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Real Madrid, chi per il dopo Florentino Perez? I I Tre requisiti per ambire allo scranno più alto del Bernabeu

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Perez

Real Madrid, è una delle poltrone più ambite al mondo, nonché uno dei simboli di gloria più emblematici della storia. Ma cosa serve davvero per poter ambire a sedersi sulla poltrona che fu di Santiago Bernabeu? Andiamo a leggere qui di seguito i requisiti richiesti dalla Casa Blanca.

“Certo che mi piacerebbe, perché no, ma da al fatto che lo possa diventare…. Credo che sia difficile. Non credo che il Real Madrid abbia bisogno di me, ma non si sa mai cosa può succedere in futuro”. Queste le parole pronunciate da Rafael Nadal, nel 2017, come risposta a chi gli chiedeva se ambisse a diventare presidente del Real Madrid.

In effetti, chi direbbe di no a una carica tanto prestigiosa? Una poltrona tra le più dorate, ma allo stesso tempo scomode, di uno dei più grandi club della storia del calcio.

Un sodalizio che ha portato gioia, prosperità e ricchezza ai tifosi del Real Madrid, che in oltre un secolo di vita hanno visto alzarsi al cielo 35 Lighe Spagnole, 14 Champions League, 20 Coppe del Re, 13 Supercoppe di Spagna e tantissimi altri allori nazionali e internazionali.

Una fuoriserie da centinaia di cavalli, una macchina capace di schiacciare gli avversari dentro e fuori dal campo. Un marchio che significa potere e appartenenza. Una maglia bianca che, se indossata, obbliga il proprietario a imparare un solo verbo: quello della vittoria.

Il più vincente di tutti i tempi dei numeri uno è quello attuale, ovvero Florentino Perez Rodriguez. L’uomo cresciuto a pane e politica, con il sogno di superare Santiago Bernabeu, è salito in vetta dei presidenti blanchi due mesi fa.

Conquistando il suo 33esimo alloro da presidente, infatti, Perez ha coronato l’ossessione di una vita. Un traguardo che fa di lui l’incarnazione del madridismo.

Real Madrid, chi può sognare la scalata al Bernabeu?

Si sa, nulla è per sempre, men che meno nel mondo del calcio, ma Florentino Perez, allo stato delle cose, sembra ancora lontano anni luce dal voler abdicare.

La domanda che in tanti si sono fatti nel corso del tempo è: ma quali sono i requisiti da soddisfare per poter ambire a una delle cariche più sognate e invidiate al mondo? La risposta è semplice: solo tre.

Poche condizioni, ma diaboliche. La prima è, e il senso è immediato, detenere la nazionalità spagnola. Prima il Real Madrid, ma senza dimenticare il carattere ispanico del club. Un modo per sbarrare la strada a “contaminazioni” da parte di chi non ha sangue iberico e, prima di tutto, bianco.

La seconda delle condizioni è quella di essere soci del club da almeno 20 anni. Inutile soffermarsi sul perché di una tale scelta. Chi prenderà il comando del Real, inevitabilmente, dovrà conoscerlo e viverlo, aver speso una vita per esso, sentire il sangue madrileno nelle vene.

Infine, la terza e, forse, la più difficile di tutte da detenere. Chiunque voglia candidarsi per prendersi la poltrona più prestigiosa, deve presentare una fidejussione bancaria pari al 16% del budget totale del club. Una somma di denaro che corrisponde ad “appena” 150 milioni di euro.

Non solo prestigio e continuità con la storia, quindi, ma anche aristocrazia e alta finanza. Perché sedersi sulla poltrona più ambita del Santiago Bernabeu, più che un sogno, è una missione di colore bianco.

Liga

Atletico Madrid, polemiche sul calendario in vista del derby

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Atletico Madrid

Nelle ultime ore sono sorte molte polemiche sulla programmazione del derby tra l’Atletico Madrid e il Real Madrid. Scopri con noi i motivi.

In Spagna è scoppiata una nuova polemica legata al calendario della Liga. Il motivo è legato all’annuncio della data e dell’orario del derby tra Atlético Madrid e Real Madrid. Il confronto tra le due squadre della capitale si terrà domenica 29 settembre, alle ore 21 al Civitas Metropolitano.

Atletico Madrid, Simeone

Il calendario dell’Atletico Madrid

La decisione di fissare il match in questo orario ha sollevato non poche critiche da parte del club di casa, con i tifosi dell’Atlético particolarmente indignati per quella che ritengono essere una scelta svantaggiosa per la propria squadra.

Il motivo principale delle lamentele riguarda il tempo di riposo di cui godranno le due squadre prima del derby. Il Real Madrid, infatti, scenderà in campo il martedì precedente, il 24 settembre, affrontando l’Alavés al Bernabeu.

I colchoneros, al contrario, saranno impegnato due giorni dopo, giovedì 26 settembre, in trasferta contro il Celta Vigo. I ragazzi di Simeone avranno ben 48 ore di riposo in meno rispetto ai rivali, tornando a Madrid, nella migliore delle ipotesi, solo la mattina del 27 settembre. Ciò ha scatenato l’ira della tifoseria e del club, che vedono in questa programmazione un ingiusto vantaggio per il Real Madrid.

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Liga

Barcellona, Pedri: “Flick mi ha trasmesso libertà. Nico Williams…”

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Barcellona, Flick

Il centrocampista del Barcellona Pedri ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Mundo Deportivo in merito alla nuova stagione.

Di seguito un estratto delle sue parole.

Pedri su Flick e non solo

“Nel club si lavora molto più di prima. Penso che i preparatori atletici che sono arrivati ​​stiano facendo molto bene. Abbiamo lavorato molto duro e si vede nelle partite. La squadra non cala dopo il 70esimo o l’80esimo minuto, anzi, mantiene sempre un buon livello fisico.

Mi sento finalmente libero. Credo che Flick mi abbia trasmesso questa sensazione e ora gioco senza pressioni, faccio quello che so fare e mi sento molto più a
mio agio. Il mister è molto bravo a darci fiducia. È chiaro, però, che prende sul serio ciò che deve essere preso sul serio. Ha quell’aspetto da sergente ma
è un pezzo di pane quando parla con i giocatori. Lo sentiamo molto vicino e aiuta molto noi giovani.

“Ha disputato due partite spettacolari. Conoscevo già la qualità che aveva, ci capiamo molto bene. Nico Williams? Era una situazione difficile ma se ha deciso di restare all’Athletic ci sarà un motivo.”

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Real Madrid, Ancelotti su Mbappé: “Sta lavorando bene. Con Vinicius…”

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Real Madrid, Carlo Ancelotti

Il mister del Real Madrid Carlo Ancelotti ha preso parte alla conferenza stampa pre-partita in vista dell’impegno di domani contro il Betis in campionato.

Di seguito le sue parole su Mbappé.

Ancelotti parla delle prime uscite di Mbappé

“Se pensiamo al lavoro difensivo, Kylian è l’ultimo a cui dobbiamo pensare. Sta giocando molto bene anche se non ha segnato, la sua presenza genera pericolo. L’adattamento di Mbappé non è un problema.

Critiche eccessive? No, sono assolutamente normali perché le richieste per questa squadra sono massime. Ci saranno fino a maggio, per noi è normale.

Per me con Vinicius stanno facendo squadra, il lavoro offensivo viene fatto molto bene. Non è un problema non aver segnato gol in ogni partita. Col tempo si capiranno meglio, non solo Vini con Mbappé; offensivamente non abbiamo problemi, abbiamo i migliori attaccanti al mondo. Vinicius ha giocato più a sinistra e continuerà ad essere così.”

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