Esteri
Mondiale club Fifa, no alla maglia ecologista del Palmeiras
Sapete che ai giocatori è vietato indossare maglie contenenti qualsiasi messaggio? Ecco cosa è successo in vista della finale del Mondiale per club Fifa.
La finale del mondiale club Fifa
Domani 12 febbraio, alle 17:30 italiane, si disputerà allo stadio Mohammed bin Zayed di Abu Dhabi la finale dei Mondiali dedicati ai club calcistici di serie A della Fifa. A disputarsi l’ambito titolo di campione saranno il Chelsea britannico e il Palmeiras brasiliano.
Il Palmeiras, un club impegnato nel sociale
Palmeiras è una squadra che ha oltre 100 anni di storia: fondata a San Paolo nel 1914 da un immigrati italiani con il nome di Palestra Italia, ha al suo attivo il record di vittorie (10) nel Campionato brasiliano di Serie A.
Negli ultimi anni, il club si è fatto promotore del progetto ecologista “Por um futuro mais verde“ (Per un futuro più verde) che si propone di promuovere la squadra, prima nella classifica brasiliana, come “organizzazione responsabile, generatrice di un impatto positivo sull’industria del calcio e sulla società”.
Porta avanti il proprio programma agendo su tre fronti: quello economico, quello sociale e quello ambientale.
Su quest’ultimo, il club si impegna a incentivare comportamenti e abitudini coscienziose rispetto al consumo, alla produzione di rifiuti e al rapporto con la natura.
Ci crede davvero, tanto da aver deciso di usare le maglie indossate dai suoi giocatori come medium per comunicare il proprio messaggio.
Il divieto della Fifa
La scorsa settimana Puma, sponsor del club, aveva lanciato la nuova maglia modello Away, realizzata in tessuto non tinto e cucita con filo riciclato, collegata alla campagna green Forever Better.
Dal design essenziale, la maglia ha lo slogan della campagna #PorUmFuturoMaisVerde stampato sopra.
Ma è destinata ad avere vita breve, perché la Fifa non ci sta: vieta al Palmeiras di indossarla, giustificando il proprio rifiuto con la regola generale che vieta espressamente l’esibizione di messaggi di qualsiasi genere sugli indumenti sportivi, maglie incluse.
Il veto Fifa non passa inosservato nemmeno sui social, e in particolare su Twitter. Da parte degli utenti brasiliani era stato espresso apprezzamento generale per la maglia e per l’importante messaggio a essa collegato.
Secondo voi poter esibire un messaggio su una maglia calcistica, sfruttando un’enorme visibilità mediatica a livello globale, può portare effettivi miglioramenti a livello sociale ed ecologico? Scrivetecelo nei commenti!
Premier League
Leicester-West Ham, probabili formazioni e dove vederla
Leicester-West Ham, match valido per la 14esima giornata di Premier League, sarà la prima di van Nistelrooy sulla panchina delle foxes.
Momento di forma terribile per il Leicester, che non vince dalla trasferta del St. Mary contro il Southampton dello scorso 19 Ottobre. Da lì in poi cinque sconfitte e un pareggio, con diciotto reti al passivo. Non se la passa tanto meglio il West Ham, che è 14esimo e ha soli cinque punti in più delle foxes: 16esimi con 10 punti.
Qui Leicester
Domani sarà la prima partita ufficiale di van Nistelrooy sulla panchina della Blue Army. E’ impossibile prevedere come giocherà, ma è quasi certo che il 3-4-2-1 visto sabato contro il Brentford non verrà riproposto contro gli hammers. Nel suo breve interregno sulla panchina del Manchester United, il tecnico olandese ha messo in campo la squadra con un 4-2-3-1: modulo di base anche di Maresca prima e di Cooper poi.
Dietro l’unica certezza è Hermansen, uno dei migliori portieri della Premier League nonostante il Leicester abbia la seconda peggior difesa del torneo, mentre la linea a quattro potrebbe subire numerosi cambiamenti visto il rendimento disastroso di questo inizio. Dovrebbero tornare dal primo minuto sia Justin (a destra) che l’ex-Bologna Kristiansen (a sinistra) sulle fasce, mentre Faes dovrebbe essere confermato nonostante un preoccupante momento di forma che va protrandosi più o meno da quando è iniziata la stagione. Al suo fianco uno fra Vestergaard (favorito) e Coady. C’è anche Okoli, ma si è infortunato proprio contro le Bees.
A centrocampo Winks è più fuori che dentro. L’inglese ha rimediato un infortunio con il Chelsea, il suo recupero non è impossibile ma rimane difficile. Si giocano due maglie Soumaré, Ndidi e Skipp. Da non sottovalutare la presenza di El Khannous, che al Genk ha giocato da interno anche se non è mai stato riproposto in quella posizione in Inghilterra. Il marocchino può giocare anche più avanti, da trequartista.
Non c’è Fatawu, che ha finito anzitempo la sua stagione per un infortunio al ginocchio. Se Ruud vorrà un mancino da quel lato l’unica opzione è Buonanotte, con El Khannous o Ndidi dietro la punta, altrimenti a contendersi una maglia ci saranno McAteer, De Cordova-Reid e Ayew. Quest’ultimo può giocare anche a sinistra, ma dovrebbe tornare titolare Mavididi. Davanti difficilmente Vardy potrà giocare tre partite in nove giorni. Daka è tornato, ma non gioca titolare dal 12 Aprile. Ayew si può adattare, ma c’è anche Edouard.
Qui West Ham
Fabianski è tornato titolare nelle ultime cinque partite, ma con l’Arsenal è stato disastroso. Possibile chance per Areola, mentre a destra Coufal potrebbe rilevare Wan-Bissaka che però è stato fra i pochi a salvarsi con i Gunners. La coppia difensiva composta da Todibo e Kilman non si tocca. Da quando sono entrambi a disposizione, Lopetegui ha rinunciato anche solo ad uno di loro soltanto due volte su otto partite.
A sinistra non ci sono alternative ad Emerson Palmieri, che infatti ha sempre giocato. A centrocampo Guido Rodriguez ed Edson Alvarez (o entrambi) potrebbero tornare titolari. In quel caso Paquetà avanzerebbe sulla linea dei trequartisti, con Soler che scalerebbe in panchina. In attacco pochi dubbi sulla presenza di Bowen (a destra) e di Summerville (a sinistra). I due supporteranno Michail Antonio da unica punta.
Leicester-West Ham, probabili formazioni
Leicester (4-2-3-1): Hermansen; Kristiansen, Vestergaard, Faes, Justin; Skipp, Ndidi; Mavididi, El Khannous, Buonanotte; Daka.
West Ham (4-2-3-1): Areola; Emerson Palmieri, Kilman, Todibo, Wan-Bissaka; E.Alvarez, Soucek; Summerville, Paquetà, Bowen; M.Antonio.
Leicester-West Ham, dove vederla
Leicester-West Ham, in diretta dalle 21:00 di Martedì 3 Dicembre al King Power Stadium di Leicester, sarà visibile in esclusiva su Sky Sport. Sul canale Sky Sport Calcio e in streaming su NOW TV/Sky GO.
Esteri
Bayern Monaco, Kompany: “Kane? Non si può sostituire, ma troveremo una soluzione”
Bayern Monaco, Vincent Kompany ha parlato nella conferenza stampa odierna in vista del match di Coppa di Germania in programma domani sera contro il Bayer Leverkusen.
Alla vigilia del match di Coppa di Germania contro il Bayer Leverkusen, l’attenzione in casa Bayern Monaco si è spostata inevitabilmente sull’infortunio di Harry Kane. Il bomber inglese, uscito, acciaccato durante il pareggio per 1-1 contro il Borussia Dortmund, ha subito uno strappo alla fibra muscolare della coscia destra.
I tempi di recupero indicati dallo staff sanitario dei bavaresi, anche se non ufficializzati, si aggirano intorno alle 2 o 3 settimane. Questo significherebbe che Kane potrebbe saltare non solo la partita di domani, ma anche alcune sfide cruciali in Bundesliga e, probabilmente, una partita di Champions League.
Vincent Kompany, intervenuto oggi in conferenza stampa, ha mostrato moderato ottimismo, pur non nascondendo la preoccupazione per l’assenza del suo attaccante di punta. A seguire, le sue parole.
Bayern Monaco, le parole di Kompany
Ci sa dire quando rientrerà Kane?
“È sempre difficile da dire quanto tempo starà fuori. C’è la possibilità che giochi ancora quest’anno, ma salterà qualche partita.”
Come sostituirete Harry Kane?
“Non si può sostituire, è un top player, ma risolveremo la questione in modo diverso, domani non ci mancherà il talento. Abbiamo opzioni che possono giocare in quella posizione, Thomas Muller, Mathys Tel, Gnabry, Michael Olise, Leroy Sane, Jamal Musiala. Si tratta di giocatori che hanno la capacità di fare gol. Come ho detto, non si possono sostituire i gol di Harry Kane, ma abbiamo delle opzioni”.
La festa di Natale che cosa vi ha lasciato?
“Non abbiamo molti giorni di riposo. Ieri è stato molto bello, abbiamo fatto una grande festa, anche con tutte le famiglie. Siamo come una famiglia e vogliamo vivere così. Ci siamo dimenticati della partita per un po’, ma poi siamo tornati subito al lavoro”.
Gnabry ci sarà domani?
“Dovremo aspettare e vedere nell’ultimo allenamento, dovremo attendere le ultime ore prima della partita”.
Ci sono somiglianze tra lei e Xabi Alonso?
“Da giocatore, ero molto lontano da Xabi Alonso in campo perché ero un difensore. Come giocatore, trovava sempre i suoi compagni con i passaggi, non importa quanto lontani, aveva un’incredibile capacità di passaggio. Ma ora siamo allenatori e viviamo per questo lavoro. Contro il Dortmund era contro Nuri Şahin, ora è contro Xabi Alonso. Credo che trasferirà la sua esperienza ai suoi giocatori perché conosce il gioco. Si può guardare alle ultime dieci, quindici partite contro il Leverkusen. Sono una squadra che può pressare molto alto. Giocano in modo molto aggressivo e compatto. Nella prima parte della stagione erano molto compatti e molto flessibili nel loro sistema. Sono molto variabili. Dobbiamo essere attenti e portare in campo i nostri punti di forza”.
Che squadra è il Leverkusen?
“Abbiamo giocato contro quasi tutte le squadre del campionato. La squadra del Leverkusen è tra le migliori. Hanno attaccanti molto bravi. Sanno difendere in profondità e lo hanno fatto contro di noi nell’incontro di campionato. Non so se questa volta affronteranno le cose nello stesso modo. Spero che domani riusciremo a giocare con le nostre forze e a concentrarci su noi stessi, indipendentemente da come giocherà il Leverkusen”.
Quanto è difficile diventare allenatore dopo essere stato giocatore?
“Ci sono due strade: eri un giocatore e poi sei diventato un allenatore oppure decidi presto di diventare un allenatore. Non si può sottovalutare la quantità di lavoro che si deve fare per passare da giocatore ad allenatore. La gestione del tempo è completamente diversa. Ho cercato di utilizzare molti software, di analizzare le partite e di rimanere autentico. Il risultato di essere qui è il frutto di un duro lavoro. Ho beneficiato della mia esperienza di leader come giocatore. Tutti devono iniziare prima o poi. Ma la cosa più importante è il duro lavoro”.
Liga
Barcellona, Flick: “Per fortuna Novembre è finito. Quando la partita si complica dobbiamo essere uniti”
Il Barcellona, dopo due sconfitte e un pareggio in tre gare, è ora sotto pressione. Flick ne ha discusso nella conferenza stampa odierna.
Novembre si è rivelato un mese da dimenticare per il Barcellona. Dopo un inizio di stagione scintillante, i blaugrana hanno rallentato drasticamente il ritmo in campionato, ottenendo un solo punto nelle ultime 3 partite. Due sconfitte, unite a un pareggio deludente, hanno aperto la strada al ritorno del Real Madrid, che ha recuperato ben 8 punti e ora si trova a un solo punto di distanza dalla vetta.
La situazione si complica ulteriormente se si considera che i Blancos devono ancora recuperare una partita. Questo significa che, in caso di vittoria, il Real Madrid potrebbe scavalcare i catalani, portandosi al comando di una classifica che sembrava saldamente nelle mani del Barcellona solo poche settimane fa.
La mini-crisi blaugrana ha acceso i riflettori su alcune fragilità della squadra, nonostante il grande lavoro svolto finora dall’allenatore Hans Flick. Nella conferenza stampa odierna, il ct tedesco ha affrontato il tema senza nascondersi. A seguire le sue parole.
Barcellona, le parole di Flick
Che ci vuole dire dell’ultimo periodo?
“La notizia migliore è che il mese di novembre è alle spalle, siamo a dicembre. La squadra ha dato tanto, abbiamo dominato e creato occasioni ma non le abbiamo concluse correttamente. È vero che siamo la squadra più giovane del campionato e dobbiamo continuare a imparare tante cose, se vogliamo lottare per la vittoria. Quando la partita si complica dobbiamo essere uniti”
Teme un crollo della squadra?
“Ci sarebbero tante cose di cui parlare della sfida contro il Las Palmas, ma non voglio perché mi sembrerebbe di trovare delle scuse e la cosa non mi piace. La squadra avrebbe potuto vincere la partita e ora sentiamo questa pressione. La concentrazione è fondamentale, bisogna sfruttare le opportunità. La squadra, come dicevo prima, ha provato a giocare, abbiamo avuto più del 70% di possesso palla ma nel calcio quello che conta sono i gol e ultimamente non abbiamo segnato molto”.
Qual è la cosa più urgente da correggere?
“C’è sempre un motivo per cui subisci un gol. Quando difendiamo come un blocco unico le cose vanno bene. Invece capita spesso che abbassiamo la pressione e lasciamo troppi spazi”.
Inizia a preoccuparsi delle decisioni arbitrali? Tutti credono che su Cubarsì fosse rigore.
“No. Dipendiamo da noi stessi: quando abbiamo giocato meglio abbiamo vinto. Non mi occupo di questo e non voglio trovare scuse.”
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