Esteri
La favola di Pierre Sage, l’allenatore per caso che sogna il suo primo trofeo
Pierre Sage ha riportato il Lione a giocare una finale di Coupe de France e contro il PSG potrebbe vincere il suo primo trofeo.
L’inizio stagione del Lione era stato un vero e proprio incubo. Il mercato bloccato e le beghe relative al rispetto mancato del FPF. L’incomprensibile conferma di Laurent Blanc, sfiduciato da ambiente, giocatori e dirigenza prima ancora che iniziasse la stagione, come allenatore. Senza contare lo spettro della retrocessione, che nelle teste dei tifosi lionesi era stato estremamente concreto per almeno metà campionato.
Tutto è cambiato quando un giorno l’ex-responsabile del centro di formazione, Pierre Sage, ha svestito i panni del dirigente per indossare quelli del capo-allenatore. Una scelta ad interim, che fin da subito era sembrata transitoria, ma che si è rivelata estremamente azzeccata con il passare delle settimane.
Pierre Sage, da caretaker ad allenatore del futuro?
La media punti di Sage è impressionante, se si tiene conto di tutte le vicissitudini di cui sopra. 28 punti in 15 partite di Ligue 1, frutto di 8 vittorie, 6 sconfitte e un solo pareggio. Media di poco inferiore ai due punti per partita (1,87 periodico) che ha proiettato il Lione dall’incubo retrocessione a un incredibile sogno europeo.
Sogno europeo che sembra essere svanito del tutto, almeno per quanto concerne la qualificazione alla prossima edizione delle coppe europee tramite campionato, ma che sarebbe stato anche ingiusto ed eccessivo pretendere dal Lione date certe premesse. Il mercato invernale, il più ricco dell’intera Ligue, ha aiutato e non poco, ma anche allo stato iniziale delle cose il Lione era troppo forte per poter retrocedere.
Eppure, si sa, nel calcio quando le cose prendono una brutta china è sempre difficile provare a raddrizzarla in corso d’opera. Soprattutto per squadre composte da giocatori abituati a lottare per traguardi ben più nobili della lotta salvezza. E il Lione non solo se si è salvato tranquillamente, centrando così il primo obiettivo fissato dalla dirigenza, ma a fine Maggio giocherà anche una finale di Coupe de France.

Photo Source: Olympique Lyonnais Site Officiel.
Da incubo a sogno: la “favola” Lione si compirà?
Quella contro il PSG non è mai una partita normale per il Lione. La rivalità fra le due tifoserie rimane fortissima e questa classica del calcio d’oltralpe ha assunto connotati ancor più interessanti da quando la squadra della Capitale parigina è diventata la superpotenza mondiale che tutti noi conosciamo oggi.
Lione e PSG rappresentano le ultime due epoche del calcio francese, dato che prima dell’avvento di Al-Khelaifi era proprio il Lione a fare in patria quello che oggi fa il PSG. Sette titoli consecutivi a cavallo fra il 2000/2001 e il 2007/2008, nove negli ultimi dodici anni (dal 2012/2013 a oggi) per i parigini.
Il Lione è un colosso da 21 titoli nazionali, ma nel decennio targato Qatar il PSG lo ha più che doppiato raggiungendo la ragguardevole quota di 46 trofei. Per questo motivo per i tifosi del Lione affrontare il PSG non è mai una cosa banale, soprattutto se c’è la possibilità di strappare un trofeo agli odiati rivali.
Ed ecco che Pierre Sage, divenuto allenatore quasi per caso, ha la possibilità di entrare definitivamente nei cuori dei tifosi lionesi, vincendo il suo primo trofeo da allenatore alla sua 28esima panchina ufficiale. Le panchine attualmente sono 20 (15 in Ligue 1 e 5 in Coupe de France) e le vittorie sono 12. Alla fine di un’altra (l’ennesima) Ligue 1 dominata dal PSG mancano solo sette partite, ma quello non è poi così importante.
A Lione le lancette dell’orologio sono tutte settate al prossimo 25 di Maggio, dove il 44enne francese avrà la possibilità di riportare un trofeo sulle rive del Rodano dopo oltre dieci anni. E chissà, magari anche di meritarsi la conferma definitiva: passando da caretaker ad allenatore del futuro. Sarebbe chiaramente un azzardo, ma sfido chiunque a esonerare un uomo che si è messo in una condizione del genere.
Bundesliga
Bayern Monaco, finisce il 2025 di Neuer: pronto Urbig
Nel corso dell’ultima partita contro il Mainz, il portiere Manuel Neuer si è fermato. Confermata la lesione, lungo stop per il numero 1 del Bayern Monaco.
Il 2025 si chiude in anticipo per Manuel Neuer. Il portiere e capitano del Bayern Monaco, 39 anni, è stato costretto a lasciare il campo a causa di un problema muscolare alla parte posteriore della coscia. Gli esami medici hanno confermato una lesione all’ischio-crurale destro, che terrà l’estremo difensore tedesco lontano dai campi per un periodo indefinito.
Il club ha reso noto che Neuer salterà con certezza la prossima partita di campionato contro l’Heidenheim. L’allenatore dei bavaresi, Vincent Kompany, dovrà correre ai ripari affidandosi al ventiduenne Jonas Urbig, che ha già disputato due partite con altrettanti clean sheet in questa stagione. Urbig era approdato in Baviera lo scorso gennaio, individuato come futuro successore del leggendario numero 1 che ha fatto la storia del club.

Vincent Kompany manager of Bayern Munich arrives during the UEFA Champions League League Stage match Aston Villa vs Bayern Munich at Villa Park, Birmingham, United Kingdom, 2nd October 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)
Spazio a Urbig, la giovane promessa del Bayern Monaco
Un duro colpo per il Bayern, impegnato a consolidare la leadership in Bundesliga e a rafforzare la propria posizione nella fase a gironi di Champions League. Nel frattempo, tutti gli occhi saranno puntati su Urbig, chiamato a difendere la porta e a dimostrare di poter raccogliere l’eredità di uno dei portieri più iconici del calcio mondiale.
L’ex Colonia Urbig disputerà contro l’Heidenheim il suo quinto match ufficiale della stagione. Il giovane portiere aveva già sostituito Neuer in alcune gare, con l’obiettivo di convincere la società di poter diventare il futuro numero 1 bavarese.
Il club guarda già al 2026 con fiducia: la squadra tornerà in campo il 6 gennaio con un’amichevole contro il Salisburgo e l’11 gennaio affronterà il Wolfsburg in Bundesliga. Chissà che per Urbig non sia l’occasione giusta per conquistare definitivamente la titolarità della porta di una delle squadre più forti d’Europa.
Manuel Neuer has suffered a fibre muscle tear.
Wishing you a speedy recovery, Manu! 🍀 pic.twitter.com/2K6WIj6eUB
— FC Bayern (@FCBayernEN) December 15, 2025
Liga
Il Real Madrid torna a vincere, ma non convince: Xabi Alonso resiste
Real Madrid – Successo per 2-1 in casa dell’Alavés firmato Mbappé e Rodrygo: i Blancos rialzano la testa, ma le critiche non si fermano…
Il Real Madrid ritrova il successo e interrompe la serie negativa, ma la guarigione è tutt’altro che completa. Nella 16ª giornata de LaLiga i Blancos superano 2-1 l’Alavés a domicilio e tornano a respirare dopo le sconfitte contro Celta Vigo e Manchester United. Respira anche Xabi Alonso, finito sotto accusa nelle ultime settimane, sebbene il clima attorno al tecnico resti tutt’altro che sereno.

Alaves – Real Madrid, l’analisi della partita
La partita si apre con una scelta a sorpresa: Victor Valdepeñas titolare sulla fascia sinistra, mentre Rodrygo viene confermato dal 1’ dopo il gol al Manchester City. Proprio il brasiliano prova a dare la scossa iniziale, ma per sbloccare il match serve ancora una volta il talento di Kylian Mbappé. Al 24’ Bellingham lo lancia, il francese rientra sul destro e fulmina il portiere sul secondo palo: è il gol numero 26 stagionale, simbolo di una leadership sempre più evidente.
Il vantaggio costringe l’Alavés ad alzarsi e nella ripresa la pressione paga. Al 68’, appena entrato, Carlos Vicente sfrutta un lancio lungo di Blanco e firma l’1-1, evidenziando le fragilità difensive del Real. La reazione però arriva: Vinicius Jr accelera sulla sinistra e al 76’ serve a Rodrygo l’assist del definitivo 2-1, che riporta i madrileni a quattro punti dal Barcellona.
Tre punti preziosi, ma non risolutivi. Come sottolinea As, la posizione di Xabi Alonso resta traballante: il Real convince solo a tratti e tende ancora a spegnersi durante la gara. Il successo allevia la pressione, ma i problemi delle Merengues restano una realtà con cui fare i conti.
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Ligue 1
Ligue 1, Lens campione d’inverno: il dietro le quinte della capolista
Una vittoria importante in casa per il Lens, che batte 2-0 il Nizza e conquista il titolo di campione d’inverno di Francia, superando il PSG.
Colpaccio del Lens, che si fa un regalo di Natale anticipato: i Sang et Or trascorreranno la pausa invernale in vetta alla classifica di Ligue 1, guardando dall’alto il PSG, campione di Francia e d’Europa in carica. La vittoria sul Nizza per 2-0 permette loro di tornare davanti alla squadra di Luis Enrique, corsari in trasferta contro il Metz per 3-2 sabato sera, mentre i rossoneri della Costa Azzurra continuano a perdere quota, incassando la nona sconfitta consecutiva.

Protagonista assoluto della serata è Odsonne Edouard, autore di una doppietta che regala ai giallorossi tre punti pesantissimi. L’ex Crystal Palace, tornato in Francia dopo una parentesi di alti e bassi in Premier League, sta vivendo una stagione straordinaria: capocannoniere della squadra con sette gol, nove contributi tra gol e assist totali in tredici partite, sette reti nelle ultime dieci gare e il maggior numero di gol realizzati tra il primo e il trentesimo minuto nei cinque maggiori campionati europei.
Update:
✅ Lens’ top scorer now (7)
✅ Brace today vs Nice
✅ 7 goals in his last 10 matches
✅ 9 G/A in 13 matches
✅ Odsonne Édouard, still unstoppable https://t.co/b4u2axRQBU pic.twitter.com/hvumQhbRCg— Ligue 1 English (@Ligue1_ENG) December 14, 2025
Lens, la nuova giovinezza di Thauvin
Ma il Lens non è Edouard-dipendente. Altri protagonisti illuminano lo stadio Bollaert-Delelis. Florian Thauvin, vecchia conoscenza del calcio italiano ed ex Udinese, ha avuto un insediamento straordinario: nominato giocatore del mese di settembre e novembre, Thauvin ha già siglato cinque gol e due assist in quindici partite. Il metronomo Adrien Thomasson, con 361 presenze in Ligue 1, guida la squadra con professionalità e continuità, mentre Wesley Said, con sei reti, rappresenta il talento puro in attacco. Ruben Aguilar completa il quadro con il sesto assist stagionale e una solidità difensiva che lo rende imprescindibile.
Il successo del Lens non è frutto del caso: otto vittorie nelle ultime dieci partite, miglior difesa del campionato insieme al PSG e una squadra che combina esperienza, talento e giovani prospetti come Samson Baidoo e Robin Risser, entrambi classe 2004. Una macchina perfetta costruita con intelligenza, capace di competere con le big di Francia nonostante il decimo budget e un mercato estivo definito “di sopravvivenza”.
Dopo ventun anni, il Lens torna in vetta alla Ligue 1: campione d’inverno, con entusiasmo, personalità e un collettivo che funziona come una squadra di altissimo livello. I Sang et Or guardano ora al 2026 con fiducia, pronti a sognare in grande e confermare il proprio stato di grazia.
𝑱𝒐𝒚𝒆𝒖𝒔𝒆 𝒇𝒆̂𝒕𝒆 ⛏️
Dans un Bollaert de gala, le Racing honore la #SainteBarbe comme il se doit en remportant un 7⃣e succès de suite sur ses terres ! Les hommes de Pierre Sage passeront les fêtes de fin d’année en tête de la @Ligue1 👏
RC Lens 2⃣-0⃣ @ogcnice#RCLOGCN pic.twitter.com/9hmdkfHma1
— Racing Club de Lens (@RCLens) December 14, 2025
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