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All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 23°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventitreesimo turno: “Cum On Feel The Noize”

All Eyes On Me

LIVERPOOL SUL VELLUTO

Tutto troppo semplice per il Liverpool che infila la terza vittoria consecutiva considerando il 2-1 in Champions League al Lille, mantenendo invariati i sei punti di vantaggio sull’inseguitrice Arsenal.

I Reds impiegano appena 11 minuti a sbloccare la squilibrata sfida con l’Ipswich; merito di un risplendente Szoboszlai, al terzo centro nel torneo, che riceve palla sulla trequarti da Konaté per poi spostarsela sul sinistro e battere con un chirurgico mancino rasoterra l’incolpevole Walton. La formazione di Slot, al gran completo, sbriga definitivamente la pratica prima dell’intervallo: al 35′ Salah, in rete anche martedì, arriva a toccare quota 40 coinvolgimenti diretti stagionali in gol (23 centri e 17 passaggi vincenti) e 100 in Premier League ad Anfield capitalizzando sul secondo palo il cross profondo di Gakpo, mentre al 44′ è lo stesso olandese a trovare la via per il 3-0 ribadendo in porta la corta respinta di Walton sul tentativo ravvicinato di Szoboszlai, diventando il primo olandese ad andare a segno in sei match casalinghi consecutivi da titolare in campionato superando Van Nistelrooy e Van Persie.

L’ex PSV incrementa il proprio score e quello della squadra nella ripresa trasformando in oro lo splendido traversone di Alexander-Arnold, che successivamente sfiorerà il 5-0, con uno stacco di testa nel cuore dell’area. L’unica nota negativa per la capolista arriva nel finale con Greaves, prima gioia in carriera in Premier League, che cancella il nono clean sheet dei Reds mettendo di testa in porta il corner del neo arrivato in prestito dal Brighton Enciso.

Il Liverpool celebra, così, al meglio le 300 presenze di capitan Van Dijk, mentre i Tractor Boys incassano il terzo k.o. di fila restando terzultimi a pari merito con il Wolverhampton.

ARSENAL: CALAFIORI DA TRE, MANITA DEL BOURNEMOUTH

Tre punti sudati, pesanti e meritati per l’Arsenal che passa di misura al Molineux di Wolverhampton al termine di una gara arcigna e complessa in cui accade di tutto.

Il primo colpo della sfida lo battono i padroni di casa con Pablo Sarabia che con il sinistro al volo non inquadra di poco la porta sul traversone di Semedo. La risposta dei padroni di casa, affidatisi per la prima volta dal 1′ dal 1998 a due inglesi di 18 o meno anni, Nwaneri e Lewis-Skelly, arriva puntuale con Havertz, in gol nel 3-0 in Champions League contro la Dinamo Zagabria, che fallisce due ghiotte opportunità su altrettanti suggerimenti di Trossard prima non inquadrando lo specchio e poi centrando in pieno José a pochi metri dalla porta.

La prima sliding door della partita arriva al 43′: questa volta un corner a favore si rivela letale per gli stessi Gunners sui cui sviluppi perdono, infatti, Lewis-Skelly, che riceve dal direttore di gara Oliver un rosso diretto per il durissimo intervento con il piede a martello sulla caviglia di Doherty pronto a ripartire in contropiede. Il terzino classe 2006 diventa, così, all’età di 18 anni e 121 giorni il terzo calciatore più giovane dopo Rooney e Owen a venire espulso, inoltre la sua è la quarta espulsione incassata in questo campionato dalla squadra di Arteta, più di qualunque altro club.

Al rientro dagli spogliatoi il tecnico spagnolo lascia in panchina Nwaneri per dare spazio al rientrante Calafiori, così come Saliba, per coprire la porzione di campo lasciata scoperta da Lewis-Skelly, e in apertura di ripresa gli ospiti sfiorano il vantaggio con Rice e ancora Havertz, sui quali José risponde alla grande. Con il passare dei minuti e complice la superiorità numerica i Wolves mettono con sempre più continuità il naso fuori dalla loro metà campo andando a un passo dall’1-0 con i due tentativi ravvicinati di Matheus Cunha che non producono l’effetto sperato. Nel momento migliore della squadra di Vitor Pereira, però, Joao Gomes, già ammonito, commette una clamorosa ingenuità intervenendo in ritardo su Timber a 80 metri dalla propria porta incassando il doppio giallo, ristabilendo la parità numerica.

Questo episodio regala nuova vigoria all’Arsenal che al 74′, quattro minuti più tardi del rosso al numero 8 dei padroni di casa, mette la freccia con il secondo centro in campionato proprio di Calafiori che mette in porta con un pulitissimo mancino di prima intenzione la corta respinta di Semedo sul cross di Martinelli. L’ultimo sussulto dell’incontro lo produce Ait Nouri che impegna Raya con il mancino, non riuscendo, però, a evitare la quarta sconfitta consecutiva in campionato, l’ottava in casa.

Sesto successo esterno, invece, per i Gunners che staccano di tre punti il Nottingham e provano a tenere aperta la lotta al titolo. Ora in calendario l’impegno con il Girona per blindare il terzo posto nella League Phase di Champions League e lo scontro all’Emirates con il Manchester City nel prossimo turno.

Lo scontro diretto tra le due più grandi sorprese della stagione si trasforma in un’autentica mattanza per il Nottingham, terza miglior difesa prima di questa giornata con soli 22 gol incassati, che ne prende addirittura cinque a Bournemouth.

Le Cherries concludono in vantaggio una prima frazione piuttosto equilibrata in cui accade poco grazie all’undicesimo centro in campionato di Kluivert che dopo averne fatti tre al Newcastle nel turno precedente si inventa un grande gol portando palla in solitaria dalla metà campo al limite dell’area di rigore, posizione da cui scaraventa in porta un destro tanto potente quanto angolato che lascia impietrito l’incolpevole Sels.

A inizio ripresa Espirito Santo prova a scombinare le carte inserendo Dominguez al posto di Yates, ma i padroni di casa sfoderano un cinismo senza precedenti chiudendo, di fatto, i giochi già al 61′. A prendersi la scena è Ouattara che ne fa due in sei minuti, prima mettendo di testa in porta il cross di Kluivert e poi capitalizzando il break a centrocampo di Adams che agevola la sua corsa verso l’area avversaria da dove incrocia il mancino trafiggendo nuovamente Sels.

Nel finale la squadra di Iraola esagera e irrobustisce ulteriormente il risultato nuovamente con l’11 burkinabé che sigla la sua prima tripletta in carriera mettendo in porta la corta respinta del portiere avversario sul tiro dalla distanza di Tavernier, e con Semenyo che fissa il definitivo 5-0 siglando il suo settimo gol in campionato aprendo deliziosamente l’interno destro per piazzare la palla sul secondo palo.

Undicesimo risultato utile consecutivo, dunque, per il Bournemouth che continua a volare agganciando il Chelsea al sesto posto e portandosi a -1 dalla zona Champions. Pesante, pesantissimo k.o., invece, per il Forest, sicuramente troppo largo per i valori espressi nel match, dopo aver raccolto ben 22 punti nelle ultime otto gare. I Tricky Trees restano, comunque, in terza posizione.

CITY: RIMONTA DAL SAPORE CHAMPIONS, AGEVOLE SUCCESSO ESTERNO DEL NEWCASTLE

Sesto risultato utile consecutivo per il Manchester City che fa da contraltare all’ennesima, incredibile rimonta subìta in Champions League per mano del PSG.

Il periodo di fuoco dei Citizens con ben sei big match in sequenza si apre in casa contro il Chelsea forte di due punti di vantaggio, ma con una sola vittoria nelle precedenti sei giornate. Guardiola si affida dal 1′ ai nuovi acquisti Khusanov e Marmoush, ma l’impatto con la Premier League del difensore uzbeko prelevato dal Lens per 40 milioni si rivela da incubo: dopo appena due minuti, infatti, nel tentativo di appoggiare la palla di testa a Ederson regala clamorosamente il pallone a Jackson che non ha difficoltà nel servire lo smarcato Madueke per lo 0-1 e il suo settimo centro in campionato. Poco dopo i Blues si presentano nuovamente davanti a Ederson con Palmer che, invece di calciare, serve Jackson prendendolo in controtempo perdendo l’opportunità di battere a rete, mentre la risposta dei padroni di casa è affidata a Foden che colpisce il palo con un violento destro dal limite.

La formazione di Guardiola inizia a spingere seriamente rendendosi seriamente pericolosa con due tentativi di Gvardiol che si perdono di poco larghi, anche se poi il terzo si rivela essere quello giusto: Gundogan smarca Matheus Nunes davanti a Sanchez con uno splendido lancio, il portiere spagnolo si oppone come può, ma sulla respinta arriva proprio il croato per il suo quinto acuto in campionato, più di qualunque altro difensore.

La ripresa inizia sulla falsariga della seconda parte del primo tempo con gli Sky Blues che si rendono pericolosi a più riprese, specie con Marmoush che sfiora un super gol dal limite dell’area. Rete che, comunque, arriva al 68′ con Haaland che raccoglie il lunghissimo rinvio di Ederson eludendo la marcatura di Chalobah e punendo con un delizioso pallonetto mancino l’avventata uscita di Sanchez. Il norvegese sale, così, a quota 18 in classifica marcatori, mentre l’estremo difensore brasiliano mette a referto il quinto assist in carriera raggiungendo Paul Robinson in cima alla classifica dei portieri con più passaggi vincenti in carriera in Premier League.

Sugli sviluppi di un altro rinvio di Ederson arriva anche il definitivo 3-1: De Bruyne lo spizza in direzione Haaland che difende la sfera spalle alla porta per poi riciclarla per il puntuale inserimento di Foden che si invola verso la porta battendo Sanchez segnando il suo sesto gol nelle ultime quattro partite. Tre punti meritati per il Manchester City che scavalca proprio i Blues al quarto posto e si proiettano al meglio all’ultima e decisiva giornata di Champions League contro il Club Brugge, mentre la formazione di Maresca compie un tangibile passo indietro anche sotto l’aspetto della consapevolezza incassando la terza sconfitta nelle ultime sette giornate.

Torna a vincere il Newcastle dopo lo stop interno contro il Bournemouth dello scorso turno, riprendendo la propria marcia verso il quarto posto passando senza troppe difficoltà sul campo del Southampton.

I Saints si portano a sorpresa in vantaggio al 10′ con l’incornata di Bednarek, secondo gol consecutivo, lasciato liberissimo di svettare sul cross di Bree, ma sostanzialmente la loro produzione offensiva termina lì. I Magpies, praticamente al completo, reagiscono alla grande allo svantaggio costringendo gli avversari perennemente nella loro metà campo, raggiungendo il pareggio con il solito Isak che mette il timbro per la sesta trasferta consecutiva in tutte le competizioni guadagnandosi e trasformando un calcio di rigore in seguito all’intervento in ritardo di Aribo al 26′.

Quattro minuti più tardi è ancora l’ex Real Sociedad a prendersi le luci della ribalta addomesticando meravigliosamente con il mancino l’imbucata di Murphy e battendo Ramsdale con l’interno destro sul secondo palo raggiungendo i 17 centri in campionato, 48 totali in Premier League diventando insieme a Ljungberg il miglior marcatore svedese nella storia della Premier League. I Magpies arrotondano il risultato al 51′ con il primo gol dopo un anno e mezzo in campionato di Sandro Tonali, bravo a sfruttare l’assist di Gordon a sua volta messo in moto dalla sponda di Isak.

La formazione di Howe si mantiene, dunque, a pari punti con il Manchester City ottenendo il settimo successo nelle ultime otto. Sesta sconfitta interna consecutiva per la prima volta nella propria storia per il Southampton sempre più ultimo.

VILLA-WEST HAM: UN PUNTO CHE NON ACCONTENTA NESSUNO, COLPO DI CODA DELL’EVERTON

Secondo pareggio consecutivo in campionato per l’Aston Villa che riscatta solo parzialmente il k.o. di misura in Champions League contro il Monaco.

I Villans, ancora orfani di Pau Torres e con Mings uscito al 38′ per infortunio, approcciano meglio alla sfida contro il West Ham trovando subito il vantaggio con il primo acuto in campionato di Jacob Ramsey che incrocia perfettamente il mancino dopo aver dialogato a velocità supersonica con Watkins che raggiunge quota 100 coinvolgimenti diretti in gol in Premier League con l’Aston Villa, il secondo nella storia del club dopo Agbonlahor, in 169 presenze, il più rapido a raggiungere tale obiettivo dopo De Bruyne nel luglio 2020 con 155 apparizioni all’attivo.

La squadra di Emery domina la prima frazione sfiorando a più riprese il raddoppio, specie con Tielemans e Rogers che intorno alla mezz’ora lo troverebbe anche, ma il Var cancella tutto per una posizione irregolare di partenza di Watkins, assist-man anche in questo caso, sull’imbucata di Bailey. Lo stesso attaccante inglese va vicino alla gloria personale in altre due occasioni, accarezzando soltanto, però, i pali difesi da Areola.

I padroni di casa abbassano notevolmente il ritmo nella ripresa prestando il fianco agli Hammers, usciti totalmente rigenerati dagli spogliatoi. Paquetà spreca una doppia opportunità in area di rigore, mentre Carlos Soler vede negarsi il pareggio, in seguito a un clamoroso errore di Martinez in uscita, dal salvataggio sulla linea di Konsa. Il meritato 1-1 arriva al 70′ con l’incornata sul cross profondo di Edson Alvarez di Emerson Palmieri, secondo centro in campionato, imprendibile per il portiere avversario. Nell’ultimo minuto di recupero gli ospiti vanno addirittura a un passo dal colpaccio complice un nuovo errore di Martinez che non blocca il tiro centrale di Irving permettendo a Soucek di servire Paquetà per l’1-2, anche in questo caso annullato per il fuorigioco del centrocampista ceco sulla conclusione di quello scozzese.

Il punto a testa che ne consegue non soddisfa nessuno con i Villans, impegnati in settimana con il Celtic per assaltare la qualificazione diretta agli ottavi di Champions, che restano all’ottavo posto e gli Irons, a cui comunque il cambio modulo di Potter ha portato qualche beneficio, al quattordicesimo.

Seconda vittoria consecutiva per l’Everton, rigenerato dalla cura Moyes, che espugna l’American Express Stadium conquistando tre punti vitali in ottica salvezza.

Hurzeler esclude dall’undici iniziale Rutter e Minteh, mentre Moyes si affida ai suoi uomini migliori per contrastare la ragnatela di passaggi della formazione di casa che, però, nel primo tempo produce poco o nulla concedendo ai Toffees le occasioni migliori. Beto, entrato al 13′ al posto dell’infortunato Calvert-Lewin, va vicino al vantaggio intorno alla mezz’ora, mentre poco dopo il 40′ provoca il tocco di mano di Veltman in area dopo il quale il direttore di gara Robinson concede il rigore dopo revisione al Var, trasformato con freddezza da Ndiaye, al quinto centro in campionato, il secondo consecutivo, il quarto in un mese.

Nella ripresa gli ospiti si rintanano nella loro metà campo, concedendo 12 tiri totali ai Seagulls di solo uno, però, diretto verso la porta di Pickford, sostanzialmente inoperoso per gran parte dei 90 minuti. I blu di Liverpool celebrano, così, al meglio le 700 panchine in Premier League di Moyes il terzo ad averne collezionate di più dopo Ferguson e Wenger, tornando a vincere in trasferta dopo tre mesi, mentre i Seagulls tornano a perdere dopo sei giornate complicando la loro rincorsa all’Europa.

UNITED DI MISURA, BRENTFORD, ANCORA TRE PUNTI IN TRASFERTA. TOTTENHAM A PICCO

Torna a sorridere il Manchester United che passa a Craven Cottage con l’unico tiro in porta prodotto dando continuità al 2-1 inferto ai Rangers in Europa League.

Amorim si affida nuovamente a Maguire in difesa e al tridente Diallo, Garnacho, Hojlund in avanti, a cui comunque nella prima frazione arrivano pochissimi palloni giocabili, come testimoniato dal solo tiro prodotto in 45 minuti (peggior dato dello United dal 2021-22). Sono, infatti, i Cottagers ad andare sensibilmente vicini all’1-0: Iwobi ci prova per due volte, Jimenez e Smith Rowe una a testa ma peccano di precisione. Nella ripresa le due squadre perdono un elemento a testa per infortunio, Wilson sostituito da Adama Traoré e Ugarte rilevato da Collyer, ma il leitmotiv non sembra cambiare più di tanto.

Proprio lo spagnolo ex Barcellona cestina una grande opportunità in ripartenza non inquadrando la porta da posizione favorevole, mentre gli ospiti battono il primo colpo verso la porta avversaria al 57′ con la punizione di poco a lato di Bruno Fernandes. La sfida si sblocca in via definitiva al 78′ sugli sviluppi di un cross basso di Garnacho respinto da Berge e raccolto da Lisandro Martinez che non ci pensa due volte e calcia di mancino da fuori trovando il suo secondo gol in campionato, complice anche la decisiva deviazione di Lukic.

Nel finale i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio con la spizzata Andersen sul corner di Andreas Pereira respinta sulla linea di porta da Collyer, che garantisce ai Red Devils la seconda vittoria esterna da settembre, e conseguentemente il primo k.o. interno del Fulham dal 23 novembre.

Colpaccio del Brentford a Selhurst Park nel derby con il Crystal Palace, costretto alla resa dopo tre vittorie consecutive in tutte le competizioni e ben sei risultati utili di fila.

Tra le due squadre londinesi accade tutto nella ripresa dopo un primo tempo piuttosto soporifero: le Bees perdono per infortunio capitan Norgaard rilevato da Jensen al 54′, e poco dopo il 60′ guadagnano un prezioso penalty per l’intervento in ritardo di Lacroix ai danni di Collins, poi trasformato (in due tempi visto il palo colpito nel primo tentativo, cancellato dal Var per la precoce entrata in area di rigore dello stesso Lacroix) da Mbeumo che fa 9 su 9 in carriera dal dischetto confermandosi nella top 5 di coloro con il 100% di realizzazione dagli undici metri. Il raddoppio ospite arriva all’80’ grazie alla splendida incornata di Schade sul cross di Damsgaard che firma l’ottavo assist in campionato (record per un calciatore del Brentford, l’unico danese ad averne messi a referto di più in una singola stagione è Eriksen).

Le Eagles accorciano all’85’ con il primo tocco in carriera in Premier League del classe 2005 Esse, prelevato qualche giorno fa per 15 milioni dal Millwall, su assistenza di Munoz, non riuscendo però a rovinare la festa agli ospiti che infilano la seconda vittoria esterna consecutiva, più di quante ne avevano raccolte nelle precedenti 17.

 

Quarta sconfitta consecutiva in campionato per il Tottenham che, dopo aver vinto per 2-3 con l’Hoffenheim in Europa League, cade per la prima volta dal 1912 contro una squadra proveniente da sette k.o. di fila come il Leicester.

Gli Spurs, sempre con i soliti problemi legati agli infortuni ma con i rientri di Bentancur e Davies, comandano le operazioni nel primo tempo con Pedro Porro e Son fermati rispettivamente da Stolarczyk e traversa, sbloccando il punteggio al 33′ con il secondo centro consecutivo di Richarlison, bravo a capitalizzare il cross teso del terzino destro spagnolo. Al rientro degli spogliatoi gli Spurs staccano totalmente la spina incassando per la prima volta dal 1997 due gol nei primi cinque minuti della ripresa: al 46′ Vardy sigla l’1-1 capitalizzando l’assist di Decordova-Reid e la tutt’altro che perfetta uscita di Kinsky e al 50′ El Khannous mira e indirizza perfettamente il suo interno destro nell’angolino alla sinistra del portiere avversario ribaltando il match con il suo secondo gol in campionato.

Nel finale Pedro Porro colpisce un altro legno su calcio di punizione, non riuscendo a sventare la sesta sconfitta nelle ultime sette gare, il peggior rendimento degli Spurs dal 2008, mentre le Foxes escono dalla relegation zone con il secondo successo della gestione Van Nistelrooy.

Top & Flop

TOP

Calafiori

1) Dango Ouattara – Prima tripletta in carriera, peraltro contro una delle squadre più in forma del campionato. In una squadra in cui tutto sembra funzionare a meraviglia quelli che giovano maggiormente sono sicuramente gli attaccanti.

2) Alexander Isak – Altro giro, altra doppietta. Dopo un turno di riposo il bomber svedese torna a fare ciò che gli riesce meglio: gonfiare le reti avversarie. Terzo in classifica marcatori dietro Salah e Haaland, prosegue nel suo cammino senza senso.

3) Riccardo Calafiori – Inserito nella Top 3 principalmente per l’enorme peso specifico della sua rete a Wolverhampton che, oltre a regalare nuova linfa all’Arsenal, tiene ancora semi-aperta la lotta al titolo. Il suo rientro in pianta stabile sarà sicuramente fondamentale.

Extra: Cody Gakpo – Due gol e un assist in una gara tutta in discesa per i Reds. Il suo rendimento casalingo è degno dei migliori attaccanti, così come quello complessivo del Liverpool in stagione.

FLOP

1) Joao Gomes – Rimediare il doppio giallo per un fallo all’altezza dell’area di rigore avversaria nel momento migliore della tua squadra, forte dell’uomo in più, è deprecabile. Una buona parte di responsabilità della sconfitta dei Wolves passa dalla sua espulsione.

2) Myles Lewis-Skelly – Fortunatamente per lui il suo rosso diretto rimediato nel primo tempo non ha conseguenze sul risultato finale. La prima, vera nota stonata della sua stagione d’esordio.

3) Abdukodir Khusanov – Un errore che conduce al gol avversario, un giallo e ben sette passaggi sbagliati in costruzione, forse esordio peggiore non ci poteva essere. Esce dal campo al 54′ e per sua fortuna il City riesce a ribaltare il risultato. Guardiola avrà molto da lavorare.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

53 22 16 5 1  54:21 +33
2 Arsenal 47 23 13 8 2  44:21 +23
3

Nottingham Forest

44 23 13 5 5  33:27 +6
4

Manchester City

41 23 12 5 6 47:30 +17
5

Newcastle

41 23 12 5 6 41:27 +14
6

Chelsea

40 23 11 7 5 45:30 +15
7

Bournemouth

40 23 11 7 5 41:26  +15
8 Aston Villa 37 23 10 7 6 34:35  -1
9 Brighton 34 23 8 10 5 35:31 +4
10 Fulham 33 23 8 9 6 34:31 +3
11 Brentford 31 23 9 4 10 42:40 +2
12

Manchester United

29 23 8 5 10 28:32 -4
13

Crystal Palace

27 23 6 9 8 26:30 -4
14 West Ham 27 23 7 6 10 28:44 -16
15

Tottenham

24 23 7 3 13 46:37 +9
16

Everton*

23 22 5 8 9 19:28 -9
17

Leicester

17 23 4 5 14 25:49 -24
18

Wolverhampton

16 23 4 4 15 32:52 -20
19

Ipswich Town

16 23 3 7 13 21:47 -26
20

Southampton

6 23 1 3 19 16:53 -37

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 1 febbraio

Nottingham Forest 13:30 Brighton

Newcastle 16:00 Fulham

Everton 16:00 Leicester

Ipswich 16:00 Southampton

Bournemouth 16:00 Liverpool

Wolverhampton 18:30 Aston Villa

Domenica 2 febbraio

Manchester United 15:00 Crystal Palace

Brentford 15:00 Tottenham

Arsenal 17:30 Manchester City

Lunedì 3 febbraio

Chelsea 21:00 West Ham

 

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Tottenham, Postecoglou decisivo per il prestito di Tel

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Tottenham, Postecoglou

Il Bayern Monaco ha accettato un prestito da 10 milioni di euro per Mathys Tel al Tottenham, con copertura salariale inclusa.

Il giovane talento Mathys Tel si è trasferito al Tottenham in prestito dal Bayern Monaco per una cifra di circa 10 milioni di euro. Il club londinese non solo pagherà la tassa di prestito, ma coprirà anche il salario del giocatore. Questo accordo temporaneo include un’opzione di acquisto, dando al Tottenham la possibilità di acquisire definitivamente il giovane attaccante.

Il ruolo chiave di Ange Postecoglou

Ange Postecoglou, allenatore del Tottenham, ha giocato un ruolo cruciale nel convincere Mathys Tel ad accettare il trasferimento. La sua visione e la promessa di un ruolo importante nella squadra hanno facilitato l’accordo. Postecoglou si è mostrato particolarmente entusiasta di lavorare con Tel, vedendo in lui un potenziale fondamentale per il futuro del club.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 24° turno 2024-25

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Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventiquattresimo turno: “Everlong”

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IL LIVERPOOL PASSA ANCHE A BOURNEMOUTH

Il Liverpool espugna anche il Vitality Stadium interrompendo la striscia di undici risultati utili consecutivi del Bournemouth, consolidando ulteriormente il primato in classifica.

I Reds, formato tipo con il solito Luis Diaz in qualità di falso riferimento offensivo, soffrono il veemente avvio dei padroni di casa, ancora senza Evanilson, Unal e Senesi tra gli altri, che impensieriscono Alisson al 12′ con la conclusione mancina ravvicinata di Kluivert e vengono fermati dal palo poco dopo con Semenyo che lo spacca con un potentissimo sinistro che avrebbe superato l’estremo difensore brasiliano.

La reazione ospite arriva qualche minuto più tardi del 20′: il destro incrociato di Szoboszlai, smarcato al tiro da una grande giocata di Gakpo, sbatte su Kepa, mentre poco dopo lo stesso olandese, lanciato in area da uno splendido tracciante di Robertson, viene uncinato in area da capitan Cook non lasciando alcun dubbio al direttore di gara England che assegna il penalty. Dal dischetto va, ovviamente, Salah che trasforma il suo 48esimo rigore in carriera sui 59 calciati raggiungendo i 20 centri in campionato per la quinta volta in Premier League (meglio di lui solo Shearer con 7 e Aguero e Kane con 6).

Le Cherries, però, non demordono e al 37′ troverebbero il pareggio con la stoccata mancina di Brooks sul cross basso di Kerkez, se non fosse per l’iniziale posizione irregolare proprio del terzino ungherese sul tocco di Semenyo, prontamente segnalata dall’assistente dell’arbitro. La più che positiva prestazione dei padroni di casa prosegue anche nella ripresa: in apertura una lunga e rimarchevole manovra porta alla conclusione Semenyo sui cui Alisson si oppone alla grande, mentre al 70′ Tavernier scaglia in porta dalla distanza un sinistro imprendibile che si infrange sul palo interno, carambolando poi sui piedi di Kluivert che spreca un’occasione più unica che rara a porta vuota.

Cinque minuti più tardi, nel momento migliore del Bournemouth, il Liverpool da squadra spietata quale è raddoppia al culmine di una ripartenza guidata da Luis Diaz, rifinita da Jones e finalizzata, inevitabilmente, da Salah con il suo solito mancino a giro che gli permette di tagliare il traguardo dei 300 centri in carriera con i club, di cui 235 in maglia Reds.

La squadra di Slot, dopo aver perso con il PSV ma non il primato nel super girone di Champions League, mantiene, dunque, l’imbattibilità esterna allungando a 14 la striscia di risultati utili consecutivi esterni in campionato (12 in questo, 2 nel precedente. Il loro record è di 21, stabilito tra il 2019 e il 2020) e mercoledì prossimo tornerà sull’ultimo campo in cui è maturata una sconfitta, Goodison Park, per recuperare il derby con l’Everton. I Toffees, invece, saranno gli avversari proprio del Bournemouth nel quarto turno di FA Cup che andrà in scena nel prossimo weekend.

CINQUINA ARSENAL, NOTTINGHAM: CHE RISPOSTA!

Tiene aperta la corsa al titolo l’Arsenal che per la quinta gara consecutiva resta imbattuto contro il Manchester City facendo rientrare Arteta nell’esclusivo club di allenatori capaci di infilare tale striscia contro Guardiola (oltre allo spagnolo, infatti, ci erano riusciti solamente Tuchel e Klopp).

I Gunners sbloccano immediatamente la sfida principalmente grazie all’ennesimo errore stagionale degli ospiti in costruzione, con Akanji che si addormenta facendosela soffiare da Trossard, bravo poi a mettere in moto Havertz, a sua volta lucido nel servire Odegaard che appoggia in rete il terzo gol nei primi tre minuti di gioco incassato dai campioni in carica nel torneo (il peggior dato a pari merito con Ipswich e Wolverhampton). I Citizens, reduci dal 3-1 in rimonta con il Club Brugge valso la qualificazione con annesso brivido ai playoff di Champions League, reagiscono comunque bene allo svantaggio sfiorando l’1-1 prima con Gvardiol e poi con Savinho, entrambi schermati da un superlativo Raya, pur concedendo una grandissima chance di raddoppio sprecata da Havertz in seguito a un altro errore in prima costruzione.

Il match si livella al 55′ con il 19esimo centro in campionato di Haaland che tiene, più o meno, il passo di Salah grazie a uno splendido colpo di testa con cui prende il tempo a Saliba sul cross di Savinho, ma dopo neanche 60 secondi i padroni di casa trovano il nuovo vantaggio con Thomas Partey, al terzo acuto stagionale, bravo nel leggere preventivamente uno scriteriato passaggio orizzontale di Foden e fortunato nel trovare la decisiva deviazione di Stones sulla conclusione da fuori. Al 62′ i londinesi si portano addirittura sul 3-1 con Lewis-Skelly, nuovamente preferito a Calafiori vista la cancellazione della squalifica da parte della FA dopo il rosso diretto rimediato nel precedente turno contro il Wolverhampton, che al termine di una fantastica serpentina trova la sua prima gioia tra i professionisti grazie a un magnifico destro a giro che fa di lui il secondo calciatore più giovane (18 anni e 129 giorni) a segnare contro i campioni in carica dopo Rooney (17 anni e 150 giorni) proprio contro l’Arsenal nel 2003.

In seguito al 3-1 gli Sky Blues spariscono dal campo perdendo ulteriormente le distanze e permettendo ai Gunners di dilagare: al 76′ Havertz capitalizza la ripartenza guidata da Martinelli e al 93′ Nwaneri fissa il risultato sul 5-1 con un bellissimo mancino a giro da fuori facendo registrare per la prima volta dal 2007 due reti di due calciatori di 18 o meno anni in una singola partita per una singola squadra.

Dopo aver raggiunto il terzo posto nella League Phase di Champions con l’1-2 rifilato al Girona l’Arsenal si riporta, dunque, a -6 dal Liverpool in attesa del recupero, allungando a 15 la serie di gare interne di campionato senza sconfitta, proiettandosi al meglio alla semifinale di Coppa di Lega con il Newcastle in cui dovrà rimontare lo 0-2 dell’andata. Brutta battuta d’arresto, invece, per il Manchester City che per la quarta volta in stagione concede 4 o più gol all’avversario (prima volta in carriera per Guardiola) tornando a perdere dopo i 14 punti raccolti nelle ultime sei giornate.

Risposta veemente del Nottingham che dopo averne presi cinque dal Bournemouth nel turno precedente ne rifila addirittura sette al Brighton diventando la seconda squadra nella storia della Premier League a vincere con cinque o più gol di scarto subito dopo aver perso con lo stesso passivo (l’altra è lo Sheffield Wednesday che nel novembre 1997 vinse 5-0 con il Bolton dopo aver perso 1-6 con il Manchester United).

Il Forest indirizza l’esito della sfida già nel primo tempo sbloccando il punteggio al 12′ complice il settimo autogol in carriera di Dunk (solo Richard Dunne con 10 ha fatto peggio) che mette nella propria porta il cross teso di Gibbs-White e modificandolo per altre due volte tra il 25′ e il 32′ prima sempre con il numero 10 che mette in porta l’angolo di Elanga e poi con il solito Wood che di testa spinge in porta il cross dalla destra ancora dell’ex Manchester United.

Ma non finisce qui: l’attaccante neozelandese, in seguito alla clamorosa traversa colpita da Welbeck, diventa il primo calciatore del Nottingham a segnare una tripletta al City Ground dal 1987 (Nigel Clough contro il QPR in quel caso) mettendo dentro il terzo passaggio vincente di giornata di Elanga (il decimo per Wood dall’inizio della scorsa stagione, nessuno ha fatto meglio in questo senso) al 64′, e un calcio di rigore provocato dalla trattenuta in area di Lamptey ai danni di Gibbs-White al 69′, salendo a quota 17 in classifica marcatori (nuovo record personale in una singola stagione. Solo Collymore nel 1994-95 con 22 ha fatto meglio con la maglia dei Tricky Trees).

Nel finale c’è spazio anche per i primi gol in questo campionato di Neco Williams e Jota Silva che fanno di questa vittoria la più larga del Nottingham dall’aprile 1991 (7-0 contro il Chelsea) e la seconda peggior sconfitta nella storia per il Brighton (minore solamente rispetto al 9-0 incassato dal Middlesbrough nel 1958). La squadra di Espirito Santo si conferma, dunque, al terzo posto, mentre i Seagulls incassano la seconda sconfitta consecutiva senza gol all’attivo.

COLPO ESTERNO DEL FULHAM, IL CHELSEA TORNA QUARTO

Passa a sorpresa il Fulham a St. James’ Park infilando la seconda vittoria esterna consecutiva dopo lo 0-2 inferto al Leicester due settimane fa.

Nel primo tempo, però, è il Newcastle a farsi preferire coprendo meglio il campo nonostante un possesso palla inferiore agli avversari, producendo complessivamente le migliori occasioni, tra cui (la prima) la clamorosa traversa colpita da Tonali con un violento destro da fuori area a Leno battuto. I Magpies trovano, comunque, il vantaggio al 37′ sugli sviluppi di un’azione perfettamente condotta in verticale da Gordon che prima si libera perfettamente con una finta di corpo della marcatura stretta di Tete per poi lasciar partire un cross teso su cui si fionda Murphy che chiude perfettamente sul secondo palo trovando il suo primo centro nel 2025, il quarto in campionato, mentre l’ex ala dell’Everton sale a quota cinque passaggi vincenti nel torneo.

Nella ripresa i Cottagers, reduci dall’immeritata sconfitta maturata contro il Manchester United nello scorso turno, rialzano la testa rendendo i loro attacchi decisamente più pungenti, livellando il risultato al 61′ grazie a Raul Jimenez, nono acuto in campionato, bravo a trasformare in offensivo uno sviluppo difensivo leggendo preventivamente il passaggio sulla trequarti avversaria di Tonali e conseguentemente avviando la ripartenza poi condotta da Adama Traoré e rifinita dal decimo assist di Robinson (eguagliato il record in maglia Fulham stabilito da Steed Malbranque nel 2003-2004) che raggiunge Saka al secondo posto nella classifica degli assist-man.

La squadra di Howe prova a reagire alla rete incassata, ma la sorte è decisamente avversa: Isak colpisce un’altra, clamorosa traversa con un destro a giro e poco dopo, all’82’ per la precisione, il Fulham mette la freccia con la beffarda zampata sul piazzato di Andreas Pereira da parte di Rodrigo Muniz che fa quattro in campionato (tutti in trasferta e tutti equivalsi al secondo gol in una partita per i londinesi) assicurando ai suoi tre punti che li rimettono in piena corsa per l’Europa. I Magpies, invece, attesi mercoledì dalla semifinale di ritorno di Coppa di Lega contro l’Arsenal, incassano il secondo k.o. interno di fila, pur restando aggrappati alla zona Champions.

Il Chelsea riscatta la sconfitta nello scontro diretto con il Manchester City superando in rimonta il West Ham dell’ex Potter nel derby, riprendendosi il quarto posto in solitaria.

Maresca affida a sorpresa le chiavi della porta a Jorgensen, optando per le migliori scelte a disposizione, invece, per quanto riguarda gli altri dieci, e i sono proprio i suoi a produrre il primo brivido della partita con il destro di Madueke di poco largo. Poco dopo è Sancho a provarci senza fortuna, e infine Palmer vede negarsi la gioia del gol da uno splendido Areola che toglie la sua punizione dall’incrocio dei pali. Al 42′, però, sono gli Hammers a passare in vantaggio complice un clamoroso svarione di Colwill, il cui retropassaggio si rivela un assist per Bowen che non fallisce a tu per tu con il portiere avversario toccando quota 6 in campionato.

A inizio ripresa il tecnico italiano opera qualche cambio con gli inserimenti, tra gli altri di Guiu, Nkunku e Neto, ma sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio con il palo colpito di testa da Kudus sul cross di Irving. Proprio uno dei tre subentrati in casa Blues, il portoghese per la precisione, si rivela decisivo al 64′ quando lascia partire un traversone dalla destra che porta al tiro ravvicinato Enzo Fernandez, sulla cui respinta si avventa nuovamente il 7 ex Wolverhampton che sigla l’1-1 interrompendo un digiuno personale che durava dal 10 novembre.

Dieci minuti più tardi è il solito Palmer a prendersi la scena: semina il panico all’altezza della trequarti per poi lasciar partire un cross, decisivamente deviato nella propria porta da Wan-Bissaka per il decisivo 2-1 che resta tale anche per il fondamentale salvataggio al 94′ di Adarabioyo su Kudus.

Il Chelsea, dunque, torna nelle “Fab Four” chiudendo una finestra di mercato invernale stranamente scarna che ha visto andare via Joao Felix e tornare Chalobah, mentre il West Ham incassa, con rammarico, l’undicesima sconfitta in campionato scivolando in quindicesima posizione.

TRE PUNTI D’ORO PER I WOLVES, TORNA ALLA VITTORIA IL TOTTENHAM

Dopo quasi due anni il Wolverhampton torna a trionfare nel derby delle Midlands occidentali contro l’Aston Villa incamerando tre punti di vitale importanza in ottica salvezza.

I Villans, visibilmente stremati dall’impegno di Champions vinto 4-2 con il Celtic valso l’approdo diretto agli ottavi, si presentano al Molineux con diverse defezioni concernenti soprattutto il reparto arretrato con Cash, Pau Torres e Mings out e il conseguente esordio del neo acquisto Andrés Garcia (prelevato dal Levante per 7 milioni) sulla corsia destra, lo slittamento di Kamara al centro della difesa e l’inserimento in mediana di Bogarde considerate le precarie condizioni anche di Onana.

Il primo tempo è tutto di marca Wolves, orfani di Strand Larsen, che mettono la freccia al 12′ con il secondo centro in campionato di Bellegarde, sostituto dello squalificato Joao Gomes per l’occasione, bravo sia nel trovare i giusti tempi d’inserimento sull’imbucata di Sarabia che nel battere Martinez con un potente destro sul primo palo. L’estremo difensore argentino si rifà alla grande qualche minuto più tardi vincendo l’uno contro uno con Matheus Cunha lanciato a rete, per poi rivolgere una preghiera all’Altissimo sul diagonale mancino di Gonçalo Guedes che si spegne di un nulla sul fondo.

A inizio ripresa Emery inserisce Bailey e l’altro nuovo acquisto Malen dando al suo attacco maggiore effervescenza e imprevedibilità. L’ex Borussia Dortmund troverebbe il pareggio al 54′ sugli sviluppi di un bello schema da piazzato dell’asse BaileyMcGinn, se non fosse per il blocco di Rogers, partito in fuorigioco sul tocco che dà il là all’azione dell’esterno giamaicano e dunque considerato attivo, ai danni di Semedo, e come se non bastasse all’89’ vede negarsi l’1-1 da un reattivo José che gli chiude benissimo lo specchio sul tocco verticale di Tielemans.

A recupero inoltrato Matheus Cunha riesce a vincere la sfida personale con Martinez (in precedenza aveva prodotto altri due tiri verso la porta, neutralizzati) sfruttando il lancio a campo aperto di Hwang Hee-Chan, eludendo il tentativo di rientro di Konsa con una finta di corpo e battendo “El Dibu” con un bel diagonale destro mandando in visibilio il pubblico di casa. Il brasiliano sale, così, a quota 11 in classifica marcatori e festeggia al meglio il rinnovo di contratto fino al 2029.

Tornano, dunque, a vincere i lupi d’oltremanica dopo quattro sconfitte consecutive superando il Leicester al quartultimo posto. Sesta sconfitta nelle ultime otto trasferte di campionato, invece, per i Villans che restano in ottava posizione non approfittando dei k.o. di Bournemouth, Newcastle e Manchester City. L’undici di Birmingham ha detto anche addio a Duràn, volato in Arabia per 77 milioni.

Torna a vincere il Tottenham dopo sette giornate lontano dai tre punti, e lo fa su un campo difficile come il Gtech Stadium in cui erano riuscite a passare solamente tre squadre sin qui.

Ad approcciare meglio alla gara è il Brentford che crea due potenziali presupposti per il vantaggio con Wissa che di testa non inquadra la porta sull’invitante cross di Mbeumo e Norgaard, la cui stoccata da dentro l’area viene respinta da Kinsky. La risposta degli Spurs viene inizialmente affidata al destro strozzato in diagonale di Kulusevski su cui Richarlison non arriva di un soffio e successivamente al destro arrotato da angolo di Pedro Porro che colpisce fortuitamente la schiena di Janelt e batte Valdimarsson, il secondo di Flekken.

Le Bees provano la reazione immediata al rientro dagli spogliatoi ma Wissa, evidentemente in giornata no, non trova nuovamente lo specchio da posizione favorevole, aprendo la strada alle prove generali del raddoppio ospite con Kulusevski e Bergvall che mettono a lato dall’interno dell’area di rigore. Alla fine lo 0-2 arriva, precisamente all’87’ con Sarr, secondo centro in campionato, che di punta infila il tracciante di Son tra le gambe di Valdimarsson.

Tre punti importanti, dunque, per la formazione di Postecoglou per dare continuità al 3-0 impartito all’Elfsborg in Europa League con annesso accesso diretto agli ottavi. Terza sconfitta interna consecutiva, invece, per quella di Frank che resta undicesima.

UNITED: UN INCUBO SENZA FINE, POKER DELL’EVERTON. IL SOUTHAMPTON INGUAIA L’IPSWICH

Prosegue il campionato da incubo del Manchester United che dopo tre vittorie consecutive in tutte le competizioni, tra cui l’ultima per 0-2 contro il FCSB che è valsa la qualificazione diretta agli ottavi di Europa League, cade ancora in casa, questa volta contro il Crystal Palace.

Amorim opta per la stravagante scelta Mainoo centravanti con Hojlund e Zirkzee in panchina non raccogliendo i frutti sperati, ma, anzi, concedendo agli ospiti svariate opportunità da gol. In apertura Mitchell ne cestina una clamorosa spedendo a lato un diagonale mancino su sponda di Kamada nel cuore dell’area di rigore, così come Mateta che non capitalizza la splendida imbucata di Lerma spedendo fuori un tocco sotto a tu per tu con Onana.

I Red Devils si fanno vivi per la prima volta dalle parti di Henderson intorno al 50′ con Bruno Fernandes sul cui destro dal limite l’ex di turno cala una parata sensazionale, ripetendosi qualche minuto dopo su Ugarte. Al 64′, però, sono le Eagles a mettere la freccia grazie al piazzato di Eze su cui svetta Lacroix prendendo la traversa dopo la quale è Mateta a ribadire il pallone in rete da vero rapace d’area. L’ennesimo pomeriggio di grazia del centravanti francese non finisce qui: all’89’, infatti, mette dentro l’assist di Munoz, pescato a sua volta in ripartenza da Sarr, mettendo a referto il suo 23esimo gol nella gestione Glasner (febbraio 2024), meglio di lui nel periodo solo Haaland, Isak, Palmer e Salah.

I londinesi scavalcano, così, in classifica proprio lo United, alla settima sconfitta interna in campionato (peggior dato dal 1893-94). Dall’inizio della scorsa stagione solo il Wolverhampton (16) ha perso più partite in casa dei Red Devils (13).

Terza vittoria consecutiva per l’Everton che sembra essere davvero rinato sotto la gestione Moyes. Tutto facile per i Toffees nel match interno con il Leicester indirizzato dopo pochissimi minuti.

Trascorrono, infatti, appena dieci secondi e Doucouré trasforma in oro il rinvio di Pickford realizzando il quarto gol più veloce della storia della Premier League, il più rapido mai fatto registrare da una squadra ospitante. Al 6′ i blu di Liverpool si portano addirittura sul doppio vantaggio con il diagonale vincente di Beto su assistenza di Tarkowski siglando il 15esimo centro nei primi 10 minuti di gioco dei Toffees, più di qualunque altra squadra.

I padroni di casa incrementano ulteriormente il vantaggio tra il recupero del primo e quello del secondo tempo con la doppietta dell’ex Udinese e il sesto centro in campionato di Ndiaye che fissa il risultato finale sul 4-0 che coincide con il +9 in classifica sulle Foxes all’ottava sconfitta nelle ultime nove e con la penultima difesa del torneo.

 

Prima vittoria esterna in campionato per il Southampton che passa a sorpresa a Portman Road condannando, di fatto, anche l’Ipswich.

Al 21′ è Aribo, terzo centro nel torneo, ad aprire le danze con un sinistro al volo sulla corta respinta della difesa avversaria sfruttando anche la complicità di un non irreprensibile Muric, ma al 31′ Broadhead trova il pertugio giusto per imbucare Delap che si invola verso la porta battendo Ramsdale per il suo nono acuto in campionato.

I Saints riescono a vincerla nella ripresa, precisamente all’87’, grazie al secondo gol di Onuachu, il più lesto a fiondarsi sulla corta respinta di Muric dopo la conclusione da fuori di Sulemana. Juric ottiene, dunque, la sua prima vittoria in carriera in Premier League, mentre i Tractor Boys sprofondano sempre di più.

Top & Flop

TOP

Nottingham Forest, Chris Wood

1) Chris Wood – Tripletta, record personale di marcature in una singola stagione, 17 gol in appena 27 tocchi complessivi. Un’annata senza eguali sia per lui che per il Nottingham che vola verso la Champions.

2) Mohamed Salah – Parlando di numeri irreali non possiamo non fare riferimento all’egiziano, per l’ennesima volta mattatore di una vittoria dal peso specifico incalcolabile nella corsa al titolo. Due opportunità, due gol. Incontenibile.

3) Beto – La prima doppietta della sua stagione arriva in una sfida cruciale per la salvezza contro il Leicester. Non fa percepire l’assenza di Calvert-Lewin e permette ai suoi di mettersi decisamente al sicuro.

Extra: Jean-Philippe Mateta – L’avvento di Glasner sulla panchina del Palace gli ha decisamente cambiato la carriera, parallelamente a quello di Espirito Santo per Wood. Altre due reti pesanti che griffano un successo di prestigio a Old Trafford.

FLOP

1) Lewis Dunk – Nella disfatta del Brighton è quello che spicca di più in negativo complice l’autogol che sblocca il punteggio. Paga sicuramente anche colpe non sue, ma quando un reparto difensivo concede sette gol il primo a risponderne è il leader.

2) Vitaly Janelt – Sfortunato nell’autorete che consegna al Tottenham il vantaggio, ma altrettanto ingenuo nel farsi trascinare nella mischia sul cross di Pedro Porro.

3) Manuel Akanji – Discorso analogo a quello per Dunk: un suo errore provoca il primo gol dell’Arsenal dopo due minuti e nel secondo tempo crolla insieme a tutti i suoi compagni sotto i colpi dei Gunners.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

56 23 17 5 1 56:21 +35
2 Arsenal 50 24 14 8 2 49:22 +27
3

Nottingham Forest

47 24 14 5 5 40:27 +13
4

Chelsea

43 24 12 7 5 47:31 +16
5

Manchester City

41 24 12 5 7 48:35 +13
6

Newcastle

41 24 12 5 7 42:29 +13
7

Bournemouth

40 24 11 7 6 41:28  +13
8 Aston Villa 37 24 10 7 7 34:37  -3
9 Fulham 36 24 9 9 6 36:32 +4
10 Brighton 34 24 8 10 6 35:38 -3
11 Brentford 31 24 9 4 11 42:42 0
12

Crystal Palace

30 24 7 9 8 28:30 -2
13

Manchester United

27 24 8 5 11 28:34 -6
14 Tottenham 27 24 8 3 13 48:37 +11
15

West Ham

27 24 7 6 11 29:46 -17
16

Everton*

26 23 6 8 9 23:28 -5
17

Wolverhampton

19 24 5 4 15 34:52 -18
18

Leicester

17 24 4 5 15 25:53 -28
19

Ipswich Town

16 24 3 7 14 22:49 -27
20

Southampton

9 24 2 3 19 18:54 -36

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Venerdì 14 febbraio

Brighton 21:00 Chelsea

Sabato 15 febbraio

Leicester 13:30 Arsenal

West Ham 16:00 Brentford

Southampton 16:00 Bournemouth

Aston Villa 16:00 Ipswich

Manchester City 16:00 Newcastle

Fulham 16:00 Nottingham Forest

Crystal Palace 18:30 Everton

Domenica 16 febbraio

Liverpool 15:00 Wolverhampton

Tottenham 17:30 Manchester United

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Premier League

Chelsea, la strategia per Amougou: c’è lo Strasburgo nel suo futuro

Pubblicato

il

Chelsea, Enzo Maresca

Il Chelsea ha deciso il futuro di Mathis Amougou: resterà in squadra per tre mesi e poi andrà allo Strasburgo per diventare titolare.

Il Chelsea sembra aver definito una strategia chiara per lo sviluppo del giovane talento Mathis Amougou. Secondo le ultime indiscrezioni, il club londinese prevede di trattenere il giovane giocatore sino al termine della stagione. Durante questo periodo, Amougou avrà l’opportunità di allenarsi e crescere accanto ai giocatori di alto livello del Chelsea, accumulando esperienza e affinando le sue abilità.

Dopo questo periodo iniziale, il piano è di trasferire Amougou allo Strasburgo, dove avrà la possibilità di essere un titolare regolare. Questa mossa è stata progettata per garantire che il giovane talento possa continuare il suo percorso di crescita in un ambiente competitivo, guadagnando minuti importanti sul campo.

Il ritorno di Andrey Santos

Nel frattempo, Andrey Santos, un altro promettente giocatore legato al Chelsea, farà ritorno dal club affiliato a partire da luglio. Santos sarà integrato nella prima squadra del Chelsea, offrendo ulteriori opzioni al tecnico e arricchendo il centrocampo dei Blues con la sua presenza.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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