Esteri
Il caso Chris Wilder ci dimostra che il problema arbitrale non è “culturale”
Le parole di Chris Wilder (ma non solo) ci dimostrano ancora una volta che il problema arbitrale non ha una natura culturale.
Il pallone ha un problema con la classe arbitrale. E ridurre il tutto a un discorso di natura “culturale” sarebbe una terribile leggerezza.
Cosa ha detto Chris Wilder?
Il tecnico dello Sheffield United, Chris Wilder, ha parlato ai microfoni di BBC Sport dopo la sconfitta per tre a due sul campo del Crystal Palace.
❝Un arbitro di Premier League, che conosco da tempo e che è sincero quanto lungo il giorno, mi aveva avvisato che ogni decisione dubbia sarebbe andata a nostro sfavore. Mi disse ‘ogni situazione da 50 e 50 ti verrà fischiata contro’ e così è stato. Due dei nostri sono stati ammoniti per normali contrasti di gioco, ma a parti invertite non è successo.
Nemmeno quando il nostro portiere è stato costretto al cambio dopo un intervento così duro alla testa. Abbiamo concluso la partita con quattro gialli noi e uno loro, tra l’altro per perdita di tempo. Ho preso consapevolezza del fatto che ogni partita le decisioni dubbie andranno a nostro favore, ma non lo accetterò in silenzio. Non andrò via senza fare niente.
Ho detto all’arbitro (il signor Tony Harrington’s) che la sua performance è stata ridicola. A lui come ai suoi assistenti e uno di loro mangiava un panino facendo finta di ascoltarmi. Spero almeno che fosse buono. ❞
Ma quale problema culturale?
Le parole di Chris Wilder, stando a quanto riportato dal The Sun, sono sotto oggetto di osservazione da parte della Football Association.
Il punto, però, non è che il tecnico delle blades rischi o meno una squalifica quanto il fatto che il castello di carte della narrativa nostrana, secondo la quale non esiste un problema arbitri e che tutto vada demandato unicamente al vacuo sillogismo di matrice “culturale”, sta crollando inesorabilmente.
Da sempre in Italia si identifica l’Inghilterra, con la Premier League in prima fila, come un modello da seguire. In primis per il modello calcistico e il secundis per quello culturale. E fa bene Paolo Di Canio, che il calcio inglese lo conosce quasi a menadito, a smentire Marco Bucciantini a “Il Club di Sky” ogni volta che quest’ultimo se ne esce con la favola del “problema culturale“.
L’Inghilterra, da sempre indicata dallo stivale come zenit della cultura calcistica, è il paese dove quest’anno si sono registrare le polemiche più feroci a livello arbitrale. Da Enzo Maresca a Jurgen Klopp, passando per David Moyes ed Espirito Santo. Non ci si può nascondere dietro il facile luogo comune del “problema culturale” ma anzi bisogna iniziare a riconoscere che la classe arbitrale worldwide ha un problema.
Bisogna prendere consapevolezza che il problema non è culturale ma arbitrale. C’è bisogno di più trasparenza e di un metodo di giudizio più omogeneo. La classe arbitrale deve smetterla di nascondersi dietro la maschera pirandelliana del vittimismo e iniziare a mostrarsi collaborativa. Solo così si potrà mettere un freno alle polemiche che, altrimenti, non finiranno mai.
Premier League
Liverpool, Chiesa: “Voglio dare il massimo. Giocare ad Anfield mi emoziona”
Federico Chiesa dichiara il suo amore per il Liverpool, entusiasta di giocare ad Anfield e sentirsi parte di uno dei club più grandi al mondo.
Chiesa: una nuova avventura a Liverpool
Federico Chiesa, noto attaccante italiano, ha espresso pubblicamente il suo entusiasmo per il trasferimento a Liverpool, uno dei club più prestigiosi del mondo. In una recente dichiarazione, Chiesa ha affermato: “Voglio giocare per il Liverpool! Voglio essere qui, voglio fare del mio meglio per questo club”. La passione e l’energia del giocatore sono palpabili, come dimostrano le sue parole che sottolineano il desiderio di contribuire al successo del club inglese.
L’emozione di giocare ad Anfield
Chiesa ha inoltre menzionato quanto sia speciale l’esperienza di giocare ad Anfield, il leggendario stadio del Liverpool. Ha detto: “Giocare ad Anfield mi dà i brividi”. L’attaccante italiano sembra entusiasta dell’opportunità di esibirsi davanti a una delle tifoserie più appassionate del calcio mondiale, sottolineando come la fanbase del Liverpool sia incredibile. Questa nuova avventura rappresenta un importante capitolo nella carriera di Chiesa, che sembra pronto a dare il massimo per il club e i suoi tifosi.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨❤️ Federico Chiesa: “I want to play for Liverpool! I want to be here, I want to do my best for this club”.
“I’m enjoying being at the club, Liverpool is one of the biggest clubs in the world… and the fanbase is amazing. Playing at Anfield gives me shivers”. pic.twitter.com/qKQqo23JbU
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 30, 2025
Premier League
Aston Villa, Emery: “Watkins è il nostro attaccante e non voglio che vada via”
Unai Emery ribadisce che Ollie Watkins non è in vendita, malgrado le offerte di altri club. L’attaccante resta un pilastro dell’Aston Villa.
Emery e la Fiducia in Watkins
Unai Emery, allenatore dell’Aston Villa, ha chiarito la posizione del club riguardo al futuro di Ollie Watkins, dichiarando che l’attaccante non è sul mercato. Nonostante le offerte ricevute da altre squadre, Emery ha sottolineato l’importanza di Watkins per i piani sportivi del team. “Non vogliamo che Ollie Watkins lasci il club, è il nostro attaccante”, ha affermato Emery, evidenziando come le offerte siano un buon segnale ma che il club ha obiettivi sportivi ben definiti.
Le Ambizioni dell’Aston Villa
L’Aston Villa non solo intende mantenere Watkins nel suo organico, ma è anche determinato a raggiungere i propri obiettivi sportivi con lui in squadra. Emery ha dichiarato che il club sarà esigente nel trattare eventuali proposte, ribadendo che Watkins è centrale nel progetto dell’Aston Villa. Questo approccio evidenzia la volontà della società di costruire una squadra competitiva attorno ai suoi talenti chiave.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🟣🔵 Unai Emery: “I don’t want Ollie Watkins to leave, he’s our striker”.
“It is good news to have offers from other clubs, but we have our sporting targets. So to get this deal we’re gonna be demanding. Watkins is our striker”. pic.twitter.com/yRMbDbMDEP
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 30, 2025
Bundesliga
Borussia Dortmund, incontro con Ragnick per la panchina
Il Borussia Dortmund è ancora alla ricerca del nuovo allenatore. Sfumata la pista Ten Hag, i tedeschi puntano un altro ex Manchester United per la panchina.
Il Borussia Dortmund ha avviato contatti con Ralf Rangnick, ex allenatore del Manchester United, per affidargli il ruolo di tecnico della squadra. La dirigenza del club tedesco, secondo Florian Plettenberg di Sky Sports, ha organizzato un incontro riservato in Austria con Rangnick, attualmente sotto contratto con la nazionale austriaca fino al 2025.
Dopo la separazione da Nuri Sahin la scorsa settimana, il Dortmund ha intensificato la ricerca di un nuovo allenatore. Erik ten Hag, individuato inizialmente come prima scelta, ha rifiutato l’offerta, spingendo i vertici del club a concentrarsi su Rangnick.
Borussia Dortmund, Ragnick dalla prossima stagione?
L’obiettivo del club è ottenere la disponibilità di Rangnick per subentrare immediatamente, ma il suo contratto con la nazionale austriaca potrebbe spostare l’effettivo arrivo al termine dell’attuale stagione.
In questo scenario, la dirigenza è determinata a chiudere un accordo preliminare già nei prossimi giorni per assicurarsi il tecnico tedesco.
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