Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentacinquesima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
TOTTENHAM 2-3 ARSENAL (15′ (aut.) Hojbjerg, 27′ Saka, 38′ Havertz, 64′ Romero, 87′ (rig.) Son)
L’Arsenal fa suo il North London Derby al termine di una gara spettacolare sulla falsariga del 2-2 dell’andata. I Gunners espugnano con sofferenza, specie nel finale, il Tottenham Hotspur Stadium assicurandosi un’altra giornata in testa alla classifica.
La formazione di Arteta passa in vantaggio al quarto d’ora con Hojbjerg che trafigge il proprio portiere Vicario con una spizzata sul corner teso di Saka. Lo stesso numero 7 inglese, dopo il palo colpito di testa da Romero e la rete annullata per fuorigioco a Van de Ven, sigla il raddoppio al 26′ trasformando in oro una fulminea ripartenza, iniziata dal panoramico lancio di Havertz, portandosi a quota quindici in classifica marcatori. Prima del duplice fischio i rossi di Londra riescono a portarsi addirittura sullo 0-3 grazie ad un altro angolo questa volta calciato da Rice e convertito in gol da Havertz.
Nel momento in cui la sfida non sembrava aver più nulla da dire Raya commette un clamoroso errore in disimpegno consegnando palla a Romero che senza difficoltà realizza il suo quinto centro in campionato. Nel finale c’è spazio per l’ingenuo fallo in area di Rice su Davies che costringe il Var a richiamare il direttore di gara Oliver per assegnare il calcio di rigore poi trasformato da Son, che torna al gol dopo un mese.
Terza vittoria consecutiva per l’Arsenal, chiamato ora a dare il tutto per tutto per centrare il titolo che manca da vent’anni. Seconda sconfitta di fila, invece, per gli Spurs ora a -7 dall’Aston Villa seppur con due gare da recuperare.
NOTTINGHAM FOREST 0-2 MANCHESTER CITY (32′ Gvardiol, 71′ Haaland)
Quinto successo consecutivo per il Manchester City che dopo averne rifilati quattro al Brighton nel recupero liquida con un secco 0-2 anche il Nottingham tenendo il passo dell’Arsenal nonostante la gara in meno rispetto ai Gunners.
I Citizens, visibilmente provati da un’ennesima stagione vissuta sulla cresta dell’onda, inseriscono il pilota automatico e, pur concedendo diverse opportunità agli avversari, incamerano tre punti vitali per alimentare le speranze in ottica titolo.
In seguito ad una prima mezz’ora piuttosto equilibrata gli ospiti mettono la freccia con l’incornata dell’uomo del momento: Josko Gvardiol, al terzo centro stagionale siglato nel mese di aprile, che svetta sul primo palo mettendo in porta l’angolo di De Bruyne. Il Forest reagisce con il tentativo su punizione di Gibbs–White e la clamorosa occasione fallita da due passi da Danilo su un’incertezza di Ederson, costretto poi ad abbandonare il campo dopo l’intervallo a causa dell’ennesimo infortunio stagionale, ma in qualche modo gli Sky Blues riescono a salvarsi.
Nella ripresa i Guardiola boys si mettono a debita distanza grazie all’iniziativa di Haaland che con il piede debole supera Sels mettendo a referto il ventunesimo gol in campionato, sfruttando il secondo assist di giornata di De Bruyne.
I campioni in carica riescono, dunque, a tenersi ad una sola lunghezza di distanza dalla vetta, mentre il Nottingham incassa il terzo ko nelle ultime quattro restando l’unica potenziale candidata a prendere il posto di Burnley o Luton in termini di retrocessione.
WEST HAM 2-2 LIVERPOOL (43′ Bowen, 48′ Robertson, 65′ (aut.) Areola, 77′ Antonio)
Frena ancora il Liverpool dopo aver prestato il fianco alle sconfitte contro Crystal Palace ed Everton. Il 2-2 del London Stadium contro il West Ham scrive probabilmente la parola fine sulle velleità di titolo per i Reds.
La gara tra due squadre in evidente difficoltà sotto l’aspetto umorale e di risultati si rivela divertente e piuttosto equilibrata con gli ospiti che vedono negarsi un calcio di rigore per un tocco di mano di Ogbonna causato dal tiro di Luis Diaz partito da posizione irregolare e vanno in svantaggio in prossimità dell’intervallo con il colpo di testa di Bowen, al gol numero sedici in campionato, sul cross di Kudus.
La formazione di Klopp reagisce con veemenza nei primi minuti della ripresa prima livellando la sfida con il primo centro nel 2024 del veterano Robertson e, successivamente, ribaltando il risultato con il tiro ravvicinato di Gakpo provvidenzialmente deviato prima da Soucek e poi da Areola nella propria porta, a suggellare una fase di partita letteralmente dominata.
In seguito all’1-2, però, il Liverpool, poi destabilizzato dalla lite tra Salah ed il tecnico tedesco, tira precocemente i remi in barca concedendo troppo agli Hammers che scrivono il definitivo 2-2 sul tabellone luminoso al 77′ con un altro colpo di testa, questa volta di Antonio, alla terza marcatura consecutiva complessiva, pescato a centro area dal solito Bowen.
Sono, dunque, otto i punti conquistati dalla squadra di Moyes nelle ultime otto uscite, come sono cinque quelli ottenuti dai Reds nelle ultime cinque giornate: il pari finale non serve a nessuna delle due.
ASTON VILLA 2-2 CHELSEA (4′ (aut.) Cucurella, 42′ Rogers, 62′ Madueke, 81′ Gallagher)
Altro giro, altro 2-2 in questo 35° turno. Nella sfida del sabato sera Aston Villa e Chelsea danno vita ad una gara ricca di stravolgimenti, gol, giocate ed arricchita da un incessante ritmo.
Nella prima frazione i Villans, anche con un pizzico di fortuna considerato lo 0-1 annullato a Jackson per millimetrica posizione irregolare ed il montante colpito di testa sempre dal 15 ospite, danno una doppia spallata al match, una in apertura ed una in prossimità del duplice fischio: al 4′, infatti, l’autorete di Cucurella, provocata dal tiro di McGinn, sblocca il punteggio, mentre al 42′ è ancora Morgan Rogers, terzo centro nelle ultime quattro, a trafiggere Petrovic con una conclusione stretta da fuori area.
I Blues, reduci dal pesante 5-0 incassato dall’Arsenal nel recupero, rientrano decisamente ispirati dagli spogliatoi e al 62′ accorciano le distanze con il diagonale di Madueke, salvo poi arrivare al pareggio al minuto 81 grazie allo splendido mancino a giro dal limite dell’area di capitan Gallagher che batte l’incolpevole Olsen, subentrato all’infortunato Martinez.
Nel finale accade di tutto: prima Watkins spreca una colossale occasione, poi Palmer vede sbarrata la strada verso il 2-3 da un super intervento del portiere svedese ed infine Disasi vede cancellarsi la rete del vantaggio allo scadere dal Var per un precedente fallo di Badiashile su Diego Carlos.
Il pareggio finale risulta essere l’esito più giusto che, probabilmente, serve di più ad Emery, che in vista delle semifinali di Conference League con l’Olympiacos perde anche Tielemans, piuttosto che a Pochettino, ancora decisamente invischiato nell’affannosa rincorsa all’Europa, anche se le due gare ancora da recuperare potrebbero spostare gli equilibri della stagione Blues.
MANCHESTER UNITED 1-1 BURNLEY (79′ Antony, 87′ (rig.) Amdouni)
Arriva il quarto pareggio nelle ultime sei giornate per il Manchester United che nella gara interna con la penultima forza del campionato Burnley non riesce a dare continuità al 4-2 nel recupero inflitto allo Sheffield United .
I Red Devils forniscono l’ormai solita prestazione in cui creano molto, ma concedono altrettanto, alternando fasi di dominio a fasi di totale confusione. Nel primo tempo è Onana a mettersi in mostra con due interventi, di cui uno veramente monstre, sul doppio tentativo di Foster, così come Bruno Fernandes, fermato dal palo in apertura.
Nella ripresa ci provano Garnacho e Hojlund, ma a sbloccare il risultato è Antony che finalmente ritrova il gol che in campionato mancava da poco più di un anno, sfruttando l’orrore di Berge in prima costruzione che, di fatto, lo serve con un passaggio in orizzontale all’altezza della metà campo lasciandogli campo libero verso la porta di Muric.
Ma il festival degli orrori non termina qui: all’85’ Casemiro gioca inspiegabilmente all’indietro di testa un campanile alzato da Wan–Bissaka costringendo Onana ad uscire dai pali in uscita alta, ma tra il pallone ed il portiere camerunense si infila Amdouni che viene travolto. Il direttore di gara Brooks con l’ausilio del Var assegna il penalty che viene trasformato dallo stesso Amdouni che assicura un punto d’oro ai suoi.
Il pareggio, infatti, consente alla formazione di Kompany di restare in vita in ottica salvezza, anche se i prossimi scontri con Newcastle e Tottenham non sono certamente dei più semplici da affrontare. Lo United, invece, resta al sesto posto ma vede nuovamente avvicinarsi a -1 proprio i Magpies.
NEWCASTLE 5-1 SHEFFIELD UNITED (5′ Ahmedhodzic, 26′, 61′ (rig.) Isak, 54′ B. Guimaraes, 65′ (aut.) Osborn, 72′ Wilson)
Quarta vittoria nelle ultime sei, tredici punti conquistati, quindici reti realizzate e sesto posto distante solamente un punto per il Newcastle che bissa lo 0-8 dell’andata con un’altra vittoria larga ai danni dello Sheffield United.
Il momentaneo vantaggio delle Blades con Ahmedhodzic non altera più di tanto l’andazzo della gara con i Magpies che pervengono al pareggio poco prima della mezz’ora con il diagonale destro di Isak che non lascia scampo a Foderingham, costretto a capitolare anche al 54′ sul colpo di testa di Bruno Guimaraes, quinta gioia personale in campionato, così come al 61′ sul calcio di rigore guadagnato da Gordon e trasformato ancora da Isak che sale a quota diciannove in classifica marcatori.
Nel finale i Magpies dilagano con l’autorete di Osborn e l’acuto di Wilson tornato dopo i due lunghi mesi di stop forzato. La formazione di Howe condanna, dunque, alla retrocessione aritmetica lo Sheffield United, i cui soli sedici punti raccolti nelle trentacinque giornate disputate risultano evidentemente un bottino piuttosto magro per ambire ad una salvezza. I ragazzi di Wilder ripartiranno, quindi, dalla Championship dopo un solo anno.
BOURNEMOUTH 3-0 BRIGHTON (13′ Senesi, 52′ Unal, 87′ Kluivert)
Tre gol, tredicesima vittoria in campionato e record di punti in un singolo torneo infranto per il Bournemouth che non vuole smettere di stupire. Nella sfida tra outsiders le Cherries dominano in lungo e in largo infliggendo una pesante sconfitta ad un irriconoscibile Brighton.
L’undici di Iraola passa in vantaggio al 13′ con il quarto centro stagionale di Senesi, bravo a svettare sul corner di Cook, e sfiora il raddoppio con Enes Unal su un clamoroso svarione di Igor. Lo stesso attaccante turco si fa perdonare, però, nella ripresa con un perentorio stacco aereo sul traversone di Ouattara che coglie totalmente impreparata la retroguardia dei Seagulls. Nei minuti finali Kluivert mette il sigillo ad una meravigliosa prestazione collettiva con una serpentina delle sue che lo conduce alla settima marcatura del suo campionato.
I rossoneri si portano, quindi, ad un solo punto dall’ottavo posto occupato dal West Ham, mentre il Brighton è sempre più in caduta libera: sono solamente sei i punti raccolti nelle ultime nove sfide.
WOLVERHAMPTON 2-1 LUTON (39′ Hwang Hee-Chan, 50′ Toti Gomes, 80′ Morris)
Torna a sorridere il Wolverhampton dopo sei gare senza successi con solamente due punti all’attivo, portandosi all’undicesimo posto scavalcando il Brighton.
I Wolves superano il Luton con un gol per tempo: al 39′ Hwang Hee–Chan ritrova il sorriso dopo quattro lunghi mesi con un’ottima iniziativa personale, imbeccato da Matheus Cunha, al 50′ è Toti Gomes a correggere in porta di testa il cross di Lemina, siglando il primo gol in questo campionato.
I lupi d’oltremanica falliscono il colpo del definitivo ko con Semedo e Traoré e rischiano di compromettere quanto fatto negli ultimi minuti quando il Luton si rimette in carreggiata con il decimo centro nel torneo di Morris.
Il sussulto del capitano, però, non porta punti agli Hatters che restano sempre lì, aggrappati a -1 dal quartultimo posto.
FULHAM 1-1 CRYSTAL PALACE (52′ R. Muniz, 87′ Schlupp)
Tutto in parità nel derby di Londra tra Fulham e Crystal Palace che si dividono la posta in palio mantenendo invariata la distanza di tre punti in classifica.
Accade tutto nella ripresa a Craven Cottage dove a sbloccarla è il solito Rodrigo Muniz, a secco nelle ultime quattro, che schiaccia di testa in porta il cross teso di Castagne mettendo a referto il nono centro in campionato, mentre a livellare il punteggio ci pensa Schlupp, prima gioia nel 2024, con un siluro all’incrocio dei pali.
Secondo pari casalingo stagionale per i Cottagers dopo lo 0-0 con l’Everton dello scorso 30 gennaio, il sesto esterno invece per le Eagles che tagliano il traguardo dei quaranta punti.
EVERTON 1-0 BRENTFORD (60′ Gueye)
Terza vittoria di fila, la quarta nelle ultime cinque con annesso clean sheet, per l’Everton che raggiunge l’obiettivo salvezza addirittura con tre giornate di anticipo nonostante gli otto punti di penalizzazione, al contrario della soffertissima permanenza nel massimo campionato ottenuta lo scorso anno all’ultima giornata nel testa a testa con il Leicester.
I Toffees eguagliano il numero di punti della stagione 2022-23 grazie ad un successo di misura ai danni del Brentford, scavalcando proprio le Bees in classifica. Il match winner è Gueye, secondo gol consecutivo in casa, bravo ad iniziare e terminare l’iniziativa offensiva al limite dell’area di rigore. Nota di merito anche per Pickford che blinda i tre punti con un autentico miracolo su Toney.
La striscia di imbattibilità dei ragazzi di Frank si interrompe a cinque, ma anche loro possono ritenersi ufficialmente fuori dalla lotta salvezza.
1 | Arsenal | 80 | 35 | 25 | 5 | 5 | 85:28 | +57 |
2 | Manchester City* | 79 | 34 | 24 | 7 | 3 | 82:32 | +50 |
3 | Liverpool | 75 | 35 | 22 | 9 | 4 | 77:36 | +41 |
4 | Aston Villa | 67 | 35 | 20 | 7 | 8 | 73:52 | +21 |
5 | Tottenham** | 60 | 33 | 18 | 6 | 9 | 67:52 | +15 |
6 | Manchester United* | 54 | 34 | 16 | 6 | 12 | 52:51 | +1 |
7 | Newcastle* | 53 | 34 | 16 | 5 | 13 | 74:55 | +19 |
8 | West Ham | 49 | 35 | 13 | 10 | 12 | 56:65 | -9 |
9 | Chelsea** | 48 | 33 | 13 | 9 | 11 | 63:59 | +4 |
10 | Bournemouth | 48 | 35 | 13 | 9 | 13 | 52:60 | -8 |
11 | Wolverhampton | 46 | 35 | 13 | 7 | 15 | 48:55 | -7 |
12 | Brighton* | 44 | 34 | 11 | 11 | 12 | 52:57 | -5 |
13 | Fulham | 43 | 35 | 12 | 7 | 16 | 51:55 | -4 |
14 | Crystal Palace | 40 | 35 | 10 | 10 | 15 | 45:57 | -12 |
15 | Everton | 36 | 35 | 12 | 8 | 15 | 37:48 | -11 |
16 | Brentford | 35 | 35 | 9 | 8 | 18 | 52:60 | -8 |
17 | Nottingham Forest | 26 | 35 | 7 | 9 | 19 | 42:62 | -20 |
18 | Luton Town | 25 | 35 | 6 | 7 | 22 | 48:77 | -29 |
19 | Burnley | 24 | 35 | 5 | 9 | 21 | 39:70 | -32 |
20 | Sheffield United | 16 | 35 | 3 | 7 | 25 | 34:97 | -63 |
– Everton 8 punti di penalizzazione
– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione
* Una partita in meno
** Due partite in meno
Prossimo turno:
Venerdì 3 maggio
Luton 21:00 Everton
Sabato 4 maggio
Arsenal 13:30 Bournemouth
Brentford 16:00 Fulham
Burnley 16:00 Newcastle
Sheffield United 16:00 Nottingham Forest
Manchester City 18:30 Wolverhampton
Domenica 5 maggio
Chelsea 15:00 West Ham
Brighton 15:00 Aston Villa
Liverpool 17:30 Tottenham
Lunedì 6 maggio
Crystal Palace 21:00 Manchester United
Aggiornato al 29/04/2024 15:34
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