Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League
Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventitreesima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Ventitreesimo turno: Aston Villa di nuovo quarto, United alla riscossa. L’Arsenal riapre il campionato.
ARSENAL 3-1 LIVERPOOL (14′ Saka, 48’pt (aut.) Gabriel, 67′ Martinelli, 92′ Trossard)
La corsa al titolo è più aperta che mai. L’Arsenal domina in lungo e in largo il Liverpool, riscattando anche lo 0-2 imposto dai Reds in FA Cup, e si proietta a -2 dalla vetta.
Arteta torna alla disposizione con il doppio play, Rice–Jorginho, ed il falso nueve, Havertz, considerata l’assenza forzata di Gabriel Jesus. Il tecnico spagnolo sorprende Klopp, costretto a rinunciare a Salah e Szoboszlai oltre che a Nunez inizialmente relegato in panchina.
I Gunners azzannano il match controllando con massima frequenza il possesso cercando molto spesso l’imbucata centrale. Il vantaggio arriva proprio su questa lunghezza d’onda: con cinque tocchi di prima la squadra di casa mette in moto Odegaard che smarca con un filtrante basso Havertz davanti alla porta. Il tedesco calcia su Alisson, ma Saka non ha problemi a respingere in rete il suo ottavo centro in campionato.
Nel prosieguo del primo tempo l’Arsenal legittima il vantaggio creando diverse apprensioni ad Alisson, ma in pieno recupero arriva l’inaspettato pareggio. Gravenberch verticalizza verso Luis Diaz, prontamente ostruito da Saliba; il difensore francese, però, si addormenta attendendo l’uscita di Raya ed il 7 colombiano fa carambolare la sfera sulla tibia destra di Gabriel, costretto all’autogol dopo l’acuto ad Anfield nella gara d’andata.
L’undici di Arteta non si scompone e al rientro dagli spogliatoi riprende da dove aveva terminato pur dovendo rinunciare a Zinchenko sostituito da Kiwior. Proprio dal mancino del difensore polacco nascono i presupposti del nuovo vantaggio. Il suo lancio imbecca la velocità di Martinelli, comunque in svantaggio rispetto a Van Dijk meglio posizionato. Il capitano dei Reds copre l’uscita di Alisson che inspiegabilmente va con il piede nel tentativo di spazzar via, lisciando clamorosamente il pallone. Martinelli ne approfitta siglando il più facile dei gol.
Dal 2-1 in poi non c’è davvero più storia. L’Arsenal subissa di tiri gli ospiti, mettendoli più volte alle corde, ma il colpo del ko sembra non volerne sapere di arrivare. Il Liverpool esce definitivamente dalla sfida in seguito alla doppia ammonizione inferta a Konaté, comunque uno dei più positivi, in seguito ad un fallo tattico atto a fermare l’ennesima ripartenza avversaria.
A condannare definitivamente i rossi del Merseyside alla sconfitta è Trossard che al 92′ salta secco Elliott sulla trequarti, si invola verso la porta, e punisce un ancora disattento Alisson che se la fa passare sotto le gambe. Il belga chiude la partita trovando il suo quinto acuto nel torneo.
Il Liverpool, dunque, cade per la seconda volta in campionato dopo il molto discusso 2-1 incassato in casa del Tottenham lo scorso 30 settembre, mentre l’Arsenal, forte delle proprie ritrovate certezze, centra il terzo successo consecutivo e manda un segnale inequivocabile a tutto il calcio d’oltremanica.
BRENTFORD 1-3 MANCHESTER CITY (21′ Maupay, 48’pt, 53′, 70′ Foden)
Il Manchester City passa alla sua maniera sul campo del Brentford, unica squadra contro cui erano arrivate due sconfitte su due lo scorso anno. Venticinque tiri totali, quindici in porta ed una ritrovata prestanza atletica permettono ai Citizens di avvicinarsi sensibilmente alla vetta.
L’undici di Guardiola inizia a martellare già al 10′ con Alvarez che vede cancellato il vantaggio da un ottimo intervento di Flekken, che si ripete in ben tre circostanze nei dieci minuti successivi rispettivamente su Walker, Gvardiol e Haaland. Proprio da un rinvio dell’estremo difensore olandese, però, nascono i presupposti per l’1-0 dei padroni di casa che porta la firma di Maupay, al quinto gol nelle ultime cinque uscite tra campionato e coppa, bravo a sfruttare l’errato posizionamento della difesa ospite e a punire Ederson proteso in uscita bassa.
L’undici di Guardiola non si scompone e chiude il Brentford nella propria area di rigore. Ci provano De Bruyne e Bernardo Silva da fuori, ma la porta sembra stregata. Quantomeno fino al terzo minuto di recupero, quando Foden addomestica con il petto la corta respinta aerea di Pinnock e con il sinistro trova l’1-1.
Tornati sul livello del mare nel momento più opportuno gli Sky Blues prendono il sopravvento nella ripresa. Nel giorno del rientro dal 1′ di Haaland è Foden a prendersi la scena tra il 53′ ed il 70′ portandosi a casa il pallone. Nell’1-2 batte Flekken con una pregevole torsione aerea sull’ennesimo suggerimento illuminante di De Bruyne, nell’1-3, invece, sfrutta la sponda proprio dell’attaccante norvegese per penetrare centralmente in area e battere ancora Flekken con un sinistro secco sul primo palo, arrivando a toccare quota otto reti in Premier.
Le Bees provano ad accorciare le distanze con Norgaard, ma la sua conclusione da posizione centrale viene schermata provvidenzialmente da Ruben Dias. Nona sinfonia consecutiva, dunque, per i Guardiola boys in tutte le competizioni che rende la corsa al titolo ancor più avvincente, mentre la formazione di Frank deve guardarsi le spalle: la zona retrocessione dista solo tre lunghezze.
SHEFFIELD UNITED 0-5 ASTON VILLA (12′ McGinn, 16′ Watkins, 20′ Bailey, 30′ Tielemans, 47′ A. Moreno)
Tutto troppo facile per l’Aston Villa che a Bramall Lane ne rifila cinque in 47 minuti ad uno Sheffield United senza più punti di riferimento. I Villans rialzano, così, la testa dopo il primo ko interno stagionale maturato nell’ultimo turno con il Newcastle.
Emery impronta sin dall’approccio il suo undici all’attacco alzando McGinn e Tielemans sulla stessa linea di Bailey alle spalle di Watkins. Questa lettura del tecnico spagnolo fa sì che i suoi aggrediscano in maniera veemente il match: tra il 12′ e il 16′ Douglas Luiz inventa due meravigliosi traccianti per Watkins, il primo viene murato sulla linea da Ahmedhodzic e spinto in porta da McGinn (sesto centro in campionato), il secondo viene tramutato in gol dal centravanti inglese che porta a undici marcature il proprio bottino.
Nella prima frazione non c’è proprio storia, tant’è che gli ospiti passeggiano tra le macerie della difesa di casa. Bailey piazza il tris con un meraviglioso mancino a giro sul palo lungo, Tielemans cala il poker alla mezz’ora con una bordata da fuori area trovando il suo primo acuto in Premier con la maglia del club di Birmingham.
A spegnere definitivamente ogni velleità di rimonta ci pensa Alex Moreno al principio della ripresa punendo Foderingham con un mancino al volo sul cross di Watkins (decimo assist nel torneo). Lo spagnolo torna al gol dopo l’ultima trasferta vittoriosa dei Villans datata 17 dicembre con il Brentford.
Il match non vive di sussulti ulteriori, se non nel recupero con la rete annullata a Vini Souza dal Var per fuorigioco. La formazione di Emery si riporta, dunque, al quarto posto in solitaria diventando il terzo attacco del campionato, mentre le Blades restano in ultima posizione con ben 59 gol incassati in 23 gare, davvero troppi per puntare ad una salvezza che ormai sembra un miraggio.
EVERTON 2-2 TOTTENHAM (4′, 41′ Richarlison, 30′ Harrison, 94′ Branthwaite)
Il Tottenham vede sfumare tre punti di capitale importanza all’ultimo respiro nel match di Goodison Park contro un Everton sempre caparbio e duro a morire.
La gara si apre con il gol lampo del grande ex Richarlison, in un vero e proprio stato di grazia, che corregge in porta il suggerimento arretrato di Udogie, frutto di una della tante transizioni positive del terzino italiano. I Toffees, reduci da due gare senza segnare, non si scompongono e reagiscono immediatamente con la girata aerea terminata alta di Calvert–Lewin.
I padroni di casa interrompono il digiuno da gol alla mezz’ora sugli sviluppi di un corner calciato da Garner su cui Vicario non sceglie bene i tempi d’uscita e viene punito da Calvert–Lewin che finalizza la sponda sul secondo palo di Tarkowski. Sul tabellino, però, ci finisce Harrison: è suo l’ultimo tocco sul tentativo aereo del 9 di casa. La formazione di Dyche sfiora anche il vantaggio nel finale del primo tempo con Godfrey sul cui tentativo ravvicinato Vicario si riscatta compiendo un miracolo.
Poco prima del duplice fischio, invece, arriva una nuova doccia gelata per i supporters in blu. Richarlison si inventa un gol fantastico dal limite dell’area mettendo fuori causa Pickford con un destro che si incastra all’incrocio dei pali al termine di una ripartenza. Il brasiliano non esulta, ma il nuovo vantaggio è vitale per gli ospiti e coincide con il raggiungimento della doppia cifra in classifica marcatori per il 9 di Postecoglu.
Nella ripresa gli Spurs legittimano il vantaggio creando tre nitide palle gol tutte neutralizzate da Pickford, che si esalta per due volte su Maddison. Proprio quando l’Everton sembrava non averne più riesce a dar fondo alle residue energie rimaste e centra il 2-2: ancora una volta letale il destro affilato di Garner su un piazzato dai trenta metri, spizzato all’indietro da Romero e spinto in porta da Branthwaite, alla prima gioia in Inghilterra.
Gli Spurs, dunque, scivolano nuovamente a -2 dal piazzamento Champions con l’assoluta necessità di ritrovare la smarrita serenità difensiva. L’undici di Dyche ottiene, da par suo, il terzo pari consecutivo che gli permette di restare a -1 dalla salvezza.
MANCHESTER UNITED 3-0 WEST HAM (23′ Hojlund, 49′, 84′ Garnacho)
Il Manchester United opera il sorpasso in classifica ai danni del West Ham infliggendogli un secco 3-0 nello scontro diretto.
Dopo circa venti minuti di studio la gara si sblocca con l’uomo del momento: Rasmus Hojlund. Il danese raccoglie una palla vangante nei pressi del limite dell’area di rigore, elude l’intervento di Aguerd, e con il piede debole, il destro, la piazza nell’angolino mettendo totalmente fuori causa Areola. Il quinto gol nelle ultime sei gare dell’ex Atalanta coincide con un importantissimo vantaggio.
In apertura di ripresa il West Ham si iscrive al match complice un clamoroso svarione di Maguire. Ad approfittarne è Emerson Palmieri che, però, a tu per tu con Onana spara in curva. Appena un minuto dopo i padroni di casa raddoppiano ed indirizzano definitivamente la sfida. Bruno Fernandes apre per Garnacho che aggancia, rientra sul mancino, e calcia trovando la decisiva deviazione di Aguerd che spiazza Fabianski, subentrato ad Areola.
In prossimità del 70′ gli Hammers hanno una possibilità di riaprire la sfida, ma il destro ravvicinato di Bowen si infrange sulla disperata scivolata di Dalot. All’84’ i diavoli rossi calano il definitivo tris ancora con Garnacho che capitalizza la ripartenza condotta da McTominay, portandosi a quota cinque in classifica marcatori.
La formazione di Ten Hag sembra aver superato l’atavica fatica in zona gol con le diciannove reti messe a segno nelle ultime sette gare tra campionato e coppa ed ora sembra pronto a puntare la zona Champions. Il West Ham, invece, resta senza vittorie nel 2024: quattro pareggi e due sconfitte in sei uscite sono un bottino davvero magro.
BRIGHTON 4-1 CRYSTAL PALACE (3′ Dunk, 33′ Hinshelwood, 34′ Buonanotte, 71′ Mateta, 84′ Joao Pedro)
Il Brighton riscatta la peggior sconfitta dell’era De Zerbi, 4-0 con il Luton nell’infrasettimanale, schiantando il Crystal Palace al termine di un match senza storia, ritrovando il successo dopo tre gare senza gol all’attivo in campionato.
La sfida si sblocca al 3′ con l’incornata di capitan Dunk, a secco in Premier dall’8 ottobre, sul corner pennellato da Gross e rischia di assistere al raddoppio dei Seagulls con il tiro incrociato di Joao Pedro disinnescato da un notevole intervento di Henderson.
L’undici di De Zerbi, schierato per il terzo match consecutivo con il 3-4-2-1, non impiega comunque molto ad indirizzare la sfida: in appena un minuto il risultato si trasforma da 1-0 a 3-0 grazie alle realizzazioni di Hinshelwood, al primo gol nel 2024, bravo nel prendere il tempo a Mitchell sul cross di Lamptey, e Buonanotte, il più lesto a sfruttare la transizione centrale di Gross.
Nella ripresa i padroni di casa inseriscono il pilota automatico e si presentano sistematicamente dalle parti di Henderson, costretto agli straordinari prima su Ferguson e poi su Welbeck. A poco meno di venti dal novantesimo arriva il 3-1 di Mateta al primo, vero tentativo delle Eagles verso la porta di Verbruggen, con un colpo di testa sul primo palo.
La formazione di Hodgson ha anche la clamorosa opportunità di portarsi a -1, ma l’appena entrato Edouard calcia addosso all’estremo difensore olandese da dentro l’area di rigore. Il definitivo 4-1 porta la firma di Joao Pedro che chiude uno splendido uno-due con Welbeck, che gliela restituisce di tacco, portandosi a quota otto nella classifica marcatori.
Il Brighton rilancia, dunque, la propria candidatura europea effettuando il controsorpasso ai danni del Newcastle. Il Crystal Palace, dopo il sofferto 3-2 sullo Sheffield United, incassa l’undicesima sconfitta in campionato ritrovandosi a +5 dalla zona rossa.
NEWCASTLE 4-4 LUTON (7′, 23′ Longstaff, 21′ Osho, 40′ Barkley, 59′ (rig.) Morris, 62′ Adebayo, 67′ Trippier, 73′ Barnes)
Pirotecnico pareggio nella gara di St. James’ Park tra Newcastle e Luton che si dividono la posta in palio dandosele di santa ragione.
I Magpies, orfani di Joelinton e Isak, sbloccano la gara dopo appena sette minuti con Sean Longstaff, a secco in Premier dal 21 ottobre, perfettamente pescato in area dal cross tagliato di Trippier. Gli Hatters reagiscono al 21′ con il colpo di testa di Osho sulla sponda aerea di Morris provocata a sua volta dal piazzato di Barkley, ma tornano di nuovo in svantaggio al 23′ complice la seconda rete di Longstaff (alla prima doppietta in carriera in campionato) che ribadisce in porta la corta respinta di Kaminski sulla conclusione di Gordon.
Prima del duplice fischio c’è spazio per il nuovo pareggio degli ospiti targato Ross Barkley, che ha il Newcastle come vittima preferita viste le sei realizzazioni messe a referto, il più lesto ad arrivare sulla deviazione di Dubravka sugli sviluppi del cross teso di Doughty. Il 2-2 apre la strada all’impronosticabile rimonta dei ragazzi di Edwards che si concretizza tra il 59′ ed il 62′. Morris trasforma il rigore causato dall’intervento di Burn su Ogbene, mentre Adebayo punisce Dubravka con un diagonale destro dopo la ripartenza condotta da Barkley, portando il proprio bottino di gol complessivo a quota nove.
Nonostante il -2, però, l’undici di Howe riesce ad evitare il secondo ko interno consecutivo dopo il 2-3 subìto dal City, grazie alle marcature di Trippier, imbeccato in area da un poetico esterno destro di Bruno Guimaraes, e del rientrante Barnes, bravo a sfruttare il recupero palla alto di Miley piazzando il proprio interno mancino sul palo lungo.
Entrambe le squadre escono, quindi, dal campo con un sorriso a metà: i ragazzi del Tyneside scivolano nuovamente al nono posto, mentre il Luton resta a +1 sull’Everton terzultimo.
CHELSEA 2-4 WOLVERHAMPTON (19′ Palmer, 22′, 63′, 82′ (rig.) M. Cunha, 43′ (aut.) Disasi, 86′ T. Silva)
Seconda sconfitta consecutiva per il Chelsea con quattro reti incassate dopo il 4-1 subìto per mano del Liverpool. Il Wolverhampton rialza la testa dopo la beffa finale del match contro il Manchester United e scavalca in classifica proprio i Blues al decimo posto.
La gara parte comunque in discesa per l’undici di Pochettino che la sblocca dopo diciannove minuti con il solito Palmer, decimo centro in campionato, che concretizza l’ottima imbucata di Caicedo. Il pari, però, non tarda ad arrivare e porta la firma di Matheus Cunha, il cui destro a giro viene decisivamente deviato da Thiago Silva mettendo fuori causa Petrovic. In prossimità del 45′ i Wolves la ribaltano con un’altra conclusione deviata: questa volta al tiro va Ait–Nouri, messo in moto da un incontenibile Pedro Neto, e a beffare Petrovic è Disasi, a cui viene assegnata l’autorete.
La ripresa si apre con una clamorosa opportunità cestinata da Sterling, e prosegue con altri due acuti di Matheus Cunha. Per l’1-3 il brasiliano si limita a spingere in porta l’ennesimo cross arretrato di Pedro Neto, mentre per l’1-4 si guadagna e trasforma un calcio di rigore portandosi a quota nove in classifica marcatori e realizzando la seconda tripletta in carriera dopo quella con la maglia del Sion nel 2018.
L’ultimo acuto della disputa è dei Blues con Thiago Silva che svetta sul primo palo mettendo in porta l’angolo di Mudryk, fissando il risultato sul definitivo 2-4.
BOURNEMOUTH 1-1 NOTTINGHAM FOREST (5′ Kluivert, 45′ Hudson-Odoi)
Secondo pareggio di fila per il Bournemouth dopo l’1-1 nell’infrasettimanale con il West Ham. Punto prezioso per il Nottingham in chiave salvezza.
Il match non offre grandi sussulti o spunti e scorre via sui binari dell’equilibrio, rotto, seppur momentaneamente, dal tap-in di Justin Kluivert sulla spizzata di Sinisterra proveniente dal corner calciato da Christie. L’olandese firma così il suo terzo gol in campionato che fa il paio con quello in FA Cup nel successo in casa del QPR e con quello in Coppa di Lega nell’1-2 casalingo con il Liverpool.
La partita viene definitivamente livellata al 45′ da Hudson–Odoi che si inventa una magnifica finalizzazione superando Neto con un notevole destro a giro sul secondo palo, ponendo fine ad un digiuno realizzativo iniziato il 18 settembre.
Nella ripresa accade poco o nulla, solamente Zabarnyi va sensibilmente vicino al 2-1, mancando la correzione sotto porta sugli sviluppi di un angolo. Le Cherries si portano a quota 27 in classifica, mentre il Forest resta invischiato nella lotta salvezza con soli due punti di vantaggio sul terzultimo posto.
BURNLEY 2-2 FULHAM (17′ J. Palhinha, 21′ R. Muniz, 71′, 91′ Datro Fofana)
Il Burnley acciuffa il pareggio all’ultimo respiro ed evita la diciassettesima sconfitta in campionato, costringendo al punto un Fulham impantanato nelle sabbie mobili del centro classifica.
I Cottagers sembrano mettere la gara in discesa già nei primi venti minuti con due spallate che fanno tremare le già fragili certezze di Turf Moor. Prima Joao Palhinha, a secco dal 29 ottobre, gira in porta il corner di Andreas Pereira, poi Rodrigo Muniz sceglie una via non convenzionale per trovare il primo centro in campionato, scavalcando Trafford con un tocco morbido sfruttando l’involontario assist di Robinson.
I Clarets rialzano la testa negli ultimi venti minuti affidandosi all’ultimo arrivato Datro Fofana, attaccante ivoriano classe 2002 di proprietà del Chelsea sbarcato a Burnley dopo il prestito breve all’Union Berlino. Al 71′ sigla l’1-2 punendo l’errata lettura in uscita di Leno sul cross di Assignon, e al 91′ vince il duello con Ream mettendo in porta il suggerimento basso di Odobert.
La squadra di Kompany resta comunque al penultimo posto a ben sette punti dalla salvezza, mentre i ragazzi di Marco Silva vedono ulteriormente allontanarsi la zona Europa.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool |
51 | 23 | 15 | 6 | 2 | 52:22 | +30 |
2 |
Manchester City* |
49 | 22 | 15 | 4 | 3 | 54:25 | +29 |
3 |
Arsenal |
49 | 23 | 15 | 4 | 4 | 47:22 | +25 |
4 |
Aston Villa |
46 | 23 | 14 | 4 | 5 | 49:30 | +19 |
5 |
Tottenham |
44 | 23 | 13 | 5 | 5 | 49:35 | +14 |
6 |
Manchester United |
38 | 23 | 12 | 2 | 9 | 31:32 | -1 |
7 |
West Ham |
36 | 23 | 10 | 6 | 7 | 36:36 | 0 |
8 |
Brighton |
35 | 23 | 9 | 8 | 6 | 42:38 | +4 |
9 | Newcastle | 33 | 23 | 10 | 3 | 10 | 48:37 | +11 |
10 | Wolverhampton | 32 | 23 | 9 | 5 | 9 | 37:37 | 0 |
11 | Chelsea | 31 | 23 | 9 | 4 | 10 | 38:39 | -1 |
12 |
Bournemouth* |
27 | 22 | 7 | 6 | 9 | 30:41 | -11 |
13 |
Fulham |
26 | 23 | 7 | 5 | 11 | 30:38 | -8 |
14 |
Crystal Palace |
24 | 23 | 6 | 6 | 11 | 26:40 | -14 |
15 |
Brentford* |
22 | 22 | 6 | 4 | 12 | 32:39 | -7 |
16 |
Nottingham Forest |
21 | 23 | 5 | 6 | 12 | 28:41 | -13 |
17 |
Luton Town* |
20 | 22 | 5 | 5 | 12 | 32:42 | -10 |
18 |
Everton |
19 | 23 | 8 | 5 | 10 | 26:30 | -4 |
19 |
Burnley |
13 | 23 | 3 | 4 | 16 | 24:47 | -23 |
20 |
Sheffield United |
10 | 23 | 2 | 4 | 17 | 19:59 | -40 |
– Everton 10 punti di penalizzazione
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Sabato 10 febbraio
Manchester City 13:30 Everton
Wolverhampton 16:00 Brentford
Fulham 16:00 Bournemouth
Tottenham 16:00 Brighton
Luton 16:00 Sheffield United
Liverpool 16:00 Burnley
Nottingham Forest 18:30 Newcastle
Domenica 11 febbraio
West Ham 15:00 Arsenal
Aston Villa 17:30 Manchester United
Lunedì 12 febbraio
Crystal Palace 21:00 Chelsea
Premier League
UFFICIALE Tottenham, operato Vicario. Stop lungo
Tottenham, è ufficiale: il portiere Guglielmo Vicario è stato operato alla caviglia: ecco quali saranno i tempi di recupero.
Brutte notizie per il Tottenham, che si avvicina alla partita di Europa League contro la Roma dopo la vittoria contro il Manchester City, il 4-0 conquistato all’Etihad.
Il portiere titolare Guglielmo Vicario, grande protagonista della partita contro il City, ha riportato un infortunio alla caviglia ed è stato sottoposto ieri a un intervento chirurgico.
Lo stesso giocatore ha confermato di aver giocato tutta la partita con la caviglia rotta: “”.
Il comunicato ufficiale del club ha confermato la notizia: “Possiamo confermare che Guglielmo Vicario è stato operato oggi per una frattura alla caviglia destra. Il nostro staff medico valuterà i tempi di recupero e quando potrà tornare ad allenarsi”.
Tottenham, quando può tornare Vicario?
Per il portiere degli Spurs si prospetta un’assenza prolungata: con tutta probabilità 3 mesi di stop. E non si tratta dell’unica assenza confermata in occasione della sfida contro la Roma: non ci saranno nemmeno Van de Ven e Richarlison.
Premier League
Manchester United, Amorim furioso: chi può partire a Gennaio
Il Manchester United, alla prima in panchina di Ruben Amorim, non va oltre il pari (1-1) in casa dell’Ipswich neo-promosso.
Comincia male l’esperienza sulla panchina del Manchester United di Ruben Amorim. I Red Devils hanno sciorinato una prova opaca, avulsa e inconsistente. Era ovvio che le idee del tecnico portoghese e il suo nuovo sistema di gioco avrebbero richiesto tempo per attecchire, ma alcune cose lo hanno reso davvero “frustrato”.
Manchester United, i primi “epurati” di Amorim
Espressione letterale usata da Owen Hargreaves, ex-calciatore e oggi commentatore sportivo per conto di Sky Sports UK. Hargreaves, che si trovava a bordo campo al fianco del tecnico lusitano, lo ha definito “veramente frustrato” a causa della prestazione e dell’applicazione di alcuni giocatori. L’edizione odierna del Daily Mail fa anche i nomi dei bersagli dell’invettiva, ovvero Dalot, Rashford e gli ex-“italiani” Zirkzee e Hojlund.
Il laterale portoghese è stato impiegato dapprima come braccetto di destra (Amorim ha riproposto il 3-4-2-1 che è stato il suo marchio di fabbrica in Portogallo) e poi da esterno sinistro che viene dentro il campo. L’inglese è invece partito da prima punta, con Zirkzee ed Hojlund entrambi in panchina. Rashford ha segnato ma il suo apporto complessivo alla partita è stato miserrimo, mentre gli altri due hanno avuto un ingresso insufficiente.
Nel Manchester United è prevista una vera e propria rivoluzione, se non già a Gennaio sicuramente a Giugno. Al di là di quanto Amorim reputi la rosa dello United adatta al suo gioco, lo spogliatoio dei Red Devils ha la fama di fagocitare allenatori in serie. E’ nell’interesse del nuovo allenatore potare alla svelta i rami secchi, in modo tale da avere giocatori disposti a credere nel suo calcio sia a livello tecnico che professionale.
Premier League
Manchester United, Amorim: “Zirkzee un problema, a questo livello non si possono allenare le scelte”
E’ subito polemica in casa Manchester United dopo il pareggio di ieri contro l’Ipswich. Il nuovo tecnico, Ruben Amorim, critica l’ex del Bologna Zirkzee.
Dopo il pareggio di ieri, 1-1 in casa dell’Ipswich Town, sono scoppiate polemiche in casa Manchester United tra il nuovo tecnico dei Red Devils, Ruben Amorim, e l’ex giocatore del Bologna Joshua Zirkzee: colpevole di non sfruttare i cross che piovono in aerea di rigore. Polemiche anche sul minutaggio: appena 25 minuti.
Manchester United, è subito polemica Amorim-Zirkzee
E’ subito polemica nel day after di Ipswich Town-Manchester United, dove i Red Devils ora guidati da Ruben Amorim sono stati fermati 1-1 al Portman Road dai padron di casa dell’Ipswich.
Il tecnico dello United ha soprattutto rimproverato l’ex giocatore del Bologna Joshua Zirkzee, reo di non saper sfruttare i cross che sono piovuti nell’aerea di rigore avversaria.
“Josh deve capire che deve entrare in area per sfruttare i cross“, ha dichiarato l’allenatore portoghese in conferenza stampa dopo il match contro l’Ipswich.
Poi ha fatto un discorso più generale sul rendimento della sua squadra: “Non puoi allenare a fare le scelte giuste, non a questo livello. E questo è un problema. Devi sapere tener palla e capire quando è il momento giusto per giocarla, avere il tempo del gioco. E a volte ho la sensazione che non riusciamo a tenerla e la spediamo avanti non perché sia giusto farlo ma perché non riusciamo a gestire il possesso”.
Infine, è tornato sempre su Zirkzee e su suoi scialbi 25 minuti di gioco “Ad esempio è successo verso la fine della partita, ci siamo ritrovati con due attaccanti che giravano attorno all’area invece di riempirla. Josh deve capire che deve andare dentro l’area per permettere di far arrivare i cross. Dobbiamo capire che c’è un momento giusto per fare delle cose e un momento per farne altre, e in questo momento facciamo cose non al momento giusto. Sento parlare di sistema, di 3-4-3, ma non è questa la chiave, lasciamo perdere il modulo, è la comprensione del gioco e di cosa fare quello su cui dobbiamo crescere, e tanto” ha concluso.
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