A Stanford Bridge esplode la contestazione. I tifosi del Chelsea fischiano la squadra e intonano cori per il ritorno di Mourinho.
Stante un assunto fondamentale, ovvero che le squadre non si fanno con i soldi ma con le idee, è altrettanto vero che una squadra con tutto questo talento non può avere un simile rendimento.
La nuova proprietà americana del Chelsea ha speso una fortuna (oltre mezzo miliardo di euro in un anno e mezzo) per assicurarsi i migliori talenti al mondo e questo è un dato che rimane anche al di là dei risultati.
E’ una delle peggiori difese della Premier League. La settima, per la precisione. Dato che, se si eccettuano “mid-table team” come il Bournemouth o il Crystal Palace, peggio del Chelsea hanno fatto solo squadre che lottano per non retrocedere. Come il Nottingham Forest (41 gol subiti), il Luton Town (42), il Burnley (47) e lo Sheffield United (59).
39 gol subiti in 23 partite per una media di 1,7 gol subiti a partita. Troppi per una squadra che segna in media poco più di 1,6 volte per partita. Il Chelsea, infatti, ha l’ottavo attacco del campionato. Non è una squadra che crea pochissimo, ma subisce comunque più di quanto definisca.
Se è vero che comunque parliamo di una squadra che (inspiegabilmente) si è scientemente privata di un centravanti, regalando Lukaku alla Roma e Broja al Fulham per poi ritrovarsi ad adattare Palmer, è altrettanto vero che una squadra con questo talento non può essere undicesima a Febbraio.
Per questo il primo a finire sul banco degli imputati è stato Mauricio Pochettino. Chiariamoci: da quando è arrivato Todd Boehly il Chelsea ha cambiato quattro allenatori senza trovare particolari benefici.
Prima Tuchel. Poi Potter. Quindi Lampard (ad interim) e ora Pochettino. E’ chiaro che il problema non può essere per l’ennesima volta l’allenatore, non l’unico quantomeno, ma l’ex-allenatore del Tottenham è sembrato sin da subito inadatto al ruolo di chioccia per una squadra talentuosa ma puerile.
Un ruolo che, invece, potrebbe ricoprire alla perfezione José Mourinho. Il portoghese è libero dopo l’esperienza vincente alla Roma e già in estate potrebbe tornare in sella. Possibilmente in una big, come pubblicamente annunciato dal suo procuratore. Ora, intendiamoci, è improbabile che il Chelsea decida di cambiare ancora allenatore a fine stagione.
Salvo clamorosi disastri da qui a fine stagione, che comunque non sono da escludere aprioristicamente vista la tenuta della squadra, Pochettino dovrebbe rimanere sulla panchina dei blues anche per la prossima stagione. Qualora però la nuova proprietà americana dovesse optare per l’ennesimo cambio di guida tecnica, è pacifico che il portoghese sarebbe la miglior scelta possibile.
Non solo perché i tifosi allo stadio ieri cantavano a squarciagola il suo nome durante la contestazione, ma per una moltitudine di fattori. In primis per la sua conoscenza dell’ambiente. In secundis per la sua comprovata capacità di essere capopopolo, sia fra i supporter che dentro lo spogliatoio. The last but not the least, è il tecnico ideale per far crescere un gruppo giovane.
Aggiornato al 06/06/2024 12:32
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