Ligue 1
Skriniar: “Sto bene ma non sono felice, sto lottando per avere una chance”
Milan Skriniar, difensore del Paris Saint-Germain, ha decido di parlare in merito alla sua situazione con la squadra e ai pochi minuti giocati.
Il difensore del Paris Saint-Germain e della nazionale slovacca, ha rilasciato delle dichiarazioni per quanto riguarda la sua situazione con la squadra e il poco tempo avuto a disposizione in campo. Skriniar infatti ha collezionato solo 111 minuti giocati dall’avvio di stagione.
Il calciatore dopo le voci che giravano negli ultimi giorni, su un suo possibile arrivo alla Juventus in inverno (legato all’infortunio di Bremer), ha così rotto il silenzio tramite un’intervista rilasciata a Sport Aktuality.
Le parole di Milan Skriniar
Sulla sua situazione
“Sto bene. La situazione è quella che è e non sono certo felice, ma l’unica cosa su cui posso influire è che continuerò ad allenarmi bene e a lavorare sodo”.
Il rapporto con Luis Enrique
“Se ne ho parlato con lui? No, perché l’allenatore non parla di queste cose. Certo, mi piacerebbe avere più opportunità , ma la squadra è formata dall’allenatore e io rispetto le sue decisioni. Non posso controllare queste cose. Posso solo influire su quello che ho già detto, cioè mantenermi nella migliore forma possibile, allenarmi bene e, se si presenta l’occasione, cercare di coglierla e dimostrare a tutti che ho le carte in regola”.
L’occasione di lasciare il Psg in estate-
“In estate c’erano molte opzioni perché mi era stato detto che non sarei stato utilizzato come la scorsa stagione. C’erano anche opzioni di prestito, visto che eravamo già alla fine del periodo di mercato. Non c’è stata nessuna trattativa e, ovviamente, tutto è stato discusso con il club. Insieme alla società , all’allenatore e al direttore generale, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio per me rimanere e lottare per una chance”.
La lotta per avere una possibilitÃ
“È stato così e ora sto solo cercando di lottare per una possibilità . Sono felice di essere lì, anche se non ho minuti a disposizione, ma aspetterò la mia occasione e lotterò per ottenerla. Alla fine è arrivata contro il Brest, quindi aspetterò una seconda occasione. In passato mi sono trovato in situazioni simili e ne sono sempre uscito in qualche modo. Penso che sarà così anche adesso”.
Ligue 1
Carboni, ginocchio k.o: fine di una stagione mai iniziata
Valentin Carboni, fantasista dell’Inter in prestito al Marsiglia, ha subito una distorsione al legamento collaterale del ginocchio sinistro.
Il suo sinistro. Quello che aveva convinto Lionel Scaloni a metterlo nel giro della Nazionale Maggiore Argentina. Quello che aveva fatto litigare tutta l’estate Marsiglia e Inter, per la podestà del suo cartellino.
Carboni-Marsiglia, fine di un amore mai iniziato
Il comunicato medico del Marsiglia ha i lugubri contorni dell’epitaffio funebre. Distorsione al legamento collaterale del ginocchio sinistro, che, per i meno addetti ai lavori, rientra nella casistica degli “infortuni al crociato”. L’ennesimo di una lunga serie. Tradotto: stagione finita. Ammesso che sia mai iniziata.
ValentÃn Carboni questa estate è stato protagonista di giorni di tira e molla fra nerazzurri e transalpini, con i primi (proprietari del cartellino) che hanno fatto di tutto per non perdere il controllo sui diritti sportivi del giocatore e i secondi che le hanno provate tutte per regalare a De Zerbi un giocatore che bramava così tanto.
Il Marsiglia non è mai parso sino in fondo convinto dell’investimento per un ragazzo di sicuro talento, ma le cui dimostrazioni pratiche, sin qui, hanno latitato ad arrivare. Nonostante tutto, la dirigenza transalpina non ha voluto derogare dalla propria idea di costruire una squadra a misura del tecnico italiano.
Tuttavia, De Zerbi non ha riconosciuto al talento argentino la fiducia sbandierata in estate. Appena una presenza da titolare in sette partite, in casa contro l’Angers ultimo in classifica. 45 minuti da peggiore in campo e sostituzione all’intervallo. Dopo quella partita il ginocchio ha ceduto e la sua stagione è finita.
Possibile rientro a Milano, ma il futuro è un rebus
Prima di quel momento, Carboni aveva totalizzato appena tre presenze in sei partite e tutte nel finale di partita da subentrato. Zero minuti contro il Brest; 12 con il Reims; 24 con il Tolosa; zero con Nizza e Lione; 19 minuti con lo Strasburgo. Se a questi aggiungiamo i 45 con l’Angers, il conto è presto fatto.
Il sudamericano ha giocato 100 minuti sui 630 disputati dalla squadra di De Zerbi. Un bottino miserrimo, soprattutto alla luce di quanto avrebbe dovuto pagare il Marsiglia (35 milioni di euro) per l’eventuale riscatto dell’ex-Monza. Un impiego con il contagocce che aveva già fatto sollevare dubbi e critiche in Francia.
Il Marsiglia quasi certamente non lo riscatterà e l’argentino (con ogni probabilità ) tornerà a Milano, per sottoporsi alle cure mediche del caso. L’anno di apprendistato in una realtà importante e in una piazza probante che l’Inter si augurava non è arrivato e ora i nerazzurri si trovano di fronte ad una scelta.
Mandare nuovamente il ragazzo in prestito (ammesso che sia pronto per l’inizio della prossima stagione, il ché non è certo) oppure inserirlo stabilmente in piena squadra. In caso di permanenza di Inzaghi, quest’ultima non appare una prospettiva percorribile. L’argentino non ha una collocazione tattica nel 3-5-2 del tecnico piacentino e, senza quell’anno in più d’esperienza auspicato, appare complesso immaginare un cambio di sistema tattico.
In Viale della Liberazione potrebbero quindi accettare, seppur a malincuore, di sacrificare Carboni al sacro altare delle plusvalenze, con un anno di ritardo. Sebbene siano consapevoli che, dopo un grave infortunio e un inizio di stagione non allineata alle aspettative, il valore del suo cartellino sarà sicuramente molto più basso.
Ligue 1
PSG, derby in arrivo: Paris Fc è pronto a diventare grande
La squadra concittadina del PSG, il Paris FC, è primo in League 2 e grandi investitori hanno fiutato l’ambiziosa idea di far diventare grande questo club.
Nella meravigliosa città di Parigi si respira da anni un’aria di assoluta supremazia da un punto di vista calcistico. Il vento però sta cambiando: infatti, dall’altra parte della Senna sta remando forte una squadra che vuole diventare grande e competitiva, il Paris FC.
La rosa parigina è capolista in Ligue 2 ed ha attirato l’attenzione di alcuni investitori multimiliardari. Stiamo parlando della famiglia Arnault, la quarta più ricca al mondo, e della multinazionale RedBull, la quale aggiungerebbe un’altra squadra di calcio alla sua scuderia, oltre che al Lipzia e al Salisburgo e altri club meno blasonati.
Torna il derby: PSG-Paris FC
L’iniziale obiettivo della nuova società sarebbe ovviamente la promozione in League 1, 35 anni dopo l’ultima retrocessione. A quel punto, bisognerebbe investire denaro per acquistare giocatori di un certo spessore che garantiscano un processo di crescita. L’idea che stimola più di tutte i tifosi delle due squadre, ma anche gli amanti del calcio in generale, è quella di rivedere un derby nella città di Parigi.
Inizialmente il PSG partirebbe decisamente favorito, ma chissà se successivamente ad alcuni rinforzi dal mercato portati dalla nuova proprietà , il Paris FC potrebbe arrivare a raggiungere grandi traguardi. Sarebbe senza dubbio una grande favola calcistica: riportare in vita e far crescere una squadra ormai piccola, per farla arrivare a calcare i campi più importanti del campionato francese e non solo.
Ligue 1
Nzola elogia il Lens: “Qui sono me stesso. Tutti si aiutano a vicenda.”
L’ex attaccante della Fiorentina ora al Lens Mbala Nzola ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de L’Equipe in merito alla sua nuova esperienza.
Di seguito un estratto delle sue parole.
La rinascita di Nzola
“A Lens ho ritrovato la gioia. Qui sono me stesso. Mi piace confrontarmi e scherzare con i miei compagni. Mi avevano parlato del concetto di famiglia venendo qui. Volevo capire cosa volevano dire con i miei occhi. Più tempo sto qua e più lo capisco. Tutti lavorano insieme, tutti si aiutano a vicenda, tutti si stimolano a vicenda. Qui ognuno vuole il meglio per i propri compagni e per la squadra.”
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