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All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventitreesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventitreesimo turno: Aston Villa di nuovo quarto, United alla riscossa. L’Arsenal riapre il campionato.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-1 LIVERPOOL (14′ Saka, 48’pt (aut.) Gabriel, 67′ Martinelli, 92′ Trossard)

La corsa al titolo è più aperta che mai. L’Arsenal domina in lungo e in largo il Liverpool, riscattando anche lo 0-2 imposto dai Reds in FA Cup, e si proietta a -2 dalla vetta.

Arteta torna alla disposizione con il doppio play, RiceJorginho, ed il falso nueve, Havertz, considerata l’assenza forzata di Gabriel Jesus. Il tecnico spagnolo sorprende Klopp, costretto a rinunciare a Salah e Szoboszlai oltre che a Nunez inizialmente relegato in panchina.

I Gunners azzannano il match controllando con massima frequenza il possesso cercando molto spesso l’imbucata centrale. Il vantaggio arriva proprio su questa lunghezza d’onda: con cinque tocchi di prima la squadra di casa mette in moto Odegaard che smarca con un filtrante basso Havertz davanti alla porta. Il tedesco calcia su Alisson, ma Saka non ha problemi a respingere in rete il suo ottavo centro in campionato.

Nel prosieguo del primo tempo l’Arsenal legittima il vantaggio creando diverse apprensioni ad Alisson, ma in pieno recupero arriva l’inaspettato pareggio. Gravenberch verticalizza verso Luis Diaz, prontamente ostruito da Saliba; il difensore francese, però, si addormenta attendendo l’uscita di Raya ed il 7 colombiano fa carambolare la sfera sulla tibia destra di Gabriel, costretto all’autogol dopo l’acuto ad Anfield nella gara d’andata.

L’undici di Arteta non si scompone e al rientro dagli spogliatoi riprende da dove aveva terminato pur dovendo rinunciare a Zinchenko sostituito da Kiwior. Proprio dal mancino del difensore polacco nascono i presupposti del nuovo vantaggio. Il suo lancio imbecca la velocità di Martinelli, comunque in svantaggio rispetto a Van Dijk meglio posizionato. Il capitano dei Reds copre l’uscita di Alisson che inspiegabilmente va con il piede nel tentativo di spazzar via, lisciando clamorosamente il pallone. Martinelli ne approfitta siglando il più facile dei gol.

Dal 2-1 in poi non c’è davvero più storia. L’Arsenal subissa di tiri gli ospiti, mettendoli più volte alle corde, ma il colpo del ko sembra non volerne sapere di arrivare. Il Liverpool esce definitivamente dalla sfida in seguito alla doppia ammonizione inferta a Konaté, comunque uno dei più positivi, in seguito ad un fallo tattico atto a fermare l’ennesima ripartenza avversaria.

A condannare definitivamente i rossi del Merseyside alla sconfitta è Trossard che al 92′ salta secco Elliott sulla trequarti, si invola verso la porta, e punisce un ancora disattento Alisson che se la fa passare sotto le gambe. Il belga chiude la partita trovando il suo quinto acuto nel torneo.

Il Liverpool, dunque, cade per la seconda volta in campionato dopo il molto discusso 2-1 incassato in casa del Tottenham lo scorso 30 settembre, mentre l’Arsenal, forte delle proprie ritrovate certezze, centra il terzo successo consecutivo e manda un segnale inequivocabile a tutto il calcio d’oltremanica.

BRENTFORD 1-3 MANCHESTER CITY (21′ Maupay, 48’pt, 53′, 70′ Foden)

Il Manchester City passa alla sua maniera sul campo del Brentford, unica squadra contro cui erano arrivate due sconfitte su due lo scorso anno. Venticinque tiri totali, quindici in porta ed una ritrovata prestanza atletica permettono ai Citizens di avvicinarsi sensibilmente alla vetta.

L’undici di Guardiola inizia a martellare già al 10′ con Alvarez che vede cancellato il vantaggio da un ottimo intervento di Flekken, che si ripete in ben tre circostanze nei dieci minuti successivi rispettivamente su Walker, Gvardiol e Haaland. Proprio da un rinvio dell’estremo difensore olandese, però,  nascono i presupposti per l’1-0 dei padroni di casa che porta la firma di Maupay, al quinto gol nelle ultime cinque uscite tra campionato e coppa, bravo a sfruttare l’errato posizionamento della difesa ospite e a punire Ederson proteso in uscita bassa.

L’undici di Guardiola non si scompone e chiude il Brentford nella propria area di rigore. Ci provano De Bruyne e Bernardo Silva da fuori, ma la porta sembra stregata. Quantomeno fino al terzo minuto di recupero, quando Foden addomestica con il petto la corta respinta aerea di Pinnock e con il sinistro trova l’1-1.

Tornati sul livello del mare nel momento più opportuno gli Sky Blues prendono il sopravvento nella ripresa. Nel giorno del rientro dal 1′ di Haaland è Foden a prendersi la scena tra il 53′ ed il 70′ portandosi a casa il pallone. Nell’1-2 batte Flekken con una pregevole torsione aerea sull’ennesimo suggerimento illuminante di De Bruyne, nell’1-3, invece, sfrutta la sponda proprio dell’attaccante norvegese per penetrare centralmente in area e battere ancora Flekken con un sinistro secco sul primo palo, arrivando a toccare quota otto reti in Premier.

Le Bees provano ad accorciare le distanze con Norgaard, ma la sua conclusione da posizione centrale viene schermata provvidenzialmente da Ruben Dias. Nona sinfonia consecutiva, dunque, per i Guardiola boys in tutte le competizioni che rende la corsa al titolo ancor più avvincente, mentre la formazione di Frank deve guardarsi le spalle: la zona retrocessione dista solo tre lunghezze.

SHEFFIELD UNITED 0-5 ASTON VILLA (12′ McGinn, 16′ Watkins, 20′ Bailey, 30′ Tielemans, 47′ A. Moreno)

Tutto troppo facile per l’Aston Villa che a Bramall Lane ne rifila cinque in 47 minuti ad uno Sheffield United senza più punti di riferimento. I Villans rialzano, così, la testa dopo il primo ko interno stagionale maturato nell’ultimo turno con il Newcastle.

Emery impronta sin dall’approccio il suo undici all’attacco alzando McGinn e Tielemans sulla stessa linea di Bailey alle spalle di Watkins. Questa lettura del tecnico spagnolo fa sì che i suoi aggrediscano in maniera veemente il match: tra il 12′ e il 16′ Douglas Luiz inventa due meravigliosi traccianti per Watkins, il primo viene murato sulla linea da Ahmedhodzic e spinto in porta da McGinn (sesto centro in campionato), il secondo viene tramutato in gol dal centravanti inglese che porta a undici marcature il proprio bottino.

Nella prima frazione non c’è proprio storia, tant’è che gli ospiti passeggiano tra le macerie della difesa di casa. Bailey piazza il tris con un meraviglioso mancino a giro sul palo lungo, Tielemans cala il poker alla mezz’ora con una bordata da fuori area trovando il suo primo acuto in Premier con la maglia del club di Birmingham.

A spegnere definitivamente ogni velleità di rimonta ci pensa Alex Moreno al principio della ripresa punendo Foderingham con un mancino al volo sul cross di Watkins (decimo assist nel torneo). Lo spagnolo torna al gol dopo l’ultima trasferta vittoriosa dei Villans datata 17 dicembre con il Brentford.

Il match non vive di sussulti ulteriori, se non nel recupero con la rete annullata a Vini Souza dal Var per fuorigioco. La formazione di Emery si riporta, dunque, al quarto posto in solitaria diventando il terzo attacco del campionato, mentre le Blades restano in ultima posizione con ben 59 gol incassati in 23 gare, davvero troppi per puntare ad una salvezza che ormai sembra un miraggio.

EVERTON 2-2 TOTTENHAM (4′, 41′ Richarlison, 30′ Harrison, 94′ Branthwaite)

Il Tottenham vede sfumare tre punti di capitale importanza all’ultimo respiro nel match di Goodison Park contro un Everton sempre caparbio e duro a morire.

La gara si apre con il gol lampo del grande ex Richarlison, in un vero e proprio stato di grazia, che corregge in porta il suggerimento arretrato di Udogie, frutto di una della tante transizioni positive del terzino italiano. I Toffees, reduci da due gare senza segnare, non si scompongono e reagiscono immediatamente con la girata aerea terminata alta di CalvertLewin.

I padroni di casa interrompono il digiuno da gol alla mezz’ora sugli sviluppi di un corner calciato da Garner su cui Vicario non sceglie bene i tempi d’uscita e viene punito da CalvertLewin che finalizza la sponda sul secondo palo di Tarkowski. Sul tabellino, però, ci finisce Harrison: è suo l’ultimo tocco sul tentativo aereo del 9 di casa. La formazione di Dyche sfiora anche il vantaggio nel finale del primo tempo con Godfrey sul cui tentativo ravvicinato Vicario si riscatta compiendo un miracolo.

Poco prima del duplice fischio, invece, arriva una nuova doccia gelata per i supporters in blu. Richarlison si inventa un gol fantastico dal limite dell’area mettendo fuori causa Pickford con un destro che si incastra all’incrocio dei pali al termine di una ripartenza. Il brasiliano non esulta, ma il nuovo vantaggio è vitale per gli ospiti e coincide con il raggiungimento della doppia cifra in classifica marcatori per il 9 di Postecoglu.

Nella ripresa gli Spurs legittimano il vantaggio creando tre nitide palle gol tutte neutralizzate da Pickford, che si esalta per due volte su Maddison. Proprio quando l’Everton sembrava non averne più riesce a dar fondo alle residue energie rimaste e centra il 2-2: ancora una volta letale il destro affilato di Garner su un piazzato dai trenta metri, spizzato all’indietro da Romero e spinto in porta da Branthwaite, alla prima gioia in Inghilterra.

Gli Spurs, dunque, scivolano nuovamente a -2 dal piazzamento Champions con l’assoluta necessità di ritrovare la smarrita serenità difensiva. L’undici di Dyche ottiene, da par suo, il terzo pari consecutivo che gli permette di restare a -1 dalla salvezza.

MANCHESTER UNITED 3-0 WEST HAM (23′ Hojlund, 49′, 84′ Garnacho)

Il Manchester United opera il sorpasso in classifica ai danni del West Ham infliggendogli un secco 3-0 nello scontro diretto.

Dopo circa venti minuti di studio la gara si sblocca con l’uomo del momento: Rasmus Hojlund. Il danese raccoglie una palla vangante nei pressi del limite dell’area di rigore, elude l’intervento di Aguerd, e con il piede debole, il destro, la piazza nell’angolino mettendo totalmente fuori causa Areola. Il quinto gol nelle ultime sei gare dell’ex Atalanta coincide con un importantissimo vantaggio.

In apertura di ripresa il West Ham si iscrive al match complice un clamoroso svarione di Maguire. Ad approfittarne è Emerson Palmieri che, però, a tu per tu con Onana spara in curva. Appena un minuto dopo i padroni di casa raddoppiano ed indirizzano definitivamente la sfida. Bruno Fernandes apre per Garnacho che aggancia, rientra sul mancino, e calcia trovando la decisiva deviazione di Aguerd che spiazza Fabianski, subentrato ad Areola.

In prossimità del 70′ gli Hammers hanno una possibilità di riaprire la sfida, ma il destro ravvicinato di Bowen si infrange sulla disperata scivolata di Dalot. All’84’ i diavoli rossi calano il definitivo tris ancora con Garnacho che capitalizza la ripartenza condotta da McTominay, portandosi a quota cinque in classifica marcatori.

La formazione di Ten Hag sembra aver superato l’atavica fatica in zona gol con le diciannove reti messe a segno nelle ultime sette gare tra campionato e coppa ed ora sembra pronto a puntare la zona Champions. Il West Ham, invece, resta senza vittorie nel 2024: quattro pareggi e due sconfitte in sei uscite sono un bottino davvero magro.

BRIGHTON 4-1 CRYSTAL PALACE (3′ Dunk, 33′ Hinshelwood, 34′ Buonanotte, 71′ Mateta, 84′ Joao Pedro)

Il Brighton riscatta la peggior sconfitta dell’era De Zerbi, 4-0 con il Luton nell’infrasettimanale, schiantando il Crystal Palace al termine di un match senza storia, ritrovando il successo dopo tre gare senza gol all’attivo in campionato.

La sfida si sblocca al 3′ con l’incornata di capitan Dunk, a secco in Premier dall’8 ottobre, sul corner pennellato da Gross e rischia di assistere al raddoppio dei Seagulls con il tiro incrociato di Joao Pedro disinnescato da un notevole intervento di Henderson.

L’undici di De Zerbi, schierato per il terzo match consecutivo con il 3-4-2-1, non impiega comunque molto ad indirizzare la sfida: in appena un minuto il risultato si trasforma da 1-0 a 3-0 grazie alle realizzazioni di Hinshelwood, al primo gol nel 2024, bravo nel prendere il tempo a Mitchell sul cross di Lamptey, e Buonanotte, il più lesto a sfruttare la transizione centrale di Gross.

Nella ripresa i padroni di casa inseriscono il pilota automatico e si presentano sistematicamente dalle parti di Henderson, costretto agli straordinari prima su Ferguson e poi su Welbeck. A poco meno di venti dal novantesimo arriva il 3-1 di Mateta al primo, vero tentativo delle Eagles verso la porta di Verbruggen, con un colpo di testa sul primo palo.

La formazione di Hodgson ha anche la clamorosa opportunità di portarsi a -1, ma l’appena entrato Edouard calcia addosso all’estremo difensore olandese da dentro l’area di rigore. Il definitivo 4-1 porta la firma di Joao Pedro che chiude uno splendido uno-due con Welbeck, che gliela restituisce di tacco, portandosi a quota otto nella classifica marcatori.

Il Brighton rilancia, dunque, la propria candidatura europea effettuando il controsorpasso ai danni del Newcastle. Il Crystal Palace, dopo il sofferto 3-2 sullo Sheffield United, incassa l’undicesima sconfitta in campionato ritrovandosi a +5 dalla zona rossa.

NEWCASTLE 4-4 LUTON (7′, 23′ Longstaff, 21′ Osho, 40′ Barkley, 59′ (rig.) Morris, 62′ Adebayo, 67′ Trippier, 73′ Barnes)

Pirotecnico pareggio nella gara di St. James’ Park tra Newcastle e Luton che si dividono la posta in palio dandosele di santa ragione.

I Magpies, orfani di Joelinton e Isak, sbloccano la gara dopo appena sette minuti con Sean Longstaff, a secco in Premier dal 21 ottobre, perfettamente pescato in area dal cross tagliato di Trippier. Gli Hatters reagiscono al 21′ con il colpo di testa di Osho sulla sponda aerea di Morris provocata a sua volta dal piazzato di Barkley, ma tornano di nuovo in svantaggio al 23′ complice la seconda rete di Longstaff (alla prima doppietta in carriera in campionato) che ribadisce in porta la corta respinta di Kaminski sulla conclusione di Gordon.

Prima del duplice fischio c’è spazio per il nuovo pareggio degli ospiti targato Ross Barkley, che ha il Newcastle come vittima preferita viste le sei realizzazioni messe a referto, il più lesto ad arrivare sulla deviazione di Dubravka sugli sviluppi del cross teso di Doughty. Il 2-2 apre la strada all’impronosticabile rimonta dei ragazzi di Edwards che si concretizza tra il 59′ ed il 62′. Morris trasforma il rigore causato dall’intervento di Burn su Ogbene, mentre Adebayo punisce Dubravka con un diagonale destro dopo la ripartenza condotta da Barkley, portando il proprio bottino di gol complessivo a quota nove.

Nonostante il -2, però, l’undici di Howe riesce ad evitare il secondo ko interno consecutivo dopo il 2-3 subìto dal City, grazie alle marcature di Trippier, imbeccato in area da un poetico esterno destro di Bruno Guimaraes, e del rientrante Barnes, bravo a sfruttare il recupero palla alto di Miley piazzando il proprio interno mancino sul palo lungo.

Entrambe le squadre escono, quindi, dal campo con un sorriso a metà: i ragazzi del Tyneside scivolano nuovamente al nono posto, mentre il Luton resta a +1 sull’Everton terzultimo.

CHELSEA 2-4 WOLVERHAMPTON (19′ Palmer, 22′, 63′, 82′ (rig.) M. Cunha, 43′ (aut.) Disasi, 86′ T. Silva)

Seconda sconfitta consecutiva per il Chelsea con quattro reti incassate dopo il 4-1 subìto per mano del Liverpool. Il Wolverhampton rialza la testa dopo la beffa finale del match contro il Manchester United e scavalca in classifica proprio i Blues al decimo posto.

La gara parte comunque in discesa per l’undici di Pochettino che la sblocca dopo diciannove minuti con il solito Palmer, decimo centro in campionato, che concretizza l’ottima imbucata di Caicedo. Il pari, però, non tarda ad arrivare e porta la firma di Matheus Cunha, il cui destro a giro viene decisivamente deviato da Thiago Silva mettendo fuori causa Petrovic. In prossimità del 45′ i Wolves la ribaltano con un’altra conclusione deviata: questa volta al tiro va AitNouri, messo in moto da un incontenibile Pedro Neto, e a beffare Petrovic è Disasi, a cui viene assegnata l’autorete.

La ripresa si apre con una clamorosa opportunità cestinata da Sterling, e prosegue con altri due acuti di Matheus Cunha. Per l’1-3 il brasiliano si limita a spingere in porta l’ennesimo cross arretrato di Pedro Neto, mentre per l’1-4 si guadagna e trasforma un calcio di rigore portandosi a quota nove in classifica marcatori e realizzando la seconda tripletta in carriera dopo quella con la maglia del Sion nel 2018.

L’ultimo acuto della disputa è dei Blues con Thiago Silva che svetta sul primo palo mettendo in porta l’angolo di Mudryk, fissando il risultato sul definitivo 2-4.

BOURNEMOUTH 1-1 NOTTINGHAM FOREST (5′ Kluivert, 45′ Hudson-Odoi)

Secondo pareggio di fila per il Bournemouth dopo l’1-1 nell’infrasettimanale con il West Ham. Punto prezioso per il Nottingham in chiave salvezza.

Il match non offre grandi sussulti o spunti e scorre via sui binari dell’equilibrio, rotto, seppur momentaneamente, dal tap-in di Justin Kluivert sulla spizzata di Sinisterra proveniente dal corner calciato da Christie. L’olandese firma così il suo terzo gol in campionato che fa il paio con quello in FA Cup nel successo in casa del QPR e con quello in Coppa di Lega nell’1-2 casalingo con il Liverpool.

La partita viene definitivamente livellata al 45′ da HudsonOdoi che si inventa una magnifica finalizzazione superando Neto con un notevole destro a giro sul secondo palo, ponendo fine ad un digiuno realizzativo iniziato il 18 settembre.

Nella ripresa accade poco o nulla, solamente Zabarnyi va sensibilmente vicino al 2-1, mancando la correzione sotto porta sugli sviluppi di un angolo. Le Cherries si portano a quota 27 in classifica, mentre il Forest resta invischiato nella lotta salvezza con soli due punti di vantaggio sul terzultimo posto.

BURNLEY 2-2 FULHAM (17′ J. Palhinha, 21′ R. Muniz, 71′, 91′ Datro Fofana)

Il Burnley acciuffa il pareggio all’ultimo respiro ed evita la diciassettesima sconfitta in campionato, costringendo al punto un Fulham impantanato nelle sabbie mobili del centro classifica.

I Cottagers sembrano mettere la gara in discesa già nei primi venti minuti con due spallate che fanno tremare le già fragili certezze di Turf Moor. Prima Joao Palhinha, a secco dal 29 ottobre, gira in porta il corner di Andreas Pereira, poi Rodrigo Muniz sceglie una via non convenzionale per trovare il primo centro in campionato, scavalcando Trafford con un tocco morbido sfruttando l’involontario assist di Robinson.

I Clarets rialzano la testa negli ultimi venti minuti affidandosi all’ultimo arrivato Datro Fofana, attaccante ivoriano classe 2002 di proprietà del Chelsea sbarcato a Burnley dopo il prestito breve all’Union Berlino. Al 71′ sigla l’1-2 punendo l’errata lettura in uscita di Leno sul cross di Assignon, e al 91′ vince il duello con Ream mettendo in porta il suggerimento basso di Odobert.

La squadra di Kompany resta comunque al penultimo posto a ben sette punti dalla salvezza, mentre i ragazzi di Marco Silva vedono ulteriormente allontanarsi la zona Europa.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

51 23 15 6 2 52:22 +30
2

Manchester City*

49 22 15 4 3 54:25 +29
3

Arsenal

49 23 15 4 4 47:22 +25
4

Aston Villa

46 23 14 4 5 49:30 +19
5

Tottenham

44 23 13 5 5 49:35 +14
6

Manchester United

38 23 12 2 9 31:32 -1
7

West Ham

36 23 10 6 7 36:36 0
8

Brighton

35 23 9 8 6 42:38  +4
9  Newcastle 33 23 10 3 10 48:37 +11
10 Wolverhampton 32 23 9 5 9 37:37 0
11 Chelsea 31 23 9 4 10 38:39 -1
12

Bournemouth*

27 22 7 6 9 30:41 -11
13

Fulham

26 23 7 5 11 30:38 -8
14

Crystal Palace

24 23 6 6 11 26:40 -14
15

Brentford*

22 22 6 4 12 32:39 -7
16

Nottingham Forest

21 23 5 6 12 28:41 -13
17

Luton Town*

20 22 5 5 12 32:42 -10
18

Everton

19 23 8 5 10 26:30 -4
19

Burnley

13 23 3 4 16 24:47 -23
20

Sheffield United

10 23 2 4 17 19:59 -40

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 10 febbraio

Manchester City 13:30 Everton

Wolverhampton 16:00 Brentford

Fulham 16:00 Bournemouth

Tottenham 16:00 Brighton

Luton 16:00 Sheffield United

Liverpool 16:00 Burnley

Nottingham Forest 18:30 Newcastle

Domenica 11 febbraio

West Ham 15:00 Arsenal

Aston Villa 17:30 Manchester United

Lunedì 12 febbraio

Crystal Palace 21:00 Chelsea

Premier League

William Saliba: “Voglio restare e vincere con l’Arsenal”

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Arsenal

William Saliba conferma il suo impegno con l’Arsenal, dichiarando di voler vincere grandi cose con il club londinese.

Saliba e il suo futuro all’Arsenal

William Saliba ha espresso chiaramente il suo desiderio di continuare a giocare per l’Arsenal, club con il quale ha ancora due anni e mezzo di contratto. In una recente intervista, il difensore francese ha sottolineato quanto sia felice nella squadra e quanto desideri conquistare trofei importanti con i Gunners. Saliba ha dichiarato: “Voglio vincere grandi cose con l’Arsenal. Se lasci questo club senza vincere nulla, i tifosi si dimenticheranno di te. Voglio vincere qui”.

Le parole di Saliba riflettono il suo forte legame con il club e la sua ambizione di lasciare un’impronta significativa nella storia dell’Arsenal. La determinazione del giovane difensore è vista come un segnale positivo per i tifosi, che sperano di vedere la squadra lottare per il titolo nei prossimi anni.

L’importanza di Saliba per i Gunners

La permanenza di Saliba è fondamentale per la difesa dell’Arsenal. Il giocatore ha dimostrato di essere una pedina chiave nel sistema di gioco dell’allenatore Mikel Arteta. La sua abilità nel leggere le situazioni di gioco e la sua presenza fisica in campo lo rendono un elemento imprescindibile per la squadra.

Con Saliba che ribadisce il suo impegno con l’Arsenal, il club può guardare al futuro con ottimismo. La sua determinazione a vincere titoli potrebbe essere la spinta necessaria per portare i Gunners ai vertici del calcio inglese ed europeo.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Manchester United, l’Old Trafford si fa New

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Manchester United

Manchester United, stamattina l’annuncio: il club costruirà un nuovo stadio e lascerà la sua vecchia casa: l’Old Trafford.

“Il Manchester United deve sempre cercare il meglio in tutto ciò che fa, dentro e fuori dal campo, e questo include lo stadio in cui giochiamo. Old Trafford conserva molti ricordi speciali per me personalmente, ma dobbiamo essere coraggiosi e cogliere questa opportunità per costruire una nuova casa, preparata per il futuro, dove si possa scrivere una nuova storia”. Queste le parole di Sir Alex Ferguson, ex allenatore del club di Premier League.

I dettagli sul nuovo stadio

In futuro, infatti, il club costruirà un nuovo stadio da 100.000 posti nella zona di Old Trafford, abbandonando la casa che lo ha ospitato per 115 anni. Il “new Trafford” sarà costruito senza fondi pubblici, come ha garantito Jim Ratcliffe.

Norman Foster, l’architetto che ha disegnato il progetto, ha parlato di un “vasto ombrello” sopra lo stadio che raccoglierà l’acqua piovana e di una nuova piazza pubblica “due volte più grande di Trafalgar Square”.

Lo stadio sarà in rapporto con l’ambiente circostante: “Lo stadio rivolto verso l’esterno sarà il cuore pulsante di un nuovo distretto sostenibile, completamente percorribile a piedi, servito dai trasporti pubblici e pieno di natura”.

Manchester United, l’impatto del nuovo stadio

I Red Devils ritengono che la costruzione del nuovo stadio, insieme ai miglioramenti dell’area circostante, possa generare 7,3 miliardi di sterline (circa 8,9 miliardi di euro) all’anno per l’economia britannica, oltre a creare 92.000 nuovi posti di lavoro, 17.000 nuove abitazioni e attirare 1,8 milioni di visitatori all’anno.

Il leader del gruppo di lavoro per la riqualificazione di Old Trafford, Sebastian Coe, che è anche presidente della World Athletics e candidato alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale, considera che questo “potrebbe essere il più grande e entusiasmante progetto di rigenerazione urbana nel Regno Unito dai Giochi Olimpici di Londra 2012”.

L’attuale stadio della squadra allenata da Rúben Amorim, che ha in rosa anche Bruno Fernandes e Diogo Dalot, presenta diversi problemi strutturali, come infiltrazioni d’acqua nella copertura delle tribune.

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Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 28° turno di Premier League

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 28°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventottesimo turno: “No Surprises”

Premier League

IL LIVERPOOL FA SUO LO SCONTRO TESTA-CODA

Seppur con maggiori difficoltà rispetto alle aspettative il Liverpool fa proprio lo scontro testa-coda con il Southampton, mettendo a referto la terza rimonta stagionale in campionato dopo aver concesso il primo gol della sfida.

I Reds, reduci dal soffertissimo e immeritato 0-1 ottenuto negli ottavi d’andata di Champions League in casa del PSG, si confermano, infatti, non al top della condizione anche nel match contro i Saints, creando tanto, vero, specie con Nunez, Gravenberch e Jones, ma concedendo anche molto, con Alisson costretto agli straordinari in più di una circostanza. Proprio il portiere brasiliano, eroe al “Parc des Princes”, la combina grossa insieme a Van Dijk nel recupero del primo tempo andando con scarsa decisione su un pallone vagante in area e permettendo a Smallbone di approfittarne per siglare il suo primo gol in carriera in Premier League e l’inaspettato 0-1.

Nella ripresa i Reds tornano in campo decisamente più concentrati e affamati attaccando con veemenza la porta di Ramsdale, costretto a capitolare al 51′ sotto il colpo di Nunez, quinto centro in campionato, a cui basta spingere in porta il cross basso di Luis Diaz dalla sinistra. L’attaccante uruguaiano si ritaglia un ruolo da protagonista anche quattro minuti più tardi, nel 2-1, anticipando furbescamente in area Smallbone prima di lasciarsi colpire dal centrocampista ospite costringendo il direttore di gara Smith a decretare il calcio di rigore, poi trasformato dal solito Salah.

In seguito al vantaggio i padroni di casa abbassano nuovamente la guardia e ci vuole il miglior Alisson per negare il 2-2 ad Archer, che mette apprensione a tutto l’impianto. Apprensione che svanisce definitivamente all’88’ quando Smith, tramite Var, assegna un altro penalty alla formazione di Slot per un ingenuo tocco di braccio di Sugawara in area: Salah ancora una volta si conferma implacabile spiazzando Ramsdale, facendo 27 in questo campionato, 44 sommando gli assist (eguagliato il record di Henry e Haaland in 38 partite, quello di Shearer e Cole dista ancora tre lunghezze, seppur messo a referto in 42 gare di campionato). Inoltre l’egiziano con questa doppietta aggancia Aguero al quinto posto della classifica marcatori all-time della Premier League a quota 184, e con 243 diventa il terzo top scorer nella storia del club del Merseyside alle spalle di Hunt e Rush.

I ragazzi di Slot centrano, dunque, la 21esima vittoria nel torneo volando a 70 punti con un margine siderale sull’Arsenal primo inseguitore, lo stesso che separa il Southampton, alla sconfitta numero 23, dalla salvezza.

L’ARSENAL FRENA DI NUOVO, HUDSON-ODOI STENDE IL CITY

Nel giorno della panchina numero 200 in Premier League di Arteta l’Arsenal non riesce ad andare oltre l’1-1 a Old Trafford collezionando il secondo pareggio consecutivo in campionato dopo l’incredibile 1-7 rifilato in Champions al PSV.

Nella prima frazione prevale l’attenzione difensiva e la poca volontà da parte di entrambe di prendersi dei rischi con o senza palla. I tentativi dei Gunners risultano sporadici e poco incisivi, prima con Merino e poi con Trossard che da fuori non inquadrano lo specchio, mentre quelli del Manchester United decisamente nulli, quantomeno fino al recupero. Nel secondo minuto di extra-time, infatti, Bruno Fernandes estrae dal cilindro un calcio di punizione diretto in porta dai 25 metri abbondanti, il secondo nelle ultime tre giornate dopo quello con l’Everton, battendo Raya per il suo settimo centro in campionato. Il capitano portoghese diventa, così, il primo calciatore del club mancuniano negli ultimi 10 anni a segnare più di un piazzato diretto in una singola annata, arrivando a essere coinvolto direttamente in 25 o più gol per la terza stagione consecutiva (solo Salah e Haaland ci erano riusciti).

La ripresa si apre sull’onda lunga degli ultimi minuti di primo tempo con i padroni di casa che vanno sensibilmente vicini al raddoppio con Mazraoui, su cui Raya si inventa una clamorosa parata, e Zirkzee a cui non riesce completamente la correzione di tacco su un pallone vagante in area. Nel frattempo gli ospiti riaccolgono in campo Martinelli che rileva Nwaneri e al 74′, proprio a culmine del momento migliore degli avversari, acciuffano il pari grazie alla bordata dal limite di interno destro di Rice, smarcato al tiro dalla bella progressione di Timber, che bacia il palo interno e si infila alle spalle dell’incolpevole Onana. Secondo acuto in campionato per l’ex West Ham.

Proprio Rice si rivela nuovamente protagonista nel finale rimediando allo svarione di Merino sulla propria trequarti con una scivolata salvifica su Hojlund solo davanti al portiere, al pari di Martinelli e Bruno Fernandes che nel recupero cestinano il match point: il primo calciando alto incredibilmente alto sulla corta respinta di Onana in seguito al tiro di Odegaard, il secondo costringendo Raya al doppio miracolo con allegato salvataggio sulla linea.

Pari giusto che non serve a nessuna delle due, con i Gunners che scivolano a -15 dal Liverpool capolista e i Red Devils, attesi giovedì dal ritorno degli ottavi di Europa League con la Real Sociedad dopo l’1-1 in trasferta, che restano nella parte destra della classifica.

Successo di misura dall’enorme peso specifico per il Nottingham che torna a vincere in campionato dopo più di un mese imponendosi su un Manchester City al nono k.o. nel torneo (era successo solamente nel 2019-20, stagione conclusa comunque al secondo posto).

Il match nel complesso risulta simile a quello tra il Forest e l’Arsenal terminato 0-0 nell’ultimo turno, con poche occasioni da gol e tanta densità portata a centrocampo da entrambe le squadre. Nella prima frazione sono i Citizens, reduci dal 3-1 in rimonta sul Plymouth negli ottavi di FA Cup, a provarci con maggiore insistenza, prima con il diagonale di destro di Haaland terminato di poco a lato in apertura e successivamente con la botta da fuori di Nico Gonzalez infrantasi sul palo esterno. La prima conclusione dei padroni di casa arriva, invece, al 39′ con Gibbs-White che non riesce, comunque, a impensierire Ederson.

Nella ripresa l’inerzia del match cambia con la squadra di Espirito Santo che sembra averne di più sia dal punto di vista di energia residua sia da quello attitudinale. Il primo campanello d’allarme per gli ospiti arriva dopo pochi minuti con la conclusione al volo di Dominguez bloccata da Ederson; sensazione di pericolo che si acuisce intorno al 65′ quando lo stesso portiere brasiliano devia sul palo con la punta delle dita il destro a giro di Hudson-Odoi. Gli Sky Blues provano a rispondere con il tiro di poco alto dal limite del neo-entrato De Bruyne, ma si fanno trovare scopertissimi all’83’ sul panoramico cambio di campo di Gibbs-White che pesca sulla destra Hudson-Odoi che, a sua volta, punta Gvardiol, se la sposta sul destro e batte Ederson con una conclusione beffarda e inaspettata sul primo palo, firmando il suo quinto centro in campionato.

Nel finale spazio alla conclusione da fuori, sugli sviluppi di un angolo, da parte di Kovacic che termina a lato di nulla, facendo salire a quota 12 i clean sheet stagionali di Matz Sels (il record in una singola annata per un portiere del Nottingham è di 13, fissato da Mark Crossley nel 1995), ma soprattutto permettendo ai Tricky Trees di riportarsi a +4 proprio sul Manchester City primo inseguitore, battendolo per la prima volta in Premier League dal 1995, stagione terminata al terzo posto, posizione occupata anche nell’attuale classifica.

Espirito Santo, reduce dalla sofferta vittoria ai rigori con l’Ipswich negli ottavi di FA Cup e da appena 4 punti nelle ultime 5 giornate, batte, dunque, Guardiola per la quarta volta in carriera (solo Klopp con 5 ha ottenuto più successi contro il tecnico catalano).

IL CHELSEA TORNA QUARTO, (WEST HAM-NEWCASTLE)

Terzo successo di fila, considerando anche l’1-2 inferto al Copenaghen negli ottavi di finale d’andata di Conference League, per il Chelsea che torna al quarto posto grazie al tanto sofferto quanto prezioso 1-0 sul Leicester.

La gara si apre subito con un contatto sospetto in area di rigore delle Foxes tra Thomas e Palmer, giudicato regolare dal direttore di gara Robinson, al contrario di quello tra Kristiansen e Sancho al 22′ che porta l’arbitro ad assegnare il penalty. Dal dischetto va, ovviamente, Palmer che, però, vede il suo tiro respinto da Hermansen in calcio d’angolo: primo errore in carriera dal dischetto del numero 20 al tredicesimo tentativo (ora solo Yaya Touré con 11 e Raul Jimenez con 10 hanno il 100% di realizzazione dagli 11 metri nella storia della Premier League).

In seguito al rigore sbagliato i Blues sbandano e rischiano di andare sotto in seguito all’inguardabile uscita sul cross di Justin da parte di Sanchez, tornato titolare, che per poco non provoca l’autogol di Adarabioyo, salvato dalla traversa. In apertura di ripresa sono ancora gli ospiti ad andare vicini al vantaggio con la girata di Vardy sul primo palo che, questa volta, trova attento Sanchez, ma al 60′ sono i Blues a mettere la freccia grazie al secondo centro consecutivo, il quarto totale nel torneo, di Cucurella che batte Hermansen con un poderoso sinistro da fuori area diretto all’angolino.

Dopo l’1-0 accade poco o nulla, se non nel recupero con Enzo Fernandez che fallisce il 2-0 calciando addosso all’estremo difensore ospite, ma non compromettendo i tre punti, di fondamentale importanza ai fini della classifica. Quinta sconfitta di seguito, invece, per il Leicester di Van Nistelrooy, al dodicesimo k.o. nelle sue prime quindici uscite (80% di sconfitte, secondo solo a McCarthy del Sunderland con l’84% e Martin del Southampton con l’81% nella storia della Premier League).

Tre punti dal forte retrogusto europeo per il Newcastle che espugna di misura il London Stadium nel monday night.

Dopo quaranta secondi circa, però, è il West Ham ad andare sensibilmente vicino al vantaggio con il solito inserimento sul cross di Kudus da parte di Soucek che non inquadra la porta da pochi passi. La reazione dei Magpies arriva intorno al 20′ attraverso la girata nel cuore dell’area di Barnes, neutralizzata da un riflesso felino di Areola, che si ripete qualche minuto più tardi sul colpo di testa di Burn.

La formazione di Howe sblocca la sfida nella ripresa, non prima, però, di un altro super intervento di Areola, fenomenale nello sventare il tentativo di autogol da parte di Kilman sul cross teso di Murphy. L’autore della rete decisiva è Bruno Guimaraes, al terzo centro in campionato, che da centravanti mette dentro in allungo il cross di Barnes.

Il Newcastle non concede praticamente più nulla centrando il quattordicesimo successo in campionato che gli permette di agganciare il Manchester City al quinto posto, mentre gli Hammers tornano a perdere dopo due successi consecutivi.

PARI PIROTECNICO TRA TOTTENHAM E BOURNEMOUTH, IL BRIGHTON PASSA AL 98′

Pareggio con tanti gol come da pronostico tra Tottenham e Bournemouth al termine di una gara che esalta pregi e difetti di entrambe.

L’errore in apertura di Romero alza immediatamente il termometro della sfida, costringendo al miracolo Vicario sul tentativo ravvicinato del rientrante dal 1′ Evanilson. L’ex portiere dell’Empoli si vede costretto a ripetersi qualche minuto dopo sulla frustata di testa di Tavernier, lasciando comunque la netta sensazione che le Cherries possano segnare da un momento all’altro. Sensazione confermata al 42′ quando gli Spurs si fanno, tanto per cambiare, trovare scoperti sulla destra lasciando un’autostrada a Kerkez che si fa tutta la fascia prima di sfoderare un bellissimo cross chiuso sul secondo palo in “estirada” proprio da Tavernier che sale a quota tre in classifica marcatori.

A riemergere meglio dagli spogliatoi sono nuovamente gli ospiti che metterebbero a referto il raddoppio con Kluivert al termine di una fantastica ripartenza, se non fosse per l’offside a inizio azione ancora di Tavernier, ravvisato in seguito a revisione Var. L’episodio a favore scuote, seppur parzialmente il Tottenham, che batte un colpo verso la porta di Kepa con Son, il cui destro a giro dal limite sbatte sulla faccia esterna del palo prima di perdersi sul fondo. Al 65′, a compimento di un tangibile predominio, arriva lo 0-2 con lo splendido tocco sotto di Evanilson, pescato dall’imbucata di Kluivert, che, dopo aver segnato anche nell’ottavo di FA Cup poi vinto ai rigori con il Wolverhampton, fa lo stesso anche di fronte al suo predecessore Solanke, mettendo apparentemente in ghiaccio il risultato.

La formazione di Postecoglou, infatti, rientra in gara due minuti più tardi in maniera casuale e fortunosa grazie al cross dalla trequarti di Sarr che si trasforma in un arcobaleno letto male da Kepa, costretto ad arrendersi dopo l’impatto del pallone sul palo interno. Lo stesso portiere spagnolo, in seguito a un clamoroso legno colpito da Kluivert in ripartenza, ritarda i tempi di uscita bassa sulla traccia verticale disegnata da Maddison, stendendo Son in area e concedendo il penalty, poi trasformato dallo stesso coreano, a secco dal 15 gennaio e al settimo centro nel torneo.

Dopo l’1-0 incassato in casa dell’AZ nell’andata degli ottavi di Europa League il Tottenham, dunque, completa la 26esima rimonta da due gol di svantaggio della propria storia (solo il Manchester United ne ha messe a referto di più, 30) conquistando un punto più utile per il morale che per la classifica. Grandi rimpianti, invece, per il Bournemouth, che torna a far punti dopo due sconfitte di fila, restando in piena corsa per l’Europa.

Quarta vittoria consecutiva, la sesta considerando anche quelle con Chelsea e Newcastle in FA Cup, per il Brighton che riesce ad avere la meglio sulla sirena sul sempre insidioso Fulham.

I Seagulls, con il vento in poppa dopo lo stoico successo maturato ai supplementari contro i Magpies nello scorso weekend valso l’accesso ai quarti della coppa nazionale, approcciano meglio alla gara creando i presupposti per il vantaggio prima con Minteh e poi con Joao Pedro, entrambi neutralizzati da due attenti interventi di Leno. A mettere la freccia al 35′, però, sono i Cottagers al primo tiro verso la porta avversaria: Raul Jimenez addomestica con il petto il cross di Iwobi per poi trasformarlo in rete con una secca battuta di mancino che perfora Verbruggen sul primo palo, arrivando a tagliare il traguardo della doppia cifra dopo cinque stagioni.

Nonostante il duro colpo incassato i padroni di casa riescono a rialzare immediatamente la testa, nel vero senso della parola dato che Van Hecke mette nel sacco il piazzato dalla trequarti di Ayari proprio grazie a una svettata realizzando il suo primo gol in carriera in Premier League e riscattando l’errata lettura in occasione dello 0-1.

Nella ripresa la formazione di Hurzeler prosegue sull’onda lunga del primo tempo creando e trovando per ben due volte il 2-1, ricevendo in entrambi i casi, però, la delusione dell’annullamento per le posizioni irregolari di Minteh e Adingra. Proprio quando la sfida sembrava arenarsi sull’1-1 Joao Pedro si avventa su un pallone vagante in area di rigore anticipando Reed che arriva in ritardo e lo colpisce costringendo il direttore di gara Barrott ad assegnare il penalty, trasformato dallo stesso brasiliano, al terzo centro consecutivo, che permette ai suoi di accorciare notevolmente sulla zona Europa.

Dopo quasi due mesi torna a perdere in trasferta, invece, il Fulham dopo il sensazionale trionfo ai rigori a Old Trafford in FA Cup.

WATKINS FIRMA IL SUCCESSO DEL VILLA, PALACE DI MISURA. UN PUNTO A TESTA PER WOLVERHAMPTON ED EVERTON

Terzo successo consecutivo, considerando il 2-0 in FA Cup con il Cardiff e l’1-3 con il Club Brugge nell’andata degli ottavi di Champions League, per l’Aston Villa che supera di misura il Brentford a domicilio.

La formazione di Emery, sempre con gli acquisti di gennaio pronti a subentrare e praticamente mai schierati dal 1′, aggredisce la gara per buona parte del primo tempo, seppur senza fortuna. Vani, infatti, i tentativi di Ramsey, destro deviato di poco a lato, Mings, zampata centrale sul piazzato di Tielemans, e dello stesso belga, il cui colpo di testa viene salvato sulla linea di porta da Pinnock. I Villans concretizzano la mole di opportunità create in apertura di ripresa grazie alla ripartenza condotta e finalizzata dal grande ex della sfida Watkins che sigla lo 0-1 con un potente destro sotto le gambe di Flekken, salendo a quxsota 13 in questo campionato e 6 contro la sua ex squadra (solamente contro il Brighton, 7, ne ha fatti di più).

Tre minuti più tardi è ancora l’11 ospite a rendersi protagonista con un assist per lo 0-2 di Rogers, poi annullato per fuorigioco millimetrico proprio di Watkins a inizio azione. In seguito a questo episodio le Bees mettono la testa fuori dal guscio, colpendo un palo con Lewis-Potter e costringendo Olsen a due interventi importanti su Schade e Wissa, non riuscendo, però, a scongiurare la quinta sconfitta interna nelle ultime sei gare disputate: impensabile dopo il grande inizio di stagione casalingo.

Il Villa, invece, torna a sorridere dopo il pesante 4-1 incassato dal Crystal Palace nell’ultimo turno, portandosi a -2 dalla zona Champions.

Dopo il 3-1 rifilato al Millwall negli ottavi di FA Cup il Crystal Palace ottiene un’altra vittoria, la quarta di fila in tutte le competizioni, superando, seppur a fatica, l’Ipswich.

Le Eagles provano a sbloccare il punteggio già nelle prime battute con Nketiah, schierato al posto dell’infortunato Mateta, murato da Palmer nell’uno contro uno, ed Eze, schermato sul più bello dal tempestivo recupero di Greaves, ma devono aggrapparsi alla bella parata di Henderson sul tentativo di Enciso per restare a galla. Gli ospiti si rendono pericolosi anche a inizio ripresa, questa volta con Delap, neutralizzato ancora da Henderson, ma rischiano grosso prima sul cross di Eze deviato sul palo e poi sul clamoroso errore di Davis che spiana la strada a Munoz, fermato nuovamente da un super intervento di Palmer.

Il minuto decisivo è, però, l’82’ quando Sarr approfitta di un rimpallo vinto dall’ex Lazio Kamada al limite per incunearsi in area di rigore e superare Palmer con un pregevole tocco sotto che vale il suo settimo centro in campionato, oltre ai tre punti per il Palace che scavalca il Brentford piazzandosi all’undicesimo posto. Terza sconfitta consecutiva, invece, per il Tractor Boys, penultimi e ancora senza vittorie in Premier League nel 2025.

 

Pareggio al Molineux tra Wolverhampton, al quinto totale in campionato, ed Everton, al terzo consecutivo, il quarto nelle ultime cinque, che allunga a otto la propria striscia di gare senza sconfitta.

I Toffees generano la prima opportunità da gol della sfida con la bella girata di Doucouré neutralizzata da José , salvo poi prestare il fianco alle pericolosissime conclusioni da fuori di Ait Nouri e Bellegarde, terminate di un soffio a lato prima della mezz’ora. Gli ospiti riescono comunque a mettere la freccia al 33′ grazie al recupero palla alto di Lindstrom che mette in moto Harrison, bravo a finalizzare con un mancino incrociato dal limite con annessa leggera deviazione di Doherty, aprendo finalmente il conto personale in questo campionato.

La reazione dei Wolves è, però, immediata: sette minuti più tardi, infatti, Munetsi, acquistato dal Reims nell’ultimo giorno di mercato invernale, capitalizza la bell’imbucata di Bellegarde per siglare il suo primo gol in carriera in Premier League rimettendo le cose a posto per i padroni di casa. Nella ripresa è l’Everton ad andare più vicino ai tre punti con Beto e Alcaraz che non sfruttano a dovere due ghiotte opportunità, permettendo al Wolverhampton di allungare a +6 sulla zona rossa.

Top & Flop

TOP

Scarpa d'oro

1) Mohamed Salah – Altra doppietta, seppur di rigore, per cementificare ulteriormente il proprio status e quello del Liverpool in vetta alla classifica. I numeri irreali dell’egiziano continuano ad andare di pari passo con quelli della squadra.

2) Callum Hudson-Odoi – L’ex Chelsea si rivela il match winner dello scontro diretto che rimanda il City a -4 e rinsalda la posizione e le ambizioni del Forest. Il peso specifico del suo gol è incalcolabile, come la portata del lavoro svolto sin qui da Espirito Santo.

3) Declan Rice – Le stigmate di salvatore dell’Arsenal a Old Trafford se le guadagna attraverso una prestazione super condita dal gol del pari e dal decisivo salvataggio su Hojlund, solo davanti a Raya. La mega spesa fatta dal club londinese per strapparlo al West Ham continua a dare i propri frutti.

FLOP

ederson manchester city

1) Kepa – Le principali responsabilità per il 2-2 finale con il Tottenham sono da attribuire al portiere spagnolo che sbaglia sia la lettura del tiro-cross di Sarr che i tempi di uscita su Son, provocando il rigore. I due punti persi dal Bournemouth potrebbero costare cari alla corsa all’Europa.

2) Ederson – Se intorno al 60′ aveva calato una parata degna della sua miglior versione, lo stesso non si può dire in occasione del gol subìto, quando si fa incredibilmente beffare sul primo palo dal tiro di Hudson-Odoi. Ennesima macchia stagionale per l’estremo difensore brasiliano.

3) Cole Palmer – L’istantanea del suo periodo no è certamente il rigore sbagliato che, per sua fortuna, non pregiudica la vittoria del Chelsea contro il Leicester. La speranza, per il bene del calcio, è che torni sui propri standard al più presto.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

70 29 21 7 1 69:27 +42
2 Arsenal 55 28 15 10 3 52:24 +28
3

Nottingham Forest

51 28 15 6 7 45:33 +12
4 Chelsea 49 28 14 7 7 53:36 +17
5

Manchester City

47 28 14 5 9 53:38 +15
6

Newcastle

47 28 14 5 9 47:38 +9
7

Brighton

46 28 12 10 6 46:40  +6
8 Aston Villa* 45 29 12 9 8 41:45  -4
9 Bournemouth 44 28 12 8 8 47:34 +13
10 Fulham 42 28 11 9 8 41:38 +3
11 Crystal Palace 39 28 10 9 9 36:33 +3
12

Brentford

38 28 11 5 12 48:44 +4
13

Tottenham

34 28 10 4 14 55:41 +14
14 Manchester United 34 28 9 7 12 34:40 -6
15

Everton

33 28 7 12 9 31:35 -4
16

West Ham

33 28 9 6 13 32:48 -16
17

Wolverhampton

23 28 6 5 17 38:57 -19
18

Ipswich Town

17 28 3 8 17 26:58 -32
19

Leicester

17 28 4 5 19 25:62 -37
20

Southampton

9 28 2 3 23 20:68 -48

*Una partita in più

Prossimo turno:

Sabato 15 marzo

Everton 16:00 West Ham

Southampton 16:00 Wolverhampton

Ipswich 16:00 Nottingham Forest

Manchester City 16:00 Brighton

Bournemouth 18:30 Brentford

Domenica 16 marzo

Arsenal 14:30 Chelsea

Fulham 14:30 Tottenham

Leicester 20:00 Manchester United

Mercoledì 16 aprile

Newcastle 20:30 Crystal Palace

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