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All Eyes On Me – il focus sul 31° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentunesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentunesimo turno: Liverpool e Arsenal senza problemi, il City asfalta l’Aston Villa. Chelsea e United danno spettacolo.

All Eyes On Me

LIVERPOOL 3-1 SHEFFIELD UNITED (17′ Nunez, 58′ (aut.) Bradley, 76′ Mac Allister, 90′ Gakpo)

Tutto come da copione ad Anfield, seppur con qualche attimo eccessivo di apprensione, dove il Liverpool ottiene il ventottesimo risultato utile interno consecutivo in campionato, confermandosi capolista di questa Premier contro il fanalino di coda Sheffield United.

Dopo un avvio forte degli ospiti con uno scatenato McAtee, i Reds presidiano costantemente la metà campo avversaria sbloccando il risultato con Nunez che si limita a murare il rinvio di Grbic che lo colpisce in pieno. In seguito all’1-0 fioccano le opportunità da gol ma Salah e compagni non sembrano essere nella serata migliore. Asserzione confermata al 58′ quando il colpo di testa di Hamer sul traversone di McAtee sbatte sulla caviglia di Bradley, sorprendendo decisivamente Kelleher e scrivendo l’1-1 sul tabellone di uno stadio per 3/4 incredulo.

A sbrogliare la matassa ci pensa Mac Allister al 76′: il centrocampista campione del mondo, al quinto centro stagionale, butta giù la porta con un terra-aria che si insacca sotto l’incrocio sugli sviluppi di un flipper in area di rigore generato dal cross teso di Robertson. A chiudere definitivamente i giochi ci pensa nel finale Gakpo con una spizzata aerea, su assist ancora del terzino scozzese, che gli vale la sesta gioia personale nel torneo.

I ragazzi di Klopp, dunque, rispondono agli importanti successi di Arsenal e City maturati nei due giorni precedenti riappropriandosi della vetta della classifica, mentre le Blades incassano la sconfitta numero ventuno in campionato e vedono sempre più concretizzarsi l’incubo retrocessione.

ARSENAL 2-0 LUTON (24′ Odegaard, 44′ (aut.) Hashioka)

Nona vittoria su dieci partite disputate nel 2024 in campionato per l’Arsenal che, nonostante più di qualche seconda linea schierata dal primo minuto, sbriga la pratica Luton in un tempo.

Al contrario di quanto accaduto nella gara d’andata, vinta al 97′ con il 3-4 di Rice, i Gunners, infatti, incanalano la sfida sui binari giusti già al 24′ grazie alla combinazione nello stretto tra Havertz e Odegaard che porta alla conclusione vincente il centrocampista norvegese, bravo a battere Kaminski con un destro secco sul primo palo.

Il settimo centro nel torneo del proprio capitano spiana la strada all’undici di Arteta, vicino al raddoppio in quattro diverse occasioni nel giro dei successivi dieci minuti. 2-0 che arriva poco prima del duplice fischio grazie alla fuga sulla sinistra di Smith Rowe, il cui cross basso viene deviato nella propria porta dal terzino giapponese Hashioka nel tentativo di anticipare il tap-in di Nelson.

Nella ripresa i Gunners gestiscono il risultato e si assicurano tre punti importanti per mantenere il City a debita distanza dopo lo 0-0 nello scontro diretto di Pasqua. Gli Hatters, invece, scivolano nuovamente a -3 dal quartultimo posto in virtù del successo del Nottingham sul Fulham.

MANCHESTER CITY 4-1 ASTON VILLA (11′ Rodri, 20′ Duran, 46’pt, 62′, 69′ Foden)

Primo successo stagionale contro una delle big four del campionato per il Manchester City nel segno di uno straripante Phil Foden.

Nonostante l’assenza di Haaland i Citizens dominano in lungo e in largo la gara collezionando venticinque tiri totali, di cui undici in porta ed il 67% di possesso palla. Dopo il botta e risposta nei primi venti minuti firmato Rodri, al quarantatreesimo risultato utile individuale consecutivo, Duran, schierato al posto dell’infortunato Watkins, sale in cattedra il ragazzo di Stockport, alla sua seconda tripletta stagionale dopo quella sul campo del Brentford lo scorso febbraio.

Nel recupero del primo tempo disegna un arcobaleno da calcio di punizione che si insacca sul secondo palo, al 62′ chiude il dialogo con Rodri al limite dell’area con un tiro chirurgico che bacia il palo e va in porta, ed infine al 69′ si mette in proprio scaraventando un collo mancino di rara potenza proprio sotto l’incrocio lasciando di sasso l’incolpevole Olsen, portandosi a quota quattordici in classifica marcatori.

La formazione di Guardiola inizia, così, a prepararsi ad un vero e proprio tour de force che la vedrà scendere in campo ogni tre giorni per tutto il mese di aprile, mentre i Villans vedono leggermente ridotto il loro gap di vantaggio sul Tottenham in ottica quarto posto.

WEST HAM 1-1 TOTTENHAM (5′ B. Johnson, 19′ Zouma)

Nessuno riesce ad avere la meglio nella serata del London Stadium tra West Ham e Tottenham che si equivalgono in termini di risultato e prestazione.

Le due reti che caratterizzano la sfida arrivano nei primi venti minuti: a Brennan Johnson, quinto centro in campionato, risponde Zouma, che si porta a quota tre nel torneo svettando sul corner calciato da Bowen. Lo stesso Bowen, in collaborazione con Antonio, crea diverse apprensioni alla difesa avversaria tra il tramonto del primo tempo e l’alba della ripresa, sbattendo sul sempre attento Vicario.

Nel finale sono gli Spurs ad andare vicini al colpaccio con il destro di prima intenzione da posizione centrale di Udogie, inghiottito da Fabianski, che certifica il terzo pareggio nelle ultime quattro per gli Hammers, reduci dall’incredibile rimonta incassata dal Newcastle nell’ultimo turno.

Per l’undici di Postecoglu si tratta, invece, del sesto segno X fuori dalle mura amiche che, in qualche modo. alimenta le speranze Champions.

CHELSEA 4-3 MANCHESTER UNITED (4′ Gallagher, 19′ (rig.), 100′ (rig.), 101′ Palmer, 34′, 67′ Garnacho, 39′ B. Fernandes)

Cosa abbiamo visto! A Stamford Bridge va in scena una sfida fortemente candidata a diventare la partita dell’anno tra due squadre in difficoltà a livello di classifica, ma imbottite di talento.

Il Chelsea si porta avanti di due nei primi venti minuti grazie a Gallagher, quinto centro nel 2024, che batte Onana con un destro di prima da posizione centrale sul suggerimento arretrato di Malo Gusto, e al rigore di Palmer, causato dallo scriteriato intervento di Antony su Cucurella.

La reazione del Manchester United si concretizza nei successivi venti: al 40′, infatti, il tabellone luminoso dell’impianto blu recita 2-2, complice le marcature di Garnacho, coadiuvato dal grossolano errore in impostazione di Caicedo, e Bruno Fernandes, al quinto gol in campionato, bravo a spedire in porta il cross arcuato di Diogo Dalot con un bel colpo di testa.

I Red Devils partono forte anche nella ripresa sull’onda lunga della rimonta effettuata: Maguire e Casemiro non inquadrano di poco la porta, al contrario di Garnacho che al 67′ concretizza lo splendido assist d’esterno di Antony in ripartenza, superando Petrovic con un beffardo tocco di testa che vale il 2-3 ed il settimo acuto personale in questa Premier.

La formazione di Ten Hag, però, cade nello stesso errore di Brentford, calando di concentrazione in prossimità del 100′. Se in quel caso la rete concessa era stata una, qui ne arrivano addirittura due che coincidono con il dodicesimo ko in campionato ed il conseguente spegnimento delle flebili speranze Champions. Cortesia di Cole Palmer che al 100′, appunto, trasforma un altro penalty (otto su otto dal dischetto per l’ex City) provocato dal fallo di Dalot su Madueke, e al 101′ manda in visibilio il popolo Blues con un mancino da fuori provvidenzialmente deviato da McTominay, siglando la sua prima tripletta in carriera.

Il sedicesimo gol in campionato (si, avete letto bene, 16!) del gioiello in maglia 20 consente a Pochettino di tornare a respirare dopo il 2-2 interno contro il Burnley nell’ultima giornata disputata. Ora i londinesi sono a -5 dalla zona Europa League con due gare da recuperare.

NEWCASTLE 1-1 EVERTON (15′ Isak, 88′ (rig.) Calvert-Lewin)

Il Newcastle non riesce a dar seguito in termini di risultato alla roboante vittoria con il West Ham, impattando sul pareggio nella seconda gara interna consecutiva di campionato contro l’Everton.

Nonostante i 2,44 punti di xG messi a referto in tutto l’arco del match i Magpies riescono a trovare la rete soltanto in un’occasione, più precisamente al 15′ con Isak, perfettamente pescato dal filtrante di Barnes, che elude la scivolata di Tarkowski e trafigge Pickford con un preciso destro all’angolino che gli vale il quindicesimo acuto in questa Premier.

La formazione di Howe spreca l’impossibile sotto porta, vedendosi anche annullare il raddoppio ad opera di Longstaff per un precedente fuorigioco di Isak, lo stesso che vede murarsi da Mykolenko sulla riga di porta il 2-0 qualche minuto dopo. In prossimità del 90′ arriva l’ingenuità di Dummett che atterra Young in area tirandolo giù su un cross piuttosto innocuo: dopo aver rivisto l’episodio al Var il direttore di gara Harrington concede il penalty, poi trasformato da CalvertLewin, al primo gol nel 2024.

Quinto pari per i Toffees nelle ultime nove uscite, piuttosto prezioso in questo caso in ottica salvezza. Il Newcastle, invece, continua a peccare di continuità, anche se l’Europa resta alla portata.

BRENTFORD 0-0 BRIGHTON 

Pareggio senza gol al Brentford Community Stadium, il secondo consecutivo per i padroni di casa dopo quello agguantato al 99′ contro il Manchester United, il decimo in tutto il torneo per il Brighton.

Un tempo a testa e posta in palio equamente spartita, con la formazione di casa che non concretizza due ghiotte opportunità nella prima frazione con Wissa e Toney, e l’undici di De Zerbi che non capitalizza con Welbeck prima e Baleba poi due chances da posizione favorevole, complice anche uno straordinario salvataggio di Roerslev sul tentativo dell’attaccante inglese.

Punto prezioso per le Bees in chiave salvezza. I Seagulls restano a -1 dal Newcastle e -2 dal West Ham, momentaneamente occupante l’ultimo posto disponibile per andare in Europa.

BURNLEY 1-1 WOLVERHAMPTON (37′ Bruun Larsen, 48’pt Ait-Nouri)

Ennesimo 1-1 di giornata anche a Turf Moor tra Burnley e Wolverhampton che racchiudono la maggior parte delle emozioni nella prima frazione.

I Clarets capitalizzano un buon primo tempo con la splendida rete di Bruun Larsen che batte José con un pregevole destro al volo in corsa sul cross profondo di O’Shea, ma vengono raggiunti allo scadere dal terzo centro in un mese di AitNouri, bravo a prendere il tempo di testa alla difesa avversaria sul piazzato calciato da Pablo Sarabia.

Lo stesso terzino algerino ha sui piedi la più grande chance della ripresa, sprecata calciando addosso a Muric in una situazione di uno contro uno. Il risultato finale allunga a quattro la striscia di risultati utili consecutivi dell’undici di Kompany che scivola comunque a -6 dal Nottingham quartultimo, mentre i Wolves, ancora falcidiati dalle defezioni in attacco, si mantengono a ridosso della zona Conference League.

BOURNEMOUTH 1-0 CRYSTAL PALACE (79′ Kluivert)

Terzo successo consecutivo, il quarto nelle ultime cinque, per il Bournemouth che supera quota 40 punti in classifica e prosegue la propria corsa da outsider verso l’Europa.

Al Vitality Stadium è un monologo rossonero per buona parte dei 90′ che certifica lo straripante stato di forma dei padroni di casa, vicini al vantaggio in tre diversi frangenti nei primi quarantacinque minuti con Solanke, Kelly e Tavernier, ma anche spaventati dalla rete di Eze al primo ed unico tentativo offensivo del Crystal Palace, cancellata dal millimetrico fuorigioco di Mateta ad inizio azione.

Il gol decisivo che regala i tre punti alla formazione di Iraola porta la firma di Kluivert, quinto centro in campionato, bravo a sfruttare la sfrenata corsa di un imprendibile Semenyo, superando Henderson con il mancino incrociato.

Con questa vittoria il Bournemouth si porta, dunque, a -1 dal Wolverhampton, mentre le Eagles incassano il quattordicesimo ko stagionale, restando a quota 30 punti.

NOTTINGHAM FOREST 3-1 FULHAM (9′ Hudson-Odoi, 19′ Wood, 48’pt Gibbs-White, 49′ Adarabioyo)

Torna a sorridere il Nottingham dopo tre sconfitte nelle ultime cinque, incamerando tre punti di vitale importanza in chiave salvezza contro un Fulham piuttosto scarico.

Il Forest parte forte piazzando due reti nei primi diciannove minuti: HudsonOdoi sblocca il risultato al 9′ con una pregevole sterzata con annesso destro piazzato, Wood irrobustisce il vantaggio con una conclusione da fuori che sorprende Leno siglando l’undicesimo gol in campionato.

Poco prima del duplice fischio GibbsWhite mette a segno il tris chiudendo l’uno-due con Danilo e battendo nuovamente Leno con l’interno destro. I Cottagers riescono solamente a segnare il gol della bandiera ad inizio ripresa con il colpo di testa Adarabioyo sul corner di Andreas Pereira e nulla più.

La formazione di Espirito Santo ottiene la seconda vittoria nel 2024, mentre l’undici di Marco Silva conferma il suo trend negativo in trasferta: solamente undici punti raccolti in sedici uscite.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

70 30 21 7 2 70:28 +42
2

Arsenal*

68 30 21 5 4 72:24 +48
3

Manchester City*

67 30 20 7 3 67:29 +38
4

Aston Villa

59 31 18 5 8 63:46 +17
5

Tottenham*

57 30 17 6 7 62:44 +18
6

Manchester United *

48 30 15 3 12 43:44 -1
7

West Ham

45 31 12 9 10 50:55 -5
8

Newcastle*

44 30 13 5 12 64:52  +12
9 Brighton* 43 30 11 10 9 51:46 +5
10 Chelsea** 43 29 12 7 10 53:50 +3
11 Wolverhampton* 42 30 12 6 12 43:47 -4
12

Bournemouth*

41 30 11 8 11 44:53 -9
13

Fulham

39 31 11 6 14 47:50 -3
14

Crystal Palace*

30 30 7 9 14 34:50 -16
15

Brentford

28 31 7 7 17 42:55 -13
16

Everton*

26 30 8 8 14 31:42 -11
17

Nottingham Forest

25 31 7 8 16 39:53 -14
18

Luton Town

22 31 5 7 19 43:64 -21
19

Burnley

19 31 4 7 20 32:66 -34
20

Sheffield United*

15 30 3 6 21 28:80 -52

– Everton 6 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

** Due partite in meno

Prossimo turno:

Sabato 6 aprile

Crystal Palace 13:30 Manchester City

Wolverhampton 16:00 West Ham

Everton 16:00 Burnley

Aston Villa 16:00 Brentford

Fulham 16:00 Newcastle

Luton 16:00 Bournemouth

Brighton 18:30 Arsenal

Domenica 7 aprile

Manchester United 16:30 Liverpool

Sheffield United 18:3o Chelsea

Tottenham 19:00 Nottingham Forest

Premier League

Manchester City, Guardiola elogia Rico Lewis: “Eccelle nei piccoli spazi, uno dei migliori che abbia mai visto”.

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Premier League, Guardiola

Pep Guardiola elogia Rico Lewis: “È uno dei migliori che abbia mai visto”, sottolineando il talento emergente del Manchester City.

Il mister del Manchester City ha recentemente espresso parole di grande elogio per il giovane talento Rico Lewis. Durante una conferenza stampa, Guardiola ha dichiarato: “Rico Lewis si muove davvero bene negli spazi stretti… è uno dei migliori che abbia mai visto, uno dei migliori”. Queste parole sottolineano quanto l’allenatore catalano stimi le capacità tecniche e tattiche del giovane calciatore.

Il mister ha inoltre sottolineato l’abilità di Lewis nel controllo e nella ricezione del pallone, affermando: “La sua ricezione, il suo controllo, il suo ritmo sono davvero eccellenti!”. Questo tipo di encomi da parte di un allenatore del calibro di Guardiola non solo aumenta la fiducia del giovane giocatore, ma lo pone anche sotto i riflettori del calcio internazionale.

L’importanza di Lewis per Guardiola e il futuro del Manchester City

Rico Lewis rappresenta una delle promesse più luminose per il futuro del Manchester City. La sua capacità di adattarsi rapidamente agli spazi ristretti e la sua visione di gioco lo rendono un elemento chiave nella strategia di gioco di Guardiola. Con la sua crescente esperienza e il supporto del team tecnico, Lewis potrebbe diventare un pilastro fondamentale per i successi futuri del club inglese.

L’apprezzamento di Guardiola non solo motiva Lewis a migliorare ulteriormente, ma conferma anche la qualità del settore giovanile del Manchester City, sempre attento a coltivare giovani talenti in grado di competere a livello internazionale.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Premier League: nelle ultime 8 stagioni solo due vincitrici

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Liverpool

Si è conclusa la lotta per il titolo in Premier League, con il Liverpool campione d’Inghilterra. Gli ultimi 8 campionati inglesi sono stati dominati da due club.

Il 5-1 del Liverpool contro il Tottenham ieri di ha consegnato la ventesima Premier League ai Reds nella loro storia. Insomma, niente male come primo anno di Slot alla guida del club.

I Reds tornano a vincere il titolo dopo 5 stagioni (2019/2020), dopo essere stati in vetta per quasi tutto il campionato. Le ultime 8 Premier hanno avuto solo due vincitrici del titolo. Una di queste, appunto, il Liverpool.

Premier League, dominio Liverpool-Man City

Premier League in TV,

Dalla Premier 2017/18 solo Liverpool e Man City sono riusciti a laurearsi campioni d’Inghilterra. I Reds hanno trionfato due volte, nel 2019/20 e in questa stagione, mentre i Citzens hanno vinto le altre 6 Premier.

Per quanto riguarda le altre top 5 della Premier, il Chelsea non trionfa dal 2016/17: dalla prima di Conte con i Blues. Il Man Utd non vince la Premier addirittura dal 2012/13, l’ultima stagione con Ferguson alla guida.

L’Arsenal invece non vince la Premier dal 2003/04, con Wenger in panchina: i Gunners all’epoca portarono a casa la Premier da imbattuti.

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Premier League

Chiesa: Incredibile, potrebbe non ricevere la medaglia di campione

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Liverpool, Chiesa

 Chiesa-Liverpool: Incredibile: Chiesa rischia seriamente di non ricevere la medaglia di campione della Premier League. Ecco perchè:

 

Nella giornata di ieri, a seguito della netta vittoria per 5-1 sul Tottenham Hotspur ad Anfield, il Liverpool si è laureato campione d’Inghilterra per la 20ª volta nella sua storia. Un traguardo storico per i Reds, che hanno conquistato aritmeticamente il titolo con diverse giornate d’anticipo.

Tuttavia, tra i protagonisti assenti in campo figura Federico Chiesa. L’ex esterno di Fiorentina e Juventus, approdato al Liverpool nella sessione estiva di mercato, non è sceso in campo nella sfida contro gli Spurs. Un dettaglio che potrebbe pesare in vista della consegna delle medaglie di campione.

Infatti, il regolamento della massima competizione inglese prevede che, per essere insigniti della massima onorificenza — ovvero la medaglia da campioneè necessario aver preso parte ad almeno 5 partite durante tutta la stagione.

Chiesa, al momento, ha collezionato soltanto 4 presenze, tutte per pochi minuti, coprendo appena l’1% del totale dei minuti disputati in Premier League,  per di più senza mai partire da titolare.

Tuttavia, rimane ancora una piccola speranza per l’esterno italiano: qualora dovesse scendere in campo in almeno una delle prossime quattro partite — contro Chelsea, Arsenal, Brighton e Crystal Palacepotrebbe ottenere il diritto alla medaglia da campione e concludere così la stagione con il massimo riconoscimento

Chiesa, chi come lui

Partendo dal presupposto che ogni club ha a disposizione 40 medaglie da assegnare tra giocatori e membri dello staff, solo chi ha totalizzato almeno cinque presenze in Premier League riceve automaticamente il riconoscimento. Attualmente, il Liverpool conta 21 giocatori che hanno già raggiunto questa soglia, il che significa che le restanti 19 medaglie saranno assegnate in parte allo staff e a a chi riuscirà a totalizzare il numero minimo di presenze.

La situazione di Federico Chiesa non sarebbe un unicum nella storia della Premier League. In passato, diversi giocatori non sono stati premiati con la medaglia di campione pur facendo parte della rosa del club vincitore. Tra questi, due hanno avuto giocato per un club italiano.

Micah Richards, ex difensore con un passato anche alla Fiorentina, nella stagione 2013/14 non ricevette la medaglia da campione con il Manchester City perché non raggiunse il numero minimo di presenze.

Mohamed Salah, oggi superstar mondiale, nella stagione 2014/15 — la stessa in cui si trasferì in prestito proprio alla Fiorentina — non riuscì a ottenere la medaglia con il Chelsea, rimanendo fermo a 3 presenze in campionato, insufficienti per il riconoscimento.

Infine, Wes Brown, colonna del Manchester United per anni e vincitore di 5 titoli nazionali, fu escluso dalla medaglia nella stagione 2008/09 a causa di un infortunio che lo tenne lontano dal campo per quasi tutta la stagione.

Chiesa

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