviluppi del calcio di punizione battuto da Eze. Seconda rete in campionato per il danese che bissa quella realizzata al Brentford. Grazie a questo risultato i ragazzi di Hodgson superano in classifica proprio lo United e conquistano il nono posto.

FULHAM 0-2 CHELSEA (18′ Mudryk, 19′ Broja)

Succede tutto in un minuto a Craven Cottage dove il Chelsea ritrova il successo che in campionato mancava dal 25 agosto. La seconda vittoria in questo torneo dei ragazzi di Pochettino, che bissa quella di misura ottenuta in Carabao Cup contro il Brighton mercoledì scorso, è figlia di una prestazione finalmente convincente che evidenzia tutto, o quasi, l’enorme potenziale della rosa Blues.

A sbloccare il derby ci pensa Mudryk, alla sua prima gioia con la maglia del club londinese, abile nel convertire in gol il delicato filtrante a scavalcare i reparti di Colwill, mentre ad aumentare il divario in termini di realizzazioni è Armando Broja, alter-ego di Nicolas Jackson e reduce da un pesantissimo infortunio, che trasforma l’assist dell’ex City Palmer a sua volta messo in moto dal clamoroso errore in prima costruzione di Ream.

Il Fulham dal canto suo, prosegue nella propria striscia negativa di risultati sia nel confronto diretto con il Chelsea, solamente una vittoria in 20 precedenti, sia in campionato, in cui, numeri alla mano, risulta essere il secondo peggior attacco e la quarta peggior difesa. Certamente gli attuali otto punti nella graduatoria generale fungono da deterrente, ma la squadra di Marco Silva ha assoluta necessità di ritrovare geometrie, imprevedibilità e qualità offensive.

NOTTINGHAM FOREST 1-1 BRENTFORD (58′ Norgaard, 65′ Dominguez)

Pari con gol nell’unico match domenicale di questa giornata. Nottingham e Brentford si mantengono nella parte destra della classifica dividendosi la posta in palio al termine di un match combattuto in cui sicuramente sono le Bees ad aver qualcosa in più da recriminare in termini di occasioni da gol fallite.

Dopo due ko di fila i ragazzi di Frank non vanno oltre il pareggio, il quarto in sette uscite in campionato, al City Ground nonostante la superiorità numerica di cui hanno potuto godere dal 56′, minuto della doppia ammonizione ai danni di Niakhatè. Proprio sugli sviluppi del calcio di punizione procurato dal fallo del terzino senegalese arriva l’incornata vincente di capitan Norgaard, a cui il gol mancava dalla terza giornata della stagione 2022-23, che sembra incanalare la partita nei giusti binari. Sembra, appunto, perché dopo appena sette minuti l’ex Bologna Nico Dominguez, sempre di testa, spedisce la sfera alle spalle di Flekken in seguito ad una delle rare discese di Toffolo, siglando così la sua prima rete con la maglia del Forest.

L’undici di Cooper può dirsi soddisfatto del punto ottenuto in condizioni precarie, specie considerati i due salvataggi sulla riga di porta in sequenza di Boly e Murillo, oltre ad altri due salva-risultato in scivolata sempre del centrale ivoriano ex Wolverhampton.

EVERTON 1-2 LUTON (24′ Lockyer, 31′ Morris, 41′ Calvert-Lewin)

Prima, indimenticabile vittoria in Premier League per il Luton Town che aggancia proprio l’Everton in classifica ed esce per la prima volta dalla cosiddetta relegation zone. A Goodison Park succede tutto nei primi 45 minuti: i Toffees sprecano una grande opportunità con Garner in apertura e subiscono un doppio gancio in pieno volto targato LockyerMorris.

Entrambe le reti ospiti arrivano su sviluppi di calcio piazzato, calcio d’angolo il primo, calcio di punizione il secondo. Lockyer respinge, di fatto, in porta il tentativo di Young di liberare l’area dopo il pericoloso colpo di testa di Morris con annessa traversa colpita, mentre il 9 inglese, alla terza marcatura in campionato, si svincola dalla marcatura di Mykolenko ed incrocia al volo il traversone di Doughty.

La reazione dei padroni di casa è tutta racchiusa nel terzo acuto consecutivo di Calvert-Lewin, decisivo anche nel successo in Carabao Cup ai danni dell’Aston Villa, autore del primo gol casalingo stagionale dell’Everton. Il gruppo gestito da Dyche fa filotto di sconfitte interne, quattro su quattro, e ripiomba in quel baratro da cui sembrava essere uscito.

Classifica e prossimo turno

1

Manchester City

18 7 6 0 1 17:5 +12
2

Tottenham

17 7 5 2 0 17:8 +9
3

Arsenal

17 7 5 2 0 15:6 +9
4

Liverpool

16 7 5 1 1 16:7 +9
5

Aston Villa

15 7 5 0 2 18:11 +7
6

Brighton

15 7 5 0 2 19:14 +5
7

West Ham

13 7 4 1 2 13:10 +3
8

Newcastle United

12 7 4 0 3 18:7 +11
9

Crystal Palace

11 7 3 2 2 7:7 0
10

Manchester United

9 7 3 0 4 7:11 -4
11

Chelsea

8 7 2 2 3 7:8 -1
12

Nottingham Forest

8 7 2 2 3 8:10 -2
13

Fulham

8 7 2 2 3 5:12 -7
14

Brentford

7 7 1 4 2 10:10 0
15

Wolverhampton

7 7 2 1 4 8:13 -5
16

Everton

4 7 1 1 5 6:12 -6
17

Luton Town

4 6 1 1 4 5:12 -7
18

Bournemouth

3 7 0 3 4 5:15 -10
19

Burnley

1 6 0 1 5 4:15 -11
20

Sheffield United

1 7 0 1 6 5:19 -14

Prossimo turno:

Sabato 7 ottobre

Luton 13:30 Tottenham

Manchester United 16:00 Brentford

Burnley 16:00 Chelsea

Everton 16:00 Bournemouth

Fulham 16:00 Sheffield United

Crystal Palace 18:30 Nottingham Forest

Domenica 8 ottobre

Brighton 15:00 Liverpool

West Ham 15:00 Newcastle

Wolverhampton 15:00 Aston Villa

Arsenal 17:30 Manchester City

Premier League

Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 25° turno 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 25°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Venticinquesimo turno: “Riot”

Premier League

IL LIVERPOOL TIENE INVARIATE LE DISTANZE

Dopo aver centrato la terza finale negli ultimi quattro anni di Coppa di Lega, essere incredibilmente stato eliminato dal Plymouth in FA Cup e aver incassato il 2-2 al 98′ nel derby di recupero con l’Everton, il Liverpool riprende la marcia verso il suo ventesimo titolo non senza difficoltà.

Nel giorno della 250esima presenza in Premier League di Alexander-Arnold (il più giovane a raggiungere tale traguardo nella storia del club a 26 anni e 132 giorni superando Gerrard, 26 anni e 200 giorni) Slot rispolvera dal 1′ l’ex della gara con il Wolverhampton Diogo Jota che sfiora il vantaggio dopo una manciata di minuti. Per l’1-0 i Reds devono, comunque, attendere poco perché al 15′ è Luis Diaz a sbloccare la sfida alimentando e concludendo con un insolito colpo di petto un’azione nata dalla giocata spartiacque proprio del 20 portoghese e involontariamente rifinita dal controllo sbagliato di Salah, che si tramuta in assist per il colombiano che apre, così, il conto nel 2025 interrompendo una striscia di 10 gare senza reti all’attivo in tutte le competizioni.

L’ex Porto è protagonista anche nell’azione che vale il 2-0, dopo i vari tentativi a vuoto di Szoboszlai, Diogo Jota e Gravenberch: al 37′, infatti, sulla splendida imbucata di Mac Allister prende il tempo a José che lo stende in area, dal dischetto Salah non fallisce piazzando il pallone al centro della porta toccando quota 23 in campionato, 101 in Premier League ad Anfield (solo Henry a Highbury e Aguero all’Etihad Stadium hanno fatto meglio), e 101 coinvolgimenti diretti in reti nelle ultime 101 gare del massimo torneo inglese. Il Liverpool arriva, così, a siglare due o più gol per la 17esima gara interna consecutiva in tutte le competizioni per la seconda volta nella storia (l’altra tra il febbraio e il novembre 2019).

Quando tutto sembra in discesa, però, esce fuori il carattere dei Wolves che, guidati dal solito Matheus Cunha, mettono in forte apprensione la difesa di casa producendo addirittura 10 conclusioni contro le 0 del Liverpool nella ripresa (mai accaduto nella storia di Anfield in un intero tempo). Il brasiliano prima mette i brividi ad Alisson sfiorando il palo da calcio di punizione, poi, al 67′, si inventa uno splendido gol da fuori, il 12esimo in campionato, spostandosi abilmente la palla sul mancino con cui disegna una traiettoria imprendibile che si spegne nell’angolino alla destra del numero 1 di casa. Nel finale Quansah è chiamato al super salvataggio sul neo acquisto Munetsi, anticipato di un soffio sul cross teso di Doyle, facendo sì che Slot diventi il secondo tecnico dopo Mourinho (64) a raccogliere 60 punti nelle sue prime 25 gare di Premier League, mantenendo il +7 sull’Arsenal.

Sedicesimo k.o., invece, per il Wolverhampton che non riesce nell’impresa di bissare le vittorie con Aston Villa nel precedente turno e Blackburn in FA Cup rimanendo a +2 sulla zona rossa.

MERINO: L’EROE CHE NON TI ASPETTI, IL NOTTINGHAM CADE A CRAVEN COTTAGE

Terza vittoria consecutiva in campionato dell’Arsenal che nonostante l’assenza di buona parte del reparto offensivo (Havertz, Gabriel Jesus, Saka e Martinelli, tra cui solo l’ultimo potrebbe rientrare a breve) riesce a strappare tre punti pesanti al King Power Stadium contro un buon Leicester.

Nella prima frazione accade davvero poco con le Foxes che ci provano solamente attraverso due sporadici tentativi di Ndidi, uno centrale da fuori area e l’altro di poco a lato in seguito a una spizzata, e i Gunners che pagano lo scotto dell’eccessivamente leggero peso specifico del tridente offensivo composto dagli unici superstiti Nwaneri, Trossard e Sterling. La prima parte della ripresa, invece, evidenzia la caparbietà dei padroni di casa che sugli sviluppi di due banali errori in costruzione da parte degli ospiti creano altrettante occasioni da gol: prima Decordova-Reid prova ad approfittare dell’errata uscita palla al piede di Odegaard al limite dell’area con un destro violento ma centrale, poi lo stesso giamaicano vede cancellarsi da Lewis-Skelly il più facile dei tap-in sul cross teso di Ayew i cui presupposti nascono da un tocco errato a centrocampo di Thomas Partey.

Arteta, dunque, opta per tre cambi con Merino, Jorginho e Calafiori che rilevano Sterling, Thomas Partey e Lewis-Skelly, prendendosi risultato e ragione. La squadra londinese, infatti, cambia marcia nell’ultimo quarto d’ora sfiorando il vantaggio con il palo colpito da Nwaneri in ripartenza per poi trovarlo qualche minuto più tardi proprio con uno dei tre subentrati, Merino, che svetta in mezzo ai centrali di casa sul cross ampio del giovanissimo esterno inglese in maglia 53. Lo stesso centrocampista ex Real Sociedad trova addirittura la doppietta (l’ultima risaliva al 2016 con la maglia dell’Osasuna nella B spagnola) esattamente sei minuti dopo capitalizzando con istinto da centravanti la ripartenza condotta da Calafiori e rifinita da Trossard, siglando il suo quarto centro nel torneo.

L’Arsenal tiene, quindi, il passo del Liverpool allungando a +6 sul Nottingham terzo e riscattando l’eliminazione dalla Coppa di Lega in semifinale per mano del Newcastle maturata con un netto 4-0 aggregato tra andata e ritorno, mentre il Leicester incassa la nona sconfitta nelle ultime dieci giornate scivolando in penultima posizione dopo la beffa subìta dal Manchester United in FA Cup nello scorso weekend.

Seconda sconfitta nelle ultime tre giornate per il Nottingham che dopo aver superato ai rigori l’Exeter, formazione di League One, in FA Cup cade meritatamente a Craven Cottage contro un risplendente Fulham in grado di sfoggiare una delle migliori prestazioni stagionali.

In seguito al primo squillo degli ospiti con Neco Williams, preferito a Hudson-Odoi dal 1′, all’11’, infatti, la gara si tramuta in un vero e proprio dominio dei Cottagers complice anche la splendida azione costituita da 16 passaggi consecutivi che coinvolge 10/11 in maglia bianca che porta al vantaggio di Smith Rowe, quinto gol in campionato, bravo a sfruttare la pennellata di Adama Traoré sbucando sul secondo palo alle spalle di Morato. Dopo l’1-0 inizia la personalissima sfida tra Raul Jimenez e Sels che si protrae per buona parte dei 90 minuti: il messicano ci prova prima di testa due volte trovando la pronta risposta del portiere avversario, per poi ripetere il copione con due violente conclusioni dal limite sulle quali l’estremo difensore belga è strepitoso.

Al 37′, però, come un fulmine a ciel sereno il Forest da grande squadra quale ha dimostrato di essere sin qui, perviene al pareggio con il solito Wood, evanescente sin lì, spietato nel concretizzare il bel filtrante di Gibbs-White addomesticandolo in area e tramutandolo in gol, il 18esimo nel torneo, il 29esimo in 41 gare con Espirito Santo in panchina, con un mancino piazzato leggermente deviato da Bassey.

Nella ripresa la squadra di Marco Silva riprende da dove aveva terminato, ovvero attaccando a spron battuto. Adama Traoré sfiora di un niente il palo alla sinistra di Sels, mentre Lukic vede sbarrarsi la strada ancora dal portiere ospite che concluderà il match con ben 8 parate all’attivo (uno degli assoluti protagonisti dell’annata del Forest che sembra aver trovato il suo centro di gravità permanente dopo aver superato i 30 anni, proprio come Wood). L’ex Newcastle deve, però, arrendersi al 62′ quando sul corner di Lukic Raul Jimenez, non potendo segnare, indossa i panni di uomo-assist smarcando di testa sul secondo palo Bassey che torna al gol dopo un anno esatto prendendo in controtempo Sels con la sua incornata.

Un’incornata che vale un enorme salto in classifica per il Fulham, ora ottavo a -5 dalla zona Champions e tornato a vincere in casa dopo due mesi, considerati i 5 successi esterni nel periodo tra cui quello sul campo del Wigan in FA Cup per 1-2 con doppietta di Rodrigo Muniz, oltre che quelli pesantissimi con Chelsea e Newcastle. Il Nottingham, invece, resta terzo, ma deve guardarsi le spalle dato che i prossimi tre impegni saranno con Newcastle, Arsenal e Manchester City.

IL CHELSEA CROLLA A BRIGHTON, CITY: INIZIATA L’ERA MARMOUSH

Esattamente a sei giorni di distanza dalla vittoria per 2-1 nel quarto turno di FA Cup il Brighton bissa il successo ai danni del Chelsea, questa volta con un perentorio 3-0.

I Seagulls, reduci da due sconfitte consecutive in campionato tra cui l’umiliante 7-0 incassato dal Nottingham nel precedente turno, si affidano praticamente allo stesso undici di coppa eccezion fatta per l’infortunato Dunk sostituito da Webster, mentre i Blues ne cambiano tre, portiere compreso, complici le numerose defezioni (Badiashile, Fofana, Lavia, Jackson, Guiu e Mudryk) a cui si aggiungono quelle di Madueke e Malo Gusto a cavallo tra il primo e il secondo tempo della sfida dell’Amex.

In seguito a una mezz’ora scarsa fatta di possesso sterile degli ospiti la formazione di Hurzeler piazza un terribile uno-due tra il 27′ e il 38′ che indirizza fortemente la sfida. Verbruggen riscatta il clamoroso autogol della match di FA Cup sul cross di Palmer fornendo con un rinvio al millimetro l’assist a Mitoma, autore poi di un supersonico aggancio che gli permette di preparare al meglio il destro a giro sul palo lungo bissando la decisiva rete nel 2-1 di coppa, trovando il suo quarto centro in questo inizio di 2025. L’estremo difensore olandese diventa, così, il quinto portiere a fornire un passaggio vincente nel campionato in corso dopo Ederson, Flekken, Pickford e Leno.

Undici minuti più tardi matura il raddoppio grazie alla sgasata di Rutter sulla sinistra che produce un cross teso su cui piomba Welbeck che, spalle alla porta, mette in moto Minteh, lucidissimo nell’eludere l’intervento disperato dell’ex Cucurella prima di battere Jorgensen con un mancino ravvicinato. Tra le due reti del Brighton da segnalare l’1-1 di Enzo Fernandez giustamente annullato dal direttore di gara Kavanagh per una spinta del centrocampista argentino ai danni di Veltman sul traversone di Malo Gusto.

La ripresa presenta più o meno lo stesso copione della prima frazione con il vano giro palla ospite alternato alle ripartenze dei beniamini di casa che chiudono definitivamente la sfida al 63′ con la prima doppietta in carriera in Premier League di Minteh. Il gambiano riceve la sfera dopo il recupero alto di Veltman sull’altro ex Colwill, prima di scambiare con Welbeck al limite dell’area, sterzare ancora su Cucurella e superare nuovamente Jorgensen con un potente mancino sul primo palo, facendo tornare l’attaccante inglese a mettere a referto due assist nello stesso match per la prima volta dal maggio 2017 in un ArsenalEverton.

Nonostante il 70% finale di possesso palla il Chelsea non produce alcun tiro verso la porta avversaria (prima volta dal settembre 2021 contro il Manchester City) incassando la sesta sconfitta nel torneo, la quarta in trasferta, la quinta nell’ultimo mese e mezzo in tutte le competizioni, mentre il Brighton torna a vincere davanti al proprio pubblico in campionato dopo tre mesi (ultimo successo il 9 novembre 2-1 in rimonta con il Manchester City).

Si riprende di prepotenza il quarto posto il Manchester City che all’Etihad spazza via con un secco 4-0 il Newcastle nello scontro diretto, riscattando l’ennesimo atto autodistruttivo stagionale andato in scena contro il Real Madrid nell’andata dei playoff di Champions League e la sofferta vittoria in rimonta in FA Cup sul campo del Leyton Orient, oltre che il pesante 5-1 incassato dall’Arsenal nel precedente turno.

Guardiola si affida a tre dei quattro nuovi acquisti dal 1′, vale a dire Khusanov, Nico Gonzalez e Marmoush, venendo ampiamente ripagato, soprattutto dall’ultimo citato. L’egiziano, reduce da ben 20 reti stagionali con l’Eintracht prima di cambiare casacca, apre, infatti, il proprio conto anche in Premier League alla terza presenza sfruttando con uno splendido pallonetto il rilancio di Ederson (primo portiere per assist nella storia del campionato inglese, 6, e primo a confezionarne ben 3 in una singola stagione) e il conseguente intervento a vuoto di Trippier, lo stesso che poco più tardi, al 24′, sul tocco verticale di Gundogan legge in ritardo la sterzata del connazionale di Salah, prima che lo stesso trafigga nuovamente Dubravka, stavolta con un destro stretto sul primo palo dal limite dell’area.

Lo show del nuovo numero 7 dei Citizens non termina, però, qui: al 33′, infatti, si porta il pallone a casa capitalizzando un rigore in movimento procurato dal bell’assist di Savinho, realizzando la quarta tripletta più veloce nella storia del club mancuniano (13 minuti e 54 secondi, il record appartiene ad Aguero, 11 minuti e 40 secondi, sempre contro il Newcastle in un match di 10 anni fa). I Magpies, di fatto, forniscono una delle loro peggiori prestazioni stagionali non scendendo praticamente in campo e all’84’ concedono spazio a un’altra prima volta, quella di James McAtee in Premier League con la maglia del City, bravo a sfruttare la sponda di Haaland sul corner di Gundogan, fissando il definitivo 4-0.

Gli Sky Blues si proiettano, dunque, al meglio alla sfida di ritorno con il Real Madrid e allo scontro di settimana prossima con il Liverpool, potendo contare anche sullo straordinario apporto del nuovo metronomo Nico Gonzalez, arrivato dal Porto per 60 milioni nell’ultimo giorno di mercato (101 passaggi, 98 completati, 97% di precisione, questi i numeri del suo esordio con la nuova maglia). Terza sconfitta nelle ultime quattro, invece, per il Newcastle che non riesce a dare continuità allo splendido cammino nelle coppe (finale di Coppa di Lega, che si giocherà il 16 marzo contro il Liverpool, raggiunta a discapito dell’Arsenal e turno superato, seppur a fatica, in FA Cup con il Birmingham) scivolando al settimo posto.

BOURNEMOUTH FACILE SUL SOUTHAMPTON, GRANDE RIMPIANTO PER IL VILLA

Risponde alla grande il Bournemouth dopo l’immeritato k.o. interno con il Liverpool volando al quinto posto grazie all’1-3 imposto al Southampton, frutto di una prova magistrale.

La squadra di Iraola, ancora alle prese con numerose defezioni, specie per quanto riguarda il reparto avanzato, affida nuovamente le chiavi dell’attacco a Ouattara che anche questa volta impiega poco meno di un quarto d’ora per ripagare la fiducia accordatagli dal tecnico mettendo di testa in porta il preciso cross di Christie dalla trequarti grazie a un puntuale stacco tra i centrali di casa Bednarek e Wood che gli vale il settimo acuto in campionato. Due minuti più tardi è proprio Christie, a secco dal 19 ottobre, a incrementare il vantaggio con uno splendido mancino da fuori che si infila nell’angolo basso alla destra di un incolpevole Ramsdale.

I Saints di Juric, reduci dal successo sull’Ipswich nella giornata precedente e dallo 0-1 incassato dal Burnley in FA Cup, provano a reagire come possono nella ripresa, trovando anche la rete della speranza con il primo centro nel torneo di Sulemana, rapidissimo nell’orientare l’assistenza di Onuachu sul proprio mancino battendo Kepa con un potente diagonale, ma all’83’ le Cherries chiudono i giochi grazie alla ripartenza condotta da Semenyo e finalizzata dall’imprendibile sinistro dal limite di Tavernier, in gol fin qui solamente alla seconda giornata contro il Newcastle.

Il Bournemouth sale, così, a quota 43 punti in classifica a sole 5 lunghezze dal record interno fatto registrare lo scorso anno, avendo già ulteriormente impreziosito la propria stagione con lo 0-2 inflitto all’Everton in FA Cup, mentre il Southampton sembra ormai spacciato.

L’Aston Villa cestina una ghiotta opportunità per scalare la classifica non andando oltre l’1-1 nel match interno contro un Ipswich ridotto in dieci per più di un tempo.

Emery si affida a un’inedita difesa considerate le contemporanee indisponibilità di Konsa, Pau Torres e Cash, con i nuovi acquisti Andrés Garcia e Disasi coadiuvati dall’adattato Kamara, uscito poi al 16′ per infortunio, e Digne a comporre la linea a quattro. Proprio da un lancio del francese arrivato in prestito dal Chelsea scaturisce la prima, vera opportunità da gol per i padroni di casa con Watkins che spara a tu per tu sul nuovo portiere dei Tractor Boys, Palmer, arrivato dal West Bromwich, che si rivelerà assoluto protagonista con il passare dei minuti.

Dal 40′ i Villans godono del fattore superiorità numerica considerate le due corrette ammonizioni inferte all’ex di turno Tuanzebe dal direttore di gara Jones in seguito a due interventi in ritardo ai danni di Rogers e Ramsey, e poco dopo è proprio il 27 di casa ad avere una ghiotta chance per il vantaggio, neutralizzata da un super intervento di Palmer.

Al 56′, però, in una delle sue rarissime discese offensive l’Ipswich mette inaspettatamente la freccia grazie all’ottimo lavoro sulla destra di Hutchinson che con il suo cross teso pesca Delap, lesto nel prendere il tempo a Disasi nel cuore dell’area girando in porta con un destro di prima il suo decimo centro in campionato. Per tutta risposta Emery inserisce altri due nuovi arrivati, Rashford e Asensio, con l’intenzione di incrementare la pressione e la produttività offensiva, ottenendo l’1-1 al 69′ complice il meraviglioso arcobaleno disegnato dall’ex United su calcio di punizione infrantosi sulla traversa e tramutato in gol dalla respinta di Watkins, che fa 38 in match interni di Premier League con il club di Birmingham diventandone il top scorer.

Nel finale c’è spazio per altri due sensazionali interventi di Palmer che neutralizza prima il sinistro chirurgico dal limite di Asensio, per poi ripetersi sul cross arretrato di Rashford deviato verso la porta da Rogers, costringendo il Villa ad allungare a quattro la striscia di gare di campionato senza vittorie, non garantendo continuità al 2-1 in FA Cup ai danni del Tottenham. Punto prezioso, invece, per la squadra di McKenna che, dopo l’1-4 al Coventry in FA Cup, si porta a -2 dalla salvezza.

IL TOTTENHAM VINCE LO SCONTRO TRA LE DELUSE, BRENTFORD DI MISURA. MOYES CONTINUA A MACINARE PUNTI

Torna a vincere in casa in campionato, non succedeva dal 3 novembre, il Tottenham trovando la seconda vittoria consecutiva nel torneo, tra l’altro senza concedere gol, per la seconda volta in stagione dopo aver incassato la doppia eliminazione in entrambe le coppe nazionali nel giro di tre giorni.

Per la gara contro il Manchester United Postecoglou ritrova Vicario e Udogie, seppur il secondo parta dalla panchina, e si affida agli ultimi arrivati Danso e Tel rispettivamente prelevati da Lens e Bayern Monaco per arricchire il reparto arretrato e quello offensivo, vista anche la prolungata assenza di Solanke, oltre a quelle croniche dei vari Romero, Van de Ven, Dragusin, Richarlison e Werner. Anche Amorim, alle prese con tantissime defezioni quali Evans, Shaw, Mount, Yoro, Ugarte, Mainoo, Martinez e Diallo (stagione finita per gli ultimi due), si affida a un nuovo acquisto, Dorgu, sulla sinistra e alla contemporanea presenza di Hojlund e Zirkzee in avanti.

Proprio dai piedi del danese nasce la prima occasione da gol del match, poi sventata da Vicario, bravo a ripetersi qualche istante dopo sul destro a giro di Garnacho. Gli Spurs trovano il vantaggio al primo affondo con il cross ampio di Bentancur rimesso in mezzo al volo da Son per Bergvall, sulla cui conclusione respinta da Onana si fionda Maddison, nono centro in campionato, il primo nel 2025, per il più facile dei tap-in. La reazione dei Red Devils non si fa attendere, ma Garnacho sciupa l’ennesima palla d’oro di Bruno Fernandes calciando altissimo a tu per tu con Vicario.

La ripresa è un alternarsi di potenziali opportunità sprecate tra gli svariati tentativi di Tel da fuori e i due colpi di testa pericolosi di Zirkzee e Casemiro terminati rispettivamente a un palmo dal palo e tra le mani dell’ex portiere dell’Empoli, che non riescono a evitare la dodicesima sconfitta in campionato ai rossi di Manchester (peggio solamente nel 1973-74 con 13 nelle prime 25), l’ottava nelle ultime 12, solamente Leicester (9) e Southampton (10) ne hanno perse di più nel periodo. Ad Amorim, attualmente quindicesimo, non resta che puntare tutto o quasi sulla difesa del titolo in FA Cup vista la vittoria all’ultimo respiro sul Leicester nel weekend scorso.

Terzo successo esterno consecutivo in campionato (nuovo record interno) per il Brentford, completamente in controtendenza con la prima parte di stagione, che espugna di misura il London Stadium nel derby con il West Ham.

La rete che decide il match arriva dopo appena quattro minuti sugli sviluppi di una giocata in profondità di Wissa, prolungata di testa da Mbeumo e concretizzata da Schade, settimo centro nel torneo, che prima si vede negare la gioia del gol da un doppio, super intervento di Areola, per poi ribadire la palla in rete con l’interno mancino. Il prosieguo del primo tempo è un netto dominio delle Bees, a cui viene giustamente annullato il raddoppio griffato Wissa in ben due occasioni diverse per altrettante posizioni irregolari millimetriche, e negato in più di una circostanza da Areola, tornato titolare a discapito di Fabianski in seguito all’insediamento in panchina di Potter.

Gli Hammers ci provano, senza troppa convinzione a dire il vero, nella ripresa prima con Kudus e poi con Paquetà e l’ultimo arrivato in prestito dal Brighton Evan Ferguson, ma alla fine matura comunque la terza sconfitta nelle ultime quattro giornate, la settima complessiva in casa, che coincide con il negativissimo sedicesimo posto in classifica. Il Brentford, invece, rafforza il suo undicesimo, tornando definitivamente a navigare in acque tranquille.

 

Quarto successo nelle prime sei uscite in campionato da neo tecnico dell’Everton per David Moyes (Dyche ne aveva raccolti 3 nelle precedenti 19) che inizia come meglio non si poteva il suo secondo percorso sulla panchina dei Toffees.

I blu di Liverpool, affaticati dal recupero dell’ultimo Merseyside Derby della storia disputato a Goodison Park terminato con il poetico pareggio di Tarkowski al 98′, approcciano male alla sfida del Selhurst Park con il Crystal Palace dovendosi appellare alla fortuna in ben due casi: al 20′ Lerma porterebbe in vantaggio le Eagles con un colpo di testa dall’angolo di Devenny se soltanto il pallone non fosse uscito e rientrato sul tentativo dalla bandierina, mentre al 41′ è la traversa a frapporsi fra Sarr e il vantaggio dei padroni di casa.

Appena un minuto più tardi Mitchell decide di regalare palla da rimessa laterale ad Alcaraz che guida magistralmente la ripartenza prima di mettere in moto Beto che non sbaglia a tu per tu con Henderson siglando il quarto gol nelle ultime tre giornate. La formazione di Glasner, passata in FA Cup grazie allo 0-2 sul Doncaster, perviene al meritato pareggio in apertura di ripresa con il solito Mateta che fa 11 in campionato capitalizzando l’assist di Guéhi, ma all’80’ sono di nuovo gli ospiti a mettere la freccia con la zampata dell’ex Juventus Alcaraz, arrivato l’ultimo giorno di mercato in prestito dal Flamengo, sulla corta respinta di Hughes sugli sviluppi del tiro di Young.

Successo targato Serie A, dunque, per i Toffees che agganciano al tredicesimo posto proprio il Palace, al secondo stop interno consecutivo.

Top & Flop

TOP

1) Omar Marmoush – Hat-trick in poco meno di 14 minuti per prendere confidenza con tifosi e club e tentare di ripercorrere le orme del suo più celebre connazionale in Premier League. Che a Manchester sia davvero iniziata la “Marmoush era”?

2) Yankuba Minteh – Il grande esborso compiuto dal Brighton in estate per strapparlo al Newcastle sembrava averlo schiacciato, ma proprio quando non te l’aspetti il folletto gambiano sfodera una doppietta al Chelsea dall’enorme peso specifico. Con un pizzico di continuità in più ne vedremo delle belle.

3) Mikel Merino – All’Arsenal manca il centravanti? Nessun problema, chiedere di Merino Mikel, di professione centrocampista, ma alla bisogna spietato killer d’area di rigore. Due reti in sei minuti da subentrato per stendere il Leicester e alimentare le residue speranze di rimonta in classifica.

FLOP

trippier newcastle

1) Kieran Trippier – Lettura totalmente errata sul rinvio di Ederson e intervento in ritardo sulla sterzata che porta al 2-0 di Marmoush. Se Howe ha iniziato a preferirgli Livramento probabilmente un fondamento c’è.

2) Axel Tuanzebe – Due gialli in dodici minuti per due interventi evitabili, specialmente il primo, a causa dei quali lascia i suoi in dieci per più di un tempo. Per sua fortuna l’Ipswich esce con un punto dal Villa Park.

3) José  – Uscita in ritardo sul primo gol di Luis Diaz, intervento in ritardo sullo stesso colombiano che causa il rigore del 2-0 di Salah. Una delle poche note stonate del Wolverhampton versione Anfield.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

60 25 18 6 1 60:24 +36
2 Arsenal 53 25 15 8 2 51:22 +29
3

Nottingham Forest

47 25 14 5 6 41:29 +12
4 Manchester City 44 25 13 5 7 52:35 +17
5

Bournemouth

43 25 12 7 6 44:29 +15
6

Chelsea

43 25 12 7 6 47:34 +13
7

Newcastle

41 25 12 5 8 42:33  +9
8 Fulham 39 25 10 9 6 38:33  +5
9 Aston Villa 38 25 10 8 7 35:38 -3
10 Brighton 37 25 9 10 6 38:38 0
11 Brentford 34 25 10 4 11 43:42 +1
12

Tottenham

30 25 9 3 13 49:37 +12
13

Crystal Palace

30 25 7 9 9 29:32 -3
14 Everton 30 25 7 9 9 27:31 -4
15

Manchester United

29 25 8 5 12 28:35 -7
16

West Ham

27 25 7 6 12 29:47 -18
17

Wolverhampton

19 25 5 4 16 35:54 -19
18

Ipswich Town

17 25 3 8 14 23:50 -27
19

Leicester

17 25 4 5 16 25:55 -30
20

Southampton

9 25 2 3 20 19:57 -38

Prossimo turno:

Venerdì 21 febbraio

Leicester 21:00 Brentford

Sabato 22 febbraio

Everton 13:30 Manchester United

Bournemouth 16:00 Wolverhampton

Ipswich 16:00 Tottenham

Southampton 16:00 Brighton

Arsenal 16:00 West Ham

Fulham 16:00 Crystal Palace

Aston Villa 18:30 Chelsea

Domenica 23 febbraio

Newcastle 15:00 Nottingham Forest

Manchester City 17:30 Liverpool

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Ligue 1

Lille, il gol di Bentaleb è un inno alla vita

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Lens

276 giorni dopo, Nabil Bentaleb torna al gol. E alla vita. Calcistica, quantomeno. La gioia della rete dopo il dramma dell’arresto cardiaco.

Il dramma di Nabil Bentaleb non poteva avere epilogo più dolce. L’arresto cardiaco arrivato questa estate, in una partita di calcio a cinque, che aveva fatto temere il peggio per la sua carriera ma anche per la sua vita.

Bentaleb, a Lille una seconda “rinascita”

La carriera del centrocampista algerino era già ripartita da Lille, dopo una serie di esperienze deludenti culminate con la disastrosa stagione all’Angers: con Les Noirs et Blancs retrocessi da ultimi in classifica con 18 punti. Anche lì la sua carriera sembrava finita, seppur per motivi diversi, ma l’ex-Tottenham si era ripreso un ruolo da protagonista nel calcio che conta anche grazie alla “cura Fonseca“: che ne ha riesumati parecchi.

Poi, a poche settimane dall’inizio della stagione, l’algerino ha avuto un arresto cardiaco durante una partita di calcio a cinque. Le preoccupazioni principali riguardavano ovviamente le condizioni di salute del giocatore, ma una volta appurato che il ragazzo era fuori pericolo si era ventilata la possibilità che la sua carriera fosse finita. Poi l’agognato ritorno in campo ieri sera, nella trasferta sul campo del Rennes.

Entrato in campo al 76esimo, al posto del giustiziere del Bologna Mukau, Bentaleb ha impiegato appena 4 minuti per sbloccare una partita che sembrava stregata. Chuba Akpom, appena arrivato dopo essere stato escluso dall’Ajax da Francesco Farioli, aveva sbagliato un rigore e si era visto cancellare un gol dal VAR per fuorigioco, prima che il fato restituisse a Bentaleb tutto ciò che aveva in precedenza provato a togliergli.

Lo stesso Akpom ha poi chiuso la partita dopo altri 4 minuti, regalando al Lille 3 punti fondamentali. Con i quali i Les Dogues hanno effettuato il contro-sorpasso nei confronti del Lione, allenato proprio da quel Paulo Fonseca che aveva rigenerato Bentaleb quando era nel Nord della Francia, e di rimanere in scia di Nizza e Monaco: rispettivamente terza e quarta. Un intreccio di storie, la cui fabula sembra scritta nelle stelle.

Bentaleb

Paulo Fonseca (foto KEYPRESS)

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Liga

Barcellona, Ansu Fati ritorna in rosa per il Rayo Vallecano

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Barcellona

Ansu Fati ritorna in campo con il Barcellona per la sfida contro il Rayo Vallecano, segnando un importante passo per il giovane talento.

Ansu Fati è stato nuovamente incluso nella rosa del Barcellona per l’incontro odierno contro il Rayo Vallecano. Dopo un periodo complesso segnato da infortuni, il giovane attaccante è pronto a dimostrare il suo valore sotto la guida dell’allenatore Hansi Flick. Il ritorno di Fati non solo infonde entusiasmo tra i tifosi blaugrana, ma offre anche nuove opzioni tattiche per la squadra catalana.

Barcellona, l’importanza di Ansu Fati

La presenza di Ansu Fati è cruciale per il Barcellona, in quanto rappresenta una delle promesse più brillanti del calcio spagnolo. La sua abilità di creare occasioni e di essere decisivo in campo aggiunge una dimensione importante al gioco del Barcellona. Con il suo ritorno, il club spera di rafforzare la propria posizione in campionato e nelle competizioni europee.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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