Esteri
Ex Milan, Thiago Silva torna in Brasile? | Le parole dell’ex rossonero
Milan, l’ex Thiago Silva medita il ritorno in Brasile al termine della sua esperienza al Chelsea. Le sue parole lasciano trasparire un destino segnato.
Thiago Silva pensa al ritorno in Brasile. L’ex difensore del Milan medita di rientrare nella sua patria natale.
Dopo una lunga carriera in Europa, suddivisa tra Milan, Paris Saint Germain e Chelsea, il difensore potrebbe concludere la sua carriera laddove tutto iniziò.
Le sue parole a TNT, in merito, lasciano pochi dubbi.
“Un mio ritorno al Fluminense? Ho un rapporto speciale li, adesso devo capire cosa fare del mio futuro. Non mi espongo, ma voglio pensare la bene dei miei figli e della mia famiglia. Capirò come concludere la mia entusiasmante carriera”.
Saudi Pro League
Yassine Bounou: “Potrei tornare in Europa dopo il Mondiale”
Yassine Bounou ha rilasciato dichiarazioni importanti sul suo possibile ritorno in Europa, sulla situazione in Arabia e sull’imminente derby con l’Al-Ittihad.
Il portiere marocchino, che ora gioca in Arabia Saudita, ha parlato ai microfoni di AS e, tra le sue dichiarazioni, ha affrontato anche la questione del suo possibile ritorno in Europa dopo l’avventura araba.
Ecco le parole di Yassine Bounou
Prime dichiarazioni: “Derby Al Hilal-Al Ittihad? Per chi non lo sapesse, è una delle partite più importanti per i sauditi e siamo entusiasti di batterli. Sappiamo che non è facile resitente, soprattutto se sei il campione in carica, ma i miei compagni hanno una mentalità vincente e l’Al Hilal è storicamente abituato a vincere ogni giorno”.
Paragone con il derby sivigliano: “Siviglia-Betis è più un derby di famiglia perché siamo della stessa città, dove tuo fratello e tuo cugino possono essere della squadra opposta. Hilal-Ittihad contrappone due squadre di città diverse ed è come Real–Barça“.
Pressione dell’Al Hilal: “E’ una squadra con molta storia e molta pressione. Qui non valgono i sorteggi perché la gente si aspetta sempre il massimo. A livello personale è una vita diversa, ci alleniamo di pomeriggio e tutto cambia in questo senso; I grandi giocatori devono adattarsi a tutto e dare il meglio di sé”.
Possibile ritorno in Europa un giorno: “Non vedo ancora un ‘tetto’ qui in Arabia Saudita, cercherò di dare il massimo in questo club di altissimo livello e poi, quando la Coppa del Mondo 2026 sarà finita, vedremo, dipende da molte circostanze. Ci sono molte sorprese nel mercato dei trasferimenti e il calcio è molto diverso da prima”.
Esteri
Estero, Greenwood brilla al Marsiglia: le big spagnole si muovono
Estero, Mason Greenwood, attaccante esterno classe 01′, in questa stagione con la maglia del Marsiglia ha collezionato 4 presenze con 5 gol.
Arrivato a Marsiglia nell’estate 2024 per 26 milioni di euro dal Manchester United, dal suo approdo in Francia si è dimostrato un calciatore fondamentale per la squadra allenata da mister De Zerbi.
Grazie ad un ottimo inizio di stagione sull’esterno offensivo inglese si stanno muovendo alcuni top club europei che hanno mostrato interesse per portarlo via da Marsiglia. Nelle ultime ore si parla di un interessamento da parte di Atletico Madrid e Barcellona per lui.
Estero, Greenwood brilla al Marsiglia e le big spagnole si muovono
Secondo The Athletic, il talento inglese dopo il buon anno al Getafe sta dimostrando tutto il suo valore nel Marsiglia trascinando la squadra francese al secondo posto dietro al PSG.
E le big spagnole stanno osservando con attenzione le sue prestazioni e non si esclude che nelle prossime settimane non ci possa essere una possibile offerta al club transalpino che sicuramente vorrà tenersi stretto il talento ex Manchester United dalle lusinghe di Barcellona e Atletico Madrid.
Esteri
Boca Juniors-River Plate: questione di pura appartenenza
Arriva il Superclásico. Questa sera alla Bombonera Boca Juniors-River Plate si sfidano in una delle gare fra le più attese del calcio mondiale.
Arriva il Superclásico: Boca Juniors-River Plate alla Bombonera
Questa sera Buenos Aires si ferma. Alla Bombonera Boca Juniors-River Plate: il Boca ospita gli eterni rivali del River, per una delle sfide più attese e iconiche del calcio mondiale: il Superclásico. È molto più di una partita. È un evento che trascende il calcio, capace di dividere la città e paralizzare l’intero Paese.
Indice
Una rivalità sospesa tra realtà e leggenda
Il Superclásico è carico di storie e leggende, come quella che circolò nel 2018. Si narrava che, per evitare scontri, la settimana prima della finale di Copa Libertadores i bambini tifosi del Boca e del River fossero stati separati in classi diverse nelle scuole di Buenos Aires.
Tali voci di corridoio non saranno mai confermate, ma questa storia rende bene l’idea della tensione e della passione che ruotano intorno a questa rivalità. Come dice il grande Federico Buffa: “Perché rovinare una bellissima storia con la verità?”.
Boca Juniors-River Plate, stesso quartiere visione opposta
Le radici di questo odio viscerale sono antiche e affondano nel quartiere di La Boca, dove entrambe le squadre nacquero. Il River Plate, fondato nel 1901, e il Boca Juniors, nato pochi anni dopo nel 1905, inizialmente condivisero lo stesso quartiere, ma la storia prese presto una piega diversa.
Il River si spostò nei quartieri ricchi del nord di Buenos Aires, guadagnandosi il soprannome di “Los Millionarios“. Non solo per la sua posizione geografica, ma anche per i successi economici e sportivi.
Il Boca, invece, rimase fedele al sud, diventando il simbolo della classe operaia e degli emigrati. Rappresentati dal soprannome “Xeneizes” che significa genovesi, in omaggio alle radici dei fondatori.
La rivalità tra Boca e River non è solo una questione di campo, ma un conflitto tra due mondi diversi. Il River, con il suo stile di gioco elegante e raffinato, rappresenta la borghesia e le classi più agiate. Il Boca, con la sua grinta e la sua passione viscerale, incarna i valori del lavoro duro e della lotta. Questi due mondi si scontrano ogni volta che le squadre si affrontano e il risultato è un’esplosione di emozioni, dentro e fuori dallo stadio.
Questione di appartenenza
Questa divisione si riflette anche nei soprannomi con cui le tifoserie si prendono in giro. I tifosi del Boca chiamano quelli del River “Gallinas“. Un soprannome nato nel 1966, quando il River perse una finale di Copa Libertadores dopo essere stato in vantaggio per 2-0.
Da quel momento il termine “galline” divenne sinonimo di codardia. Al contrario, i tifosi del River chiamano quelli del Boca “Bosteros“. Un insulto legato alle origini del quartiere La Boca, storicamente associato ai lavori più umili e alla sporcizia portuale. Nonostante il significato del termine, i tifosi del Boca lo hanno trasformato in un simbolo d’orgoglio: ribaltando l’insulto in una dichiarazione d’identità.
Oltre agli insulti e agli sfottò, il Superclásico è una questione di pura appartenenza. Non è solo una sfida tra due squadre, ma tra due visioni del mondo. Il River rappresenta il calcio pulito, tecnico e brillante; il Boca è il calcio sporco, di fatica e di cuore. Ma al di là delle differenze, ciò che unisce entrambe le squadre è l’amore viscerale per il calcio: capace di portare Buenos Aires a un livello di intensità che poche altre città possono vantare.
Chiedetelo a De Rossi
Se c’è qualcuno che può testimoniare cosa significhi vivere un Superclásico, questo è sicuramente Daniele De Rossi. Nel 2019 il centrocampista italiano, leggenda della Roma, scelse di concludere la sua carriera al Boca Juniors.
Una decisione presa non solo per l’amore per il calcio, ma soprattutto per vivere in prima persona la rivalità più feroce del mondo. De Rossi, che di derby se ne intende, sapeva che il Superclásico è una di quelle partite che ogni calciatore sogna di giocare almeno una volta nella vita, una rivalità che si trascina dalle mere dinamiche di campo.
La finale del 2018, giocata tra Boca e River nella Copa Libertadores, è solo uno degli episodi più recenti di questa rivalità storica, ma la tensione che si respira prima di ogni Superclásico è sempre la stessa. Ogni partita è una battaglia, ogni tifoso sa che il risultato potrebbe scrivere un nuovo capitolo nella storia del calcio argentino. Perchè, come disse un certo Mauro German Camoranesi: “Chi perde non si rialza più. Forse tra 50 anni”.
Boca Juniors-River Plate, questa sera ore 21:00
Questa sera, alla Bombonera, non sarà diverso. Alle ore 21:00 (in diretta su Sportitalia) il Boca Juniors e il River Plate scenderanno in campo per difendere non solo i tre punti, ma l’onore, la storia e l’orgoglio di intere generazioni di tifosi. Perché, come sempre, il Superclásico non è solo una partita di calcio ma è la vita stessa: l’eterno cuore pulsante di Buenos Aires.
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