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Caso Rubiales, la Fifa pensa a una sanzione esemplare

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Caso Rubiales, la mossa della Fifa

Il bacio di Rubiales a Jenni Hermoso continua a far discutere. Ora la Fifa sta pensando a una sanzione per il Presidente della Federcalcio spagnola.

Luis Rubiales ha scelto di non dimettersi, a seguito del controverso episodio del bacio non consensuale dato alla giocatrice della Nazionale femminile Jenni Hermoso.

Ma presto arriverà la decisione della Fifa circa la sanzione per colpire il numero uno della RFEF. Stando a quanto riportato dal Daily Mail, la Federazione internazionale potrebbe proporre la squalifica di Rubiales per 15 anni.

Nel frattempo, il presidente è stato sospeso della Fifa per 90 giorni, ma la storia non finisce qui. Ieri, la Real Federación Española ha chiesto a Rubiales di dimettersi come presidente a causa del “grave danno” arrecato “all’immagine del calcio spagnolo” con il suo comportamento “inaccettabile“.

La sanzione potrebbe aggravarsi enormemente, con la succitata squalifica per 15 anni, per via delle pressioni da parte delle Territoriales nei confronti di Pedro Rocha (presidente ad interim della RFEF, ndr) per annullare un documento che chiedeva alla UEFA di adottare misure contro il paese per l’ingerenza del governo sulle squadre spagnole.

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Ligue 1

Quand je l’ai vu, j’ai eu le coup de foudre: il punto sulla quinta giornata di Ligue 1

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La delusione di Tolisso. Lione-Marsiglia 2-3

Bentornati alla seconda edizione della prima rubrica di Calcio Style dedicata alla Ligue 1, dove cercherò di trasmettervi la passione per il calcio francese.

Indice

Dopo l’OM il Reims ferma anche il PSG: 1-1 al Delaune

Il duopolio Marsiglia-PSG sin qui ha visto un percorso (quasi) netto da parte delle due contendenti allo scettro della Ligue 1. Quel “quasi” è rappresentato dal Reims, che, dopo una prestazione corsara al Velodrome contro la squadra di De Zerbi, ferma anche i campioni in carica all’Auguste Delaune.

La squadra di Luis Enrique deve rinunciare ad Asensio (infortunatosi nella gara di Champions contro il Girona) e l’assenza del fantasista spagnolo si fa sentire tutta. Sia contro i catalani, dove i parigini hanno avuto bisogno di un autogol del portiere avversario Gazzaniga al novantesimo per vincere la partita, sia contro la squadra di Elsner, che con un’attenzione difensiva degna di nota riesce a neutralizzare l’attacco parigino.

A stupire della squadra di casa è la straordinaria organizzazione senza palla, che di fatto impedisce agli ospiti di creare vere occasioni da rete per i primi sessanta minuti. Reims subito in vantaggio con Nakamura, servito in area da una corsa sulla destra di Ito, e poi gestiscono il vantaggio sprecando però tanto in contropiede.

La muraglia sapientemente eretta dall’ex-tecnico del Le Havre cade però al minuto 68, quando il Luis Enrique fa uscire dalla sua panchina Ousmane Dembélé. L’imprevedibilità del numero dieci parigino manda in tilt la difesa posizionale del Reims, correggendo in rete un cross dalla sinistra di Joao Neves.

Un gol molto simile a quello segnato contro il Brest, nell’ultima giornata di campionato. Il PSG inizia a spingere con un’insistenza e una pericolosità sconosciuti sino a quel momento, ma nel pervicace tentativo di arrivare alla vittoria si espone inevitabilmente alle ripartenze dei padroni di casa. All’ultimo minuto di partita, Salama (a tu per tu con Safonov) spedisce clamorosamente alto sopra la traversa il suggerimento centrale di Khadra.

Le (altre) partite del Sabato di Ligue 1

Il Lens di Still sta diventando un habituè dell’injury time. Dopo il gol di Frankowski, che è valso un punto sul campo del Monaco, arriva un altro gol pesante. Quello dell’ex-Fiorentina e Spezia N’Zola, che al 96esimo regala un punto (non pienamente meritato, a differenza di quello del Principato) ai suoi sul campo del Rennes.

La squadra di Stephan va avanti a metà del primo tempo, grazie alla rete di Kalimuendo, e poi gestisce il vantaggio compattandosi sotto la linea del pallone. I Sang Et Or, al netto di un gol annullato per fuorigioco dal VAR nei primissimi minuti di partita, non riescono a scalfire il blocco basso dei bretoni sino all’ultimo minuto.

Gol e spettacolo anche al Pierre-Mauroy di Lille, dove i padroni di casa strappano un punto allo Strasburgo grazie al rigore realizzato all’84esimo da David. Les Dogues che sembrano indirizzare il match già nella prima mezz’ora di partita, grazie alla doppietta di Zhegrova, ma la rete di Santos fa capire che c’è ancora partita.

Gli alsaziani la pareggiano già sul finire del primo tempo grazie alla rete di Emegha e nel secondo tempo cambiano marcia. Prima il VAR annulla per fuorigioco la doppietta di Santos e poi lo stesso Emegha serve l’assist per la rete del sorpasso di Nanasi. Lille che rallenta dopo un avvio di stagione quasi perfetto, con un solo pareggio nelle ultime cinque partite, mentre lo Strasburgo si conferma squadra interessante ed ostica da sfidare.

Le partite della Domenica di Ligue 1

Altra giornata di ordinaria amministrazione per il Monaco, che batte 3-1 in casa il Le Havre e aggancia il PSG in testa alla classifica della Ligue 1. Hutter vince con le seconde linee, nonostante un mini turnover post vittoria in Champions contro il Barcellona e i patemi iniziali. In diciassette minuti, fra la rete di Kuzyaev a fine primo tempo e il gol annullato a Casimir all’inizio del secondo, la squadra di Digard poteva rischiare di vincerla.

Angers e Nantes non si fanno male. 1-1 in una partita noiosa ed equilibrata. Lepenant (in prestito dal Lione) apre le danze al 18esimo. Risponde Abdelli (su calcio di rigore) al 24esimo. Canarini clamorosamente in zona Europa (quinto a un punto dal Lens quarto e virtualmente in zona Champions) con l’Angers sempre ultimo.

Il Brest paga le fatiche di Champions con la prestazione, ma non con il risultato. La squadra di Roy gioca una partita fuori dalle sue corde, difendendosi con un blocco medio e agendo di rimessa. Il Tolosa fa la partita, ha le occasioni migliori ma le spreca tutte. Aboukhlal sbaglia un rigore e avrebbe la possibilità di batterne un secondo, ma il VAR glielo toglie. Mama Baldé apre le marcature e Faivre chiude la partita in pieno recupero.

Vittoria pirotecnica del Montpellier in casa contro l’Auxerre. Apre il match l’ex-Sassuolo Hamed Junior Traorè, in prestito ai Les Bleu et Blanc dal Bournemouth. Poi una girondola di emozioni, con quattro gol in sette minuti. In poco più di cinque minuti (fra il 65esimo e il 71esimo) prima Akor Adams pareggia i conti e poi la ribalta Sagnan. Un minuto dopo il pareggio di Onaiwu, prima che lo stesso Adams la chiuda al 75esimo.

Suicidio OL: De Zerbi sbanca il Groupama in 10 vs 11

Roberto De Zerbi e il suo Marsiglia sono in testa alla Ligue 1. Tredici punti, come il PSG e il Monaco. Il tecnico italiano si prende la vetta della classifica al termine di una partita pazzesca, che la sua squadra ha giocato con un uomo in meno per praticamente tutto il match: per colpa dell’espulsione di Balerdi al quinto minuto.

Il difensore argentino, leader difensivo della squadra marsigliese, per un attimo è tornato a essere il pomo della discordia nella tifoseria dell’OM. Quel difensore che aveva spinto il tifo organizzato marsigliese ad organizzargli una contestazione ad personam, dichiarando apertamente di non volerlo più vedere in campo.

E quando, appena ammonito, strattona vistosamente Lacazette (defilato e lontano dalla porta, in una situazione di non pericolosità) i fantasmi del passato hanno iniziato a riecheggiare nell’etere. Il Lione inizia a dominare la partita, ma spreca l’impensabile. Tolisso coglie una traversa sugli sviluppi di calcio d’angolo e poi si vede cancellare un gol praticamente fatto da Brassier, che salva sulla linea una sua conclusione a botta sicura.

Sul finale del primo tempo lo stesso Lacazette si fa parare un rigore da superman Rulli, calciando poi altissimo sopra la traversa (a porta vuota) la ribattuta del portiere argentino. I padroni di casa vanno poi in vantaggio a inizio secondo tempo, con il colpo di testa di Caleta-Car su un cross dalla destra di Clinton Mata. Il Lione però non riesce ad andare in gestione e il salasso difensivo, in linea con quello della passata stagione, inizia da lì.

Puntata in avanti di Luis Henrique per l’inserimento dell’ex-Sassuolo Lirola. La linea dell’OL è messa male e Tagliafico si lascia scappare l’uomo alle spalle, permettendo allo spagnolo di scavalcare Perri con un pallonetto morbido. Lo stesso Lirola scappa poi sulla corsia destra, mettendo in mezzo un pallone dalla parte opposta su cui Maitland-Niles è in ritardo. Mata non stringe la posizione e Ulisses Garcia arriva e conclude con il mancino.

Il laterale svizzero colpisce malissimo, ma la traiettoria diventa beffarda e Perri si vede scavalcato da un lob per la seconda volta. Il dramma sportivo lionese, però, si consuma nei minuti di recupero. Cherki pareggia i conti al 93esimo, dando la sensazione al Groupama Stadium di aver almeno evitato la sconfitta. L’OM batte quindi il kick-off e butta la palla in avanti, sbagliando però la verticalizzazione. Un pallone innocuo, che però Perri rinvia malissimo sui piedi di Rowe: che realizza il gol del definitivo 3-2. Il Marsiglia (forse) può vincere la Ligue 1.

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Premier League

Liverpool, Alexander-Arnold vuole diventare una bandiera

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Estero, Trent Alexander-Arnold, terzino destro classe 98′, in questa stagione con la maglia del Liverpool ha collezionato 6 presenze.

Cresciuto nel settore giovanile della squadra inglese, dalla stagione 2016-2017 è fisso in prima squadra diventando un calciatore fondamentale per la squadra allenata da mister Slot.

Con i reds il terzino ha vinto da protagonista una Premier League e una Champions League contro il Tottenham nel 2019.

Con il contratto in scadenza a giugno 2025 la società inglese vorrebbe rinnovare il contratto ma bisogna stare attenti alle lusinghe dei top club europei soprattutto Real Madrid e Bayern Monaco.

Estero, Alexander-Arnold vuole diventare una bandiera del Liverpool

Liverpool

Il terzino inglese ha parlato dopo la vittoria contro il Bournemouth per 3-0, ecco le sue parole sul suo futuro:

“Ho sempre detto che voglio essere il capitano del Liverpool. Questo è un mio obiettivo, se ciò accadrà o meno è fuori dal mio controllo.

Sono nel club da 20 anni, ho firmato quattro o cinque estensioni contrattuali e nessuna di questa è stata resa pubblica. Neppure questa lo sarà se dovesse arrivare un prolungamento di contratto con il Liverpool.”

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Premier League

Manchester City, Walker contro Oliver: “Fossi stato un portiere non sarebbe successo”

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walker manchester city

Il pirotecnico pareggio tra Manchester City e Arsenal ha lasciato dell’amaro da entrambe le parti. Nello specifico però Walker ha avuto da ridire sull’arbitro.

Durante la sfida tra citizens e gunners, il terzino inglese è rimasto sorpreso dal comportamento dell’arbitro. Alla BBC ha parlato più nel dettaglio di tutta la vicenda che lo ha visto protagonista.

Manchester City, Walker contro Oliver: “Stavo rientrando e aveva già fischiato”

L’ex Tottenham fa riferimento a un episodio avvenuto durante il primo tempo del big match dell’Etihad, terminato col risultato momentaneo di 1-2. In particolare, il riferimento riguarda un momento di particolare tensione con Micheal Oliver che ha chiamato a sè i due capitani, appunto Kyle Walker e Bukayo Saka.

micheal Oliver arbitro

Michael Oliver, referee during the Premier League match Wolverhampton Wanderers vs Leicester City at Molineux, Wolverhampton, United Kingdom, 23rd October 2022
(Photo by Mike Jones/News Images)

La contestazione del terzino si concentra però su quanto accaduto una volta terminato il confronto col direttore di gara. Queste le sue parole: “Stavo camminando per tornare alla mia posizione dicendo: ragazzi, concentratevi, niente di stupido, fate in modo di farcela. La palla stava già volando sopra la mia testa…“.

Poi aggiunge: “Se fossi stato un portiere, mi avrebbe fatto tornare in porta? Ovviamente. Sono un difensore, sono nella prima linea di difesa, dovrebbe farmi tornare nella mia posizione e poi prepararsi per fischiare“.

walker manchester city

“Se mi convoca, dovrebbe aspettare che torni nella mia posizione prima di riprendere il gioco. Se decido di andarci io di mia iniziativa e sono fuori posizione, è colpa mia. Ma se sono nella mia posizione, e lui chiama i capitani per comunicare alle squadre di calmare gli animi…”.

Walker dunque alimenta le polemiche intorno a uno dei match più importanti della stagione, terminato 2-2 grazie al goal di Stones all’ultimo secondo. L’attacco verso Oliver dimostra chiaramente che si ritiene vittima di un torto, nonché un abuso di potere da parte del direttore di gara. Dopo nemmeno 10 partite, gli animi sono già bollenti.

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