Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 6° turno di Premier League
Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della sesta giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Sesto turno: pari nel North London Derby, ok City e Liverpool. Newcastle a valanga
MANCHESTER CITY 2-0 NOTTINGHAM FOREST (7′ Foden, 14′ Haaland)
La cartolina dall’Etihad è sempre la stessa: Haaland che esulta con e per i suoi tifosi in visibilio. Il Manchester City sbriga la pratica Nottingham in 14 minuti regalandosi il ventesimo successo interno consecutivo in tutte le competizioni. L’ultima sconfitta tra le mura amiche, infatti, risale al 12 novembre 2022 contro il Brentford.
A portare giubilo ed irrobustire la classifica dei campioni in carica sono i soliti noti; il primo è Foden, a cui bastano 7 giri d’orologio per mettere a referto la sua prima marcatura stagionale con un collo mancino sul primo palo, al termine di una strabiliante combinazione iniziata da Rodri e rifinita da Walker. Il secondo è, ovviamente, il gigante norvegese che dopo altri 7 minuti schiaccia in porta il morbido cross di Mateus Nunes, chiamato a sostituire l’indisponibile Bernardo Silva alla prima da titolare con la nuova maglia. Per l’ex 9 del Dortmund sono 60 reti in 62 apparizioni con i Citizens.
L’unica macchia sul sesto successo consecutivo dei ragazzi di Guardiola è rappresentata dall’ingenua espulsione di Rodri, reo di aver atterrato Gibbs–White a gioco fermo con un colpo al volto. Nonostante l’inferiorità numerica, l’attuale miglior difesa del torneo concede poco, se non una girata di Elanga a tempo scaduto che chiama Ederson al miracolo, ad un Forest appannato e poco lucido nel tramutare in prolifico il 69% di possesso della ripresa. Certamente un passo indietro per gli uomini di Cooper sotto l’aspetto attitudinale dopo le ottime prestazioni, peraltro in trasferta, fornite contro Arsenal, Man United e Chelsea.
LIVERPOOL 3-1 WEST HAM (16′ (rig.) Salah, 42′ Bowen, 60′ Nunez, 85′ Jota)
Il 9 e il 10. Il 10 a servizio del 9. In questa essenziale descrizione del momentaneo 2-1 dei Reds è racchiusa la nuova essenza dell’undici di Klopp, tornato temibile, terribile e ricandidatosi prepotentemente come principale antagonista del Manchester City. I rossi del Merseyside sono imbattuti in campionato dallo scorso primo aprile, e non cadono ad Anfield addirittura dal 29 ottobre 2022, 1-2 contro il Leeds; con questo successo ai danni degli Hammers il Liverpool corrobora il proprio status e mette a tacere qualche critica di troppo scaturita dagli scricchiolii messi in evidenza nella trasferta austriaca contro il Lask in Europa League.
Menzione d’onore doverosa per Salah, che si guadagna e trasforma il rigore dell’1-0 mettendo a referto il terzo gol in campionato e il decimo ai danni del West Ham in tredici precedenti, e Diogo Jota, fondamentale per blindare il risultato sfruttando l’assist aereo di un ritrovato Van Dijk.
Secondo ko consecutivo, invece, per gli uomini di Moyes dopo i 10 punti ottenuti nelle prime quattro uscite ed il successo europeo ai danni del Backa Topola dello scorso giovedì. Poco, però, si può rimproverare ai londinesi sotto l’aspetto dell’atteggiamento, delle idee e delle trame proposte, la rete del momentaneo pareggio di Bowen (già a quota quattro marcature e sempre più leader) ne è un chiaro esempio. Sugli scudi anche Soucek e Coufal. Spenti, al contrario, Ward-Prowse, reduce comunque da un ottimo avvio di stagione al primo anno in maglia Hammers, e Paquetà.
BRIGHTON 3-1 BOURNEMOUTH (25′ Solanke, 47’pt (aut.) Kerkez, 46′, 77′ Mitoma)
Kaoru Mitoma: è lui l’uomo a cui il Brighton si aggrappa per venir fuori dal primo momento complicato della stagione. Dopo l’inaspettata sconfitta interna per mano dell’AEK in Europa League i Seagulls si affidano al giapponese per superare un generoso Bournemouth e regalarsi il quinto successo in Premier che vale il terzo posto solitario in classifica. Tre i gol totali come le vittorie consecutive e le reti realizzate in tutte le tre ultime uscite in campionato. Alla doppietta di Mitoma si aggiunge il clamoroso autogol di Kerkez che livella al tramonto del primo tempo sia il risultato che il numero di grossolani errori, considerato il regalo di Natale anticipato del portiere Verbruggen a Solanke in occasione dello 0-1 iniziale.
Le Cherries restano, dunque, a secco di punti e vittorie, consce che per centrare l’obiettivo salvezza saranno vitali i successi con le dirette avversarie e che, stando ad un inizio di stagione proibitivo in termini di calendario, probabilmente di più non si poteva ottenere.
ARSENAL 2-2 TOTTENHAM (26′ (aut.) Romero, 42′ Son, 54′ (rig.) Saka, 55′ Son)
Né vincitori né vinti nel 194esimo North London Derby, il primo per gli Spurs senza Kane e con Postecoglu come guida tecnica. Il pareggio finale con due gol per parte è figlio di un match intenso, ricco di spunti ed errori individuali in cui nessuna delle due contendenti è riuscita ad avere la meglio.
I Gunners, passati in vantaggio e poi ripresi per due volte, fanno affidamento su un Romero non in giornata e protagonista in entrambe i gol dei padroni di casa: prima devia in porta la conclusione di Saka e poi causa il rigore con un goffo tocco di mano nel cuore dell’area sugli sviluppi di un corner. La mossa di Arteta, orfano di Martinelli e Trossard, mattatore del roboante successo ai danni del PSV in Champions League, dell’inserimento di Gabriel Jesus al fianco di Nketiah non ha dato i frutti sperati, anche per merito di uno strepitoso Vicario.
Il Tottenham mantiene l’imbattibilità in campionato ma non riesce ad espugnare l’Emirates, impresa che in Premier League manca dal 2010. Se l’Arsenal deve ringraziare Romero, gli Spurs sono debitori a Jorginho, protagonista in negativo in occasione del 2-2, e ovviamente a Son, nuovo capitano e leader tecnico e carismatico del gruppo, arrivato a quota sette gol in questa speciale sfida. Tra i protagonisti anche Maddison, autore di due assist dalle fattezze diverse ma che convergono entrambe verso la stessa direzione: il nuovo 10 del Tottenham è un valore aggiunto.
CHELSEA 0-1 ASTON VILLA (73′ Watkins)
Continua a perdere partite, punti e certezze il nuovo Chelsea di Pochettino, martoriato dagli infortuni, vero, ma davvero troppo poco incisivo per essere vero. Tutti i tentativi più significativi, quelli di Jackson nel primo tempo e di Chilwell nella ripresa, si infrangono su un superlativo “Dibu” Martinez in forma mondiale. Neanche la rete annullata a Disasi per evidente fuorigioco regala l’illusione di poter evitare la terza sconfitta in sei partite. La più degna rappresentazione del presente Blues è l’espulsione diretta di Malo Gusto al minuto 58 per un tackle inutilmente affondato sulla caviglia di Digne.
I Villans tornano a casa con tre punti pesanti griffati Watkins, alla sua prima marcatura in questo campionato, perfettamente imbeccato da Diaby sugli sviluppi di una mortifera ripartenza. L’undici di Emery rialza, così, la testa dopo la sconfitta in Conference League subita per mano del Legia, bissando il successo dello scorso anno a Stamford Bridge, ritrovando uno Zaniolo in forma e stanziandosi al sesto posto a sole due lunghezze dalla zona Champions.
SHEFFIELD UNITED 0-8 NEWCASTLE (21′ Longstaff, 31′ Burn, 35′ Botman, 56′ Wilson, 61′ Gordon, 68′ Almiron, 73′ B.Guimaraes, 87′ Isak)
Per la prima volta nella storia della Premier League una squadra vince con otto reti siglate da otto calciatori diversi. Basterebbe probabilmente questo per descrivere lo scontro impari tra Sheffield United e Newcastle. I Magpies, piuttosto rimaneggiati al calcio d’inizio, sbrigano la pratica nei primi 35 minuti dando continuità al successo di settimana scorsa contro il Brentford e, solamente in termini difensivi, al pari senza gol di San Siro con il Milan, sfiorando, peraltro, il record di vittoria esterna più larga stabilito dal Leicester quattro anni fa ai danni del Southampton (0-9).
Lo Sheffield United, oltre ad essere diventato la nuova peggior difesa del torneo, avrà il dovere di rimettere insieme i pezzi di un puzzle andato in frantumi in davvero poco tempo. Certamente la trasferta di Londra contro il West Ham di settimana prossima potrebbe non essere d’aiuto.
BURNLEY 0-1 MANCHESTER UNITED (45′ B.Fernandes)
Il Manchester United torna a sorridere grazie al proprio capitano in casa dell’acerrimo nemico Vincent Kompany. I Red Devils rialzano la testa dopo 3 sconfitte consecutive tra campionato e Champions nonostante un reparto difensivo falcidiato da infortuni e le spinose questioni riguardanti Antony e Sancho, entrambi ancora fuori rosa. Ten Hag, infatti, si affida all’esperto Jones in coppia con Lindelof per arginare le iniziative offensive dei padroni di casa con l’ausilio di Casemiro e del reintegrato McTominay. Proprio il veterano Jones, tornato a casa dopo 8 anni, sforna un assist da numero 10 per lo strabiliante gol da tre punti di Bruno Fernandes, che in trasferta mancava dal 18 gennaio, e sigla anche una rete poi annullata dal Var.
Il Burnley rimane ancorato all’ultimo posto in classifica in compagnia del Luton e dello Sheffield United con la certezza, però, di aver intrapreso un percorso di crescita e maturazione che potrebbe coincidere con l’agognata salvezza al termine della stagione. Le due clamorose opportunità da gol capitate sui piedi di Amdouni, entrato nel tabellino settimana scorsa nel match del City Ground di Nottingham, sono il sintomo di quanto detto in precedenza; senza lo strepitoso Onana ed un palo probabilmente avremmo assistito ad un altro esito.
CRYSTAL PALACE 0-0 FULHAM
Altro pareggio nell’altro derby di Londra di giornata. Un incontro certamente diverso rispetto a quello che ha visto protagoniste Arsenal e Tottenham, ma comunque ricco di spunti. Su tutti quelli di un ispiratissimo Willian, sventati da un grande Johnstone, bravo a ripetersi in sequenza anche su Andreas Pereira e Raul Jimenez.
Le Eagles ottengono il primo pareggio interno stagionale, figlio di una prestazione senza dubbio sottotono soprattutto degli elementi di maggior talento Eze e Edouard. L’unico a rendersi concretamente pericoloso in zona gol è il subentrante Mateta il cui sinistro strozzato nel finale costringe Leno all’intervento. Continua a mancare come l’aria Olise, così come il successo a Selhurst Park contro i Cottagers, l’ultimo datato febbraio 2019.
Crystal Palace e Fulham restano appaiate in classifica a quota 8 punti.
BRENTFORD 1-3 EVERTON (6′ Doucouré, 28′ Jensen, 67′ Tarkowski, 71′ Calvert-Lewin)
Prima, inaspettata vittoria in campionato per l’Everton che espugna il Brentford Community Stadium e mette a referto tre reti in un solo match come solamente in due occasioni era riuscito a fare nel corso della scorsa stagione. Tre gol in una singola partita a fronte dei due siglati nelle precedenti cinque sono un bel segnale per Dyche che riparte dal proprio capitano Tarkowski, ex della gara, che decide di trasformarsi prima in assist-man in occasione della marcatura di Doucouré e successivamente in goleador insaccando di testa il corner di McNeil. A rifinire il risultato ci pensa Calvert–Lewin, a cui l’esultanza lontana da Goodison Park su azione mancava dal maggio 2021.
Seconda battuta d’arresto consecutiva per le Bees ed imbattibilità interna svanita dopo 7 risultati utili. All’undici di Frank non è bastato il sussulto del momentaneo pareggio di Jensen, già al terzo gol in stagione, per sovvertire una gara stregata.
LUTON 1-1 WOLVERHAMPTON (50′ Pedro Neto, 65′ (rig.) Morris)
Il Luton Town ottiene il suo primo, storico punto in Premier League. Lo fa nello scontro salvezza con il Wolverhampton, ridotto in dieci uomini dal 39′ per il rosso diretto sventolato in faccia a Bellegarde dopo il duro intervento su Lockyer. Il rigore di Morris causato dal tocco di mano di Joao Gomes livella la partita, inizialmente sbloccata dallo strabiliante coast to coast di Pedro Neto, a cui il gol in campionato mancava dal 22 maggio 2022.
L’undici di O’Neil sale a quota 4 punti e può comunque ritenersi soddisfatto del risultato finale considerata l’inferiorità numerica per più di metà partita.
Classifica e prossimo turno
1 |
Manchester City |
18 | 6 | 6 | 0 | 0 | 16:3 | +13 |
2 |
Liverpool |
16 | 6 | 5 | 1 | 0 | 15:5 | +10 |
3 |
Brighton |
15 | 6 | 5 | 0 | 1 | 18:8 | +10 |
4 |
Tottenham |
14 | 6 | 4 | 2 | 0 | 15:7 | +8 |
5 |
Arsenal |
14 | 6 | 4 | 2 | 0 | 11:6 | +5 |
6 |
Aston Villa |
12 | 6 | 4 | 0 | 2 | 12:10 | +2 |
7 |
West Ham |
10 | 6 | 3 | 1 | 2 | 12:10 | +2 |
8 |
Newcastle United |
9 | 6 | 3 | 0 | 3 | 16:7 | +9 |
9 |
Manchester United |
9 | 6 | 3 | 0 | 3 | 7:10 | -3 |
10 |
Crystal Palace |
8 | 6 | 2 | 2 | 2 | 6:7 | -1 |
11 |
Fulham |
8 | 6 | 2 | 2 | 2 | 5:10 | -5 |
12 |
Nottingham Forest |
7 | 6 | 2 | 1 | 3 | 7:9 | -2 |
13 |
Brentford |
6 | 6 | 1 | 3 | 2 | 9:9 | 0 |
14 |
Chelsea |
5 | 6 | 1 | 2 | 3 | 5:6 | -1 |
15 |
Everton |
4 | 6 | 1 | 1 | 4 | 5:10 | -4 |
16 |
Wolverhampton |
4 | 6 | 1 | 1 | 4 | 6:12 | -6 |
17 |
Bournemouth |
3 | 6 | 0 | 3 | 3 | 5:11 | -6 |
18 |
Luton Town |
1 | 5 | 0 | 1 | 4 | 3:11 | -8 |
19 |
Burnley |
1 | 5 | 0 | 1 | 4 | 4:13 | -9 |
20 |
Sheffield United |
1 | 6 | 0 | 1 | 5 | 5:17 | -12 |
Prossimo turno:
Sabato 30 settembre
Aston Villa 13:30 Brighton
Wolverhampton 16:00 Manchester City
Manchester United 16:00 Crystal Palace
Bournemouth 16:00 Arsenal
Newcastle 16:00 Burnley
West Ham 16:00 Sheffield United
Everton 16:00 Luton
Tottenham 18:30 Liverpool
Domenica 1 ottobre
Nottingham Forest 15:00 Brentford
Lunedì 2 ottobre
Fulham 21:00 Chelsea
Premier League
I Tre Leoni corteggiano Guardiola. Sarà il nuovo Southgate?
Dopo l’addio di Southgate la Nazionale inglese ricerca l’allenatore definitivo per la squadra. Guardiola tra i candidati più ambiti. Obiettivo: eccellere.
Se fosse interessato, Guardiola potrebbe diventare erede di Southgate già da quest’estate. Queste sono le voci di corridoio. La nomina di Lee Carsley come ct della nazionale infatti, lo si era detto fin dall’inizio, é solo temporanea. E questo nonstante Carsley abbia apportato dei bei risultati alla squadra con le vittorie contro la Repubblica d’Irlanda e la Finlandia.
City e maxi processo
Se Carsely é solo eletto ad interim, questo vuol dire che la Federcalcio inglese si sta già guardando intorno per trovare il sostituto definitivo di Southgate. Ma di altrettanto certo c’é che alcuni candidati sono stati già scartati. Parliamo ad esempio di : Graham Potter, Eddie Howe, Jurgen Klopp e Thomas Tuchel.
A questo punto lo sguardo si rivolge naturalmente a Pep Guardiola: é già molto apprezzato dal mondo del calcio britannico per il suo ruolo come allenatore del Manchester City, ed inoltre il suo contratto é in scadenza il 30 giugno 2025. La sua permanenza al Manchester é realmente in bilico visto il maxi processo che vede coinvolti i Blues.
Il City é stato citato in giudizio direttamente dalla Premier League proprio agli inizi di settembre 2024 per “irregolarità finanziarie”. Si parla esattamente si 115 violazioni che sarebbero state commesse dai Citizens contro la FPF. La durata dell’intero procedimento é di dieci settimane ed il verdetto dovrebbe essere emesso agli inizi del 2025. Il Manchester City, se ritenuto colpevole, può rischiare una semplice multa, una penalizzazione oppure l’espulsione totale dalla Premier League.
Guardiola porterà i Tre Leoni alla vittoria?
Guardiola ha difeso a spada tratta il Manchester City in tutte le conferenze. Ma bisogna ammettere che una possibilità che lasci i Blues c’é. In più c’é da dire che l’ex tecnico del Barcellona ha da sempre il sogno di allenare una Nazionale e questa potrebbe essere per lui una grandissima occasione di mettersi alla prova in questo ruolo.
Nel caso in cui ciò accadesse dovrebbe riempire le scarpe di un grandissimo allenatore come Southgate, che ha avuto il merito di puntare sui giovani talenti e di migliorare il posizionamento dei Tre Leoni nel panorama del calcio internazionale.
Nonstante le feroci critiche subite dalla stampa e a volte anche dai tifosi che lo hanno accusato di aver saputo essere decisivo nel momento del bisogno, Gareth Southgate ha comunque dimostrato di aver fatto fare alla nazionale dei salti di qualità.
E questo lo si evince anche dal discorso di Carlo III dopo la sconfitta agli Eruo 2024 in finale: “Caro ct, anche se la vittoria ti è sfuggita questa sera, io, mia moglie e tutta la nostra famiglia invitiamo te e la tua squadra a tenere la testa alta. […]
Ma sappi che anche il raggiungimento della finale è un grande risultato, ed è per questo che siete l’orgoglio di una nazione che continuerà a ruggire per i Tre Leoni, sperando in trionfi che arriveranno più in là”. E chissà che non sia proprio Pep Guardiola che continuerà a farli ruggire.
Premier League
Ferguson “sponsorizza” Allegri: “E’ come Ancelotti”
Traballa la panchina del Manchester United. Con ten Hag sempre più a rischio, la candidatura forte è quella di Massimiliano Allegri.
Ha aspettato invano il Milan, rivitalizzato dalla cura Fonseca, e ora Massimiliano Allegri potrebbe scegliere (per la prima volta nella sua carriera) di sposare il progetto tecnico di una squadra straniera.
Allegri-United, c’è il placet di Ferguson: “Come Ancelotti”
Il Manchester United non può permettersi di sbagliare nuovamente allenatore e, in caso di esonero di Erik ten Hag, si andrà su un profilo dal comprovato status internazionale. Il tecnico olandese, alla fine della scorsa stagione, sembrava destinato all’esonero dopo la finale di F.A. Cup, ma la vittoria sul City ha cambiato tutto.
Sulla scelta del board di rinnovargli il contratto hanno pesato anche i numerosi rifiuti incassati dalla dirigenza inglese, fra cui quello di Thomas Tuchel. Il nome del tecnico tedesco viene associato ai Red Devils come potenziale alternativa al livornese, ma si tratta di un falso: Tuchel non allenerà il Manchester United.
L’ex-Bayern Monaco e Borussia Dortmund ha rifiutato lo United già in estate e nulla fa presagire che possa aver cambiato idea. Il tecnico labronico, per le motivazioni di cui sopra, appare come il candidato ideale. A dimostrazione di quanto appena asserito, Allegri può vantare uno sponsor d’eccezione.
Pare, infatti, che il nome di Allegri sia stato consigliato dalla dirigenza del Manchester United nientemeno che da Sir Alex Ferguson. L’ex-allenatore scozzese rivede in Max le stigmate di Carlo Ancelotti e lo considera il profilo ideale per rilanciare le ambizioni dello United, riportandolo dove merita.
Al Manchester United traballa Ten Hag. E Ferguson spinge per la soluzione forte: Allegri.
L’alternativa è il collaudato Tuchel. Decisivi Porto e Aston Villa per l’olandese.
L’articolo completo su @Gazzetta_it 👇🏻 https://t.co/Iucs22FSwX— Carlo Laudisa (@carlolaudisa) October 1, 2024
Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 6° turno di Premier League 2024-25
Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 6°giornata della nuova stagione.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Indice
Sesto turno: “Acquiesce”
LIVERPOOL IN TESTA ALLA CLASSIFICA
Settima vittoria sulle 8 partite disputate complessivamente in stagione per il Liverpool che in un colpo solo bissa il successo infrasettimanale in Coppa di Lega contro il West Ham, conquista la vetta solitaria della classifica e si prepara al meglio per accogliere il Bologna mercoledì ad Anfield per la seconda giornata di Champions League.
Al “Molineux” di Wolverhampton i Reds la sbloccano nel recupero di un primo tempo giocato sottotono con il primo centro in carriera in Premier League di Konaté, lungimirante nel restare alto dopo un piazzato non andato a buon fine, mettendo in porta di testa il cross del grande ex di turno Diogo Jota.
Lo stesso difensore francese, però, si rende protagonista in negativo al 56′ addormentandosi sulla pressione di Strand Larsen, agevolando la rete del pari di Ait-Nouri, alla terza gioia del suo 2024, che si limita a depositare il pallone nella porta lasciata sguarnita da Alisson nel tentativo di sventare la conclusione ravvicinata di Borges.
La sfida viene decisa appena 5 minuti dopo: Semedo placca in area Diogo Jota (tra i migliori in campo), il direttore di gara Taylor assegna il penalty e Salah lo trasforma , arrivando a toccare quota 231 coinvolgimenti diretti complessivi in termini di gol in maglia Reds (sesto nella classifica all-time). Nota di merito per Gravenberch che in 90 minuti colleziona 8 duelli vinti su 8, 3 tackle riusciti su 3, e ben 57 passaggi utili sui 62 tentati.
La formazione di Slot corrobora spirito e certezze, mentre i Wolves restano a secco di vittorie, con un solo punto all’attivo, in ultima posizione e la peggior difesa del torneo: 16 reti incassate nelle prime 6 gare.
SECONDO PARI CONSECUTIVO PER IL CITY, L’ARSENAL LA VINCE AL 94′
Stagione finita per Rodri, De Bruyne ancora indisponibile e terzo pareggio consecutivo tra campionato e Champions, escludendo il 2-1 in Coppa di Lega contro il Watford: decisamente non uno dei momenti più propizi per il Manchester City, che a St. James’ Park non va oltre l’1-1, prolungando comunque a 29 la propria striscia di risultati utili consecutivi in Premier League.
Senza il metronomo spagnolo l’undici di Guardiola perde molto sotto altrettanti aspetti, e questo si sa, ma Lewis, con il supporto anche di Kovacic, tiene in piedi l’intero reparto coadiuvando l’azione che al 35′ porta alla rete dello 0-1 griffata Gvardiol, che si sblocca in questa stagione dopo l’ottimo finale della precedente con 5 centri all’attivo nell’ultimo mese e mezzo. Nota a margine: la trama che conduce al gol vede attivamente coinvolti 10/11 dello scacchiere Guardioliano eccezion fatta per Bernardo Silva.
Il Newcastle, perennemente incentivato dalla spinta dei propri tifosi, perviene al pari al 58′ in seguito ad un ottimo inizio di secondo tempo: Bruno Guimaraes trova il tempo ed il varco giusto per mandare in porta Gordon che, steso da Ederson, guadagna il settimo rigore dall’inizio della scorsa annata, trasformando il secondo sui due calciati in maglia Magpies. Nel finale ci provano Longstaff da una parte e Bernardo Silva dall’altra, ma Ederson e Pope calano la saracinesca blindando un pareggio corretto per i valori espressi.
Prima della sosta i Citizens saranno occupati contro lo Slovan Bratislava in Champions e con il Fulham nel settimo turno, mentre la squadra di Howe, momentaneamente settima a quota 11 punti, ospiterà il Wimbledon in Coppa di Lega e poi volerà a Liverpool per affrontare l’Everton.
Tiene il passo, seppur con inaspettata sofferenza, anche l’Arsenal che nel match interno contro il Leicester la spunta solamente nel recupero nonostante i 36 tiri totali, di cui 16 in porta e 29 da dentro l’area, 4,62 di xG e ben 17 corner.
I Gunners sembrano indirizzare la sfida con il primo gol stagionale di Martinelli, a secco da marzo, e il secondo di Trossard al tramonto del primo tempo, ma al rientro dagli spogliatoi le Foxes tornano sul livello del mare in appena otto minuti grazie ad un moto d’orgoglio concretizzato dalla prima doppietta in carriera di James Justin, a cui la gioia personale in Premier League mancava dal 3 febbraio 2021 (spettacolare il 2-2 che arriva con uno splendido collo destro al volo da posizione defilata destinato sotto l’incrocio).
A sublimazione del sopracitato predominio i padroni di casa sfondano il muro erto da Hermansen (autore di 13 parate) al 93′ tramite una mischia furibonda risolta dal tentativo di Trossard decisivamente deviato da Ndidi e calano il poker al 99′ con il quarto centro stagionale di Havertz.
La formazione di Arteta mantiene, dunque, il secondo posto a quota 14 in coabitazione con il Manchester City, mentre quella di Cooper resta senza vittorie e a quota 3.
IL TOTTENHAM ESPUGNA OLD TRAFFORD, SPETTACOLO E DIFESE RIVEDIBILI A STAMFORD BRIDGE
Nonostante la pesante assenza di Son (senza il quale erano arrivate solamente 2 vittorie nelle ultime 11 trasferte) il Tottenham fa razzia di Old Trafford e di quel (poco) che resta del Manchester United, ridotto in 10 uomini dal 42′ per il rosso diretto (eccessivo) sventolato in faccia a Bruno Fernandes (il primo per il portoghese in 242 presenze con i Red Devils, il quarto per un capitano davanti al proprio pubblico, l’ultimo risaliva al 2014 con Rooney protagonista).
A onor del vero gli Spurs dominano anche prima dell’episodio spartiacque del match, tant’è che passano in vantaggio dopo appena tre minuti con il quarto centro consecutivo tra campionato e coppe di Brennan Johnson, smarcato dall’imponente sgroppata di Van de Ven, e legittimano il risultato sprecando l’impossibile. La magica prestazione del 22 gallese prosegue con un clamoroso palo colpito e l’assist per lo 0-2 di Kulusevski, che sublima una prova super dopo le 9 occasioni da gol create in 90 minuti.
Al 77′ la formazione di Postecoglou cala il tris con la terza marcatura di fila di Solanke, che diventa il terzo calciatore inglese ad andare a segno per tre gare consecutive contro lo United dopo Defoe e Saka.
Il 4,67 di xG prodotto (record in una singola gara per il bianchi di Londra) assicura al Tottenham la prima vittoria esterna del campionato. Terza sconfitta nelle prime 6 , l’ottava interna nelle ultime 22, la 23esima con tre o più gol di scarto dall’addio di Ferguson (424 gare), contro le 22 incassate nelle 1035 sotto la guida dello scozzese per il Manchester United, relegato nella parte destra della classifica.
Succede tutto nel primo tempo a Stamford Bridge tra Chelsea e Brighton che se le danno di santa ragione approfittando di vicendevoli errori sia d’impostazione che di posizione.
Cole Palmer lo fa di nuovo: bissa il poker casalingo dello scorso 15 aprile contro l’Everton seguendo praticamente lo stesso iter (rigore, punizione, tap-in sull’assist di Jackson e mancino secco sul primo palo dopo aver preso alle spalle Webster) diventando il primo calciatore della storia a farne quattro prima dell’intervallo, e cancellando i due orrori di Sanchez che, di fatto, regala sia lo 0-1 a Rutter (al suo primo gol in Premier League) sbagliando totalmente i tempi d’uscita e il 3-2 a Baleba (anche lui al primo centro), consegnandogli la palla nel tentativo di servire con i piedi un compagno di squadra.
Quarto successo consecutivo per i Blues tra campionato e coppa, il primo interno in campionato e quarto posto con annesso miglior attacco del torneo. Dopo tre pareggi consecutivi arriva, invece, il primo ko per i Seagulls, condannati anche dagli errori di tutto il reparto arretrato, Verbruggen compreso.
L’ASTON VILLA NON VA OLTRE IL PAREGGIO, IL FULHAM PASSA A NOTTINGHAM
Si interrompe a 4 la striscia di vittorie consecutive dell’Aston Villa che a Portman Road viene bloccato sul pareggio da un ottimo Ipswich ben messo in campo e in via continua di miglioramento.
I Villans partono male andando sotto all’8′ complice la girata vincente di Delap che coglie impreparato Martinez sul primo palo, ma la ribaltano tra il 15′ ed il 32′ sfruttando prima un errore in uscita dei padroni di casa con Rogers e poi con il solito colpo di testa di Watkins sul cross di Bailey: l’11 dell’Aston Villa diventa il primo calciatore nella storia del club ad andare a referto sia in termini di gol che di assist in una singola partita per l’ottava volta.
Nella ripresa l’undici di Emery abbassa troppo il baricentro e incassa il definitivo 2-2 al 72′ ancora da Delap, bravissimo a trovare la porta in seguito a una notevole progressione in campo aperto, che in un colpo solo diventa il più giovane calciatore (21 anni e 234 giorni) dei Tractor Boys a segnare due gol consecutivi in casa e il primo a siglare una doppietta in Premier League dopo Darren Bent nel 2002.
Ora i Villans accoglieranno in Champions il Bayern Monaco, mentre l’Ipswich, al quarto pari di fila, volerà al London Stadium per sfidare il West Ham.
Arriva il primo successo esterno in campionato per il Fulham che al City Ground riesce a spuntarla di misura centrando la seconda vittoria consecutiva e il settimo risultato utile di fila tra campionato e Coppa di Lega.
La gara, bloccata nel primo tempo e dagli sporadici sussulti nella ripresa, viene decisa dal calcio di rigore assegnato tramite revisione Var dal direttore di gara Smith per una spinta di Murillo ai danni di Andreas Pereira sul cross di Robinson, e trasformato con freddezza da Raul Jimenez, al terzo centro consecutivo in campionato, che consegna ai Cottagers il momentaneo sesto posto in classifica a quota 11 punti.
Cade, invece, per la prima volta in questa Premier League il Nottingham, orfano di Gibbs-White e poco incisivo in avanti con Leno praticamente inoperoso. Nel prossimo turno la squadra di Espirito Santo sfiderà il Chelsea a Stamford Bridge.
PRIMO SUCCESSO PER L’EVERTON, 1-1 NEL DERBY TRA BRENTFORD E WEST HAM. TUTTO FACILE PER IL BOURNEMOUTH
Può finalmente sorridere l’Everton che a Goodison Park centra la sua prima vittoria in campionato nello scontro a bassa quota con il Crystal Palace.
I Toffees approcciano male alla gara incassando lo 0-1 al 10′ da Guehi, a secco dal 9 aprile 2023, che tramuta in gol la sponda aerea dell’altro centrale Lacroix, e venendo graziati a turno da Nketiah ed Eze, più volte vicini allo 0-2. Ma dopo le due clamorose rimonte incassate da Bournemouth e Aston Villa stavolta sono i blu di Liverpool a ribaltare il risultato tra il 47′ e il 54′ grazie alla doppietta di McNeil, la prima casalinga per lui, imbeccato prima da Young (il primo nella storia a fornire due assist in due gare consecutive all’età di 39 anni) e poi da Harrison.
La formazione di Dyche scavalca in classifica proprio le Eagles, il cui momentaneo diciottesimo posto simboleggia un avvio di stagione totalmente al di sotto delle aspettative e in controtendenza con l’ottimo finale della precedente.
Né vincitori né vinti nel derby di Londra di giornata tra Brentford e West Ham che danno vita ad una partita equilibrata dai pochi sussulti.
Le Bees diventano il primo club nella storia ad andare in gol al 1′ per la terza gara consecutiva. Il marcatore è il solito Mbeumo, già a quota 5 in classifica marcatori, bravissimo a girare in porta con un mancino di prima intenzione l’assist di testa di Fabio Carvalho. Il definitivo 1-1 arriva al 54′ sugli sviluppi di uno splendido scambio nello stretto della premiata ditta Soucek-Bowen che coinvolge anche Antonio prima che il centrocampista ceco trafigga Flekken per il suo secondo centro in campionato.
I ragazzi di Frank si mantengono a metà classifica, mentre gli Hammers proseguono nel loro avvio di stagione piuttosto negativo.
Tutto in discesa per il Bournemouth che rialza la testa dopo due ko consecutivi trovando la prima vittoria interna nel torneo contro un Southampton davvero inconsistente. Le Cherries sbrigano la pratica già nel primo tempo andando a segno per tre volte: Evanilson trova il suo primo centro inglese mettendo in porta l’assist di Tavernier che batte rapidamente un calcio di punizione dalla trequarti, poi Ouattara devia la conclusione ravvicinata di Cook e infine Semenyo trova il terzo gol in campionato con una splendida serpentina culminata con un altrettanto pregevole destro incrociato.
Utile solo per le statistiche il 3-1 siglato dal difensore centrale scuola Manchester City Harwood-Bellis al 51′, unico e timido raggio di sole nel disastroso avvio di stagione dei Saints relegati in ultima posizione insieme al Wolverhampton e con il peggior attacco (solamente 3 gol realizzati). La formazione di Iraola, invece, torna a respirare scalando tre posizioni in un colpo solo.
Top & Flop
TOP
1) Cole Palmer – Secondo poker nel giro di cinque mesi, coinvolto direttamente in 43 gol dall’inizio della scorsa stagione (nessuno come lui), personalità da vendere e innata capacità di essere costantemente dentro al gioco. Nonostante abbia 22 anni sembrano già essere terminati gli aggettivi che sappiano racchiudere a pieno l’entità del suo sconfinato talento.
2) Dwight McNeil – Pesante doppietta in un frangente storico di grande difficoltà per l’Everton. Splendido l’1-1 con una bordata dai 25 metri, da rapace il 2-1 sul traversone di Harrison. A fare gol belli ci aveva già abituato, se inizia a fare anche quelli pesanti i Toffees possono stare tranquilli.
3) Brennan Johnson – Dopo una stagione travagliata e ricca di critiche ricevute il gallese sta acquisendo fiducia e continuità di prestazioni: un gol, un palo e un assist nella miglior gara disputata fin qui dagli Spurs. In proiezione futura può rivelarsi a tutti gli effetti un nuovo acquisto.
FLOP
1) Bruno Fernandes – Al netto di un’espulsione sicuramente eccessiva per il fallo ai danni di Maddison, il rosso diretto al 42′ è il simbolo di uno dei punti più bassi della storia del Manchester United, anche domenica costretto ad una figuraccia davanti al proprio pubblico. Se anche il portoghese dovesse iniziare a sventolare bandiera bianca per i Red Devils sarebbe davvero la fine.
2) Robert Sanchez – Fortunato nel trovarsi di fronte un avversario che commette più errori di lui permettendo al Chelsea di portare a casa i tre punti. I due clamorosi svarioni che provocano gli altrettanti gol del Brighton hanno del ridicolo: la continuità è sempre stata il suo tallone d’Achille.
3) Adam Webster – Sbaglia il fuorigioco nell’azione che porta all’1-1, si perde clamorosamente Palmer nel 4-2 e, insieme a Dunk, non riesce mai a guidare fuori il reparto arretrato da un vortice di letture errate che condiziona fortemente il risultato finale. Hurzeler dovrà rivedere molte cose.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool |
15 | 6 | 5 | 0 | 1 | 12:2 | +10 |
2 | Manchester City | 14 | 6 | 4 | 2 | 0 | 14:6 | +8 |
3 |
Arsenal |
14 | 6 | 4 | 2 | 0 | 12:5 | +7 |
4 |
Chelsea |
13 | 6 | 4 | 1 | 1 | 15:7 | +8 |
5 |
Aston Villa |
13 | 6 | 4 | 1 | 1 | 12:9 | +3 |
6 |
Fulham |
11 | 6 | 3 | 2 | 1 | 8:5 | +3 |
7 |
Newcastle |
11 | 6 | 3 | 2 | 1 | 8:7 | +1 |
8 |
Tottenham |
10 | 6 | 3 | 1 | 2 | 12:5 | +7 |
9 | Brighton | 9 | 6 | 2 | 3 | 1 | 10:8 | +2 |
10 | Nottingham Forest | 9 | 6 | 2 | 3 | 1 | 6:5 | +1 |
11 | Bournemouth | 8 | 6 | 2 | 2 | 2 | 8:9 | -1 |
12 |
Brentford |
7 | 6 | 2 | 1 | 3 | 8:10 | -2 |
13 |
Manchester United |
7 | 6 | 2 | 1 | 3 | 5:8 | -3 |
14 |
West Ham |
6 | 6 | 1 | 2 | 3 | 6:10 | -4 |
15 |
Ipswich Town |
4 | 6 | 0 | 4 | 2 | 5:10 | -5 |
16 |
Everton |
4 | 6 | 1 | 1 | 4 | 7:15 | -8 |
17 |
Leicester |
3 | 6 | 0 | 3 | 3 | 8:12 | -4 |
18 |
Crystal Palace |
3 | 6 | 0 | 3 | 3 | 5:9 | -4 |
19 |
Southampton |
1 | 6 | 0 | 1 | 5 | 3:12 | -9 |
20 |
Wolverhampton |
1 | 6 | 0 | 1 | 5 | 6:16 | -10 |
Prossimo turno:
Sabato 5 ottobre
Crystal Palace 13:30 Liverpool
Arsenal 16:00 Southampton
Brentford 16:00 Wolverhampton
Manchester City 16:00 Fulham
West Ham 16:00 Ipswich Town
Leicester 16:00 Bournemouth
Everton 18:30 Newcastle
Domenica 6 ottobre
Aston Villa 15:00 Manchester United
Chelsea 15:00 Nottingham Forest
Brighton 17:30 Tottenham
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