Valentin Carboni, fantasista dell’Inter in prestito al Marsiglia, ha subito una distorsione al legamento collaterale del ginocchio sinistro.
Il suo sinistro. Quello che aveva convinto Lionel Scaloni a metterlo nel giro della Nazionale Maggiore Argentina. Quello che aveva fatto litigare tutta l’estate Marsiglia e Inter, per la podestà del suo cartellino.
Il comunicato medico del Marsiglia ha i lugubri contorni dell’epitaffio funebre. Distorsione al legamento collaterale del ginocchio sinistro, che, per i meno addetti ai lavori, rientra nella casistica degli “infortuni al crociato”. L’ennesimo di una lunga serie. Tradotto: stagione finita. Ammesso che sia mai iniziata.
Valentín Carboni questa estate è stato protagonista di giorni di tira e molla fra nerazzurri e transalpini, con i primi (proprietari del cartellino) che hanno fatto di tutto per non perdere il controllo sui diritti sportivi del giocatore e i secondi che le hanno provate tutte per regalare a De Zerbi un giocatore che bramava così tanto.
Il Marsiglia non è mai parso sino in fondo convinto dell’investimento per un ragazzo di sicuro talento, ma le cui dimostrazioni pratiche, sin qui, hanno latitato ad arrivare. Nonostante tutto, la dirigenza transalpina non ha voluto derogare dalla propria idea di costruire una squadra a misura del tecnico italiano.
Tuttavia, De Zerbi non ha riconosciuto al talento argentino la fiducia sbandierata in estate. Appena una presenza da titolare in sette partite, in casa contro l’Angers ultimo in classifica. 45 minuti da peggiore in campo e sostituzione all’intervallo. Dopo quella partita il ginocchio ha ceduto e la sua stagione è finita.
Prima di quel momento, Carboni aveva totalizzato appena tre presenze in sei partite e tutte nel finale di partita da subentrato. Zero minuti contro il Brest; 12 con il Reims; 24 con il Tolosa; zero con Nizza e Lione; 19 minuti con lo Strasburgo. Se a questi aggiungiamo i 45 con l’Angers, il conto è presto fatto.
Il sudamericano ha giocato 100 minuti sui 630 disputati dalla squadra di De Zerbi. Un bottino miserrimo, soprattutto alla luce di quanto avrebbe dovuto pagare il Marsiglia (35 milioni di euro) per l’eventuale riscatto dell’ex-Monza. Un impiego con il contagocce che aveva già fatto sollevare dubbi e critiche in Francia.
Il Marsiglia quasi certamente non lo riscatterà e l’argentino (con ogni probabilità) tornerà a Milano, per sottoporsi alle cure mediche del caso. L’anno di apprendistato in una realtà importante e in una piazza probante che l’Inter si augurava non è arrivato e ora i nerazzurri si trovano di fronte ad una scelta.
Mandare nuovamente il ragazzo in prestito (ammesso che sia pronto per l’inizio della prossima stagione, il ché non è certo) oppure inserirlo stabilmente in piena squadra. In caso di permanenza di Inzaghi, quest’ultima non appare una prospettiva percorribile. L’argentino non ha una collocazione tattica nel 3-5-2 del tecnico piacentino e, senza quell’anno in più d’esperienza auspicato, appare complesso immaginare un cambio di sistema tattico.
In Viale della Liberazione potrebbero quindi accettare, seppur a malincuore, di sacrificare Carboni al sacro altare delle plusvalenze, con un anno di ritardo. Sebbene siano consapevoli che, dopo un grave infortunio e un inizio di stagione non allineata alle aspettative, il valore del suo cartellino sarà sicuramente molto più basso.
Aggiornato al 12/10/2024 14:15
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