Ligue 1
In Ligue 1 abbiamo visto il peggior arbitraggio dell’anno
Marsiglia-Nizza, derby del mediterraneo valido per la 29giornata della Ligue 1, passerà alle cronache per un arbitraggio “surreale”.
O per lo meno questo è l’aggettivo che Régis Testelin, nel suo editoriale redatto sulle pagine de “L’Equipe“, ha attribuito alla direzione di gara del signor Jeremie Pignard. Probabilmente il peggior arbitraggio visto in Ligue 1 questa stagione, e il giudizio potrebbe essere tranquillamente esteso anche al resto d’Europa.
Ligue 1, problema sistemico con gli arbitri
Ve lo avevo anticipato nel mini-appuntamento, dato che infrasettimanali si sono giocate solo le tre partite dei recuperi della 29esima giornata, settimanale della mia rubrica dedicata alla Ligue 1, ma non ho potuto approfondire l’argomento per ovvie motivazioni di spazio.
Tuttavia, quello che si è visto nel Mediterranean Derby non può passare inosservato. Sorvolando sulla pessima gestione della partita del direttore di gara, che ha contribuito a rendere infuocata una partita già di suo nervosa e tesa, e sull’espulsione dell’attaccante del Marsiglia Moumbagna: arrivata alla fine del primo tempo.
Sorvoliamo per modo di dire, visto che l’OM, ritrovatosi a giocare un tempo intero in dieci, è stato ovviamente penalizzato dalle scelte di Pignard. Tuttavia, il secondo giallo all’ex-attaccante del Bodo Glimt, seppur esagerato, potrebbe rientrare (sospendendo di molto l’incredulità) nell’ottica del classico “errore umano“.
Il peggior rigore nella storia della Ligue 1
Nulla di anche solo lontanamente paragonabile a quanto si è visto a inizio ripresa, con un calcio di rigore assurdo assegnato proprio ai padroni di casa. Un episodio talmente clamoroso che persino un cronista sobrio come Gianluigi Bagnulo non ha potuto fare a meno di esternare tutto il proprio sconcerto.
Per coloro che non avessero visto la partita: l’attaccante del Nizza, Ali Cho, ha spazzato un pallone che vagava pericolosamente all’interno dell’area di rigore. Con la sfera già abbastanza distante dai sedici metri della porta di Bulka, l’ex-Angers ha dovuto (poiché, citando lo stesso Bagnulo, “essendo Cho un essere umano e non un volatile prima o poi avrebbe dovuto poggiare il piede a terra“) completare il movimento e nel farlo ha inavvertitamente pestato il piede di un avversario che si stava avventando sul pallone.
L’assegnazione del calcio di rigore era parsa assurda (“surreale”, per parafrasare Testelin) anche in diretta, e al momento del richiamo all’On Field Review da parte del direttore di gara il verdetto appariva certo prima ancora che quest’ultimo lo emettesse. Una sensazione corroborata dalla frazione di secondo che Pignard ha passato dinanzi al monitor, prima di recarsi nuovamente verso l’area di rigore per emettere la sentenza.
Eppure, contro ogni previsione, Pignard ha confermato il penalty. Un episodio di una gravità inaudita e che probabilmente costerà la carriera al 36enne fischietto francese. Non tanto per l’errore in sé, comunque grave e difficile da giustificare anche in presa diretta, tanto per la tracotanza con la quale si è rifiutato di cambiare la propria decisione nonostante l’evidenza dei fatti dipinta sul monitor.
Il VAR ha fallito: è giunta l’ora di abolirlo
Per l’ennesima volta, il protocollo VAR dimostra tutta la sua inefficienza. Non è ammissibile che per situazioni millimetriche e impossibili da ratificare per l’occhio umano, come il gol annullato al Coventry nel recupero della semifinale di F.A. Cup contro il Manchester United, si faccia ricorso all’Over Rule mentre per fatti così eclatanti si lasci la possibilità agli arbitri di tutelare il proprio orgoglio anziché il gioco.
In questo caso non si tratta di discrezionalità, di interpretazione, di scuole di pensiero, di metro di giudizio e nemmeno della cosiddetta “zona grigia“. Quello di Pignard è un abbaglio enorme, oggettivo, che il VAR avrebbe dovuto rettificare (come succede in Inghilterra) scavalcando l’arbitro di campo nella decisione.
Lasciando all’arbitro la possibilità di non cambiare la decisione nonostante l’evidenza dei fatti, per ragioni che soltanto lui conosce, il VAR ha dimostrato per l’ennesima volta di aver fallito nel suo intento di migliorare il calcio. E allora è giunto il momento per le istituzioni calcistiche di ascoltare il grido disperato che da mesi si leva dalle bocche, sfibrate dalla fatica, di tutti coloro che questo sport lo amano e lo seguono.
Il VAR ha fallito e va abolito. “Il calcio deve ritrovare la propria spontaneità“, come ha detto giustamente Giroud. Il VAR non solo non ha migliorato il calcio, ma lo ha peggiorato. Il VAR non solo non ha diminuito gli errori, ma li ha resi più gravi e difficili da accettare. Il VAR non solo non ha smussato le polemiche, ma ha alimentato un clima di latente sospetto che è sopito da sempre nell’opinione pubblica.
Dinanzi a fatti talmente eclatanti sarebbe perfettamente inutile (oltreché ingiusto) chiedere al tifoso di non lasciarsi andare a congetture e vittimismi. Dato che l’essere umano, per propria natura, è naturalmente portato a cercare spiegazioni (più o meno) razionali ai fatti che non riesce a spiegare con la logica. E non vi è una logica dietro alla deriva autoritaria della classe arbitrale, inasprita dall’evidente sentimento recalcitrante che gli arbitri nutrono nei confronti di chi assegna loro dei voti.
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Da quando ho iniziato la mia collaborazione con CalcioStyle, ho creato una sorta di archivio digitale in cui stipare le opinioni di personaggi illustri del mondo del calcio contrari a questa tecnologia. Puoi consultare di seguito l’elenco completo, che aggiornerò man mano ogni volta che scriverò un articolo sull’argomento.
- Francia:
- Il VAR fa (ancora) danni: licenziato il direttore degli arbitri francesi Stéphane Lannoy.
- Eric Borghini, j’accuse: “Il VAR arbitra al posto degli arbitri“.
2. Inghilterra:
- Lo sfogo di Espirito Santo: “Le regole vanno cambiate“.
- Moyes duro: “Il VAR così non ha senso: meglio toglierlo“.
- Lineker: “Il calcio senza VAR è molto più godibile“.
- Odegaard la prende con la mano, il VAR non interviene: Liverpool furibondo.
- In Inghilterra vogliono abolire il VAR. (Editoriale)
3. Italia:
4. Germania:
Ligue 1
PSG-Monaco, probabili formazioni e dove vederla
PSG-Monaco, Friday Night della 21esima giornata della Ligue 1, mette di fronte i parigini (padroni di casa) e i monegaschi.
PSG con la Ligue 1 in mano. Primi in classifica, a +10 sul Marsiglia di De Zerbi. Che è secondo, si è rinforzato ma stenta ancora. L’avversario dei parigini, ove presente, non sarà certamente il Monaco: terzo in classifica e addirittura a -15 dalla vetta. Sconfitto due volte su due sin qui in stagione, Hutter cerca rivalsa.
Qui PSG
Ampissime rotazioni per Luis Enrique in Coupe de France. In porta ha giocato Safonov, ma in campionato tornerà Donnarumma. In difesa Hakimi e Nuno Mendes rileveranno Zague e Lucas Beraldo, mentre al centro torneranno sicuramente Marquinhos. L’altro dovrebbe essere Pacho, che non riposa quasi mai.
A centrocampo sono out per infortunio Zaire-Emery e Joao Neves. Il primo non recupera, il secondo è in forte dubbio. In coppa hanno giocato Mayulu e Kang-In-Lee ai lati di Fabian Ruiz, con Vitinha in panchina. Il portoghese dovrebbe tornare titolare e a farne le spese dovrebbe essere Mayulu, ma anche Désiré Doué (che martedì ha giocato nel tridente) potrebbe essere arretrato a centrocampo: è un’opzione.
Davanti, con il francese, hanno giocato Goncalo Ramos e Kvaratskhelia. Per il georgiano sarebbe la terza da titolare consecutiva, ma contro il Monaco dovrebbe tornare Barcola e Dembélé. Da capire se uno di questi due riuscirà a meritarsi la conferma, in quel caso uno fra Kang-In-Lee e Doué scalerebbe in panchina.
Qui Monaco
Monaco spuntato. Out sia Balogun che Ilenikhena, ma Biereth è on fire. Il gioiello dello Sturm Graz (in patria considerato “il nuovo Hojlund“) ha già stregato il Principato. 4 gol nelle ultime 2 partite, di cui una tripletta contro l’Auxerre. Il danese si tiene stretto il centro dell’attacco, mentre è out l’ex-Torino Singo.
In porta continua l’alternanza fra Majecki e Kohh, con il polacco che ha giocato le ultime cinque da titolare e si candida per difendere anche i pali dei biancorossi. Davanti a lui pronti Kehrer e Salisu nel mezzo, con Mawissa in vantaggio su Caio Henrique e Ouattara per giocare a sinistra. A destra c’è Vanderson.
In mediana intoccabili Lamine Camara e l’ex-Juventus Zakaria, con Golovin, Minamino, Ben Seghir e Akliouche che si giocano le tre maglie dietro l’unica punta. Golovin è uscito per infortunio all’ultima ed è in dubbio, se recupera si gioca una maglia con Minamino: i due ragazzi del centro di formazione sono intoccabili.
PSG-Monaco, probabili formazioni
PSG (4-1-2-3): Donnarumma; Nuno Mendes, Pacho, Marquinhos, Hakimi; Fabian Ruiz; Kang-In-Lee, Vitinha; Barcola, Dembélé, D.Doué.
Monaco (4-2-3-1): Majecki; Mawissa, Salisu, Kehrer, Vanderson; Lamine Camara, Zakaria; Ben Seghir, Golovin, Akliouche; Biereth.
PSG-Monaco, dove vederla
PSG-Monaco, in diretta dalle 21:05 di Venerdì 7 Febbraio dal Parco dei Principi di Parigi, non sarà visibile in Italia, in quanto nessuna emittente ha acquistato i diritti per trasmettere la Ligue 1 nel nostro paese.
Ligue 1
PSG, è Ousmane Dembélé il vero “erede” di Mbappé
È successo di nuovo: Dembélé ha messo a segno un’altra tripletta ed ha conquistato la vetta della classifica marcatori. Il PSG si gode il suo nuovo centroavanti
Dopo l’addio in estate di Kylian Mappé, intorno all’ambiente parigino regnava un aria di grande perplessità su chi potesse colmare la sua assenza. Ad oggi abbiamo la risposta grazie alla visione tattica di Luis Enrique, il quale ha pensato di accentrare Ousmane Dembélé nel bello mezzo dell’attacco e farlo giocare da vero e proprio numero 9.
Il francese ex Barcellona è in un momento di forma strepitoso e nella giornata di ieri ha messo a referto un’altra tripletta contro il Brest, conquistandosi la vetta della classifica dei marcatori in Ligue 1 con 14 gol segnati.
PSG, le prestazioni di Dembélé fanno dimenticare Mbappé
Quello che ha fatto Mappé con la maglia del PSG i tifosi parigini non lo dimenticheranno facilmente, vista anche la cerimonia d’addio riservata al talento che attualmente gioca nel Real Madrid. In questa stagione però, Dembélé sta fornendo prestazioni fuori dal comune, che offuscano i ricordi dei tifosi o addirittura li portano a rivedere in lui il loro ex beniamino.
Ovviamente, quando si cita Kylian Mbappé bisogna partire dal presupposto che si sta parlando di un giocatore di un altro pianeta, ma il nuovo centroavanti del PSG, per ora non lo sta di certo facendo rimpiangere.
Ligue 1
Marsiglia-Lione, probabili formazioni e dove vederla
Marsiglia-Lione è il big match che chiude la 20esima giornata di Ligue 1. Prima sulla panchina dell’OL per Fonseca, in casa di De Zerbi.
Ufficializzato nella mattinata di oggi come nuovo allenatore del Lione, l’Inferno del Velodrome dovrebbe essere la prima partita ufficiale di Paulo Fonseca da tecnico de Les Gones. Sfiderà un altro ex-allenatore di Serie A come Roberto De Zerbi, nell’ennesimo capitolo di una rivalità sentitissima oltralpe.
Qui Marsiglia
Ancora senza Kondogbia e Harit, De Zerbi dovrebbe confermare la formazione uscente sconfitta dall’Allianz Riviera nel derby contro il Nizza. A partire da Rulli in porta, con la linea di difesa (a tre o a quattro fate voi, le squadre di De Zerbi non si possono racchiudere nei numeri) che dovrebbe essere composta da Murillo (e Luis Henrique davanti a lui) sulla destra e da Merlin (sempre in vantaggio su Ulisses Garcia) a sinistra.
Qualche dubbio in più al centro dei ranghi difensivi, dove Brassier è stato ancora una volta disastroso. De Zerbi preferisce un mancino da quel lato del campo, ma l’ex-Brest ha dilapidato ancora una volta le chance concesse lui dal tecnico italiano. Dovrebbe tornare titolare l’ambidestro Cornelius, mentre non si tocca capitan Balerdi vicino a lui. Il resto della formazione, poi, sarà quello delle ultime uscite.
Rongier e Hojbjerg a centrocampo, con l’ex-Juventus Rabiot qualche metro più avanti per sfruttare la sua poderosa progressione. Davanti Greenwood farà coppia con Maupay, pronto a partire da destra in un tridente per poi stringere in fase di possesso e formare un attacco a due con l’ex-Everton e Brighton.
Qui Lione
Non si fa fatica a prevedere le scelte di Fonseca, poiché di scelte non ce ne sono. Il Lione, per via dei suoi noti problemi economici, ha venduto tanto e comprato quasi niente in questa sessione di mercato. Se si eccettua il prestito di Thiago Almada dal Botafogo, squadra che, come l’OL, appartiene alla galassia della Eagles Football Holdings. Les Gones hanno i giocatori contati e, con soli due giorni a disposizione per allenare la squadra, difficilmente l’ex-allenatore del Milan si discosterà dalle scelte dei suoi due predecessori.
In porta dovrebbe essere confermato Perri, mentre sulla destra sono in tre per un posto. Kumbedi è partito spesso titolare nella parte conclusiva della gestione Sage, ma ci sono anche Clinton Mata (che può giocare anche al centro) e Maitland-Niles. A sinistra ballottaggio aperto fra Tagliafico e Abner, con la coppia centrale Caleta-Car e Niakhaté che potrebbe essere confermata: c’è anche Omari.
Fonseca a Milano non ha mai praticamente mai derogato dal suo 4-2-3-1, ma le alternative in avanti latitano e il centrocampo è l’unico reparto con un minimo di scelta. Far andare sempre in campo i tuoi tre centrocampisti titolari, per poi non avere ricambi se si eccettua l’ex-Venezia Tessman, oppure schierarne due per avere sempre cambi pronti in panchina? E’ questo il dilemma del lusitano, alla vigilia della sua prima con l’OL.
L’unica certezza è che Matic tornerà titolare e, in caso di centrocampo a due, al suo fianco ci sarebbero uno fra Tolisso e Veretout. Cherki giocherà sicuramente, trequartista o ala destra poco cambia. Nuamah è l’unico esterno di ruolo in rosa, visto l’infortunio di Malick Fofana, ma è tutto mancino. Prende quindi quota l’ipotesi di un 4-2-3-1 con lui a destra e Cherki dietro Lacazette, con Mikautadze adattato a sinistra. Le alternative sono rappresentate dalla prima da titolare di Almada o l’avanzamento di Kumbedi/Maitland-Niles.
Marsiglia-Lione, probabili formazioni
Marsiglia (4-3-3): Rulli; Merlin, Cornelius, Balerdi, Murillo; Rabiot, Hojbjerg, Rongier; Greenwood, Maupay, Luis Henrique.
Lione (4-2-3-1): Perri; Tagliafico, Niakhaté, Caleta-Car, Clinton Mata; Veretout, Matic, Tolisso; Mikautadze, Lacazette, Cherki.
Marsiglia-Lione, dove vederla
Marsiglia-Lione, in diretta dalle 20:45 di Domenica 2 Febbraio allo Stade Velodrome di Marsiglia, non sarà visibile in Italia, in quanto nessuna emittente ha acquistato i diritti per trasmettere la Ligue 1 nel nostro paese.
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