Esteri
Frank de Boer: esonerato dall’Al-Jazira
Si chiude la brevissima esperienza di Frank de Boer con l’Al-Jazira. L’ex allenatore dell’Inter ha ricevuto più esoneri che soddisfazioni
Quattordici partite in tutto: tanto è durata l’avventura di Frank de Boer alla guida dell’Al-Jazira.
Approdato sulla panchina del Club Emiro lo scorso Giugno, dopo quasi due anni di inattività, il tecnico olandese è incappato nell’ennesimo esonero della sua carriera.
Fatale per lui si è rivelata essere l’ultima sconfitta partita sul campo dell’Al-Wahda per 4-2 che ha decretato l’eliminazione della sua squadra dalla Coppa di Lega.
L’apocalisse dell’olandese.
E’ durata pochissimo l’esperienza di De Boer negli Emirati Arabi Uniti, eppure la sua avventura era iniziata nel migliore dei modi.
Nelle prime quatto giornate di campionato infatti, l’Al-Jazira aveva ottenuto tre vittorie ed una sola sconfitta (proprio contro l’Al-Wahda, che avevano spinto la compagine di Abu Dhabi nelle zone altissime di classifica.
Da lì in poi però, il rendimento crollato incredibilmente, tanto che nelle successive sei gare, sono stati inanellati un solo successo, due pareggi e tre sconfitte (l’ultima delle quali in casa per 5-1 contro l’Ajman Club.
Un ruolino di marcia che ha spinto l’Al-Jazira al settimo posto in campionato con soli 14 punti ottenuti in 10 giornate.
Ecco il Comunicato Ufficiale del Club Emiro:
“Alla luce delle recenti prestazioni e risultati, il consiglio direttivo dell’Al-Jazira FC ha deciso di esonerare il tecnico Frank de Boer, con effetto immediato”.
Scelto dall’Inter nell’estate del 2016, ha visto durare solo 14 partite complessive la sua esperienza in nerazzurro (con 5 V, 2 N e 7 S).
Peggio ancora sono andate le cose nell’annata successiva al Crystal Palace: esonero dopo 5 partite, 4 delle quali perse.
Migliore invece l’esperienza negli Stati Uniti con l’Atlanta United (ha vinto una U.S. Open Cup), ma anche l’avventura in MLS si è chiusa nel 2020 con un esonero.
Insomma: l’olandese dovrà dare una svolta alla sua carriera da allenatore.
Esteri
Spagna, caso de la Fuente? Problemi per il rinnovo
Il tecnico della Spagna Luis de la Fuente, che ha portato le furie rosse alla conquista dell’Europeo, non ancora ha rinnovato il contratto con la Federazione.
Il commissario tecnico della Spagna, Luis de la Fuente, che ha trascinato la Nazionale alla conquista dell’Europeo in estate, ancora non ha rinnovato il contratto. Il tecnico vuole un ingaggio simile a quello del predecessore Luis Enrique.
Spagna, De la Fuente chiede un ingaggio alla Luis Enrique
Dopo aver portato la Spagna sul tetto d’Europa questa estate, il commissario tecnico Luis de la Fuente è alle prese con il rinnovo contrattuale con la Federcalcio spagnola. Il tecnico richiede un adeguamento contrattuale del tutto simile a quello del suo predecessore ed attuale tecnico del PSG Luis Enrique.
Il rinnovo sta diventando un vero e proprio caso, visto che le trattative tra le due parti sono in fase di stallo, anche perché la Federazione spagnola non vuole superare un ingaggio di 2 milioni di euro a stagione per l’attuale commissario tecnico.
Vicenda alquanto strana, visto che sarebbe una cosa automatica per un tecnico che ha fatto vincere il quarto titolo europeo agli spagnoli, oltre un Nations League nel 2023 e l’argento a Tokyo nel 2021 più vari titoli con le Nazionali giovanili.
De la Fuente in una dichiarazione ha fatto un bilancio di quest’anno solare alla guida delle furie rosse:
“Obiettivamente questo 2024 è difficile da migliorare. Dico sempre che dobbiamo cercare di essere migliori. Abbiamo la capacità di migliorare. Siamo contenti per i successi ottenuti e per il traguardo storico che abbiamo centrato di vincere tutte le partite degli Europei giocando un ottimo calcio. Siamo andati passo dopo passo e abbiamo capito che potevamo farcela. Questo mi ha dato un sentimento di orgoglio. Abbiamo recuperato lo spirito del 2010, quello a cui ho sempre fatto riferimento. Quello che ci ha portato tutti in strada a festeggiare”.
Vedremo come andrà a finire la trattativa e se la Federcalcio spagnola sarà disposta a fare uno sforzo per non perdere il suo timoniere.
Liga
Real Madrid, Carvajal: “Tanto sostegno per l’infortunio. Sul Pallone d’Oro…”
Il terzino del Real Madrid Dani Carvajal racconta di aver ricevuto tanti messaggi di sostegno dopo il grave infortunio e ha detto la sua sul Pallone d’Oro.
Dani Carvajal è stato uno dei giocatori più determinanti del 2024. Ha vinto prima la Champions League con il Real Madrid, segnando anche nella finale vinta 2-0 sul Borussia Dortmund, e poi gli Europei con la Spagna battendo 2-1 l’Inghilterra nell’ultimo atto.
Un anno straordinario che gli è valso il quarto posto nella classifica del Pallone d’Oro, ma che si è concluso con la rottura del crociato rimediata il 5 ottobre contro il Villarreal. Proprio il Pallone d’Oro e l’infortunio sono i due temi maggiormente trattati dal giocatore nell’intervista rilasciata a Esquire.
Real Madrid, il 2024 di Carvajal tra l’infortunio e il possibile Pallone d’Oro
I momenti dell’infortunio
“Ho sentito che il ginocchio si è distrutto, per dirla in modo crudo. È stato un infortunio importante, ma sono i rischi del mestiere e bisogna affrontarlo con consapevolezza ma anche entusiasmo, voglia e determinazione. Questa è solo un’altra pietra sul mio cammino. Se arriverò in tempo al Mondiale per Club? Questo è il mio obiettivo. All’inizio di giugno saranno passati otto mesi dall’intervento. Vedremo come si evolverà tutto. Il ginocchio ha i suoi tempi, però me lo pongo come obiettivo. Quando si avvicinerà la data vedremo se è fattibile o no“.
I messaggi di sostegno
“Mi sono sentito molto voluto bene, tanta gente mi ha scritto, chiamato, mi ha mostrato sostegno e affetto… e colgo l’occasione per ringraziarli. Però c’è stato un messaggio che mi ha sorpreso piacevolmente: quello del Cholo Simeone. Una persona che ama il calcio e che ammiro moltissimo, al di là della rivalità, ovviamente. Credo che condividiamo la visione di vivere questo sport con molta emozione e ricordo quel messaggio come un momento speciale. Da qui gli mando anche un grande abbraccio“.
Sulla stagione del Real Madrid
“Dall’esterno si soffre molto di più. Hai una visione diversa della squadra. Cerco di dare il mio piccolo aiuto parlando con i compagni, chiedendo come stanno. Purtroppo stiamo soffrendo molti infortuni importanti, quando ce ne sono 2 o 3 ti impediscono di fare rotazioni e aumenta il rischio di averne altri. Ma finora stiamo gestendo la situazione abbastanza bene. Quest’anno è arrivato Mbappé, gioctore importante, ma ci sono stati anche gli addii importanti di Kroos, Nacho e Joselu. Bisogna adattare tutti i pezzi del puzzle. A marzo o aprile vedremo dove saremo“.
Sul Pallone d’Oro assegnato a Rodri e non a Vinicius
“Capisco la domanda, ma preferisco evitare di rispondere perché penso che qualunque cosa dica possa essere fraintesa. Posso solo dire che credo di essere il terzino destro che è arrivato più in alto in una cerimonia del Pallone d’Oro e, al di là di meritare o meno di vincerlo, sono molto orgoglioso e anche la mia famiglia lo è. Un traguardo del genere a 32 anni mi rende felice. Credevo di vincerlo? Sì, pensi di aver vinto tutto ed essere stato importante. Ma da terzino destro è molto difficile vincere il Pallone d’Oro”
Premier League
Rúben Amorim: “Ogni allenatore è a rischio se non vince”
Rúben Amorim si esprime sul ruolo di allenatore del Manchester United, sottolineando le sfide e le pressioni del mestiere.
Rúben Amorim e le sfide del calcio moderno
Rúben Amorim, attuale tecnico dello Sporting Lisbona, ha recentemente condiviso i suoi pensieri riguardo al ruolo di allenatore del Manchester United. Durante un’intervista, Amorim ha dichiarato: “Il manager del Manchester United non può sentirsi a suo agio. Conosco il business in cui mi trovo”. Queste parole riflettono la consapevolezza delle pressioni e delle aspettative che accompagnano la gestione di una squadra di alto profilo come il Manchester United.
Amorim ha anche aggiunto che è perfettamente consapevole dei rischi che comporta il suo mestiere: “So che se non vinciamo, ogni allenatore è in pericolo e mi piace questa sfida”. Queste dichiarazioni mostrano non solo la determinazione di Amorim a superare i momenti difficili, ma anche la sua passione per il calcio e la comprensione delle sue dinamiche competitive.
Momenti difficili e resilienza
Il tecnico portoghese ha sottolineato l’importanza di mantenere la concentrazione anche nei momenti difficili: “Sono qui, pienamente concentrato, i momenti difficili fanno parte del calcio. Sapevo che sarebbe stato difficile”. Questo atteggiamento resiliente è essenziale per qualsiasi allenatore che voglia avere successo ai massimi livelli del calcio europeo.
Le parole di Amorim evidenziano non solo la sua filosofia di gestione, ma anche l’approccio mentale necessario per affrontare le sfide nel mondo del calcio. La sua esperienza e il suo modo di affrontare le difficoltà possono servire da esempio per molti giovani allenatori.
Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.
Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Rúben Amorim: “Manchester United manager cannot be comfortable. I know the business that I’m in”.
“I know if we don’t win, I know that every manager is in danger and I like that!”.
“I’m here, full focus, difficult moments is part of football. I knew it was gonna tough”. pic.twitter.com/yHNYaUUaVu
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 27, 2024
-
Calciomercato6 giorni fa
Milan, dall’Uruguay: preso Agustin Canobbio
-
Calciomercato4 giorni fa
Roma il Milan fa il prezzo per Saelemaekers
-
Serie A4 giorni fa
Milan, tensione tra Fonseca e Theo Hernandez
-
Serie A6 giorni fa
Milan, gli esiti degli esami di Leao: Fonseca aveva ragione?
-
Calciomercato4 giorni fa
Milan, Mazzara: “Decisa la strategia per il mese di gennaio”. I dettagli
-
Serie A5 giorni fa
Milan, Pulisic: “Impossibile spendere 100 milioni per un giocatore”
-
Serie A6 giorni fa
Fiorentina, la lista di Palladino: i nomi richiesti
-
Calciomercato11 ore fa
Milan, massima resa minima spesa: perché Mosquera può essere il colpo di gennaio