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Nizza vs Rennes 2-0: analisi e commento

Il Nizza si riprende la vetta della Ligue 1 battendo il Rennes. Farioli ancora imbattuto in campionato e con una delle migliori difese d’Europa.

Nizza vs Rennes: Primo Tempo

Il Nizza deve rispondere alle vittorie di PSG (3-0 al Montpellier) e Monaco (2-0 al Brest) se vuole riprendersi la vetta della classifica. Un compito non facile se consideriamo che sulla Costa Azzurra arriva il Rennes di Génésio.

I bretoni sono la seconda squadra della Ligue 1 per possesso medio (57,4%) e hanno tutta l’intenzione di venire a fare la partita anche all’Allianz Riviera.

Farioli lo sa e, per la quinta volta in stagione, decide di lasciare il possesso del pallone ai propri avversari. La partita è un bellissimo susseguirsi di emozioni, com’era lecito aspettarsi da due squadre con questa qualità.

Il Nizza, già al quarto minuto, conferma di essere la squadra francese ad aver segnato il maggior numero di gol su recupero alto del pallone.

Pressione di Moffi su Truffert. Recupero della sfera e smistamento immediato verso Thuram. Il figlio piccolo di Lilian si libera abilmente del suo marcatore con uno splendido sombrero, ma il suo tiro al volo finisce alto.

Lo stesso Truffert, appena un minuto dopo, prova a farsi perdonare servendo un bel pallone da sinistra per l’accorrente Blas. La conclusione dell’ex-Nantes è però centrale. C’è un dato singolare che riguarda proprio Blas. Con la gara di oggi, Blas è diventato il calciatore del Rennes ad aver calciato più volte verso la porta avversaria. Di questi 28 tiri, solo 2 sono finiti in rete.

In dieci gare. Media di 0,21 a partita. Non esattamente un cecchino. Dal decimo minuto in poi comincia lo show di Jeremie Boga. La figura dell’esterno ivoriano assume sempre più i connotati di un incubo per il povero Assignon.

Prima manda in porta (12′) Boudaoui dopo un assolo per vie centrali. Poi lo irride (28′) sulla linea di fondo campo, mettendo in mezzo un pallone invitante messo però fuori dalla difesa del Rennes. E infine, allo scadere della prima frazione, raccoglie il cross dalla destra di Moffi (45′) e lo deposita alle spalle di Mandanda. Liscio tragicomico di Assignon, che gli spiana la strada.

Nizza vs Rennes: Secondo Tempo

Il Nizza parte forte anche nella ripresa. Quasi come a voler legittimare ulteriormente il proprio vantaggio. Bard crossa dalla sinistra (46′) e trova ancora Boudauoi, ma questa volta Mandanda si fa trovare pronto. Poi ci prova di nuovo Boga, che raccoglie un pallone che spiove dalla fascia (60′) ma non riesce a coordinarsi nella maniera corretta e lo manda alto sopra la traversa.

Il Rennes nella ripresa crea pochissimo. Gli 0,84 di xG, cumulativi di primo e secondo tempo, esemplificano perfettamente la sterilità offensiva degli ospiti. Ci prova il neo entrato Doué (65′) con una percussione centrale, ma para senza particolari patemi Bulka. Poi l’episodio che potrebbe svoltare la partita.

Ndayishimiye entra malissimo su Le Fee. Piede a martello. Gamba alta ad altezza caviglia. Se lo prende bene (e per fortuna che non lo ha preso bene) rischia di fargli veramente male. Turpin lo espelle dopo una revisione al VAR.

La dinamica è talmente chiara che l’On Field Review dura appena una manciata di secondi. Il tempo di dare una fugace occhiata al monitor disposto a bordo campo. Il Rennes schiaccia quindi il Nizza nella propria metà campo, ma la squadra di Farioli non si scompone. Ha alternato fasi di gestione lucida del pallone a momenti in cui si abbassava sotto la linea del pallone per tutta la partita. Di certo i nizzardi non sono spaventati dall’inferiorità numerica.

Anche perché Sofiane Diop è uscito dalla panchina tirato a lucido come nei momenti migliori da enfant prodige

del Monaco. Prima si porta a spasso mezzo Rennes con una percussione centrale da applausi. Poi dà una splendida palla (85′) in verticale a Guessand, che viene steso da Omari.

Cartellino rosso e parità numerica che viene ristabilita in una decina scarsa di minuti. La partita, di fatto, finisce qui. Sia perché il Rennes in 11 vs 10 aveva avuto solo una doppia occasione (77′) con Gouiri. Prima con tiro ribattuto dalla difesa del Nizza e poi con un colpo di testa finito largo.

Sia perché Diop è in serata di grazia e firma il gol del raddoppio con una punizione d’autore. Se non avete visto la partita, e avete fatto male, fate in modo di recuperare almeno il gol del due a zero. E’ probabilmente la più bella punizione che abbia visto in vista mia e di partite ne ho guardate parecchie.

Farioli top come Mou e Allegri

Il fatto di difendere bene sta passando come un messaggio negativo, ma per vincere le partite serve fare gol e non subirli.❞ [Francesco Farioli]

Qualche giorno fa, sulle pagine di questa testata, mi ero chiesto come avrebbe reagito la miope opinione pubblica italiana se il calcio del Nizza lo avesse proposto uno fra Mourinho e Allegri. A ricordarci che tutto il mondo è paese ci ha pensato l’Equipe, che ha recentemente criticato il gioco di Farioli.

Il monte ingaggi totale del Nizza non arriva nemmeno all’8% di quello del PSG. 23 milioni contro 290. Il Nizza ha un valore rosa (fonte Transfermarkt) di 245 milioni. Quello del PSG supera abbondantemente il miliardo di euro. Un titolo del genere, che ha definito “noioso” e “brutto da vedere” il calcio di Farioli, è una scelta editoriale francamente ridicola.

Così come era ridicolo chi definiva “anti-calcio” il gioco della Roma dello scorso anno. La terza squadra d’Europa per xGA. Tradotto per i non-amanti delle statistiche: la terza squadra in Europa ad aver concesso meno occasioni da gol chiare (gli xG, appunto) ai propri avversari. In questa speciale classifica, il Nizza di Farioli è anch’esso terzo con un tasso di xGA pari al 7,5.

Meglio di loro solo il Bayern Monaco (7,4) e un altro allenatore tacciato dai più di “giocare male”. Ovvero la Juventus di Allegri. La squadra che concede (6,4 di xGA) meno di tutti in Europa. Ma come? I giullari di corte del bel paese non ci avevano forse detto che Farioli si ispirava a De Zerbi in tutto e per tutto?

E allora come mai il gioco del Nizza assomiglia molto di più a quello di Allegri o di Mourinho, anziché a quello di De Zerbi? Quasi come se i negazionisti delle fondamenta del pallone (il vate Sandro Sabatini, ipse dixit) non riuscissero ad ammettere la prima legge del decalogo del pallone.

Un assunto fondamentale ribadito anche da Farioli in settimana. A calcio si vince non prendendo gol. E allora mi piace pensare, anche se ovviamente non è così, che lo scioglimento della Bobo TV sia una naturale conseguenza del fallimento della retorica giochista.

De gustibus no disputandum est, erano sovente affermare i latini. Ognuno si tenga il football che più gli piace. Sempre nella consapevolezza che la formula segreta per vincere nel calcio non ce l’ha nessuno. Il bello del pallone è proprio che si può arrivare al risultato in tanti modi. Sai che noia se tutte le squadre giocassero allo stesso modo, proprio come nei sogni proibiti dei giochisti? Non me ne vogliano i colleghi francesi de “L’Equipe“, ma io a guardare il Nizza di Farioli non mi annoio affatto.

Aggiornato al 06/11/2023 8:34

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Pubblicato da
Marco Palleschi Terzoli

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