Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti dell’11°giornata della nuova stagione.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Il Liverpool è ufficialmente in fuga. I Reds vincono anche il match del sabato sera contro l’Aston Villa, dopo averne rifilati 4 al Bayer Leverkusen martedì, centrando il successo numero 15 nelle 17 gare disputate in tutte le competizioni fin qui, e volando a +5 dal Manchester City caduto a Brighton.
L’approccio alla gara contro i Villans non è dei più semplici, come da pronostico, con la formazione di Emery che occupa bene il campo mettendo spesso in apprensione la retroguardia di casa. Ma il Liverpool di quest’anno sembra avere una soluzione per ogni problema: “gli avversari ci vengono a prendere alti? Bene, sfruttiamo le ripartenze”, et voilà 1-0 servito. Van Dijk libera l’area di rigore dal corner di McGinn innescando la velocità di Salah in campo aperto, Bailey riesce a fermarlo con le cattive, ma il pallone scivola tra i piedi di Nunez che scarta “El Dibu” Martinez e deposita in rete il suo secondo centro in campionato (l’unico fin qui era datato 21 settembre contro il Bournemouth).
Slot perde Alexander-Arnold per infortunio, si appella a due miracoli di Kelleher sulla doppia testata di Onana da corner per mantenere il vantaggio, se la vede brutta quando Bradley (sostituto del terzino inglese in maglia 66) trattiene Pau Torres in area di rigore (strattone al limite, ma il Var non richiama l’arbitro Coote), e infine raddoppia sfruttando un altro contropiede innescato da Szoboszlai e concretizzato, con la complicità di Diego Carlos, dal solito Salah che sale a quota 8 centri conditi da 6 assist in questo campionato (14 coinvolgimenti diretti, nessuno ha fatto meglio).
Il tecnico olandese corrobora, dunque il suo status di miglior tecnico esordiente in Inghilterra (nessuno aveva mai raggiunto 15 successi nelle sue prime 17 uscite complessive) raccogliendo 28 punti nelle sue prime 11 giornate di Premier League (come lui solo Hiddink con il Chelsea) che equivalgono alla seconda miglior partenza di sempre dei Reds in un campionato (31 punti nel 2019-20, stagione conclusa al primo posto).
Quarto K.O. consecutivo in tutte le competizioni, invece, per l’undici di Birmingham, a secco di vittorie dal 22 ottobre (2-0 contro il Bologna), dal 19 in Premier League (1-3 vs Fulham), che non riesce a rialzare la testa neanche dopo aver perso l’imbattibilità anche in Champions League per mano del Club Brugge. La sosta arriva nel momento giusto.
La sconfitta al Falmer Stadium apre una crepa piuttosto dilatata nella parete delle certezze dei quattro volte campioni d’Inghilterra, ancora orfani dei vari Ruben Dias, Stones, Rodri, Bobb, Grealish e Doku, con Aké, Akanji, De Bruyne, Bernardo Silva a mezzo servizio e costretti a schierare l’inedita coppia centrale Gvardiol, Simpson-Pusey (inglese, classe 2005), con l’inserimento di Walker per Akanji come unica modifica rispetto al 4-1 incassato a Lisbona dallo Sporting nell’ultimo turno di Champions League.
A onor del vero il Manchester City disputa un ottimo primo tempo trovando il vantaggio al 23′ con il 75esimo centro in Premier League in 77 presenze di Haaland, nonché il 19esimo nei 21 stadi visitati fin qui (all’appello mancano solamente Anfield e il Brentford Community Stadium), bravo a sfruttare la perfetta imbucata di Kovacic.
Nella ripresa, però, i Citizens danno l’impressione di voler tirare il fiato, adagiandosi sugli allori di un vantaggio non incrementato contro un avversario frizzante, organizzato e, sicuramente, meno provato dagli impegni infrasettimanali. I primi campanelli d’allarme li suonano Mitoma e Joao Pedro che non sfruttano due ghiotte opportunità, ma al 78′ è proprio il brasiliano, entrato al 65′, a risolvere una mischia nel cuore dell’area di rigore mancuniana siglando il suo terzo centro nel torneo. Cinque minuti più tardi la squadra di Hurzeler impartisce una lezione di calcio agli ospiti: Baleba tocca in verticale per la sponda arretrata di Welbeck che apre lo spazio interno a Joao Pedro, freddo ad imbucare per O’Riley (obiettivo anche dell’Atalanta, arrivato per 31 milioni dal Celtic in estate) che batte Ederson nell’uno contro uno diventando il secondo calciatore all’esordio in Premier League dopo Bergwijn nel febbraio 2020 a segnare contro gli Sky Blues.
Guardiola, dunque, incassa per la prima volta in carriera quattro sconfitte consecutive, score che dalle parti azzurre di Manchester non si vedeva addirittura dal 2006 con Stuart Pearce in panchina, perdendo una sfida da situazione di vantaggio per la prima volta dal 2021 (anche in quel caso contro i Seagulls), e per la prima volta in assoluto con un gol di Haaland (40 vittorie e 6 pareggi in partite con almeno una rete del norvegese).
Il Brighton, invece, dopo aver messo in seria difficoltà anche il Liverpool nel turno precedente raccoglie i frutti dell’ottimo percorso condotto fin qui, restando imbattuto tra le mura amiche e portandosi concretamente a ridosso della zona Champions, a -4 proprio dal City.
Resta invariata la situazione di classifica di Chelsea e Arsenal che impattano sull’1-1 al termine di una gara equilibrata che certamente giova della presenza dei vari acciaccati in dubbio prima del match tra cui Palmer, Rice, Odegaard e Havertz.
Proprio il capitano dei Gunners (che durante i 90 minuti più recupero completa il 92% dei passaggi), al rientro dopo praticamente due mesi, dà la scossa alla sfida dopo un primo tempo dai rarissimi acuti (se non 34′ quando Havertz vede annullarsi dal Var lo 0-1 causa fuorigioco) con un suggerimento illuminante per Martinelli che sblocca il punteggio con il suo terzo centro in campionato battendo Sanchez con un destro ravvicinato sul primo palo facendo esplodere di gioia il settore ospiti.
In seguito allo svantaggio Maresca manda in campo Enzo Fernandez e Mudryk e al 70′, dieci minuti più tardi rispetto alla marcatura ospite, proprio il centrocampista argentino pesca tra le linee sulla trequarti Pedro Neto che dai 25 metri abbondanti lascia partire un potente mancino rasoterra che si infila nell’angolino: 1-1 e primo centro con i Blues in campionato dopo quelli in Conference League e Coppa di Lega per il portoghese arrivato in estate dal Wolverhampton (il secondo in carriera in Premier League da fuori area, l’altro risale al 1 gennaio 2020 nella sfida tra Wolves e Watford).
Nell’ultimo minuto di recupero nel tentativo di correggere in porta il cross basso di Saliba (la cui posizione di partenza sarebbe stata da valutare) Trossard toglie con la punta il pallone dalla disponibilità di Havertz che non avrebbe avuto difficoltà a metterlo nella porta sguarnita, certificando il pareggio finale per la disperazione di Arteta che vede allungarsi a 4 la striscia di partite senza vittorie in Premier League, scivolando a -9 dal Liverpool capolista. Risultato che, a sua volta, va a sommarsi all’1-0 incassato dall’Inter in Champions League mercoledì scorso. Alla ripresa il tecnico spagnolo, forte anche dei diversi recuperi dall’infermeria, dovrà riuscire a invertire la rotta.
Stessi punti in graduatoria per il Chelsea che, nonostante non sia riuscito a sfatare il tabù Stamford Bridge relativo a questo derby (la vittoria manca dal 2018), considerate le ultime due stagioni da incubo può ritenersi soddisfatto del momentaneo terzo posto (dato che mancava dall’ultima giornata della stagione 2021-22), alimentato dall’immacolato cammino in Conference League, compreso l’8-0 al Noah di giovedì, di cui Maresca è certamente tra i principali artefici.
Dopo aver raccolto 10 punti nelle ultime quattro partite il Nottingham cade per la seconda volta in casa in questo campionato. Il giustiziere del Forest in questo caso (a settembre era stato il Fulham) è il Newcastle che restituisce ai Tricky Trees lo sgarbo di St. James’ Park di quasi un anno fa (26 dicembre 2023, 1-3 anche in quel caso con tripletta di Wood) portandosi a -1 dalla zona Champions.
La sfida del City Ground in realtà inizia come meglio non si potrebbe per i padroni di casa che sperano di protrarre il loro momento magico con la zuccata di Murillo, primo centro in carriera in Premier League, sul piazzato di Elanga al 21′, ma si vedono costretti a soccombere nella ripresa sotto i colpi della spietata formazione di Howe.
Il quarto gol consecutivo di Isak tra campionato e Coppa di Lega pareggia i conti al 54′ dal corner di Bruno Guimaraes, lo stesso centravanti svedese apre il campo al 72′ per la discesa di Joelinton che ha tutto il tempo di controllare la palla, spostarsela sul mancino e battere l’ex di turno Sels con uno splendido tiro a giro che vale il sorpasso e la seconda gioia personale in questa Premier.
A chiudere i conti all’83’ ci pensa Barnes, a secco dal 21 settembre, sfruttando la ripartenza guidata da Tonali con un destro secco sul primo palo che fissa il risultato sul definitivo 1-3 ed equivale alla terza vittoria consecutiva dei Magpies in tutte le competizioni (non accadeva dall’ottobre 2023). I beniamini della Toon Army ora fanno sul serio e, senza impegni europei, potrebbero davvero tornare a insidiare le zone nobili della classifica. Nessun particolare allarmismo, invece, per la squadra di Espirito
Santo, ancora seconda miglior difesa del torneo e principale outsider del campionato.Seconda vittoria consecutiva per il Fulham che dopo aver vinto il derby nel recupero contro il Brentford nel monday night scorso, ne vince un altro in casa del Crystal Palace.
In seguito allo spavento iniziale con la conclusione di Mateta respinta sulla linea da Andersen i Cottagers sbloccano la sfida al tramonto del primo tempo su gentile concessione di Lacroix che da ultimo uomo sbaglia il passaggio in verticale regalando palla a Raul Jimenez, bravo poi a servire il solissimo Smith Rowe, alla terza rete in campionato, la prima in treasferta.
La ripresa è un monologo degli ospiti: al 53′ il Var cancella la doppietta dell’ex Arsenal per un fuorigioco millimetrico, al 76′ Kamada riceve un rosso diretto dal direttore di gara Michael per un intervento killer ai danni di Tete e all’83’ dopo un minuto dal suo ingresso in campo Wilson (che ne aveva impiegati 10 per fare il primo dei due al Brentford) chiude la partita capitalizzando la traccia verticale disegnata da Iwobi.
La squadra di Marco Silva si porta, così, al settimo posto in classifica, in piena bagarre europea collezionando la sesta vittoria negli ultimi 10 derby londinesi giocati, una in più rispetto ai precedenti 49 disputati. Sesta sconfitta in campionato, invece, per le Eagles dopo i 4 punti raccolti nelle ultime due sfide con Tottenham e Wolverhampton, e momentaneo terzultimo posto che inizia a destare serie preoccupazioni.
Shock al Tottenham Hotspur Stadium dove passa l’Ipswich che centra la prima vittoria in campionato grazie a una prestazione caparbia, generosa e lucida.
I Tractor Boys mettono la freccia al 31′ dopo essere stati graziati da Brennan Johnson in apertura, con la strabiliante acrobazia di Szmodics sulla sponda aerea di Delap (terzo centro in campionato, tutti in trasferta) che coincide con il 13esimo 0-1 interno incassato dal Tottenham in tutto il 2024 (solo Ipswich nel 1994 e Crystal Palace nel 2017 con 14 hanno fatto peggio).
L’esterno irlandese è protagonista anche nell’azione del raddoppio al 43′: riceve palla in verticale da Davis, la mette in mezzo costringendo agli straordinari Dragusin che la tocca male favorendo il tap-in di Delap, già a quota 6 nel torneo. Gli Spurs si ritrovano sotto di due in casa contro una neopromossa per la prima volta dal 2003 (contro il Manchester City in quel caso).
La formazione di Postecoglou reagisce bene nella ripresa, ma Solanke è in giornata no (gol cancellato dal Var per tocco di mano auto-provocato e gigantesca occasione fallita nel recupero) e di rete ne arriva una sola, con Bentancur dall’angolo di Pedro Porro, che non evita, dunque, la quinta sconfitta in campionato, la seconda consecutiva se sommata a quella di giovedì per 3-2 sul campo del Galatasaray in Europa League. Spurs decisamente troppo discontinui in questo avvio, seppur ancora a -3 dal quarto posto.
Sorride, invece, l’undici di McKenna che raccoglie tre punti insperati alla vigilia tornando a vincere in trasferta in Premier League dopo 22 anni (ultimo successo contro l’Everton nel febbraio 2002) e scavalcando il Crystal Palace al 17esimo posto.
Quinto successo nelle prime sei partite casalinghe con annesso miglior rendimento interno del campionato per il Brentford che, come ormai da copione, regala spettacolo nel match contro il Bournemouth.
Le Cherries si portano avanti al 17′ sfruttando con Evanilson, al terzo gol consecutivo dopo quelli con Aston Villa e Manchester City, l’errato retropassaggio dell’ex Liverpool Van den Berg, ma vengono riprese esattamente dieci minuti più tardi dal colpo di testa di Wissa che corregge in porta un pallone vagante scaturito dalla rimessa lunga di Jensen.
Nei primi 13 minuti della ripresa accade di tutto: gli ospiti passano nuovamente in vantaggio al 49′ grazie alla combinazione tra Kluivert e Cook da corner corto che porta al secondo centro in campionato dell’olandese ex Roma. Appena un minuto dopo le Bees la pareggiano con il primo acuto in carriera in Premier League dopo i 4 assist stagionali già messi a referto dell’ex Sampdoria Damsgaard imbeccato da Mbeumo, per poi mettere la freccia al 58′ ancora con Wissa, bravo a superare l’uscita bassa di Kepa con un dolce tocco sotto per il suo 15esimo gol su azione nel 2024 (solo Haaland con 19 ha fatto meglio).
Nel finale l’undici di Iraola sfiora il pari con Huijsen che colpisce la traversa di testa, ma non riesce a evitare la quarta sconfitta in campionato dopo i 7 punti raccolti con Arsenal, Manchester City e Aston Villa. I ragazzi di Frank superano in classifica proprio il Bournemouth: 16 punti totali, tutti raccolti in casa: un bel paradosso.
Torna a vincere dopo quasi un mese in campionato il Manchester United rifilando un 3-0 al Leicester dopo il 5-2 in Coppa di Lega di dodici giorni fa.
L’ultima sfida del mini-ciclo targato Van Nistelrooy (tre vittorie, compresa quella di giovedì in Europa League per 2-0 sul Paok, e un pareggio) viene aperta dal primo gol su azione in campionato di Bruno Fernandes che dopo aver ricevuto di tacco da Diallo (reduce dalla doppietta europea) scarica in porta da fuori un potente destro all’angolino.
Il portoghese, alla sua presenza numero 250 complessiva, è protagonista anche nelle altre due marcature: al 38′ provoca l’autogol dell’ex Bologna Kristiansen sfiorando di testa il cross di Mazraoui, all’82’ serve l’assist per lo splendido tiro a giro di Garnacho, arrivando a toccare quota 100 coinvolgimenti diretti in gol in 170 presenze in Premier League con i Red Devils, impiegando una sola partita in più rispetto a Cristiano Ronaldo per raggiungere tale obiettivo.
Da oggi si apre ufficialmente l’era Amorim con la speranza di risalire una classifica deficitaria. Le Foxes, invece, restano al 15esimo posto a quota dieci punti, incassando la quinta sconfitta in campionato.
Match senza gol al London Stadium tra le due deluse di questo inizio stagione West Ham ed Everton. Il primo tempo è facilmente traducibile come una progressiva fase di studio tra le due squadre che ci provano, ma senza troppa convinzione, arrivando raramente a calciare in porta.
Nella ripresa si vedono, senza dubbio, le cose più interessanti con gli Hammers che danno fondo a buona parte delle loro energie residue per acciuffare i tre punti ma sbattono prima sul palo con Summerville smarcato da un grande assist di Paquetà e poi su Pickford che nel recupero sporca con le dita la violenta conclusione ravvicinata di Ings, permettendo ai suoi di incamerare un pareggio che permette loro di allungare a +3 sulla zona rossa.
Primo clean sheet casalingo nelle ultime 15 uscite per la formazione di Lopetegui che continua, però, ad arrancare nonostante l’ottima rosa a disposizione: i 12 punti raccolti fin qui non possono soddisfare.
Prima vittoria in campionato anche per il Wolverhampton che liquida con un secco 2-0 il Southampton nello scontro salvezza.
I Wolves sbloccano la sfida dopo 1 minuto e 48 secondi (gol più veloce della loro storia) con Pablo Sarabia, a secco dallo scorso aprile, bravo a finalizzare l’imbucata di Matheus Cunha. Al 14′ gli ospiti la pareggiano con Manning, ma il Var annulla per un fallo precedente su Ait-Nouri, mentre al 51′ è ancora il brasiliano di casa in maglia 10 a prendersi la ribalta, questa volta con un bolide da distanza considerevole, arrivando a toccare quota 25 coinvolgimenti diretti in gol dall’inizio della scorsa stagione.
Dopo i due pareggi con Brighton e Crystal Palace la squadra di O’Neil riesce finalmente a trovare il primo successo, lasciando all’ultimo posto proprio quella di Martin.
1) Mohamed Salah – Ancora un gol e un assist. Primo calciatore a raggiungere la doppia-doppia in tutte le competizioni nei top 5 campionati europei. L’unico ad averlo fatto in tutte le ultime quattro stagioni. Momentaneamente è in scadenza. Il Liverpool sa di non poter prescindere dal proprio numero 11.
2) Joao Pedro – Scende in campo al 65′ e in 18 minuti cambia completamente i connotati del match. Un gol e un assist anche per lui per spedire il Brighton nell’iperuranio e il City in una crisi senza precedenti. L’uomo in più a disposizione di Hurzeler.
3) Yoane Wissa – Cinque centri e un assist nelle ultime quattro gare casalinghe del Brentford. Sette reti complessive in campionato. Della media realizzativa inferiore solamente a Haaland nel 2024 già abbiamo parlato, così come della doppietta che stende il Bournemouth e regala un altro successo di prestigio alle Bees. What else?
1) Maxence Lacroix – L’errore grossolano in impostazione che dà il là al vantaggio del Fulham condiziona tutta la partita dei suoi. In più si perde Wilson sulla verticalizzazione di Iwobi in occasione dello 0-2. Prova da dimenticare per l’ex Wolfsburg.
2) Daichi Kamada – Un altro elemento del Crystal Palace in questa Flop 3 per mettere ancor di più in evidenza il pessimo avvio di stagione della squadra di Glasner. L’ex Lazio rimedia un rosso diretto con annessa squalifica pesante dopo un intervento che definite scriteriato risulta un eufemismo, sintomo di un gruppo in forte stato confusionario.
3) Brennan Johnson – Fallisce in apertura l’1-0 sotto misura che avrebbe dato un’altra impronta alla sfida con l’Ipswich. A questo va aggiunta l’eccessiva libertà concessa a Davis nell’azione che porta al raddoppio di Delap. Giornata no sia per lui che per Solanke.
1 | Liverpool | 28 | 11 | 9 | 1 | 1 | 21:6 | +15 |
2 | Manchester City | 23 | 11 | 7 | 2 | 2 | 22:13 | +9 |
3 | Chelsea | 19 | 11 | 5 | 4 | 2 | 21:13 | +8 |
4 | Arsenal | 19 | 11 | 5 | 4 | 2 | 18:12 | +6 |
5 | Nottingham Forest | 19 | 11 | 5 | 4 | 2 | 15:10 | +5 |
6 | Brighton | 19 | 11 | 5 | 4 | 2 | 19:15 | +4 |
7 | Fulham | 18 | 11 | 5 | 3 | 3 | 16:13 | +3 |
8 | Newcastle | 18 | 11 | 5 | 3 | 3 | 13:11 | +2 |
9 | Aston Villa | 18 | 11 | 5 | 3 | 3 | 17:17 | 0 |
10 | Tottenham | 16 | 11 | 5 | 1 | 5 | 23:13 | +10 |
11 | Brentford | 16 | 11 | 5 | 1 | 5 | 22:22 | 0 |
12 | Bournemouth | 15 | 11 | 4 | 3 | 4 | 15:15 | 0 |
13 | Manchester United | 15 | 11 | 4 | 3 | 4 | 12:12 | 0 |
14 | West Ham | 12 | 11 | 3 | 3 | 5 | 13:19 | -6 |
15 | Leicester | 10 | 11 | 2 | 4 | 5 | 14:21 | -7 |
16 | Everton | 10 | 11 | 2 | 4 | 5 | 10:17 | -7 |
17 | Ipswich Town | 8 | 11 | 1 | 5 | 5 | 12:22 | -10 |
18 | Crystal Palace | 7 | 11 | 1 | 4 | 6 | 8:15 | -7 |
19 | Wolverhampton | 6 | 11 | 1 | 3 | 7 | 16:27 | -11 |
20 | Southampton | 4 | 11 | 1 | 1 | 9 | 7:21 | -14 |
Prossimo turno:
Sabato 23 novembre
Leicester 13:30 Chelsea
Fulham 16:00 Wolverhampton
Everton 16:00 Brentford
Arsenal 16:00 Nottingham Forest
Bournemouth 16:00 Brighton
Aston Villa 16:00 Crystal Palace
Manchester City 18:30 Tottenham
Domenica 24 novembre
Southampton 15:00 Liverpool
Ipswich 17:30 Manchester United
Lunedì 25 novembre
Newcastle 21:00 West Ham
Aggiornato al 11/11/2024 16:43
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