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Liverpool-Newcastle 1-2: Chiesa non basta, i Magpies vincono la Carabao Cup

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Premier League

Il Newcastle batte il Liverpool 2-1 a Wembley nella finale di Coppa di Lega inglese. Primo storico titolo dopo 70 anni dall’ultimo trofeo del club.

Il Newcastle sovverte i pronostici trionfando nella finale di Carabao Cup a Wembley contro il Liverpool. Per i Magpies decidono le reti di Dan Burn al 46′ del primo tempo e di Alexander Isak all’ inizio della ripresa. I Reds accorciano le distanze con Federico Chiesa, entrato per tentare la rimonta, nei minuti di recupero. Il gol dell’esterno ex Juventus arriva però troppo tardi per il Liverpool.

Settimana da incubo per Arne Slot: dopo l’eliminazione in Champions League arrivata ai calci di rigore contro il Psg, fallisce un altro obiettivo stagionale dei Reds. Salah e compagni dovranno concentrarsi sul chiudere il discorso titolo in Premier League, in cui restano saldamente al comando.

Juventus, Tonali, Newcastle

SANDRO TONALI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tonali protagonista nello storico successo del Newcastle

A trionfare è il Newcastle di Eddie Howe, con un altro italiano protagonista assoluto in campo, Sandro Tonali. Primo titolo per l’ex Milan lontano dall’Italia. Anche e soprattutto per i Magpies si tratta di un titolo storico: è il primo successo nella Coppa di Lega inglese, ed anche il primo trofeo nazionale a 70 anni esatti dall’ultima Fa Cup ( vinta nel 1954-1955).

Una serata indimenticabile per i molti tifosi bianconeri, che per la prima volta hanno visto alzare al cielo un trofeo dai propri giocatori. Bruno Guimaraes e compagni sono riusciti a fare l’ultimo passo in finale, dopo esserci andati molto vicino due anni prima. In quell’occasione, il Newcastle si arrese a Wembley contro il Manchester United di Erik Ten Hag.

Questo successo, oltre ad assicurare la qualificazione per il prossimo anno ad una coppa europea per il club inglese, può essere la svolta per il Newcastle. La proprietà araba ha tutto per rendere i bianconeri ancora più competitivi nei prossimi anni.

Premier League

Manchester United, Hojlund è un problema? Con l’Atalanta…

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Atalanta, Hojlund Manchester United

Rasmus Hojlund è tornato al gol dopo moltissimo tempo durante il match contro il Leicester City, il danese è tra le grandi delusioni di questa stagione.

Dal suo arrivo a Old Trafford, l’attaccante ex Atalanta ha offerto un rendimento altalenante ma proprio i recenti risultati lo stanno etichettando come problema.

Manchester United, Hojlund torna al gol dopo 21 partite

Nella burrascosa stagione dei Red Devils è quasi tempo di tirare le somme e capire quali elementi hanno reso al di sotto delle aspettative. Uno di questi è sicuramente Rasmus Hojlund, diventato fondamentale all’interno della rosa e quindi imprescindibile sia per Ten Hag che per Amorim.

L’addio di Rashford e gli alti e bassi di Zirkzee fanno ricadere la maggior parte delle responsabilità degli scarsi risultati sull’ex Atalanta, pagato circa 70 milioni nel 2023.

Manchester United, Hojlund

In nerazzurro aveva collezionato 10 reti in 34 presenze con la media di quasi un gol ogni 3 partite ma tutti siglati in una sola stagione. Dal suo arrivo a Manchester invece ha messo insieme solo 24 reti tra la scorsa stagione (23/24) e quella attuale, facendo registrare un calo generale nel rendimento in fase realizzativa.

Il club punta ancora molto su Hojlund e probabilmente sarà uno dei pilastri da cui ripartire nella prossima stagione. La rete al Leicester è la 1° dopo ben 21 partite di digiuno ma i tifosi sperano possa riprendersi al più presto.

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Premier League

Arsenal, Calafiori e il rapporto con il mental coach

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Riccardo Calafiori, Bologna

Il difensore dell’Arsenal e della Nazionale, Riccardo Calafiori, ha spiegato come sia stato importante nel suo processo di crescita il mental coach. 

Il difensore dell’Arsenal e della Nazionale, Riccardo Calafiori, ha spiegato come sia stato importante nel suo processo di crescita il mental coach, quando giocava ai tempi del Bologna e dell’episodio nella partita contro il Cagliari che è stata una sorta di svolta nella carriera.

Arsenal, il difensore Riccardo Calafiori ha spiegato quanto ha influito nel suo processo di crescita il mental coach soprattutto ai tempi di quando giocava al Bologna

RICCARDO CALAFIORI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Arsenal, Calafiori ha spiegato il suo lavoro con il mental coach e l’episodio di Cagliari-Bologna “Da lì dissi che avrei dovuto parlare e lavorare con qualcuno, ma più per prevenzione”

Ci sono alcuni episodi in una carriera di un giocatore che possono essere decisivi, spesso l’aiuto di un mental coach serve per ritrovare gli stimoli e riprendersi da un episodio negativo. Questo è il caso di Riccardo Calafiori, difensore dell’Arsenal e della Nazionale, che ha spiegato come l’aiuto del suo mental coach sia stato decisivo per la sua carriera, soprattutto dopo un Cagliari-Bologna della scorsa stagione, quando militava in rossoblù.

Ecco cosa è successo dopo quella partita contro il Cagliari e il lavoro svolto successivamente: “il click è arrivato quando perdemmo una brutta partita a Cagliari, feci prendere il primo gol e dopo addirittura feci autogol. Da lì dissi che avrei dovuto parlare e lavorare con qualcuno, ma più per prevenzione, perché sicuramente se devo ambire a palcoscenici più grandi è impossibile che non capitino più situazioni del genere in cui sei in difficoltà. ”

Infatti, da allora non ha più sbagliato, risultando uno dei protagonisti della qualificazione dei felsinei alla Champions League e il successivo approdo all’Arsenal in Premier League. Poi, Calafiori, ha illustrato il modo con cui lavoro con il suo mental coach: “Credo che tutti lavorino in modo diverso. Noi abbiamo messo degli obiettivi, fino a gennaio stavo facendo molto bene, ma a livello numerico come gol e assist, anche se sono un difensore… Era il tassello che mi mancava. Da lì ho fatto 5-6 assist e 2 reti in campionato, quindi non penso sia stato un caso”.

Quindi ecco spiegato come è riuscito diventare un grande giocatore in un palcoscenico di livello come la Premier League, ma potrebbe addirittura arrivarne altrettanto prestigioso come quello del Real Madrid, ma i Gunners hanno chiesto circa 75 milioni di euro.

 

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Premier League

Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 29° turno di Premier League

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 29°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventinovesimo turno: “Somewhere Only We Know”

Premier League

ARSENAL: MERINO ANCORA DECISIVO, IL NOTTINGHAM CALA IL POKER A IPSWICH

L’Arsenal torna alla vittoria in campionato dopo un mese esatto, composto da infortuni, due punti in tre partite e il passaggio ai quarti di Champions League dove troverà il Real Madrid, allungando a sette la striscia di risultati utili consecutivi contro i concittadini del Chelsea, orfani di Palmer per l’occasione, come non accadeva dal 23 aprile 2024, data dell’ultima gara disputata all’Emirates, terminata 5-0 per i padroni di casa.

I Gunners, che tra le loro fila annoverano quantomeno il rientro di Martinelli in avanti, aggrediscono la partita sin dalle prime battute producendo tre conclusioni pericolose nel primo quarto d’ora, di cui una proprio del brasiliano in maglia 11 e due di Rice, entrambe terminate di poco fuori dallo specchio difeso dal come sempre non irreprensibile Sanchez. Il vantaggio della squadra di Arteta si materializza, comunque, al 20′, ovviamente sugli sviluppi di un corner: dalla bandierina Odegaard pesca sul primo palo il centravanti d’emergenza Merino che la spizza quanto basta di nuca per prolungare la palla sul secondo palo e siglare il suo quinto centro in campionato, il sesto stagionale. Con questo l’Arsenal arriva a contare 27 reti sugli sviluppi di questo fondamentale dall’inizio di questa stagione (11 in quella in corso), confermandosi la miglior squadra in questo senso.

La reazione del Chelsea è tutta nel diagonale mancino dall’interno dell’area di rigore di Cucurella che per poco non beffa Raya, decisamente troppo sicuro nel voler bloccare il pallone che per poco non si insacca dopo essergli sfuggito. Nella ripresa, invece, tocca a Sanchez a prendersi la scena, questa volta in positivo, grazie a una super parata sul mancino a botta sicura di Martinelli, mentre i Blues non producono praticamente più nulla (lo 0,35 di xG messo a referto è il dato più basso dell’era Maresca), tornando a perdere dopo le vittorie con Southampton, Leicester e Copenaghen negli ottavi di Conference League (ai quarti troveranno il Legia) e non sfruttando il passo falso del Manchester City per incrementare il vantaggio in ottica quarto posto. L’Arsenal, dall’altra parte, accorcia, per quanto possibile, il gap dal Liverpool portandosi a -12, blindando la qualificazione alla prossima Champions League.

Ottavo successo esterno in campionato per il Nottingham che sbanca Portman Road con una prestazione autorevole condita da quattro gol, e fondamentale per aumentare il distacco dalle inseguitrici.

In seguito a un avvio di gara piuttosto equilibrato la formazione di Espirito Santo mette il turbo nella parte finale del primo tempo andando a segno addirittura per tre volte nel giro di sei minuti. A sbloccare al 35′ il punteggio ci pensa Milenkovic, al quarto centro nel 2025, il terzo in trasferta, addomesticando con la coscia la corta respinta di Delap sul pallone messo dentro da Gibbs-White e finalizzando con un potente collo destro, mentre il raddoppio dopo appena due minuti è a discrezione di Elanga che riceve il pallone poco dopo la metà campo in seguito al recupero palla di Anderson per poi condurlo fino all’ingresso dell’area di rigore e piazzarlo sul secondo palo con uno splendido sinistro a giro. Lo svedese ex Manchester United completa l’opera al 41′ prendendo il tempo a tutta la difesa avversaria sul lungo lancio di Milenkovic e battendo Palmer, questa volta con l’interno destro, fissando il punteggio sullo 0-3, salendo a quota cinque in classifica marcatori grazie alla sua prima doppietta in carriera.

La tardiva reazione dei beniamini di casa arriva all’82’ con il primo centro nel torneo dell’ex Napoli Cajuste, bravo a piazzare il destro dal limite dove Sels non può intervenire, ma le distanze vengono ristabilite cinque minuti più tardi con il contropiede magistralmente guidato da Gibbs-White e finalizzato da Jota Silva, al terzo acuto stagionale. Nel recupero c’è spazio anche per il definitivo 2-4 valido prevalentemente per le statistiche, siglato da Hirst che svetta sul cross di O’Shea.

Il Forest riesce, dunque, a dare continuità al prezioso 1-0 inferto al Manchester City nello scorso turno, allungando a +6 proprio sulla formazione di Guardiola e proseguendo la marcia verso l’Europa che conta. Quarto k.o. consecutivo, invece, per i Tractor Boys, scivolati a -9 dal Wolverhampton quartultimo e sempre più prossimi al ritorno in Championship.

CITY E BRIGHTON SI SPARTISCONO LA POSTA IN PALIO, COLPACCIO BRENTFORD

Sesto pareggio in campionato, il quarto per 2-2, per il Manchester City che non coglie l’occasione per allungare in classifica sul Brighton, ancorato a -1.

La gara dell’Etihad tra le due squadre si conferma frizzante come da pronostico già nelle prime battute: dopo appena cinque minuti, infatti, i Seagulls sfondano a destra con Hinshelwood, bravo poi a servire con un cross teso Mitoma che finalizza in qualche modo in seguito a una carambola con Ortega. La gioia del giapponese dura, però, pochi secondi perché il direttore di gara Hooper annulla per una carica proprio dell’esterno ospite ai danni del portiere tedesco, nuovamente preferito a Ederson dopo l’errore di Nottingham nel precedente turno. La reazione del City è immediata e si concretizza dopo ulteriori cinque minuti attraverso il recupero palla alto di Savinho su Joao Pedro che mette in moto Haaland, bravo a servire lo smarcato Marmoush che entra in area, sterza e viene agganciato da Webster: calcio di rigore inevitabile. Dal dischetto va il gigante norvegese che non sbaglia (l’ultimo penalty in favore degli Sky Blues in campionato risaliva addirittura al 26 dicembre, con la parata di Pickford sul 9 di casa) spiazzando Verbruggen, salendo a quota 21 in campionato e arrivando a toccare i 100 coinvolgimenti diretti in gol, 84 reti e 16 assist, alla presenza numero 94 in Premier League (battuto il record di Shearer che ne aveva impiegate 100 per raggiungere tale obiettivo).

Nonostante lo svantaggio i Seagulls non demordono e tornano sul livello del mare dopo dieci giri di lancetta esatti grazie alla punizione dai 20 metri abbondanti conquistata da Rutter in seguito al fallo di Nico Gonzalez, e realizzata da Estupinan, a secco in campionato dal 28 dicembre 2023, con un mancino piazzato sul primo palo che sorprende Ortega. Rutter si rivela, però, anche protagonista in negativo al 39′, quando perde una sanguinosa palla nella propria trequarti sulla pressione di Nico Gonzalez che permette a Gundogan di servire Marmoush, il quale esplode un destro di rara potenza dal limite dell’area che si infila in porta dopo aver baciato il palo interno. L’egiziano torna, dunque, al gol a un mese esatto di distanza dalla tripletta al Newcastle.

In apertura di ripresa, precisamente al 48′, il pubblico di casa viene nuovamente gelato in seguito a un corner battuto da Estupinan, corretto di testa da Webster e concretizzato dalla girata dell’inspiegabilmente tutto solo Hinshelwood con la forte complicità di Khusanov, la cui deviazione taglia totalmente fuori dai giochi Ortega. Un po’ per inerzia e un po’ per dovere dopo il 2-2 i Citizens provano a ritrovare il vantaggio perduto con il solito giro palla, producendo, però, solo un palo da angolo con l’incornata di Nico Gonzalez, rischiando addirittura di perderla nel finale prima con Minteh che non arriva per centimetri a correggere in porta il cross basso di Rutter e poi con Baleba che calcia incredibilmente alto un rigore in movimento con lo specchio aperto.

Il punto a testa che ne scaturisce non smuove più di tanto la classifica: la formazione di Guardiola resta quinta con un punto di margine sul Newcastle, che recupererà la sua partita tra un mese, e su quella di Hurzeler che vede interrotta la sua striscia di sei vittorie consecutive tra campionato e coppa, ma conquista per la prima volta nella propria storia un risultato utile nell’impianto della parte blu di Manchester.

Prosegue la maledizione del Bournemouth contro il Brentford, unica squadra imbattuta tra le 33 affrontate dalle Cherries in Premier League, che passa per 1-2 al Vitality Stadium, come era successo anche lo scorso 11 maggio.

La prima fase della gara, però, è tutta ad appannaggio dei padroni di casa che vanno avanti al 17′ grazie alla solita combinazione sulla sinistra tra Semenyo e Kerkez che lascia partire un cross teso deviato nella propria porta da Janelt, al secondo autogol in campionato. Nonostante i numeri siano completamente contro di loro (Bees sconfitte in 11 delle ultime 12 volte in trasferta dopo essere passate in svantaggio, al contrario del Bournemouth imbattuto in casa da 15 gare una volta trovato l’1-0) i ragazzi di Frank reagiscono alla grande trovando l’1-1 con il solito Wissa che sale in cielo sul corner di Mbeumo prendendo il tempo a Kepa per il suo 14esimo centro nel torneo (il Brentford diventa, così, l’unica squadra di Premier League a poter vantare due calciatori nei primi sette posti della classifica marcatori: Mbeumo quinto con 15 e, appunto, Wissa settimo con 14).

In seguito al pari raggiunto gli ospiti continuano a spingere e creare prima con Mbeumo e poi con Schade, entrambi vicini al bersaglio grosso con conclusioni ravvicinate. Al rientro dagli spogliatoi, invece, è la squadra di Iraola a prendere nuovamente in mano il comando delle operazioni, sfiorando il nuovo vantaggio con Semenyo, fermato solo dalla traversa, e Tavernier, il cui sinistro a giro si spegne di poco alto, ma nel momento migliore dei rossoneri è capitan Norgaard a piazzare la zampata decisiva sfruttando la rimessa lunga di Schade per mettere a referto il suo quarto centro nel torneo, il secondo consecutivo in trasferta, che equivale alla quinta vittoria di fila in trasferta dei suoi, blindata anche dal grande intervento nel finale di Flekken sul tentativo di Brooks.

La formazione di Frank si porta, dunque, a -3 proprio dal Bournemouth, alla terza sconfitta nelle ultime quattro, scivolato in decima posizione.

IL FULHAM VINCE IL DERBY, UNITED FACILE SUL LEICESTER

Rialza la testa il Fulham dopo la sconfitta in extremis di Brighton nello scorso turno bissando la vittoria casalinga nel derby contro il Tottenham di un anno fa esatto (3-0 in quel caso).

La prima frazione si rivela avara di emozioni con gli Spurs che non creano praticamente nulla, mentre i Cottagers ci provano in tre diversi momenti con i tentativi di Andreas Pereira, Andersen e Castagne rispettivamente terminati di poco a lato (i primi due) e neutralizzati da un attento intervento di Vicario. La formazione di Postecoglou, reduce dal 3-1 sull’AZ valso l’accesso ai quarti di Europa League in cui troverà l’Eintracht, si scuote leggermente a metà ripresa con la conclusione a giro da fuori di Tel respinta da Leno e incredibilmente non convertita in rete da Solanke che spara alto a pochi passi dalla porta sguarnita, salvo poi incassare lo svantaggio al 78′ sul cross di Robinson, addomesticato da Andreas Pereira e messo all’angolino da Rodrigo Muniz con un destro chirurgico che gli vale la sesta gioia nel torneo, la prima a Craven Cottage.

Il definitivo raddoppio arriva dieci minuti più tardi quando Davies legge malissimo il rinvio di Leno lasciando campo libero all’ex di turno Sessegnon, bravo a battere Vicario con un bel destro a giro sotto la traversa, trovando il secondo centro stagionale che permette ai ragazzi di Marco Silva di infilare la quinta vittoria in Premier League nel 2025 e di stanziarsi all’ottavo posto a sole tre lunghezze dalla zona Champions. Quindicesima sconfitta in campionato, invece, per il Tottenham (eguagliato il record negativo del 2008-09) quattordicesimo in classifica, a cui come obiettivo resta solamente l’Europa League.

L’ultima gara in ordine cronologico prima della sosta la vince il Manchester United che passa agevolmente sul campo del Leicester, ormai territorio di conquista di molte squadre.

I Red Devils, reduci dal 4-1 rifilato alla Real Sociedad in Europa League in cui nel prossimo turno incontreranno il Lione, concedono agli avversari solamente un’opportunità in apertura con Onana bravo a rispondere presente sul tiro ravvicinato di Vardy, prima di ingranare la marcia giusta e vincere il match. Il palo interno colpito da Eriksen al quarto d’ora è solo il preludio al vantaggio siglato Hojlund, a secco in campionato dal 7 dicembre, bravo ad addomesticare la splendida imbucata alta di Bruno Fernandes al 28′, entrare in area di rigore e battere Hermansen con un diagonale destro potente e preciso.

Nella ripresa tocca a Garnacho, a cui era stato in precedenza annullato il raddoppio via Var per posizione millimetrica di fuorigioco, sfruttare il 50esimo assist del portoghese in Premier League con la maglia rossa (il sesto a riuscirci nella storia del club) siglando lo 0-2 con una bella girata di destro sul primo palo. Non una rete qualsiasi: questa, infatti, è stata la numero 1000 incassata nel massimo campionato dal Leicester in 679 partite (nessun’altra squadra ha impiegato meno). Al 90′ il capitano ospite decide di mettersi in proprio con un bel destro da fuori mettendo a referto il suo quindicesimo acuto stagionale raggiungendo il bottino dello scorso anno, secondo solamente a quello del 2020-21 (28, al suo primo anno in Inghilterra).

La squadra di Amorim stacca, dunque, il Tottenham pur restando tredicesima e ben lontana dalla zona Europa, così come il Leicester, alla sesta sconfitta consecutiva, da quella salvezza.

UN PUNTO A TESTA PER EVERTON E WEST HAM, IL WOLVERHAMPTON SBANCA IL ST. MARY’S STADIUM

Riesce a strappare un punto in extremis David Moyes contro il suo recente passato al termine di una sfida intensa, combattuta e ricca di emozioni.

Ad approcciare meglio alla sfida è il West Ham che nella prima mezz’ora crea due importanti presupposti per il vantaggio, entrambi con Bowen che vede negarsi la rete da altrettanti interventi di Pickford prima con la mano sinistra su un colpo di testa ravvicinato da angolo e poi con quella destra su una sventola dal limite dell’area di rigore. Nel finale di tempo il direttore di gara Bond assegna un penalty all’Everton per un contatto sospetto tra Kilman e Beto, poi revocato dallo stesso arbitro in seguito a revisione Var mandando le due squadre a riposo sullo 0-0.

Gli ospiti mettono la freccia al 67′ grazie alla combinazione tra due ex fedelissimi di Moyes: Bowen e Soucek. L’inglese pesca in area con un tocco mancino il centrocampista ceco che finalizza con un bel destro a giro rasoterra diretto all’angolino per il suo settimo centro in campionato. I padroni di casa, però, pervengono al pareggio allo scoccare del 90′ sugli sviluppi di un cross ampio di Alcaraz rimesso in mezzo da Gueye e corretto in porta da O’Brien, alla seconda gioia personale in stagione, che confeziona il quarto pareggio consecutivo, il terzo per 1-1 e il quinto nelle ultime sei, dei Toffees che restano appaiati proprio agli Irons in classifica.

Tre punti dall’enorme peso specifico in ottica salvezza per il Wolverhampton che sbanca il St. Mary’s Stadium con più fatica del previsto e grazie a uno spietato cinismo (il solo 0,4 di xG prodotto contro l’1,37 del Southampton è lì a certificarlo).

I Saints sfiorano il vantaggio nei primi minuti con Sulemana anticipato qualche instante prima del tap-in sul cross basso di Sugawara, e vengono puniti al primo affondo dei Wolves con Strand Larsen, a secco dal 29 dicembre, che mette di testa in porta il cross preciso di Bellegarde. Discorso simile per ciò che concerne la ripresa con gli ospiti che siglano il raddoppio ancora con il norvegese, bravo questa volta nell’orientare lo stop su un altro suggerimento di Bellegarde prima di trafiggere Ramsdale con un preciso diagonale rasoterra di destro. La rete del definitivo 1-2 la sigla al 75′ Onuachu, terzo centro in campionato, rapace nello spingere in porta il pallone dopo il palo colpito da Dibling.

Seconda vittoria esterna consecutiva, dunque, per i Wolves dopo quella sul campo del Bournemouth, che permette loro di portarsi a +9 sulla zona rossa, gli stessi punti che, invece, il Southampton ha in classifica: il record negativo di 11 del Derby County potrebbe essere battuto.

 

*Le due partite in meno sono Aston Villa-Liverpool, disputata il 19 febbraio e terminata 2-2, e Newcastle-Crystal Palace, in programma il prossimo 16 aprile. Le due gare sono state scorporate da questo turno a causa della finale di Coppa di Lega tra i Reds e i Magpies giocata domenica e vinta 2-1 dalla formazione di Howe, che torna a sollevare un trofeo domestico a distanza di 70 anni.

Top & Flop

TOP

1) Anthony Elanga – Uno dei principali esponenti della super stagione del Nottingham. Doppietta che garantisce altri tre punti fondamentali per la corsa Champions della squadra di Espirito Santo, ormai saldamente diventata la terza forza del campionato.

2) Jorgen Strand Larsen – Torna titolare e ne fa due chiudendo anticipatamente, salvo clamorose sorprese, il discorso salvezza con una doppietta che stende il derelitto Southampton.

3) Mikel Merino – Ancora una rete decisiva dopo la doppietta di Leicester. La vittima di turno è il Chelsea, steso da una spizzata del centrocampista/attaccante d’emergenza dei Gunners che provano in qualche modo a tenere aperta la corsa per il titolo.

FLOP

1) Ben Davies – Si perde clamorosamente Sessegnon in occasione del 2-0 e rischia di regalare un altro gol al Fulham nel primo tempo. Prova horror del gallese che spiana la strada all’ennesimo k.o. stagionale del Tottenham.

2) Abdukodir Khusanov – Seconda volta nella Flop tre per l’uzbeko, reo di un rocambolesco autogol che porta al 2-2 del Brighton. Oltre ciò sbaglia la maggior parte delle scelte in prima costruzione e non solo.

3) Vitaly Janelt – Sfortunato nell’autogol che conduce all’iniziale vantaggio del Bournemouth, ma altrettanto fortunato nel vedere ribaltato il risultato, rendendo praticamente nullo il suo errore.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

70 29 21 7 1 69:27 +42
2 Arsenal 58 29 16 10 3 53:24 +29
3

Nottingham Forest

54 29 16 6 7 49:35 +14
4 Chelsea 49 29 14 7 8 53:37 +16
5

Manchester City

48 29 14 6 9 55:40 +15
6

Newcastle*

47 28 14 5 9 47:38 +9
7

Brighton

47 29 12 11 6 48:42  +6
8 Fulham 45 29 12 9 8 43:38  +5
9 Aston Villa 45 29 12 9 8 41:45 -4
10 Bournemouth 44 29 12 8 9 48:36 +12
11 Brentford 41 29 12 5 12 50:45 +5
12

Crystal Palace*

39 28 10 9 9 36:33 +3
13

Manchester United

37 29 10 7 12 37:40 -3
14 Tottenham 34 29 10 4 15 55:43 +12
15

Everton

34 29 7 13 9 32:36 -4
16

West Ham

34 29 9 7 13 33:49 -16
17

Wolverhampton

26 29 7 5 17 40:58 -18
18

Ipswich Town

17 29 3 8 18 28:62 -34
19

Leicester

17 29 4 5 20 25:65 -40
20

Southampton

9 29 2 3 24 21:70 -49

*Una partita in meno

Prossimo turno:

Martedì 1 aprile

Wolverhampton 20:45 West Ham

Arsenal 20:45 Fulham

Nottingham Forest 20:45 Manchester United

Mercoledì 2 aprile

Southampton 20:45 Crystal Palace

Bournemouth 20:45 Ipswich

Brighton 20:45 Aston Villa

Newcastle 20:45 Brentford

Manchester City 20:45 Leicester

Liverpool 21:00 Everton

Giovedì 3 aprile

Chelsea 21:00 Tottenham

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