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All Eyes On Me – il focus sul 21° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventunesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventunesimo turno: passa il City all’ultimo respiro, pari spettacolo tra United e Tottenham. Poker del Liverpool.

All Eyes On Me

BOURNEMOUTH 0-4 LIVERPOOL (49′, 93′ Nunez, 70′, 79′ D. Jota)

Il Liverpool non si ferma più. Terza vittoria consecutiva dopo i due pareggi interni con Manchester United ed Arsenal, la quinta se aggiungiamo il 2-1 nell’andata della semifinale di Coppa di Lega con il Fulham e lo 0-2 inflitto proprio ai Gunners in FA Cup.

I Reds espugnano anche il Vitality Stadium, bissando l’1-2 dello scorso 1 novembre in Coppa di Lega, peraltro grazie allo stesso protagonista di quel match: Darwin Nunez. Dopo aver deciso quella gara ed aver cestinato diverse opportunità da gol nelle ultime uscite l’uruguaiano si riscopre cecchino sbloccando una sfida fino a quel momento molto equilibrata, distintasi soprattutto nel primo tempo per le pochissime occasioni concesse da entrambe le difese.

Per scrivere lo 0-1 sul tabellino il 9 di Klopp finalizza con il piatto destro una combinazione sulla trequarti nata da Gakpo e rifinita da Diogo Jota. Proprio il portoghese si prende le luci della ribalta tra il 70′ ed il 79′ chiudendo la disputa prima con un destro secco sul primo palo e poi con un diagonale da centro area, propiziato dall’assist del 2003 Conor Bradley, schierato dal 1′ viste le contemporanee assenze di AlexanderArnold, Robertson e Tsimikas.

Il definitivo poker lo cala ancora Nunez spingendo in porta il cross di Gomez, portandosi a quota sette in classifica marcatori e siglando la seconda doppietta stagionale dopo quella decisiva di Newcastle alla terza giornata.

Il Liverpool tiene, dunque, a distanza le inseguitrici nonostante anche l’imponente defezione di Salah causa Coppa d’Africa. Il Bournemouth incassa, invece, la seconda sconfitta di fila dopo il 3-1 contro il Tottenham, trend parzialmente invertito dal 2-3 in rimonta imposto al QPR in FA Cup.

NEWCASTLE 2-3 MANCHESTER CITY (26′ B. Silva, 35′ Isak, 37′ Gordon, 74′ De Bruyne, 91′ Bobb)

Terzo successo di fila in campionato, il sesto in tutte le competizioni, per il Manchester City che rilancia con vigore la propria candidatura al titolo.

I campioni di tutto in carica danno continuità al loro momento positivo, corroborato anche dal 5-0 in FA Cup ai danni dell’Huddersfield dello scorso weekend, espugnando un campo sempre ostico come il St. James’ Park. Dopo il 3-3 in rimonta dello scorso campionato e l’1-0 incassato in Coppa di Lega i Citizens tornano a conquistare il bottino pieno nel Tyneside che permette loro di agganciare al secondo posto l’Aston Villa.

I ritmi della gara sono incessanti sin dalle primissime battute con il Newcastle che vede annullato il vantaggio firmato Longstaff complice il fuorigioco di partenza di Isak. Lo scontro tra il 36 bianconero ed Ederson proteso in uscita nell’occasione procura un infortunio alla spalla del portiere brasiliano, costretto ad uscire qualche minuto dopo, non prima, però, di concedere una ghiotta palla gol agli avversari regalando con i piedi il pallone a Gordon.

La risposta ospite non si fa attendere e arriva con la stoccata al volo da centro area di Bernardo Silva che non centra lo specchio, al contrario di quanto riesce a fare al 26′, minuto in cui il portoghese, al sesto acuto in campionato, si inventa un colpo di tacco visionario sul cross teso di Walker che sorprende Dubravka. La solidità difensiva degli Sky Blues, come sappiamo, non è più uno dei tratti maggiormente distintivi al contrario della precedente annata, così, complice un posizionamento errato che vede l’ultima linea praticamente all’altezza del centrocampo, i Magpies mettono a referto un terribile uno-due.

Al 35′ è Isak a capitalizzare la splendida apertura di Bruno Guimaraes che questa volta lo pesca sul filo del fuorigioco. Lo svedese taglia il traguardo della doppia cifra in questa Premier con un destro a giro sul secondo palo. Al 37′ arriva il sorpasso con una finalizzazione analoga a quella di Isak: a prendersi la scena è Anthony Gordon che conduce palla per una ventina di metri prima di sterzare sul destro e piazzarla sul palo lungo, mettendo fuori causa Ortega.

L’undici di Guardiola prende definitivamente in mano la gara nella ripresa prima sfiorando il pari con Julian Alvarez e Doku, e successivamente affidandosi al rientrante De Bruyne. Il figliol prodigo belga, tornato in campo nel match di FA Cup dopo quattro mesi di stop, entra al 69′, piazza il colpo del 2-2 con un destro chirurgico in buca d’angolo da fuori area al 74′ e al 91′ sforna un assist dei suoi trasformato nel gol partita dal 2003 Bobb, alla prima gioia in carriera in Premier League dopo aver già timbrato il cartellino nell’ultima uscita di Champions League contro la Stella Rossa.

In attesa dei recuperi di Haaland e Stones, previsti per fine mese, il Manchester City si stanzia a quota 43 punti. La formazione di Howe, invece, incassa il quarto ko consecutivo in Premier League, alternato solamente dal netto 0-3 rifilato al Sunderland nel derby di FA Cup, scivolando al decimo posto. Restano nella lista degli indisponibili Joelinton, PopeWilson e Barnes, ma sembra che qualcosa si sia inceppato nel percorso di crescita della squadra.

ARSENAL 5-0 CRYSTAL PALACE (11′ Gabriel, 37′ (aut.) Henderson, 59′ Trossard, 94′, 95′ Martinelli)

Match senza storia all’Emirates tra Arsenal e Crystal Palace. I Gunners rialzano la testa dopo i due ko consecutivi in altrettanti derby con West Ham e Fulham, a cui si aggiunge la sconfitta interna per mano del Liverpool in FA Cup. Eagles, invece, schiantate nonostante l’ardore mostrato e i diversi punti preziosi conquistati nelle ultime uscite.

L’undici di Arteta mette in discesa la gara già all’11’ con l’incornata di Gabriel, uscito poi a risultato acquisito per un risentimento muscolare, sul corner calciato da Rice: secondo acuto in campionato per il brasiliano dopo quello di Anfield. Il 6 di casa si rende protagonista anche in occasione del raddoppio scaturito ancora da un calcio d’angolo, questa volta battuto da Saka, propiziando il rocambolesco autogol di Henderson nuovamente con un colpo di testa.

La formazione di Hodgson senza Edouard ed Olise affida tutte le proprie chances di rientrare in partita ad Eze, ma i suoi due tentativi ad inizio ripresa vengono agevolmente sventati da Raya. Proprio dalle mani del portiere spagnolo nasce il contropiede del 3-0, rifinito da Gabriel Jesus e concretizzato da Trossard, a secco dallo scorso 11 novembre. Nel finale c’è spazio anche per la doppietta in un minuto di Martinelli, che ritrova il sorriso casalingo in casa dopo tre mesi, bravo a superare l’estremo difensore ospite con due gol fotocopia (destro piazzato sul secondo palo) grazie alle assistenze di Nketiah e Jorginho.

L’Arsenal aggancia, dunque, l’Aston Villa al secondo posto e tiene il passo del Manchester City, tornando al successo dopo un mese (ultima vittoria datata 17 dicembre contro il Brighton). Il Crystal Palace, invece, dopo aver perso di misura il replay di FA Cup con l’Everton, subisce il sorpasso in classifica del Brentford tornando ad incassare cinque gol in una singola sfida dopo tre anni (0-7 contro il Liverpool nel dicembre 2020).

EVERTON 0-0 ASTON VILLA

Partita bloccata e conseguente pareggio senza reti a Goodison Park tra due formazioni che comunque fino all’ultimo hanno tentato di portarla a casa.

Il primo sussulto del match arriva all’altezza del 20′ con protagonisti Bailey e Alex Moreno: sugli sviluppi di un corner corto il giamaicano serve all’indietro lo spagnolo che da fuori area trova la coordinazione e lo spiraglio giusto per punire Pickford. Il secondo timbro in campionato del terzino ex Betis viene, però, cancellato dal Var per una posizione irregolare di Bailey prima del suggerimento arretrato.

L’Aston Villa va nuovamente vicino al vantaggio ancora con il 31 che esalta i riflessi di Pickford con un destro sul primo palo, ma si espone eccessivamente alle ripartenze dell’Everton che cestina una colossale opportunità con CalvertLewin, reo di calciare sul piede di Martinez a tu per tu, e Garner sul cui tentativo si oppone in controtempo ancora “El Dibu”.

Nella ripresa c’è spazio per un paio di occasioni per parte: McGinn sfiora il palo con un minaccioso destro da fuori ed il tentativo a botta sicura di Cash viene murato dal miracoloso intervento in scivolata da Mykolenko per i Villans, mentre i Toffees ci vanno vicini con il mancino incrociato di Danjuma e vedono annullata la rete di Doucourè, partito oltre l’ultima linea sulla giocata profonda di Branthwaite.

Nel finale l’ultimo affondo è ancora dell’undici di Emery che accarezza solamente l’idea del vantaggio con la girata del subentrante Duran sul cross teso di Cash spentasi di un nulla sul fondo.

Frenano, dunque, i Villans, ancora orfani in difesa di Digne e Pau Torres in difesa, reduci da una sequela di prestazioni in calando che hanno fruttato due vittorie nelle ultime cinque uscite di campionato, tre nelle ultime sei se prendiamo in considerazione lo 0-1 in FA Cup con il Middlesbrough, tutte arrivate di misura e, per giunta, nei minuti finali. Secondo 0-0 consecutivo, invece, per l’Everton dopo quello in FA Cup con il Crystal Palace e primo punto conquistato dopo i tre ko nelle ultime tre di campionato con appena due gol all’attivo.

MANCHESTER UNITED 2-2 TOTTENHAM (3′ Hojlund, 19′ Richarlison, 40′ Rashford, 46′ Bentancur)

Due gol a testa, ribaltamenti di fronte, ampio coinvolgimento emotivo, esordi, ritorni al gol, tutto questo e anche molto altro è racchiuso in questo pareggio all’insegna della sfrontatezza.

Il match si apre con il secondo centro in campionato di Hojlund, bravo a sfruttare l’iniziativa personale di Rashford raccogliendo il pallone vagante scaraventandolo sotto la traversa con una bordata mancina. Il danese bissa, così, la rete del Boxing Day contro l’Aston Villa rispedendo parzialmente al mittente le critiche piovutegli addosso al termine dello 0-2 imposto al Wigan in FA Cup.

La risposta del Tottenham non si lascia attendere ed arriva puntuale al 19′ con la spizzata di Richarlison che trafigge Onana tramutando in gol il corner calciato da Pedro Porro. Il brasiliano graffia per la sesta volta negli ultimi sei match di campionato rendendo meno tangibile l’assenza di Son, partito per la Coppa d’Asia. Al posto del coreano c’è Timo Werner, appena arrivato in prestito dal Lipsia, al ritorno in Premier League un anno e mezzo dopo il termine della sua non esaltante parentesi al Chelsea. Il tedesco, schierato come ala sinistra, batte un colpo alla mezz’ora incrociando il mancino sul suggerimento profondo di Skipp, non riuscendo, però, ad inquadrare lo specchio.

La porta, invece, viene inquadrata eccome da Rashford al 40′: il 10, tornato in pianta stabile nell’undici titolare, dialoga con Hojlund nel cuore dell’area prima di lasciar partire un diagonale destro imprendibile per Vicario, stanziandosi a quota quattro nella classifica marcatori, ritrovando la rete casalinga che gli mancava dallo scorso 25 maggio.

Nella parte finale della prima frazione c’è ancora tempo per il clamoroso auto-palo di Udogie sul cross di Rashford e la traversa colpita di testa da Romero sull’angolo di Brennan Johnson.

Il 2-2 non tarda, comunque, ad arrivare: pronti e via, al rientro dagli spogliatoi gli Spurs piazzano il colpo del pari con Bentancur, a secco dal 12 novembre 2022, la cui transizione interna viene vista e premiata da Werner.

Alla rete del nuovo pareggio ospite si susseguono minuti in cui a prevalere è la stanchezza: la formazione di Postecoglu ci prova ancora con Richarlison, mentre i Red Devils vanno davvero vicini al 3-2 con due tentativi di McTominay spentisi a pochi centimetri dai legni. Negli ultimi minuti c’è spazio anche per l’esordio dell’altro acquisto del Tottenham Dragusin, appena arrivato dal Genoa, e per il rientro dopo quattro mesi di Lisandro Martinez.

Lo United muove la classifica ma continua nella sua ormai atavica discontinuità: la speranza è che i ristabiliti Martinez e, soprattutto, Casemiro possano dare nuova linfa. La squadra di Postecoglu, reduce da un periodo positivo impreziosito dall’1-0 griffato Pedro Porro in FA Cup al Burnley, invece, sarà chiamata ancora a stringere i denti considerate le assenze di Bissouma, Sarr e Son causa relative coppe continentali, e di Maddison, Davies e Lo Celso causa problemi fisici. In compenso il tecnico australiano può finalmente riabbracciare Van de Ven e spera che i due nuovi innesti arrivati dal mercato risultino più che utili.

SHEFFIELD UNITED 2-2 WEST HAM (28′ Cornet, 44′ Brereton Diaz, 79′ (rig.) Ward-Prowse, 99′ (rig.) McBurnie)

Periodo di magra per il West Ham che, dopo aver perso il replay di FA Cup per 1-0 contro il Bristol City, incappa in un rocambolesco pari contro il fanalino di coda Sheffield United.

Gli Hammers, orfani di Aguerd e Kudus partiti per la Coppa d’Africa, oltre che dello squalificato Benrahma e dell’infortunato Paquetà, affidano le proprie velleità offensive al solito Bowen, a Danny Ings ed al reintegrato Cornet. I primi due ci provano senza riuscirci nel primo quarto d’ora, il terzo ci riesce al primo tentativo scaraventando in porta con un potente collo mancino il tiro di Ings sporcato da una deviazione. L’ivoriano, alla prima da titolare in stagione, trova così il primo centro, che mancava dal 22 maggio 2022 quando indossava la maglia del Burnley, con la squadra londinese.

Nel prosieguo della prima frazione gli ospiti legittimano il vantaggio con altre due occasioni sprecate da Ings, ma le Blades proprio allo scadere trovano l’inaspettato 1-1 con Brereton Diaz, appena arrivato in prestito dal Villarreal, bravo a ribattere in gol la corta respinta di Areola sul colpo di testa di Osula.

Nella ripresa accade poco o nulla fino alla prossimità dell’80’, momento in cui Ings, decisamente il più attivo dei suoi, viene atterrato in area da Hamer. Il penalty viene trasformato centralmente da WardProwse, al quarto acuto in campionato. Nei sei minuti di recupero assegnati dal direttore di gara Michael, che si prospettavano piuttosto tranquilli considerata la gestione del West Ham, accade di tutto: al 93′ Brewster riceve un rosso diretto con l’ausilio del Var per un intervento killer su Emerson Palmieri, al 97′ Coufal ristabilisce la parità numerica incassando il doppio giallo per un intervento in ritardo su McAtee, e al 99′ Areola colpisce con un pugno, nel tentativo di uscita alta, McBurnie in area.

Il 9 di casa batte Fabianski, subentrato nel frattempo proprio ad Areola infortunatosi nel frangente, sale a quota quattro nella classifica marcatori e permette ai suoi di incamerare un punto molto importante che alimenta il lumicino di speranza in ottica salvezza. L’undici di Moyes resta, invece, al sesto posto, ma perde terreno dalla zona Champions.

BRIGHTON 0-0 WOLVERHAMPTON

Termina a sorpresa 0-0 il monday night di questo 21° turno spalmato su due weekend. Per il Brighton si tratta del secondo pareggio a reti bianche consecutivo in campionato dopo quello del London Stadium contro il West Ham, mentre per il Wolverhampton è il primo stagionale.

I Seagulls, dopo il successo per 2-4 al Britannia Stadium contro lo Stoke City in FA Cup nell’ultima gara disputata, affidano le loro velleità relizzative al tridente BuonanotteWelbeckJoao Pedro, vista la temporanea assenza di Mitoma partito per la Coppa d’Asia nonostante l’infortunio alla caviglia. Tra le fila dell’undici di De Zerbi ad andare più vicino al vantaggio nel primo tempo è, però, Gilmour che vede respinto sulla linea da Doyle il proprio tentativo aereo.

I Wolves, anche loro orfani di una pedina fondamentale come Hwang HeeChan per la stessa ragione di Mitoma, ritrovano dopo oltre due mesi la titolarità di Pedro Neto, e si nota. Proprio il portoghese, infatti, semina il panico in più frangenti nella difesa avversaria procurando a suoi tre palle gol non sfruttate a dovere sia per bravura del portiere di casa Steele sia per un eccesso di imprecisione. Nella ripresa, oltre al numero 7, si mette in luce anche Matheus Cunha, tra i protagonisti del 3-2 in FA Cup ai danni del Brentford, che dopo aver saltato Steele non riesce ad inquadrare la porta da posizione defilata.

Il Brighton prova a trovare la stoccata decisiva nel finale con il doppio tentativo di Joao Pedro vanificato, però, rispettivamente da Semedo e Kilman. Il punto che scaturisce da una gara non così vibrante come ci si sarebbe aspettati permette ai padroni di casa di restare al settimo posto a -3 dal West Ham, e alla formazione di O’Neil di agganciare il Newcastle in decima posizione.

CHELSEA 1-0 FULHAM (49’pt (rig.) Palmer)

Terza vittoria consecutiva di misura in campionato per il Chelsea che nel match tra reduci dalle sconfitte nell’andata delle semifinali di Coppa di Lega piega 1-0 il Fulham.

I Blues rialzano la testa dopo l’1-0 incassato a Middlesbrough e lo fanno contro i Cottagers, vittoriosi nell’ultimo turno di Premier contro l’Arsenal, ma piegati per 2-1 dal Liverpool in coppa. Pochettino, orfano di Nicolas Jackson partito per la Coppa d’Africa e nuovamente di Nkunku rimasto fuori anche nelle gare con Preston in FA Cup terminata 4-0 e Middlesbrough per un problema alla caviglia, affida l’intero peso dell’attacco a Broja, tornato al gol dopo tre mesi proprio contro il Preston.

Proprio dell’albanese è uno dei tentativi più pericolosi dalle parti di Leno nel primo tempo, poco dopo quello di Gallagher il cui destro dal limite termina sopra la traversa. L’occasione più ghiotta dei primi 45 minuti capita, però, sui piedi di Andreas Pereira che trova l’ottimo riflesso di Petrovic a sventare la sua conclusione ravvicinata a botta sicura sul cross basso di Robinson.

L’1-0, poi decisivo, arriva, infatti, a 45′ superato tramite un calcio di rigore causato dal fallo di Diop sul tentativo di dribbling di Sterling e trasformato da Palmer. L’ex Manchester City realizza il nono gol in campionato e fa cinque su cinque dal dischetto in stagione.

Nella ripresa sono poche le occasioni da annoverare. Ci provano gli ospiti al 72′ con Raul Jimenez, imbeccato da Andreas Pereira in area, il cui mancino viene respinto da Petrovic, mentre i padroni di casa legittimano il vantaggio con il palo colpito da Gallagher con un esterno destro al volo di pregevole fattura ed il mancino stretto di Madueke bloccato in due tempi da Leno.

Il Chelsea ottiene, dunque, il quarto successo interno consecutivo in campionato, scavalcando così il Newcastle ed affacciandosi per la prima volta in stagione nella parte sinistra della classifica. Il Fulham, invece, incassa la quarta sconfitta nelle ultime cinque di campionato, ripiombando nella negatività dopo essersi imposto di misura su Arsenal, come detto, e Rotherham in FA Cup.

BRENTFORD 3-2 NOTTINGHAM FOREST (3′ Danilo, 19′ Toney, 58′ Mee, 65′ Wood, 68′ Maupay)

Dopo cinque stop di fila e nel giorno del ritorno di Ivan Toney il Brentford torna a vincere, e lo fa contro un Nottingham duro a morire.

A sbloccare il match è proprio il Forest dopo appena tre giri d’orologio con il destro al volo di Danilo, in gol anche nel replay di FA Cup vinto per 2-3 in casa del Blackpool, coadiuvato da un tutt’altro che perfetto disimpegno della difesa di casa. L’1-1 arriva dopo sedici minuti e non poteva portare in dote un marcatore diverso: Ivan Toney, con la fascia di capitano al braccio, all’esordio stagionale dopo essere stato lontano dal campo per dieci mesi a causa della squalifica inflittagli per la questione scommesse, infila Turner con un calcio di punizione diretto dai venti metri, riprendendo da dove aveva terminato, considerate le venti reti messe a segno nella scorsa stagione.

Dal pareggio dei padroni di casa scaturisce una fase di stallo, prolungata anche dalla scarsa freddezza di LewisPotter da una parte e Mangala dall’altra, a più riprese vicini al sussulto. Fase interlocutoria interrotta al 58′ dal colpo di testa di Mee, secondo gol in campionato dopo quello al Luton, sul corner calciato da Jensen, ma ristabilita, quantomeno in termini di risultato, da un’altra girata aerea al 65′, questa volta di Wood, sul cross tagliato di HudsonOdoi. Il neozelandese regala il nuovo pari a suoi, dando continuità al suo splendido momento di forma: sesto centro nelle ultime sei gare complessive.

Il definitivo 3-2 viene fissato sul tabellone del Brentford Community Stadium dall’altro attaccante delle Bees, Neal Maupay, bravo ad addomesticare con il destro il cross di Roerslev e girarlo in porta con il mancino, mettendo a referto il terzo gol consecutivo, considerando i due arrivati nei due scontri ravvicinati di FA Cup con il Wolverhampton terminati 1-1 e 3-2 in favore dei Wolves.

L’undici di Frank conquista, dunque, tre punti vitali in ottica salvezza, conscio di aver riabbracciato il calciatore più qualitativamente dotato della rosa per distacco. Dopo due successi di fila cade, invece, la formazione di Espirito Santo, sempre a +4 dal terzultimo posto.

BURNLEY 1-1 LUTON (36′ Amdouni, 92′ Morris)

Termina in parità e tra le inevitabili polemiche lo scontro salvezza tra la penultima e la terzultima forza del campionato.

La prima frazione si apre con un’ottima combinazione nello stretto tra Amdouni e Gudmundsson che porta al tiro proprio l’islandese a cui si oppone Kaminski. La risposta del Luton è immediata e si concretizza in tre momenti diversi: prima il cross teso di Doughty non trova la correzione di Adebayo, poi Barkley esalta i riflessi di Trafford con un destro violento da fuori area ed infine Ogbene, tra i più attivi, vede murarsi un tentativo diagonale sempre dall’estremo difensore di casa.

Nel momento migliore degli ospiti, però, sono i padroni di casa a mettere la freccia. Non c’è Koleosho? Nessun problema, ci pensa ancora l’altro 2004, Odobert, a rendere proficua la ripartenza da corner avversario, saltando secco Mengi e servendo il rimorchio di Amdouni che fa quattro in campionato ma, soprattutto, scrive l’1-0 sul tabellino di Turf Moor.

Nella ripresa è il Burnley a legittimare il vantaggio piuttosto che il Luton a cercare con insistenza l’1-1. Il migliore per distacco risulta essere sempre Odobert che in due frangenti chiama all’intervento Kaminski, costringendolo agli straordinari per evitare il raddoppio al termine di due splendide iniziative personali.

Proprio quando il match sembrava incanalato sui giusti binari per l’undici di Kompany, arriva la doccia fredda: il traversone apparentemente innocuo di Doughty viene trasformato, di fatto, in assist da Adebayo che compie un’evidente ostruzione ai danni di Trafford proteso in uscita, permettendo a Morris, a secco dallo scorso 30 settembre, di insaccare di testa.

Il Var decide inspiegabilmente di non richiamare il direttore di gara Harrington e, dunque, l’1-1 diventa il risultato finale che fa restare tutto invariato in termini di classifica tra le due compagini.

L’undici di Edwards conquista, quindi, un punto preziosissimo riscattando, seppur parzialmente, il deludente 0-0 nel terzo turno di FA Cup contro il Bolton. Il Burnley, dal canto suo, resta a -4 dagli Hatters, confermando la buona impressione lasciata nell’1-0 incassato dal Tottenham in FA Cup.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

48 21 14 6 1 47:18 +29
2

Manchester City*

43 20 13 4 3 48:23 +25
3

Arsenal

43 21 13 4 4 42:20 +22
4

Aston Villa

43 21 13 4 4 43:27 +16
5

Tottenham

40 21 12 4 5 44:31 +13
6

West Ham

35 21 10 5 6 35:32 +3
7

Brighton

32 21 8 8 5 38:33 +5
8

Manchester United

32 21 10 2 9 24:29  -5
9  Chelsea 31 21 9 4 8 35:31 +4
10 Newcastle 29 21 9 2 10 41:32 +9
11 Wolverhampton 29 21 8 5 8 30:31 -1
12

Bournemouth*

25 20 7 4 9 28:39 -11
13

Fulham

24 21 7 3 11 28:36 -8
14

Brentford*

22 20 6 4 10 29:33 -4
15

Crystal Palace

21 21 5 6 10 22:34 -12
16

Nottingham Forest

20 21 5 5 11 26:38 -12
17

Everton

17 21 8 3 10 24:28 -4
18

Luton Town*

16 20 4 4 12 24:38 -14
19

Burnley

12 21 3 3 15 21:42 -21
20

Sheffield United

10 21 2 4 15 17:51 -34

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Martedì 30 gennaio

Nottingham Forest 20:30 Arsenal

Luton 20:45 Brighton

Fulham 20:45 Everton

Crystal Palace 21:00 Sheffield United

Aston Villa 21:15 Newcastle

Mercoledì 31 gennaio

Manchester City 20:30 Burnley

Tottenham 20:30 Brentford

Liverpool 21:15 Chelsea

Giovedì 1 febbraio

West Ham 20:30 Bournemouth

Wolverhampton 21:15 Manchester United

 

Premier League

Liverpool, Chiesa: “Voglio dare il massimo. Giocare ad Anfield mi emoziona”

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Napoli, Chiesa

Federico Chiesa dichiara il suo amore per il Liverpool, entusiasta di giocare ad Anfield e sentirsi parte di uno dei club più grandi al mondo.

Chiesa: una nuova avventura a Liverpool

Federico Chiesa, noto attaccante italiano, ha espresso pubblicamente il suo entusiasmo per il trasferimento a Liverpool, uno dei club più prestigiosi del mondo. In una recente dichiarazione, Chiesa ha affermato: “Voglio giocare per il Liverpool! Voglio essere qui, voglio fare del mio meglio per questo club”. La passione e l’energia del giocatore sono palpabili, come dimostrano le sue parole che sottolineano il desiderio di contribuire al successo del club inglese.

L’emozione di giocare ad Anfield

Chiesa ha inoltre menzionato quanto sia speciale l’esperienza di giocare ad Anfield, il leggendario stadio del Liverpool. Ha detto: “Giocare ad Anfield mi dà i brividi”. L’attaccante italiano sembra entusiasta dell’opportunità di esibirsi davanti a una delle tifoserie più appassionate del calcio mondiale, sottolineando come la fanbase del Liverpool sia incredibile. Questa nuova avventura rappresenta un importante capitolo nella carriera di Chiesa, che sembra pronto a dare il massimo per il club e i suoi tifosi.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Aston Villa, Emery: “Watkins è il nostro attaccante e non voglio che vada via”

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Unai Emery

Unai Emery ribadisce che Ollie Watkins non è in vendita, malgrado le offerte di altri club. L’attaccante resta un pilastro dell’Aston Villa.

Emery e la Fiducia in Watkins

Unai Emery, allenatore dell’Aston Villa, ha chiarito la posizione del club riguardo al futuro di Ollie Watkins, dichiarando che l’attaccante non è sul mercato. Nonostante le offerte ricevute da altre squadre, Emery ha sottolineato l’importanza di Watkins per i piani sportivi del team. “Non vogliamo che Ollie Watkins lasci il club, è il nostro attaccante”, ha affermato Emery, evidenziando come le offerte siano un buon segnale ma che il club ha obiettivi sportivi ben definiti.

Le Ambizioni dell’Aston Villa

L’Aston Villa non solo intende mantenere Watkins nel suo organico, ma è anche determinato a raggiungere i propri obiettivi sportivi con lui in squadra. Emery ha dichiarato che il club sarà esigente nel trattare eventuali proposte, ribadendo che Watkins è centrale nel progetto dell’Aston Villa. Questo approccio evidenzia la volontà della società di costruire una squadra competitiva attorno ai suoi talenti chiave.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 23°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventitreesimo turno: “Cum On Feel The Noize”

All Eyes On Me

LIVERPOOL SUL VELLUTO

Tutto troppo semplice per il Liverpool che infila la terza vittoria consecutiva considerando il 2-1 in Champions League al Lille, mantenendo invariati i sei punti di vantaggio sull’inseguitrice Arsenal.

I Reds impiegano appena 11 minuti a sbloccare la squilibrata sfida con l’Ipswich; merito di un risplendente Szoboszlai, al terzo centro nel torneo, che riceve palla sulla trequarti da Konaté per poi spostarsela sul sinistro e battere con un chirurgico mancino rasoterra l’incolpevole Walton. La formazione di Slot, al gran completo, sbriga definitivamente la pratica prima dell’intervallo: al 35′ Salah, in rete anche martedì, arriva a toccare quota 40 coinvolgimenti diretti stagionali in gol (23 centri e 17 passaggi vincenti) e 100 in Premier League ad Anfield capitalizzando sul secondo palo il cross profondo di Gakpo, mentre al 44′ è lo stesso olandese a trovare la via per il 3-0 ribadendo in porta la corta respinta di Walton sul tentativo ravvicinato di Szoboszlai, diventando il primo olandese ad andare a segno in sei match casalinghi consecutivi da titolare in campionato superando Van Nistelrooy e Van Persie.

L’ex PSV incrementa il proprio score e quello della squadra nella ripresa trasformando in oro lo splendido traversone di Alexander-Arnold, che successivamente sfiorerà il 5-0, con uno stacco di testa nel cuore dell’area. L’unica nota negativa per la capolista arriva nel finale con Greaves, prima gioia in carriera in Premier League, che cancella il nono clean sheet dei Reds mettendo di testa in porta il corner del neo arrivato in prestito dal Brighton Enciso.

Il Liverpool celebra, così, al meglio le 300 presenze di capitan Van Dijk, mentre i Tractor Boys incassano il terzo k.o. di fila restando terzultimi a pari merito con il Wolverhampton.

ARSENAL: CALAFIORI DA TRE, MANITA DEL BOURNEMOUTH

Tre punti sudati, pesanti e meritati per l’Arsenal che passa di misura al Molineux di Wolverhampton al termine di una gara arcigna e complessa in cui accade di tutto.

Il primo colpo della sfida lo battono i padroni di casa con Pablo Sarabia che con il sinistro al volo non inquadra di poco la porta sul traversone di Semedo. La risposta dei padroni di casa, affidatisi per la prima volta dal 1′ dal 1998 a due inglesi di 18 o meno anni, Nwaneri e Lewis-Skelly, arriva puntuale con Havertz, in gol nel 3-0 in Champions League contro la Dinamo Zagabria, che fallisce due ghiotte opportunità su altrettanti suggerimenti di Trossard prima non inquadrando lo specchio e poi centrando in pieno José a pochi metri dalla porta.

La prima sliding door della partita arriva al 43′: questa volta un corner a favore si rivela letale per gli stessi Gunners sui cui sviluppi perdono, infatti, Lewis-Skelly, che riceve dal direttore di gara Oliver un rosso diretto per il durissimo intervento con il piede a martello sulla caviglia di Doherty pronto a ripartire in contropiede. Il terzino classe 2006 diventa, così, all’età di 18 anni e 121 giorni il terzo calciatore più giovane dopo Rooney e Owen a venire espulso, inoltre la sua è la quarta espulsione incassata in questo campionato dalla squadra di Arteta, più di qualunque altro club.

Al rientro dagli spogliatoi il tecnico spagnolo lascia in panchina Nwaneri per dare spazio al rientrante Calafiori, così come Saliba, per coprire la porzione di campo lasciata scoperta da Lewis-Skelly, e in apertura di ripresa gli ospiti sfiorano il vantaggio con Rice e ancora Havertz, sui quali José risponde alla grande. Con il passare dei minuti e complice la superiorità numerica i Wolves mettono con sempre più continuità il naso fuori dalla loro metà campo andando a un passo dall’1-0 con i due tentativi ravvicinati di Matheus Cunha che non producono l’effetto sperato. Nel momento migliore della squadra di Vitor Pereira, però, Joao Gomes, già ammonito, commette una clamorosa ingenuità intervenendo in ritardo su Timber a 80 metri dalla propria porta incassando il doppio giallo, ristabilendo la parità numerica.

Questo episodio regala nuova vigoria all’Arsenal che al 74′, quattro minuti più tardi del rosso al numero 8 dei padroni di casa, mette la freccia con il secondo centro in campionato proprio di Calafiori che mette in porta con un pulitissimo mancino di prima intenzione la corta respinta di Semedo sul cross di Martinelli. L’ultimo sussulto dell’incontro lo produce Ait Nouri che impegna Raya con il mancino, non riuscendo, però, a evitare la quarta sconfitta consecutiva in campionato, l’ottava in casa.

Sesto successo esterno, invece, per i Gunners che staccano di tre punti il Nottingham e provano a tenere aperta la lotta al titolo. Ora in calendario l’impegno con il Girona per blindare il terzo posto nella League Phase di Champions League e lo scontro all’Emirates con il Manchester City nel prossimo turno.

Lo scontro diretto tra le due più grandi sorprese della stagione si trasforma in un’autentica mattanza per il Nottingham, terza miglior difesa prima di questa giornata con soli 22 gol incassati, che ne prende addirittura cinque a Bournemouth.

Le Cherries concludono in vantaggio una prima frazione piuttosto equilibrata in cui accade poco grazie all’undicesimo centro in campionato di Kluivert che dopo averne fatti tre al Newcastle nel turno precedente si inventa un grande gol portando palla in solitaria dalla metà campo al limite dell’area di rigore, posizione da cui scaraventa in porta un destro tanto potente quanto angolato che lascia impietrito l’incolpevole Sels.

A inizio ripresa Espirito Santo prova a scombinare le carte inserendo Dominguez al posto di Yates, ma i padroni di casa sfoderano un cinismo senza precedenti chiudendo, di fatto, i giochi già al 61′. A prendersi la scena è Ouattara che ne fa due in sei minuti, prima mettendo di testa in porta il cross di Kluivert e poi capitalizzando il break a centrocampo di Adams che agevola la sua corsa verso l’area avversaria da dove incrocia il mancino trafiggendo nuovamente Sels.

Nel finale la squadra di Iraola esagera e irrobustisce ulteriormente il risultato nuovamente con l’11 burkinabé che sigla la sua prima tripletta in carriera mettendo in porta la corta respinta del portiere avversario sul tiro dalla distanza di Tavernier, e con Semenyo che fissa il definitivo 5-0 siglando il suo settimo gol in campionato aprendo deliziosamente l’interno destro per piazzare la palla sul secondo palo.

Undicesimo risultato utile consecutivo, dunque, per il Bournemouth che continua a volare agganciando il Chelsea al sesto posto e portandosi a -1 dalla zona Champions. Pesante, pesantissimo k.o., invece, per il Forest, sicuramente troppo largo per i valori espressi nel match, dopo aver raccolto ben 22 punti nelle ultime otto gare. I Tricky Trees restano, comunque, in terza posizione.

CITY: RIMONTA DAL SAPORE CHAMPIONS, AGEVOLE SUCCESSO ESTERNO DEL NEWCASTLE

Sesto risultato utile consecutivo per il Manchester City che fa da contraltare all’ennesima, incredibile rimonta subìta in Champions League per mano del PSG.

Il periodo di fuoco dei Citizens con ben sei big match in sequenza si apre in casa contro il Chelsea forte di due punti di vantaggio, ma con una sola vittoria nelle precedenti sei giornate. Guardiola si affida dal 1′ ai nuovi acquisti Khusanov e Marmoush, ma l’impatto con la Premier League del difensore uzbeko prelevato dal Lens per 40 milioni si rivela da incubo: dopo appena due minuti, infatti, nel tentativo di appoggiare la palla di testa a Ederson regala clamorosamente il pallone a Jackson che non ha difficoltà nel servire lo smarcato Madueke per lo 0-1 e il suo settimo centro in campionato. Poco dopo i Blues si presentano nuovamente davanti a Ederson con Palmer che, invece di calciare, serve Jackson prendendolo in controtempo perdendo l’opportunità di battere a rete, mentre la risposta dei padroni di casa è affidata a Foden che colpisce il palo con un violento destro dal limite.

La formazione di Guardiola inizia a spingere seriamente rendendosi seriamente pericolosa con due tentativi di Gvardiol che si perdono di poco larghi, anche se poi il terzo si rivela essere quello giusto: Gundogan smarca Matheus Nunes davanti a Sanchez con uno splendido lancio, il portiere spagnolo si oppone come può, ma sulla respinta arriva proprio il croato per il suo quinto acuto in campionato, più di qualunque altro difensore.

La ripresa inizia sulla falsariga della seconda parte del primo tempo con gli Sky Blues che si rendono pericolosi a più riprese, specie con Marmoush che sfiora un super gol dal limite dell’area. Rete che, comunque, arriva al 68′ con Haaland che raccoglie il lunghissimo rinvio di Ederson eludendo la marcatura di Chalobah e punendo con un delizioso pallonetto mancino l’avventata uscita di Sanchez. Il norvegese sale, così, a quota 18 in classifica marcatori, mentre l’estremo difensore brasiliano mette a referto il quinto assist in carriera raggiungendo Paul Robinson in cima alla classifica dei portieri con più passaggi vincenti in carriera in Premier League.

Sugli sviluppi di un altro rinvio di Ederson arriva anche il definitivo 3-1: De Bruyne lo spizza in direzione Haaland che difende la sfera spalle alla porta per poi riciclarla per il puntuale inserimento di Foden che si invola verso la porta battendo Sanchez segnando il suo sesto gol nelle ultime quattro partite. Tre punti meritati per il Manchester City che scavalca proprio i Blues al quarto posto e si proiettano al meglio all’ultima e decisiva giornata di Champions League contro il Club Brugge, mentre la formazione di Maresca compie un tangibile passo indietro anche sotto l’aspetto della consapevolezza incassando la terza sconfitta nelle ultime sette giornate.

Torna a vincere il Newcastle dopo lo stop interno contro il Bournemouth dello scorso turno, riprendendo la propria marcia verso il quarto posto passando senza troppe difficoltà sul campo del Southampton.

I Saints si portano a sorpresa in vantaggio al 10′ con l’incornata di Bednarek, secondo gol consecutivo, lasciato liberissimo di svettare sul cross di Bree, ma sostanzialmente la loro produzione offensiva termina lì. I Magpies, praticamente al completo, reagiscono alla grande allo svantaggio costringendo gli avversari perennemente nella loro metà campo, raggiungendo il pareggio con il solito Isak che mette il timbro per la sesta trasferta consecutiva in tutte le competizioni guadagnandosi e trasformando un calcio di rigore in seguito all’intervento in ritardo di Aribo al 26′.

Quattro minuti più tardi è ancora l’ex Real Sociedad a prendersi le luci della ribalta addomesticando meravigliosamente con il mancino l’imbucata di Murphy e battendo Ramsdale con l’interno destro sul secondo palo raggiungendo i 17 centri in campionato, 48 totali in Premier League diventando insieme a Ljungberg il miglior marcatore svedese nella storia della Premier League. I Magpies arrotondano il risultato al 51′ con il primo gol dopo un anno e mezzo in campionato di Sandro Tonali, bravo a sfruttare l’assist di Gordon a sua volta messo in moto dalla sponda di Isak.

La formazione di Howe si mantiene, dunque, a pari punti con il Manchester City ottenendo il settimo successo nelle ultime otto. Sesta sconfitta interna consecutiva per la prima volta nella propria storia per il Southampton sempre più ultimo.

VILLA-WEST HAM: UN PUNTO CHE NON ACCONTENTA NESSUNO, COLPO DI CODA DELL’EVERTON

Secondo pareggio consecutivo in campionato per l’Aston Villa che riscatta solo parzialmente il k.o. di misura in Champions League contro il Monaco.

I Villans, ancora orfani di Pau Torres e con Mings uscito al 38′ per infortunio, approcciano meglio alla sfida contro il West Ham trovando subito il vantaggio con il primo acuto in campionato di Jacob Ramsey che incrocia perfettamente il mancino dopo aver dialogato a velocità supersonica con Watkins che raggiunge quota 100 coinvolgimenti diretti in gol in Premier League con l’Aston Villa, il secondo nella storia del club dopo Agbonlahor, in 169 presenze, il più rapido a raggiungere tale obiettivo dopo De Bruyne nel luglio 2020 con 155 apparizioni all’attivo.

La squadra di Emery domina la prima frazione sfiorando a più riprese il raddoppio, specie con Tielemans e Rogers che intorno alla mezz’ora lo troverebbe anche, ma il Var cancella tutto per una posizione irregolare di partenza di Watkins, assist-man anche in questo caso, sull’imbucata di Bailey. Lo stesso attaccante inglese va vicino alla gloria personale in altre due occasioni, accarezzando soltanto, però, i pali difesi da Areola.

I padroni di casa abbassano notevolmente il ritmo nella ripresa prestando il fianco agli Hammers, usciti totalmente rigenerati dagli spogliatoi. Paquetà spreca una doppia opportunità in area di rigore, mentre Carlos Soler vede negarsi il pareggio, in seguito a un clamoroso errore di Martinez in uscita, dal salvataggio sulla linea di Konsa. Il meritato 1-1 arriva al 70′ con l’incornata sul cross profondo di Edson Alvarez di Emerson Palmieri, secondo centro in campionato, imprendibile per il portiere avversario. Nell’ultimo minuto di recupero gli ospiti vanno addirittura a un passo dal colpaccio complice un nuovo errore di Martinez che non blocca il tiro centrale di Irving permettendo a Soucek di servire Paquetà per l’1-2, anche in questo caso annullato per il fuorigioco del centrocampista ceco sulla conclusione di quello scozzese.

Il punto a testa che ne consegue non soddisfa nessuno con i Villans, impegnati in settimana con il Celtic per assaltare la qualificazione diretta agli ottavi di Champions, che restano all’ottavo posto e gli Irons, a cui comunque il cambio modulo di Potter ha portato qualche beneficio, al quattordicesimo.

Seconda vittoria consecutiva per l’Everton, rigenerato dalla cura Moyes, che espugna l’American Express Stadium conquistando tre punti vitali in ottica salvezza.

Hurzeler esclude dall’undici iniziale Rutter e Minteh, mentre Moyes si affida ai suoi uomini migliori per contrastare la ragnatela di passaggi della formazione di casa che, però, nel primo tempo produce poco o nulla concedendo ai Toffees le occasioni migliori. Beto, entrato al 13′ al posto dell’infortunato Calvert-Lewin, va vicino al vantaggio intorno alla mezz’ora, mentre poco dopo il 40′ provoca il tocco di mano di Veltman in area dopo il quale il direttore di gara Robinson concede il rigore dopo revisione al Var, trasformato con freddezza da Ndiaye, al quinto centro in campionato, il secondo consecutivo, il quarto in un mese.

Nella ripresa gli ospiti si rintanano nella loro metà campo, concedendo 12 tiri totali ai Seagulls di solo uno, però, diretto verso la porta di Pickford, sostanzialmente inoperoso per gran parte dei 90 minuti. I blu di Liverpool celebrano, così, al meglio le 700 panchine in Premier League di Moyes il terzo ad averne collezionate di più dopo Ferguson e Wenger, tornando a vincere in trasferta dopo tre mesi, mentre i Seagulls tornano a perdere dopo sei giornate complicando la loro rincorsa all’Europa.

UNITED DI MISURA, BRENTFORD, ANCORA TRE PUNTI IN TRASFERTA. TOTTENHAM A PICCO

Torna a sorridere il Manchester United che passa a Craven Cottage con l’unico tiro in porta prodotto dando continuità al 2-1 inferto ai Rangers in Europa League.

Amorim si affida nuovamente a Maguire in difesa e al tridente Diallo, Garnacho, Hojlund in avanti, a cui comunque nella prima frazione arrivano pochissimi palloni giocabili, come testimoniato dal solo tiro prodotto in 45 minuti (peggior dato dello United dal 2021-22). Sono, infatti, i Cottagers ad andare sensibilmente vicini all’1-0: Iwobi ci prova per due volte, Jimenez e Smith Rowe una a testa ma peccano di precisione. Nella ripresa le due squadre perdono un elemento a testa per infortunio, Wilson sostituito da Adama Traoré e Ugarte rilevato da Collyer, ma il leitmotiv non sembra cambiare più di tanto.

Proprio lo spagnolo ex Barcellona cestina una grande opportunità in ripartenza non inquadrando la porta da posizione favorevole, mentre gli ospiti battono il primo colpo verso la porta avversaria al 57′ con la punizione di poco a lato di Bruno Fernandes. La sfida si sblocca in via definitiva al 78′ sugli sviluppi di un cross basso di Garnacho respinto da Berge e raccolto da Lisandro Martinez che non ci pensa due volte e calcia di mancino da fuori trovando il suo secondo gol in campionato, complice anche la decisiva deviazione di Lukic.

Nel finale i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio con la spizzata Andersen sul corner di Andreas Pereira respinta sulla linea di porta da Collyer, che garantisce ai Red Devils la seconda vittoria esterna da settembre, e conseguentemente il primo k.o. interno del Fulham dal 23 novembre.

Colpaccio del Brentford a Selhurst Park nel derby con il Crystal Palace, costretto alla resa dopo tre vittorie consecutive in tutte le competizioni e ben sei risultati utili di fila.

Tra le due squadre londinesi accade tutto nella ripresa dopo un primo tempo piuttosto soporifero: le Bees perdono per infortunio capitan Norgaard rilevato da Jensen al 54′, e poco dopo il 60′ guadagnano un prezioso penalty per l’intervento in ritardo di Lacroix ai danni di Collins, poi trasformato (in due tempi visto il palo colpito nel primo tentativo, cancellato dal Var per la precoce entrata in area di rigore dello stesso Lacroix) da Mbeumo che fa 9 su 9 in carriera dal dischetto confermandosi nella top 5 di coloro con il 100% di realizzazione dagli undici metri. Il raddoppio ospite arriva all’80’ grazie alla splendida incornata di Schade sul cross di Damsgaard che firma l’ottavo assist in campionato (record per un calciatore del Brentford, l’unico danese ad averne messi a referto di più in una singola stagione è Eriksen).

Le Eagles accorciano all’85’ con il primo tocco in carriera in Premier League del classe 2005 Esse, prelevato qualche giorno fa per 15 milioni dal Millwall, su assistenza di Munoz, non riuscendo però a rovinare la festa agli ospiti che infilano la seconda vittoria esterna consecutiva, più di quante ne avevano raccolte nelle precedenti 17.

 

Quarta sconfitta consecutiva in campionato per il Tottenham che, dopo aver vinto per 2-3 con l’Hoffenheim in Europa League, cade per la prima volta dal 1912 contro una squadra proveniente da sette k.o. di fila come il Leicester.

Gli Spurs, sempre con i soliti problemi legati agli infortuni ma con i rientri di Bentancur e Davies, comandano le operazioni nel primo tempo con Pedro Porro e Son fermati rispettivamente da Stolarczyk e traversa, sbloccando il punteggio al 33′ con il secondo centro consecutivo di Richarlison, bravo a capitalizzare il cross teso del terzino destro spagnolo. Al rientro degli spogliatoi gli Spurs staccano totalmente la spina incassando per la prima volta dal 1997 due gol nei primi cinque minuti della ripresa: al 46′ Vardy sigla l’1-1 capitalizzando l’assist di Decordova-Reid e la tutt’altro che perfetta uscita di Kinsky e al 50′ El Khannous mira e indirizza perfettamente il suo interno destro nell’angolino alla sinistra del portiere avversario ribaltando il match con il suo secondo gol in campionato.

Nel finale Pedro Porro colpisce un altro legno su calcio di punizione, non riuscendo a sventare la sesta sconfitta nelle ultime sette gare, il peggior rendimento degli Spurs dal 2008, mentre le Foxes escono dalla relegation zone con il secondo successo della gestione Van Nistelrooy.

Top & Flop

TOP

Calafiori

1) Dango Ouattara – Prima tripletta in carriera, peraltro contro una delle squadre più in forma del campionato. In una squadra in cui tutto sembra funzionare a meraviglia quelli che giovano maggiormente sono sicuramente gli attaccanti.

2) Alexander Isak – Altro giro, altra doppietta. Dopo un turno di riposo il bomber svedese torna a fare ciò che gli riesce meglio: gonfiare le reti avversarie. Terzo in classifica marcatori dietro Salah e Haaland, prosegue nel suo cammino senza senso.

3) Riccardo Calafiori – Inserito nella Top 3 principalmente per l’enorme peso specifico della sua rete a Wolverhampton che, oltre a regalare nuova linfa all’Arsenal, tiene ancora semi-aperta la lotta al titolo. Il suo rientro in pianta stabile sarà sicuramente fondamentale.

Extra: Cody Gakpo: Due gol e un assist in una gara tutta in discesa per i Reds. Il suo rendimento casalingo è degno dei migliori attaccanti, così come quello complessivo del Liverpool in stagione.

FLOP

1) Joao Gomes – Rimediare il doppio giallo per un fallo all’altezza dell’area di rigore avversaria nel momento migliore della tua squadra, forte dell’uomo in più, è deprecabile. Una buona parte di responsabilità della sconfitta dei Wolves passa dalla sua espulsione.

2) Myles Lewis-Skelly – Fortunatamente per lui il suo rosso diretto rimediato nel primo tempo non ha conseguenze sul risultato finale. La prima, vera nota stonata della sua stagione d’esordio.

3) Abdukodir Khusanov – Un errore che conduce al gol avversario, un giallo e ben sette passaggi sbagliati in costruzione, forse esordio peggiore non ci poteva essere. Esce dal campo al 54′ e per sua fortuna il City riesce a ribaltare il risultato. Guardiola avrà molto da lavorare.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

53 22 16 5 1  54:21 +33
2 Arsenal 47 23 13 8 2  44:21 +23
3

Nottingham Forest

44 23 13 5 5  33:27 +6
4

Manchester City

41 23 12 5 6 47:30 +17
5

Newcastle

41 23 12 5 6 41:27 +14
6

Chelsea

40 23 11 7 5 45:30 +15
7

Bournemouth

40 23 11 7 5 41:26  +15
8 Aston Villa 37 23 10 7 6 34:35  -1
9 Brighton 34 23 8 10 5 35:31 +4
10 Fulham 33 23 8 9 6 34:31 +3
11 Brentford 31 23 9 4 10 42:40 +2
12

Manchester United

29 23 8 5 10 28:32 -4
13

Crystal Palace

27 23 6 9 8 26:30 -4
14 West Ham 27 23 7 6 10 28:44 -16
15

Tottenham

24 23 7 3 13 46:37 +9
16

Everton*

23 22 5 8 9 19:28 -9
17

Leicester

17 23 4 5 14 25:49 -24
18

Wolverhampton

16 23 4 4 15 32:52 -20
19

Ipswich Town

16 23 3 7 13 21:47 -26
20

Southampton

6 23 1 3 19 16:53 -37

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 1 febbraio

Nottingham Forest 13:30 Brighton

Newcastle 16:00 Fulham

Everton 16:00 Leicester

Ipswich 16:00 Southampton

Bournemouth 16:00 Liverpool

Wolverhampton 18:30 Aston Villa

Domenica 2 febbraio

Manchester United 15:00 Crystal Palace

Brentford 15:00 Tottenham

Arsenal 17:30 Manchester City

Lunedì 3 febbraio

Chelsea 21:00 West Ham

 

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