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All Eyes On Me – il focus sul 15° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della quindicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Quindicesimo turno: Arsenal e Liverpool vincenti in trasferta, cade il City al Villa Park. Si rilancia lo United.

All Eyes On Me

LUTON 3-4 ARSENAL (20′ Martinelli, 25′ Osho, 45′ G. Jesus, 49′ Adebayo, 57′ Barkley, 60′ Havertz, 97′ Rice)

La maglia giallo fluo continua ad essere sinonimo di vittorie sofferte, ottenute all’ultimo respiro. E non importa se lo 0-1 di Brentford targato Havertz al 90′ sia agli antipodi del 3-4 di Luton griffato Rice, peraltro sempre di testa, perché i Gunners quest’anno sembrano voler conquistare il titolo in questo modo, piazzando la zampata finale proprio quando nessuno se l’aspetta più.

A decidere, quindi, l’ennesima partita folle di quest’ultimo periodo è proprio l’acquisto più oneroso della storia dell’Arsenal, pagato 117 milioni in estate, che svetta al 97′ nel cuore dell’area tramutando in gol il tracciante di Odegaard. Non è la prima rete nel recupero di Rice, a segno anche con il Man United al 96′, e non è l’unica rete di testa del match, anzi.

Di marcature aeree ne arrivano altre tre: quella di Gabriel Jesus, a secco in Premier dalla gara contro i Red Devils dello scorso 3 settembre, per l’1-2 su assist del reintegrato dal 1′ White, e le due del Luton, entrambe da angolo, di Osho per l’1-1 e Adebayo, agevolato dalla mal calibrata uscita di Raya per il proprio terzo acuto stagionale, che fissa il punteggio sul 2-2.

Le responsabilità del portiere spagnolo risultano evidenti anche sul momentaneo 3-2 di Barkley, che torna a segnare nel massimo campionato inglese dopo un anno e mezzo, immediatamente livellato dalla terza marcatura nelle ultime quattro di un ritrovato Havertz, bravo a sfruttare l’amnesia collettiva della difesa di casa e la precisa assistenza di Gabriel Jesus.

La squadra di Arteta, inizialmente portata in vantaggio dal piattone di Martinelli smarcato da un’iniziativa funambolica di Saka, ottiene la sesta vittoria consecutiva in tutte le competizioni e consolida il primato in vista del temibile trittico di sfide con Aston Villa, Brighton e Liverpool. Gli Hatters, invece, restano con nulla in mano, anche complice un pizzico di sfortuna, dopo aver tenuto inaspettatamente testa ad una delle squadre più forti del torneo.

SHEFFIELD UNITED 0-2 LIVERPOOL (37′ Van Dijk, 94′ Szoboszlai)

Passa il Liverpool, come da pronostico, a Bramall Lane contro il sempre più ultimo Sheffield United. Due gol, uno per tempo, che permettono ai Reds di allungare sul Man City e tenere il passo dell’Arsenal, centrando l’ottavo risultato utile consecutivo in campionato.

L’undici di Klopp concede agli avversari una concreta opportunità da gol solamente in apertura con la sbavatura di Gomez, schierato a sinistra per l’occasione, non sfruttata da McAtee a tu per tu con Kelleher, comunque bravo ad opporsi. Da lì in poi è un monologo ospite che si concretizza nello 0-1 al 37’ con il piattone destro al volo di capitan Van Dijk, a cui il gol in trasferta mancava dal 26 dicembre scorso, perfettamente innescato dal corner arcuato di AlexanderArnold. Da sottolineare, in merito, come Ahmedhodzic, nel tentativo di tenere stretta la marcatura su Gakpo, inciampi sulla gamba destra del difensore olandese che, quindi, si ritrova indisturbato nel battere a rete.

Da angolo, sempre meravigliosamente calciato dal 66 in rosso, scaturiscono altre due occasioni: la prima ancora con Van Dijk, impreciso nel tentativo aereo, mentre la seconda, nella ripresa, con Salah che vede sbarrarsi la strada da un superlativo intervento di Foderingham.
L’estremo difensore delle Blades, però, non può nulla al tramonto della gara sul tentativo ravvicinato di Szoboszlai, a secco in campionato dal 3 settembre, smarcato dal suggerimento di Nunez, che per la prima volta mette a referto un assist non destinato a Salah.

Il Liverpool prosegue, dunque, la propria marcia, ma continua a perdere pezzi: dopo Alisson e Jota (rientri previsti a breve), oltre che Matip (certificata la rottura del legamento crociato), è stato il turno di Mac Allister, uscito al 57’ per un problema al ginocchio.

I padroni di casa incassano la sesta sconfitta interna in otto match disputati e con 41 gol subìti risultano essere per distacco la peggior difesa del torneo. Negativa, dunque, la prima uscita del nuovo tecnico Wilder, chiamato a sostituire Heckingbottom proprio il giorno prima di questa sfida. Per il 56enne inglese si tratta di un romantico ritorno, considerato il positivo quinquennio 2016-2021 trascorso alla guida delle Blades.

ASTON VILLA 1-0 MANCHESTER CITY (74′ Bailey)

Quattordicesimo successo interno consecutivo per lo strepitoso Aston Villa di Emery che balza al terzo posto in solitaria e prepara l’assalto al primato dell’Arsenal, prossimo avversario in campionato.

I Villans completano l’operazione sorpasso ai danni del Manchester City costringendolo nella propria metà campo per larga parte del match come mai era accaduto nell’era Guardiola.

La seconda rete consecutiva, la quinta complessiva nel torneo, di Leon Bailey, agevolato dalla deviazione di Ruben Dias sul suo destro potente ma centrale, permette ai padroni di casa di suggellare una prestazione monumentale del collettivo, in grado di esaltare numerosi singoli tra cui, appunto, il giamaicano, imprendibile e più volte vicino al gol, Douglas Luiz, che colpisce un palo e vede cancellarsi la marcatura dal guardalinee nel primo tempo e da Ederson nella ripresa, e Tielemans, schierato al posto di uno tra Zaniolo e Diaby dal 1’ da Emery per infoltire la mediana e garantire maggiore equilibrio in entrambe le fasi, tramutando il consueto 4-4-2 in un 4-4-1-1 muscolare e ricco di qualità nella zona centrale.

Al Manchester City, resosi pericoloso solamente all’11’ con il doppio tentativo di Haaland sventato da Martinez, non resta altro che leccarsi le ferite e capire quali siano le cause del calo di condizione andato intensificandosi nell’ultimo mese, come dichiarato anche da Guardiola nel post-partita.
Le quattro partite di fila senza vittoria in Premier League, dato che non si verificava da sei anni e mezzo, fanno scivolare i Citizens a -6 dalla vetta e attestano la totale dipendenza da Rodri: nei quattro match saltati per squalifica dal centrocampista spagnolo, infatti, sono arrivate altrettante sconfitte, tre in campionato e una in Coppa di Lega.

Al netto degli ultimi risultati negativi, figli di un (naturale) momento di flessione, non è, però, proprio tutto da buttare, anzi: i campioni d’Inghilterra e d’Europa in carica, eccezion fatta per questa gara che fa il paio con quella dell’Emirates, perse entrambe a causa di un tiro deviato, continuano a sfornare prestazioni di ottimo livello offensivo e sperano di poter tornare a contare al più presto anche su Grealish e Doku, oltre che su De Bruyne, assenti di lusso nella trasferta di Birmingham.

TOTTENHAM 1-2 WEST HAM (11′ Romero, 52′ Bowen, 74′ Ward-Prowse)

Il Tottenham crea, il West Ham vince ed espugna la tana degli Spurs per la terza volta negli ultimi dieci anni.

Brutta battuta d’arresto per i ragazzi di Postecoglu, la quarta negli ultimi cinque match disputati, vittime ancora una volta di loro stessi. Non basta, infatti, il vantaggio siglato in apertura dal rientrante Romero, dopo le tre giornate di squalifica scontate, perfettamente pescato nel cuore dell’area dall’angolo calciato da Pedro Porro, per evitare la terza sconfitta consecutiva tra le mura amiche e limitare i contraccolpi negativi scaturiti dalle ripetute occasioni mancate da Richarlison, Lo Celso e Bissouma e dal clamoroso errore di Udogie che spalanca la strada al definitivo 1-2 di WardProwse.

Il terzino italiano macchia la sua buona prima parte di stagione con la seconda leggerezza che costa cara ai suoi: se contro il Chelsea aveva lasciato la squadra in nove, contro gli Hammers serve malissimo all’indietro Vicario costringendolo all’uscita bassa su Bowen, la cui azione di disturbo è decisiva per far terminare la sfera tra i piedi di WardProwse che insacca a porta vuota il suo terzo gol in campionato. Per l’1-1, invece, il Tottenham può appellarsi alla sfortuna; la conclusione di Kudus, schierato addirittura punta per l’occasione, sbatte prima su Romero, poi su Davies e smarca Bowen che davanti a Vicario non ha difficoltà a realizzare il suo nono centro nel torneo.

I bianchi di Londra perdono, dunque, terreno dalla zona Champions e vengono agganciati dal Manchester United al quinto posto. Nel weekend affronteranno in casa il Newcastle in uno scontro da dentro o fuori. Il West Ham, dal canto suo, ottiene anche con un pizzico di fortuna il quarto successo esterno del proprio campionato che coincide con la quinta vittoria nelle ultime sei uscite complessive, portandosi a -3 proprio dagli Spurs.

MANCHESTER UNITED 2-1 CHELSEA (19′, 69′ McTominay, 45′ Palmer)

Il Manchester United c’è. Il messaggio mandato dal campo è inequivocabile ed indirizzato a tutti, specie ai quattro giornalisti esponenti di quattro delle principali testate inglesi a cui è stato vietato l’ingresso alla conferenza stampa pre-match per aver sospettato, dopo il ko di Newcastle, che i calciatori giocassero contro Ten Hag.

I Red Devils rispondono alle (giuste nel limite del rispetto del mestiere altrui) critiche piovute dopo la spenta prova di St. James’ Park sfornando una prestazione intrisa di carattere, abnegazione e qualità contro un avversario dei più ostici. L’emblema della reazione al periodo no è l’attitudine propositiva e sfrontata mostrata dopo il sesto rigore sbagliato in carriera sui 56 calciati da Bruno Fernandes, causato dallo “step on foot” di Enzo Fernandez su Antony e assegnato con l’ausilio del Var.

A prendersi la gloria è ancora Scott McTominay, diventato insostituibile dopo l’infortunio di Casemiro, che sigla la seconda doppietta stagionale dopo quella realizzata negli ultimi minuti della sfida interna con il Brentford. Lo scozzese permette ai suoi di sbloccarla al 19’ spedendo in porta con il mancino il pallone reso vagante dalla respinta di Cucurella sul tentativo di Maguire, eletto nel frattempo giocatore del mese di novembre nella perplessità generale, e di tornare in vantaggio al 69’ con un colpo di testa dei suoi sul cross pennellato da Garnacho a compimento dell’evidente predominio in termini di occasioni create.

Al Chelsea non basta il quinto acuto in campionato di Palmer, il primo su azione, per evitare la sesta sconfitta che sa già di resa in termini di rincorsa all’Europa considerati gli 11 punti di ritardo dal quarto posto. Il mancino incrociato in buca d’angolo del 21enne inglese cresciuto nel City lo rende l’unico, finora, ad aver punito entrambe le squadre di Manchester in questa stagione. La sensazione, tornando al collettivo, è che la squadra di Pochettino soffra di un’incostanza cronica che molto probabilmente le impedirà di centrale l’obiettivo stagionale.

Lo United, unica squadra a non aver mai pareggiato in questa Premier, nonostante i soli 18 gol messi a referto, i tantissimi infortuni ed una prima parte di stagione non esaltante, compresa la brusca eliminazione in Coppa di Lega e la quasi certa estromissione dalla Champions, centra l’ottava vittoria con una sola rete di scarto sulle nove ottenute fin qui in campionato e si porta a sole tre lunghezze dal quarto posto.

EVERTON 3-0 NEWCASTLE (79′ McNeil, 86′ Doucouré, 96′ Beto)

Accade tutto negli ultimi undici minuti più recupero a Goodison Park dove l’Everton trova la quarta vittoria nelle ultime sei di Premier restituendo il passivo di tre ad un Newcastle dimezzato dalle assenze che si era imposto nello stadio blu per 1-4 lo scorso aprile.

Decisivi, dopo 79 minuti piuttosto soporiferi, i due errori di Trippier in impostazione. L’ex Tottenham e Atletico Madrid regala palla a McNeil per l’1-0 e a Harrison, lucido poi nel servire Doucouré a centro area, per il 2-0. Entrambi i marcatori bravi a superare Dubravka rispettivamente con un tiro da fuori ed una conclusione da distanza ravvicinata impossibili da sventare.

Se McNeil (due) e Doucouré (cinque) avevano già trovato la via del gol in campionato, lo stesso non si poteva dire per Beto, a segno solamente all’esordio con la nuova maglia nel match di Coppa di Lega con il Doncaster. L’ex Udinese sfoggia il proprio cavallo di battaglia, ovvero la fuga in campo aperto, per tramutare in assist il suggerimento verticale di Patterson e suggellare un successo che sa di definitiva rinascita per i suoi.

La formazione di Dyche esce nuovamente dalla “relegation zone”, dimostrandosi per nulla intimorita dai dieci punti di penalizzazione ed un gruppo dalle radicalmente cambiate qualità attitudinali rispetto allo scorso anno.

I Magpies, invece, confermano il loro mal di trasferta (due successi stagionali a fronte degli undici match disputati) e scivolano al settimo posto. Inoltre Howe nella conferenza pre-gara ha confermato che Pope dovrà operarsi alla spalla anticipando, molto probabilmente, il termine della propria stagione: quattro interventi chirurgici nel complesso ed un tasso elevatissimo di problemi muscolari che pesano come un macigno su una squadra rimasta praticamente senza alternative, come certificato dalle uniche due sostituzioni effettuate al 90′ in questa partita.

BRIGHTON 2-1 BRENTFORD (27′ (rig.) Mbeumo, 31′ Gross, 52′ Hinshelwood)

Rialza la testa anche il Brighton dopo il probante impegno perso con il Chelsea, con un 2-1 sofferto ma meritato ai danni del Brentford, ritrovando la vittoria che davanti al proprio pubblico in campionato mancava dal 24 settembre.

A dare un ulteriore boost al campionato dei Seagulls, portatisi a -5 dalla zona Champions, ci pensano i due terzini di giornata, Gross e Hinshelwood. che ribaltano il rigore causato dall’intervento falloso di Van Hecke sulla penetrazione interna di Janelt e trasformato da Mbeumo, stanziatosi così a quota sette nella classifica marcatori.

Il pari di Gross, schierato a sinistra complice le ormai consuete defezioni, arriva cinque giri d’orologio dopo il penalty delle Bees con un mancino incrociato dal limite dell’area in buca d’angolo imprendibile per Flekken. La rete del definitivo 2-1 giunge ad inizio ripresa con Hinshelwood, questa volta posizionato a destra per far rifiatare Veltman, che, dopo aver salvato sulla linea il tentativo di Wissa, subentrato all’infortunato Mbeumo, punisce ancora Flekken con un colpo di testa angolato sul traversone disegnato proprio da Gross. Primo, storico gol in carriera per il 2005 inglese.

La squadra di De Zerbi, dunque, accorcia sulla zona Europa e spera di recuperare qualcuno dei tanti infortunati in vista dei prossimi impegni. Il Brentford resta ancorato all’undicesimo posto e dovrà fare i conti anche lui con l’ennesimo stop fisico stagionale, quello, appunto, di Mbeumo, uno degli elementi dotati di maggior qualità nel roster a disposizione di Frank.

FULHAM 5-0 NOTTINGHAM FOREST (30′, 73′ Iwobi, 34′, 54′ R. Jimenez, 86′ Cairney)

Nonostante i soli due punti che separano le due squadre in classifica è tutto troppo facile a Craven Cottage per il Fulham di Marco Silva che annienta con un sonoro 5-0 il Nottingham Forest. Mattatori del match Alex Iwobi e Raul Jimenez, autori entrambi di una doppietta.

Continua perciò il momento d’oro a livello realizzativo per i Cottagers, che hanno messo a segno ben 11 reti nelle ultime tre gare.

Da annotare la seconda rete dell’attaccante messicano, arrivata al minuto 54′, che chiude virtualmente i giochi: lancio dalla trequarti offensiva che arriva sul petto dell’ex Benfica e Wolverhampton, il quale di fisico si libera del difensore, supera l’uscita del portiere avversario e di tacco mette a segno una rete bellissima.

Verso la fine del match c’è gioia anche per il capitano e numero 10 del Fulham Cairney, al suo primo gol in campionato, con un sinistro chirurgico all’angolino destro. Il giocatore scozzese sfrutta un errore d’impostazione degli ospiti e, insieme a Andreas Pereira, al suo secondo assist di giornata, confezionano la manita.

Nottingham Forest che non vede la luce alla fine del tunnel e colleziona la quarts sconfitta nelle ultime cinque, con l’ultima vittoria datata 5 novembre.

WOLVERHAMPTON 1-0 BURNLEY (42′ Hee-Chan)

Torna a sorridere il Wolverhampton dopo due sconfitte consecutive superando di misura il Burnley, rilanciato dal 5-0 dello scorso turno inflitto allo Sheffield United.

I Wolves imprimono sin da subito il loro ritmo al match impegnando Trafford in due occasioni con Sarabia, ancora impiegato dall’inizio per sopperire all’assenza di Pedro Neto, protagonista. I padroni di casa rischiano sulla leggerezza di Joao Gomes che perde palla nei pressi della propria area spalancando la strada a Jay Rodriguez, colpevole di sparare addosso a Bentley, miracoloso qualche istante dopo sul conseguente tiro da fuori di capitan Brownhill.

Il doppio intervento del sostituto dell’infortunato José Sà si rivela ulteriormente decisivo qualche minuto dopo perché i padroni di casa la sbloccano sfruttando l’incertezza di Berge, simile a quella di Joao Gomes, capitalizzando la ghiotta opportunità con Hwang HeeChan, smarcato dal tocco di Matheus Cunha.

L’ottavo gol in campionato del coreano, dietro nella classifica marcatori solamente a Son, Salah e Haaland, consegna tre punti pesanti ai lupi d’oltremanica che rilanciano il proprio status di potenziale outsider per l’Europa. Restano al palo, invece, i Clarets, privati anche del talento di Koleosho uscito per un problema muscolare al 36′. La trasferta di Brighton e lo scontro diretto in casa con l’Everton nelle prossime due giornate si profilano già decisivi per Kompany.

CRYSTAL PALACE 0-2 BOURNEMOUTH (25′ Senesi, 91′ Moore)

Vittoria esterna per il Bournemouth a Selhurst Park. Le Cherries proseguono nel loro periodo positivo ottenendo la quarta vittoria nelle ultime sei gare.

A sbloccare il match contro il Crystal Palace ci pensa Marcos Senesi, al primo gol stagionale, sugli sviluppi di angolo. Corner dalla destra battuto dal numero dieci Ryan Christie, la palla arriva nella zona di Sinisterra, il quale allunga la traiettoria di testa e raggiunge l’ex centrale del Feyenoord, che insacca senza problemi.

La timida reazione delle Eagles arriva nel secondo tempo soprattutto con Lerma, uno dei migliori a fine match, sfortunato nel colpire il palo esterno al termine di una notevole azione corale.

A spegnere le flebili speranze dei padroni di casa ci pensa a tempo scaduto Kieffer Moore, subentrato da pochi minuti e abile a colpire di testa da distanza ravvicinata tramutando in rete l’ottimo assist di Billing.

Continua, invece, la crisi per il Crystal Palace, reduce da una sola vittoria nelle ultime otto uscite e privo ancora di Eze. E alla prossima a Londra arriva il Liverpool.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

36 15 11 3 1 33:14 +19
2

Liverpool

34 15 10 4 1 34:14 +20
3

Aston Villa

32 15 10 2 3 34:20 +14
4

Manchester City

30 15 9 3 3 36:17 +19
5

Tottenham

27 15 8 3 4 29:22 +7
6

Manchester United

27 15 9 0 6 18:18 0
7

Newcastle

26 15 8 2 5 32:17 +15
8

Brighton

25 15 7 4 4 32:27 +5
9

West Ham

24 15 7 3 5 26:25 +1
10 Chelsea 19 15 5 4 6 26:24 +2
11 Brentford 19 15 5 4 6 23:21 +2
12

Fulham

18 15 5 3 7 21:26 -5
13

Wolverhampton

18 15 5 3 7 20:25 -5
14

Crystal Palace

16 15 4 4 7 14:21 -7
15

Bournemouth

16 15 4 4 7 18:30 -12
16

Nottingham Forest

13 15 3 4 8 16:27 -11
17

Everton

10 15 6 2 7 18:20 -2
18

Luton Town

9 15 2 3 10 16:30 -14
19

Burnley

7 15 2 1 12 15:33 -18
20

Sheffield United

5 15 1 2 12 11:41 -30

*Everton 10 punti di penalizzazione

Prossimo turno:

Sabato 9 dicembre

Crystal Palace 13:30 Liverpool

Wolverhampton 16:00 Nottingham Forest

Brighton 16:00 Burnley

Sheffield United 16:00 Brentford

Manchester United 16:00 Bournemouth

Aston Villa 18:30 Arsenal

Domenica 10 dicembre

Everton 15:00 Chelsea

Fulham 15:00 West Ham

Luton 15:00 Manchester City

Tottenham 17:30 Newcastle

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Liverpool, Chiesa: “Voglio dare il massimo. Giocare ad Anfield mi emoziona”

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Napoli, Chiesa

Federico Chiesa dichiara il suo amore per il Liverpool, entusiasta di giocare ad Anfield e sentirsi parte di uno dei club più grandi al mondo.

Chiesa: una nuova avventura a Liverpool

Federico Chiesa, noto attaccante italiano, ha espresso pubblicamente il suo entusiasmo per il trasferimento a Liverpool, uno dei club più prestigiosi del mondo. In una recente dichiarazione, Chiesa ha affermato: “Voglio giocare per il Liverpool! Voglio essere qui, voglio fare del mio meglio per questo club”. La passione e l’energia del giocatore sono palpabili, come dimostrano le sue parole che sottolineano il desiderio di contribuire al successo del club inglese.

L’emozione di giocare ad Anfield

Chiesa ha inoltre menzionato quanto sia speciale l’esperienza di giocare ad Anfield, il leggendario stadio del Liverpool. Ha detto: “Giocare ad Anfield mi dà i brividi”. L’attaccante italiano sembra entusiasta dell’opportunità di esibirsi davanti a una delle tifoserie più appassionate del calcio mondiale, sottolineando come la fanbase del Liverpool sia incredibile. Questa nuova avventura rappresenta un importante capitolo nella carriera di Chiesa, che sembra pronto a dare il massimo per il club e i suoi tifosi.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Aston Villa, Emery: “Watkins è il nostro attaccante e non voglio che vada via”

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Unai Emery

Unai Emery ribadisce che Ollie Watkins non è in vendita, malgrado le offerte di altri club. L’attaccante resta un pilastro dell’Aston Villa.

Emery e la Fiducia in Watkins

Unai Emery, allenatore dell’Aston Villa, ha chiarito la posizione del club riguardo al futuro di Ollie Watkins, dichiarando che l’attaccante non è sul mercato. Nonostante le offerte ricevute da altre squadre, Emery ha sottolineato l’importanza di Watkins per i piani sportivi del team. “Non vogliamo che Ollie Watkins lasci il club, è il nostro attaccante”, ha affermato Emery, evidenziando come le offerte siano un buon segnale ma che il club ha obiettivi sportivi ben definiti.

Le Ambizioni dell’Aston Villa

L’Aston Villa non solo intende mantenere Watkins nel suo organico, ma è anche determinato a raggiungere i propri obiettivi sportivi con lui in squadra. Emery ha dichiarato che il club sarà esigente nel trattare eventuali proposte, ribadendo che Watkins è centrale nel progetto dell’Aston Villa. Questo approccio evidenzia la volontà della società di costruire una squadra competitiva attorno ai suoi talenti chiave.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 23°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventitreesimo turno: “Cum On Feel The Noize”

All Eyes On Me

LIVERPOOL SUL VELLUTO

Tutto troppo semplice per il Liverpool che infila la terza vittoria consecutiva considerando il 2-1 in Champions League al Lille, mantenendo invariati i sei punti di vantaggio sull’inseguitrice Arsenal.

I Reds impiegano appena 11 minuti a sbloccare la squilibrata sfida con l’Ipswich; merito di un risplendente Szoboszlai, al terzo centro nel torneo, che riceve palla sulla trequarti da Konaté per poi spostarsela sul sinistro e battere con un chirurgico mancino rasoterra l’incolpevole Walton. La formazione di Slot, al gran completo, sbriga definitivamente la pratica prima dell’intervallo: al 35′ Salah, in rete anche martedì, arriva a toccare quota 40 coinvolgimenti diretti stagionali in gol (23 centri e 17 passaggi vincenti) e 100 in Premier League ad Anfield capitalizzando sul secondo palo il cross profondo di Gakpo, mentre al 44′ è lo stesso olandese a trovare la via per il 3-0 ribadendo in porta la corta respinta di Walton sul tentativo ravvicinato di Szoboszlai, diventando il primo olandese ad andare a segno in sei match casalinghi consecutivi da titolare in campionato superando Van Nistelrooy e Van Persie.

L’ex PSV incrementa il proprio score e quello della squadra nella ripresa trasformando in oro lo splendido traversone di Alexander-Arnold, che successivamente sfiorerà il 5-0, con uno stacco di testa nel cuore dell’area. L’unica nota negativa per la capolista arriva nel finale con Greaves, prima gioia in carriera in Premier League, che cancella il nono clean sheet dei Reds mettendo di testa in porta il corner del neo arrivato in prestito dal Brighton Enciso.

Il Liverpool celebra, così, al meglio le 300 presenze di capitan Van Dijk, mentre i Tractor Boys incassano il terzo k.o. di fila restando terzultimi a pari merito con il Wolverhampton.

ARSENAL: CALAFIORI DA TRE, MANITA DEL BOURNEMOUTH

Tre punti sudati, pesanti e meritati per l’Arsenal che passa di misura al Molineux di Wolverhampton al termine di una gara arcigna e complessa in cui accade di tutto.

Il primo colpo della sfida lo battono i padroni di casa con Pablo Sarabia che con il sinistro al volo non inquadra di poco la porta sul traversone di Semedo. La risposta dei padroni di casa, affidatisi per la prima volta dal 1′ dal 1998 a due inglesi di 18 o meno anni, Nwaneri e Lewis-Skelly, arriva puntuale con Havertz, in gol nel 3-0 in Champions League contro la Dinamo Zagabria, che fallisce due ghiotte opportunità su altrettanti suggerimenti di Trossard prima non inquadrando lo specchio e poi centrando in pieno José a pochi metri dalla porta.

La prima sliding door della partita arriva al 43′: questa volta un corner a favore si rivela letale per gli stessi Gunners sui cui sviluppi perdono, infatti, Lewis-Skelly, che riceve dal direttore di gara Oliver un rosso diretto per il durissimo intervento con il piede a martello sulla caviglia di Doherty pronto a ripartire in contropiede. Il terzino classe 2006 diventa, così, all’età di 18 anni e 121 giorni il terzo calciatore più giovane dopo Rooney e Owen a venire espulso, inoltre la sua è la quarta espulsione incassata in questo campionato dalla squadra di Arteta, più di qualunque altro club.

Al rientro dagli spogliatoi il tecnico spagnolo lascia in panchina Nwaneri per dare spazio al rientrante Calafiori, così come Saliba, per coprire la porzione di campo lasciata scoperta da Lewis-Skelly, e in apertura di ripresa gli ospiti sfiorano il vantaggio con Rice e ancora Havertz, sui quali José risponde alla grande. Con il passare dei minuti e complice la superiorità numerica i Wolves mettono con sempre più continuità il naso fuori dalla loro metà campo andando a un passo dall’1-0 con i due tentativi ravvicinati di Matheus Cunha che non producono l’effetto sperato. Nel momento migliore della squadra di Vitor Pereira, però, Joao Gomes, già ammonito, commette una clamorosa ingenuità intervenendo in ritardo su Timber a 80 metri dalla propria porta incassando il doppio giallo, ristabilendo la parità numerica.

Questo episodio regala nuova vigoria all’Arsenal che al 74′, quattro minuti più tardi del rosso al numero 8 dei padroni di casa, mette la freccia con il secondo centro in campionato proprio di Calafiori che mette in porta con un pulitissimo mancino di prima intenzione la corta respinta di Semedo sul cross di Martinelli. L’ultimo sussulto dell’incontro lo produce Ait Nouri che impegna Raya con il mancino, non riuscendo, però, a evitare la quarta sconfitta consecutiva in campionato, l’ottava in casa.

Sesto successo esterno, invece, per i Gunners che staccano di tre punti il Nottingham e provano a tenere aperta la lotta al titolo. Ora in calendario l’impegno con il Girona per blindare il terzo posto nella League Phase di Champions League e lo scontro all’Emirates con il Manchester City nel prossimo turno.

Lo scontro diretto tra le due più grandi sorprese della stagione si trasforma in un’autentica mattanza per il Nottingham, terza miglior difesa prima di questa giornata con soli 22 gol incassati, che ne prende addirittura cinque a Bournemouth.

Le Cherries concludono in vantaggio una prima frazione piuttosto equilibrata in cui accade poco grazie all’undicesimo centro in campionato di Kluivert che dopo averne fatti tre al Newcastle nel turno precedente si inventa un grande gol portando palla in solitaria dalla metà campo al limite dell’area di rigore, posizione da cui scaraventa in porta un destro tanto potente quanto angolato che lascia impietrito l’incolpevole Sels.

A inizio ripresa Espirito Santo prova a scombinare le carte inserendo Dominguez al posto di Yates, ma i padroni di casa sfoderano un cinismo senza precedenti chiudendo, di fatto, i giochi già al 61′. A prendersi la scena è Ouattara che ne fa due in sei minuti, prima mettendo di testa in porta il cross di Kluivert e poi capitalizzando il break a centrocampo di Adams che agevola la sua corsa verso l’area avversaria da dove incrocia il mancino trafiggendo nuovamente Sels.

Nel finale la squadra di Iraola esagera e irrobustisce ulteriormente il risultato nuovamente con l’11 burkinabé che sigla la sua prima tripletta in carriera mettendo in porta la corta respinta del portiere avversario sul tiro dalla distanza di Tavernier, e con Semenyo che fissa il definitivo 5-0 siglando il suo settimo gol in campionato aprendo deliziosamente l’interno destro per piazzare la palla sul secondo palo.

Undicesimo risultato utile consecutivo, dunque, per il Bournemouth che continua a volare agganciando il Chelsea al sesto posto e portandosi a -1 dalla zona Champions. Pesante, pesantissimo k.o., invece, per il Forest, sicuramente troppo largo per i valori espressi nel match, dopo aver raccolto ben 22 punti nelle ultime otto gare. I Tricky Trees restano, comunque, in terza posizione.

CITY: RIMONTA DAL SAPORE CHAMPIONS, AGEVOLE SUCCESSO ESTERNO DEL NEWCASTLE

Sesto risultato utile consecutivo per il Manchester City che fa da contraltare all’ennesima, incredibile rimonta subìta in Champions League per mano del PSG.

Il periodo di fuoco dei Citizens con ben sei big match in sequenza si apre in casa contro il Chelsea forte di due punti di vantaggio, ma con una sola vittoria nelle precedenti sei giornate. Guardiola si affida dal 1′ ai nuovi acquisti Khusanov e Marmoush, ma l’impatto con la Premier League del difensore uzbeko prelevato dal Lens per 40 milioni si rivela da incubo: dopo appena due minuti, infatti, nel tentativo di appoggiare la palla di testa a Ederson regala clamorosamente il pallone a Jackson che non ha difficoltà nel servire lo smarcato Madueke per lo 0-1 e il suo settimo centro in campionato. Poco dopo i Blues si presentano nuovamente davanti a Ederson con Palmer che, invece di calciare, serve Jackson prendendolo in controtempo perdendo l’opportunità di battere a rete, mentre la risposta dei padroni di casa è affidata a Foden che colpisce il palo con un violento destro dal limite.

La formazione di Guardiola inizia a spingere seriamente rendendosi seriamente pericolosa con due tentativi di Gvardiol che si perdono di poco larghi, anche se poi il terzo si rivela essere quello giusto: Gundogan smarca Matheus Nunes davanti a Sanchez con uno splendido lancio, il portiere spagnolo si oppone come può, ma sulla respinta arriva proprio il croato per il suo quinto acuto in campionato, più di qualunque altro difensore.

La ripresa inizia sulla falsariga della seconda parte del primo tempo con gli Sky Blues che si rendono pericolosi a più riprese, specie con Marmoush che sfiora un super gol dal limite dell’area. Rete che, comunque, arriva al 68′ con Haaland che raccoglie il lunghissimo rinvio di Ederson eludendo la marcatura di Chalobah e punendo con un delizioso pallonetto mancino l’avventata uscita di Sanchez. Il norvegese sale, così, a quota 18 in classifica marcatori, mentre l’estremo difensore brasiliano mette a referto il quinto assist in carriera raggiungendo Paul Robinson in cima alla classifica dei portieri con più passaggi vincenti in carriera in Premier League.

Sugli sviluppi di un altro rinvio di Ederson arriva anche il definitivo 3-1: De Bruyne lo spizza in direzione Haaland che difende la sfera spalle alla porta per poi riciclarla per il puntuale inserimento di Foden che si invola verso la porta battendo Sanchez segnando il suo sesto gol nelle ultime quattro partite. Tre punti meritati per il Manchester City che scavalca proprio i Blues al quarto posto e si proiettano al meglio all’ultima e decisiva giornata di Champions League contro il Club Brugge, mentre la formazione di Maresca compie un tangibile passo indietro anche sotto l’aspetto della consapevolezza incassando la terza sconfitta nelle ultime sette giornate.

Torna a vincere il Newcastle dopo lo stop interno contro il Bournemouth dello scorso turno, riprendendo la propria marcia verso il quarto posto passando senza troppe difficoltà sul campo del Southampton.

I Saints si portano a sorpresa in vantaggio al 10′ con l’incornata di Bednarek, secondo gol consecutivo, lasciato liberissimo di svettare sul cross di Bree, ma sostanzialmente la loro produzione offensiva termina lì. I Magpies, praticamente al completo, reagiscono alla grande allo svantaggio costringendo gli avversari perennemente nella loro metà campo, raggiungendo il pareggio con il solito Isak che mette il timbro per la sesta trasferta consecutiva in tutte le competizioni guadagnandosi e trasformando un calcio di rigore in seguito all’intervento in ritardo di Aribo al 26′.

Quattro minuti più tardi è ancora l’ex Real Sociedad a prendersi le luci della ribalta addomesticando meravigliosamente con il mancino l’imbucata di Murphy e battendo Ramsdale con l’interno destro sul secondo palo raggiungendo i 17 centri in campionato, 48 totali in Premier League diventando insieme a Ljungberg il miglior marcatore svedese nella storia della Premier League. I Magpies arrotondano il risultato al 51′ con il primo gol dopo un anno e mezzo in campionato di Sandro Tonali, bravo a sfruttare l’assist di Gordon a sua volta messo in moto dalla sponda di Isak.

La formazione di Howe si mantiene, dunque, a pari punti con il Manchester City ottenendo il settimo successo nelle ultime otto. Sesta sconfitta interna consecutiva per la prima volta nella propria storia per il Southampton sempre più ultimo.

VILLA-WEST HAM: UN PUNTO CHE NON ACCONTENTA NESSUNO, COLPO DI CODA DELL’EVERTON

Secondo pareggio consecutivo in campionato per l’Aston Villa che riscatta solo parzialmente il k.o. di misura in Champions League contro il Monaco.

I Villans, ancora orfani di Pau Torres e con Mings uscito al 38′ per infortunio, approcciano meglio alla sfida contro il West Ham trovando subito il vantaggio con il primo acuto in campionato di Jacob Ramsey che incrocia perfettamente il mancino dopo aver dialogato a velocità supersonica con Watkins che raggiunge quota 100 coinvolgimenti diretti in gol in Premier League con l’Aston Villa, il secondo nella storia del club dopo Agbonlahor, in 169 presenze, il più rapido a raggiungere tale obiettivo dopo De Bruyne nel luglio 2020 con 155 apparizioni all’attivo.

La squadra di Emery domina la prima frazione sfiorando a più riprese il raddoppio, specie con Tielemans e Rogers che intorno alla mezz’ora lo troverebbe anche, ma il Var cancella tutto per una posizione irregolare di partenza di Watkins, assist-man anche in questo caso, sull’imbucata di Bailey. Lo stesso attaccante inglese va vicino alla gloria personale in altre due occasioni, accarezzando soltanto, però, i pali difesi da Areola.

I padroni di casa abbassano notevolmente il ritmo nella ripresa prestando il fianco agli Hammers, usciti totalmente rigenerati dagli spogliatoi. Paquetà spreca una doppia opportunità in area di rigore, mentre Carlos Soler vede negarsi il pareggio, in seguito a un clamoroso errore di Martinez in uscita, dal salvataggio sulla linea di Konsa. Il meritato 1-1 arriva al 70′ con l’incornata sul cross profondo di Edson Alvarez di Emerson Palmieri, secondo centro in campionato, imprendibile per il portiere avversario. Nell’ultimo minuto di recupero gli ospiti vanno addirittura a un passo dal colpaccio complice un nuovo errore di Martinez che non blocca il tiro centrale di Irving permettendo a Soucek di servire Paquetà per l’1-2, anche in questo caso annullato per il fuorigioco del centrocampista ceco sulla conclusione di quello scozzese.

Il punto a testa che ne consegue non soddisfa nessuno con i Villans, impegnati in settimana con il Celtic per assaltare la qualificazione diretta agli ottavi di Champions, che restano all’ottavo posto e gli Irons, a cui comunque il cambio modulo di Potter ha portato qualche beneficio, al quattordicesimo.

Seconda vittoria consecutiva per l’Everton, rigenerato dalla cura Moyes, che espugna l’American Express Stadium conquistando tre punti vitali in ottica salvezza.

Hurzeler esclude dall’undici iniziale Rutter e Minteh, mentre Moyes si affida ai suoi uomini migliori per contrastare la ragnatela di passaggi della formazione di casa che, però, nel primo tempo produce poco o nulla concedendo ai Toffees le occasioni migliori. Beto, entrato al 13′ al posto dell’infortunato Calvert-Lewin, va vicino al vantaggio intorno alla mezz’ora, mentre poco dopo il 40′ provoca il tocco di mano di Veltman in area dopo il quale il direttore di gara Robinson concede il rigore dopo revisione al Var, trasformato con freddezza da Ndiaye, al quinto centro in campionato, il secondo consecutivo, il quarto in un mese.

Nella ripresa gli ospiti si rintanano nella loro metà campo, concedendo 12 tiri totali ai Seagulls di solo uno, però, diretto verso la porta di Pickford, sostanzialmente inoperoso per gran parte dei 90 minuti. I blu di Liverpool celebrano, così, al meglio le 700 panchine in Premier League di Moyes il terzo ad averne collezionate di più dopo Ferguson e Wenger, tornando a vincere in trasferta dopo tre mesi, mentre i Seagulls tornano a perdere dopo sei giornate complicando la loro rincorsa all’Europa.

UNITED DI MISURA, BRENTFORD, ANCORA TRE PUNTI IN TRASFERTA. TOTTENHAM A PICCO

Torna a sorridere il Manchester United che passa a Craven Cottage con l’unico tiro in porta prodotto dando continuità al 2-1 inferto ai Rangers in Europa League.

Amorim si affida nuovamente a Maguire in difesa e al tridente Diallo, Garnacho, Hojlund in avanti, a cui comunque nella prima frazione arrivano pochissimi palloni giocabili, come testimoniato dal solo tiro prodotto in 45 minuti (peggior dato dello United dal 2021-22). Sono, infatti, i Cottagers ad andare sensibilmente vicini all’1-0: Iwobi ci prova per due volte, Jimenez e Smith Rowe una a testa ma peccano di precisione. Nella ripresa le due squadre perdono un elemento a testa per infortunio, Wilson sostituito da Adama Traoré e Ugarte rilevato da Collyer, ma il leitmotiv non sembra cambiare più di tanto.

Proprio lo spagnolo ex Barcellona cestina una grande opportunità in ripartenza non inquadrando la porta da posizione favorevole, mentre gli ospiti battono il primo colpo verso la porta avversaria al 57′ con la punizione di poco a lato di Bruno Fernandes. La sfida si sblocca in via definitiva al 78′ sugli sviluppi di un cross basso di Garnacho respinto da Berge e raccolto da Lisandro Martinez che non ci pensa due volte e calcia di mancino da fuori trovando il suo secondo gol in campionato, complice anche la decisiva deviazione di Lukic.

Nel finale i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio con la spizzata Andersen sul corner di Andreas Pereira respinta sulla linea di porta da Collyer, che garantisce ai Red Devils la seconda vittoria esterna da settembre, e conseguentemente il primo k.o. interno del Fulham dal 23 novembre.

Colpaccio del Brentford a Selhurst Park nel derby con il Crystal Palace, costretto alla resa dopo tre vittorie consecutive in tutte le competizioni e ben sei risultati utili di fila.

Tra le due squadre londinesi accade tutto nella ripresa dopo un primo tempo piuttosto soporifero: le Bees perdono per infortunio capitan Norgaard rilevato da Jensen al 54′, e poco dopo il 60′ guadagnano un prezioso penalty per l’intervento in ritardo di Lacroix ai danni di Collins, poi trasformato (in due tempi visto il palo colpito nel primo tentativo, cancellato dal Var per la precoce entrata in area di rigore dello stesso Lacroix) da Mbeumo che fa 9 su 9 in carriera dal dischetto confermandosi nella top 5 di coloro con il 100% di realizzazione dagli undici metri. Il raddoppio ospite arriva all’80’ grazie alla splendida incornata di Schade sul cross di Damsgaard che firma l’ottavo assist in campionato (record per un calciatore del Brentford, l’unico danese ad averne messi a referto di più in una singola stagione è Eriksen).

Le Eagles accorciano all’85’ con il primo tocco in carriera in Premier League del classe 2005 Esse, prelevato qualche giorno fa per 15 milioni dal Millwall, su assistenza di Munoz, non riuscendo però a rovinare la festa agli ospiti che infilano la seconda vittoria esterna consecutiva, più di quante ne avevano raccolte nelle precedenti 17.

 

Quarta sconfitta consecutiva in campionato per il Tottenham che, dopo aver vinto per 2-3 con l’Hoffenheim in Europa League, cade per la prima volta dal 1912 contro una squadra proveniente da sette k.o. di fila come il Leicester.

Gli Spurs, sempre con i soliti problemi legati agli infortuni ma con i rientri di Bentancur e Davies, comandano le operazioni nel primo tempo con Pedro Porro e Son fermati rispettivamente da Stolarczyk e traversa, sbloccando il punteggio al 33′ con il secondo centro consecutivo di Richarlison, bravo a capitalizzare il cross teso del terzino destro spagnolo. Al rientro degli spogliatoi gli Spurs staccano totalmente la spina incassando per la prima volta dal 1997 due gol nei primi cinque minuti della ripresa: al 46′ Vardy sigla l’1-1 capitalizzando l’assist di Decordova-Reid e la tutt’altro che perfetta uscita di Kinsky e al 50′ El Khannous mira e indirizza perfettamente il suo interno destro nell’angolino alla sinistra del portiere avversario ribaltando il match con il suo secondo gol in campionato.

Nel finale Pedro Porro colpisce un altro legno su calcio di punizione, non riuscendo a sventare la sesta sconfitta nelle ultime sette gare, il peggior rendimento degli Spurs dal 2008, mentre le Foxes escono dalla relegation zone con il secondo successo della gestione Van Nistelrooy.

Top & Flop

TOP

Calafiori

1) Dango Ouattara – Prima tripletta in carriera, peraltro contro una delle squadre più in forma del campionato. In una squadra in cui tutto sembra funzionare a meraviglia quelli che giovano maggiormente sono sicuramente gli attaccanti.

2) Alexander Isak – Altro giro, altra doppietta. Dopo un turno di riposo il bomber svedese torna a fare ciò che gli riesce meglio: gonfiare le reti avversarie. Terzo in classifica marcatori dietro Salah e Haaland, prosegue nel suo cammino senza senso.

3) Riccardo Calafiori – Inserito nella Top 3 principalmente per l’enorme peso specifico della sua rete a Wolverhampton che, oltre a regalare nuova linfa all’Arsenal, tiene ancora semi-aperta la lotta al titolo. Il suo rientro in pianta stabile sarà sicuramente fondamentale.

Extra: Cody Gakpo: Due gol e un assist in una gara tutta in discesa per i Reds. Il suo rendimento casalingo è degno dei migliori attaccanti, così come quello complessivo del Liverpool in stagione.

FLOP

1) Joao Gomes – Rimediare il doppio giallo per un fallo all’altezza dell’area di rigore avversaria nel momento migliore della tua squadra, forte dell’uomo in più, è deprecabile. Una buona parte di responsabilità della sconfitta dei Wolves passa dalla sua espulsione.

2) Myles Lewis-Skelly – Fortunatamente per lui il suo rosso diretto rimediato nel primo tempo non ha conseguenze sul risultato finale. La prima, vera nota stonata della sua stagione d’esordio.

3) Abdukodir Khusanov – Un errore che conduce al gol avversario, un giallo e ben sette passaggi sbagliati in costruzione, forse esordio peggiore non ci poteva essere. Esce dal campo al 54′ e per sua fortuna il City riesce a ribaltare il risultato. Guardiola avrà molto da lavorare.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

53 22 16 5 1  54:21 +33
2 Arsenal 47 23 13 8 2  44:21 +23
3

Nottingham Forest

44 23 13 5 5  33:27 +6
4

Manchester City

41 23 12 5 6 47:30 +17
5

Newcastle

41 23 12 5 6 41:27 +14
6

Chelsea

40 23 11 7 5 45:30 +15
7

Bournemouth

40 23 11 7 5 41:26  +15
8 Aston Villa 37 23 10 7 6 34:35  -1
9 Brighton 34 23 8 10 5 35:31 +4
10 Fulham 33 23 8 9 6 34:31 +3
11 Brentford 31 23 9 4 10 42:40 +2
12

Manchester United

29 23 8 5 10 28:32 -4
13

Crystal Palace

27 23 6 9 8 26:30 -4
14 West Ham 27 23 7 6 10 28:44 -16
15

Tottenham

24 23 7 3 13 46:37 +9
16

Everton*

23 22 5 8 9 19:28 -9
17

Leicester

17 23 4 5 14 25:49 -24
18

Wolverhampton

16 23 4 4 15 32:52 -20
19

Ipswich Town

16 23 3 7 13 21:47 -26
20

Southampton

6 23 1 3 19 16:53 -37

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 1 febbraio

Nottingham Forest 13:30 Brighton

Newcastle 16:00 Fulham

Everton 16:00 Leicester

Ipswich 16:00 Southampton

Bournemouth 16:00 Liverpool

Wolverhampton 18:30 Aston Villa

Domenica 2 febbraio

Manchester United 15:00 Crystal Palace

Brentford 15:00 Tottenham

Arsenal 17:30 Manchester City

Lunedì 3 febbraio

Chelsea 21:00 West Ham

 

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