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Arsenal: 20 anni fa la leggenda dei “The Invincibles”

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Arsenal

Nel 2004 Arsene Wenger portava l’Arsenal a conquistare il suo tredicesimo titolo in Premier League non perdendo neanche una partita in tutta la stagione. 

A chi pensiamo quando parliamo di squadre imbattibili? Sicuramente gli appassionati più “datati” diranno il Grande Torino di Valentino Mazzola o il Real Madrid di Di Stefano. Le generazioni degli anni dopo ricorderanno il Milan di Arrigo Sacchi. Quelle più recenti parleranno del Barcellona dei marziani di Pep Guardiola.

C’è stata una squadra, però, che era veramente invincibile. E che vent’anni fa entrava nella leggenda del calcio con un record che, ancora oggi, nessuno ha più eguagliato nel campionato inglese. E quella squadra era l’Arsenal.

La rivoluzione francese.

E’ il 1996. Da quattro anni il campionato inglese ha cambiato nome, passando da First Division a Premier League. Non è solamente un cambio di nominativo, ma dell’idea che c’é alla base: rendere il torneo d’Oltremanica il migliore al mondo. Rinnovo delle infrastrutture e “cacciata” degli hooligans dagli stadi sono i capisaldi di un progetto che all’inizio genera scetticismo ma che, un paio di decenni dopo, porterà introiti economici mai visti prima.

Arriva la Premier League, e c’é un solo uomo al comando: Sir Alex Ferguson. Il Manchester United è la squadra che aprirà un dominio quasi incontrastato. Già, quasi. Perché nella patria della letteratura romantica solo l’immaginazione ed un forte sentimento interiore avrebbe potuto contrastare un egemonia che sembrava inscalfibile. E il protagonista di questo romanzo durato più di vent’anni si chiama Arsène Wenger.

Arsenal

Diventato allenatore dopo un passato tutt’altro che indimenticabile come calciatore, esordisce come tecnico con il Nancy. Nel 1987 arriva nel Principato, dove porterà il Monaco alla conquista del titolo nel 1988. Arrivano offerte importanti, dal Bayern Monaco alla nazionale francese, ma la risposta è no. Wenger si trova bene al Monaco, e giura fedeltà alla propria squadra. L’inizio di una lunga storia d’amore? Tutt’altro. Dopo un difficile avvio di campionato il tecnico viene esonerato. E dove va? Lontano, fino in Giappone. Al Nagoya Grampus, dove vincerà la Coppa dell’Imperatore e portando la squadra al secondo posto, dopo averla prelevata dai bassi fondi della classifica.

Una grande impresa, certo. Ma le imprese lontane da casa rischiano di non avere appeal. Eppure c’é qualcuno che già qualche anno prima aveva visto in Wenger qualcosa di speciale. Quel qualcuno si chiama David Dein, ed è il vicepresidente dell’Arsenal.

Si erano conosciuti qualche anno prima, quando Wenger era ancora l’allenatore del Monaco. Tra realtà e finzione, proprio come in un romanzo romantico, si narra di una frase pronunciata dal tecnico nativo di Strasburgo al numero 2 dei Gunners in quell’incontro: “Ieri sera alla tv ho visto una partita del Tottenham. Mi sono addormentato.” Dein si ricordò di questa frase, e nel 1996 Wenger prenderà il posto del dimissionario Bruce Rioch.

Il Double.

L’arrivo di Wenger a Londra viene accolto dai tifosi dei Gunners con una certa preoccupazione. L’abitudine ad una guida tecnica inglese o comunque del Regno Unito è ormai consolidata, e un allenatore straniero avrebbe portato, a loro avviso, solo incertezze. La rivoluzione francese parte dall’alimentazione e dai metodi di allenamento. Con Wenger arriva anche un giovane Patrick Vieira, che di lì a poco diventerà la colonna portante del centrocampo dell’Arsenal del presente e di quello futuro. La prima stagione si conclude con il terzo posto in classifica e con la vittoria, ancora una volta, del Manchester United. Ma i miglioramenti sono evidenti, ed è solo l’inizio.

La seconda stagione è quella che porterà l’Arsenal alla conquista del double Premier League-FA Cup, dopo quasi trent’anni di distanza dall’ultima volta. La squadra aveva messo delle fondamenta solide all’interno della sua rosa. Un mix di giocatori giovani (Vieira, Overmars, Petit) affiancati da veterani già affermati (Bergkamp in primis).

Arsenal

Sembrerebbe solamente il preludio ad un dominio destinato a durare anni, ma non sarà subito. Nelle stagioni successive i Gunners arriveranno sempre alle spalle degli acerrimi rivali del Manchester United, che vinceranno la Premier League per ben tre stagioni consecutive. L’Arsenal conoscerà l’amarezza della sconfitta anche in campo europeo nel 2000, quando verrà battuto ai rigori dal Galatasaray nella finale di Coppa UEFA.

Sono molti i tifosi londinesi a credere che il Double sia stata una parentesi felice ma breve, e che per vedere rivincere ancora la propria squadra bisognerà aspettare ancora tanto tempo. E invece si sbagliano, perché nel 1999 è arrivato l’uomo della provvidenza, e anche lui, come Wenger, viene dal Monaco. Il suo nome è Thierry Henry.

Gli invincibili.

Dopo un periodo di adattamento ad un campionato totalmente diverso, Henry diventa il fuoriclasse pronto a prendere per mano l’Arsenal e a farlo diventare una delle squadre più belle di sempre. Assieme a lui ci furono gli arrivi fondamentali di Robert Pires, Fredrik Ljungberg e Sol Campbell, che in poco tempo diventarono la colonna portante dei Gunners.

Il ritorno al successo arriva nella stagione 2001-2002. L’Arsenal vince ancora una volta il Double, il terzo della sua storia. Il Manchester United però è sempre lì, in agguato, ed infatti la stagione successiva si riprende la corona. Ciò che però preoccupa di più i tifosi dell’Arsenal e la dirigenza stessa è che sempre più club stanno vendendo a proprietà miliardarie. L’arrivo di Roman Abramovic al Chelsea coinciderà con l’inizio di sessioni di calciomercato faraoniche, con un solo chiaro obiettivo: vincere subito.

Ma a volte i milioni non bastano. A volte la programmazione, la pazienza e la perseveranza pagano. Anche quando il mondo esterno sembra dirti il contrario. E così fu.

All’inizio della stagione 2002/2003 le dichiarazioni di Wenger fanno sorridere in molti. “Questa squadra può pensare di non perdere neanche una partita in campionato”, afferma il tecnico francese. Alcuni tifosi dell’Arsenal sono arrabbiati da queste dichiarazioni, mentre i rivali deridono lo stesso Wenger. In molti cambieranno idea solamente un anno dopo.

Eppure la stagione 2003/2004 non inizia benissimo. I Gunners perdono in Community Shield ai calci di rigore contro il Manchester United, e le prime cinque gare di campionato portano quattro successi ed un pareggio, ma senza convincere del tutto.

Arsenal

Il 21 settembre 2003 l’Arsenal arriva all’Old Trafford, in una gara che rimarrà nella storia della Premier League come “The Battle of Old Trafford”. La squadra di Wenger è avanti 2-1 nonostante si trovi in dieci uomini per l’espulsione di Vieira, arrivata dopo un fallo di reazione su Ruud van Nistelrooij. Ne nasce una rissa clamorosa. A dieci minuti dal termine proprio il centravanti olandese ha la possibilità di pareggiare dagli 11 metri, ma la sua conclusione sbatte sulla traversa. Keown gli esulta ripetutamente in faccia, colpendolo anche. Ne nasce un parapiglia ma, clamorosamente, l’arbitro non estrae nemmeno un cartellino.

L’Arsenal vince anche contro il Liverpool ed il Chelsea, ma al termine del girone d’andata si trova a tre punti di distanza dai Blues. La parte di stagione che sarà decisiva per il successo dei Gunners è quella compresa tra il 10 gennaio ed il 20 marzo 2004. In quel periodo l’Arsenal vincerà 9 gare consecutive, tra cui quella fondamentale in rimonta in casa del Chelsea. Il pareggio contro lo United per 1-1 porta i cannonieri primi in campionato a 12 punti di distanza dai Red Devils e a 7 punti dal Chelsea. Un distacco abissale e che metterà la parola “fine” alle ambizioni di Ranieri e Ferguson.

La tripletta di Thierry Henry contro il Liverpool nel successo per 4-2 è una masterclass di tecnica e potenza. La vittoria contro i Reds è il manifesto del pensiero tattico di Wenger, che dimostra lo strapotere di una squadra dominante.

Il 13esimo titolo della storia dell’Arsenal arriva matematicamente a quattro giornate dal termine con il pareggio per 2-2 contro il Tottenham. Già, proprio quel Tottenham che faceva addormentare Wenger alla tv.

Ma non finisce qui. L’Arsenal vuole trasformare la propria stagione da unica ad irripetibile. E così sarà. I Gunners chiuderanno il campionato da imbattuti con 90 punti. In 38 partite collezioneranno 26 vittorie e 12 pareggi. Un’ impresa che, a vent’anni di distanza, nessuno è stato più in grado di ripetere in Premier League. Thierry Henry è all’apice della sua carriera, e vince la classifica cannonieri con 30 reti.

Arsenal

Sono passati vent’anni da quel 2004 in cui l’Arsenal di Wenger scioccò il mondo calcistico. Da quel momento i tifosi stanno ancora aspettando il ritorno alla vittoria del campionato. L’anno scorso Arteta ci è quasi riuscito, come quest’anno. E se non dovesse essere nemmeno quest’anno i tifosi dell’Arsenal continueranno ad essere pazienti ancora un po’.

Perché nella trasposizione cinematografica del capolavoro di Nick Hornby “Febbre a 90” c’é una frase che, probabilmente, rappresenta in maniera impeccabile l’essenza dei tifosi dei Gunners: “C’è sempre un altra stagione”.

 

 

 

 

 

 

Premier League

Kluivert rinato a Bournemouth: 10 gol e 3 assist in stagione

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Justin Kluivert brilla al Bournemouth: 10 gol e 3 assist in stagione, affare d’oro a 11 milioni di euro per il club inglese.

Kluivert

L’Ascesa di Justin Kluivert al Bournemouth

Justin Kluivert, sta vivendo una stagione straordinaria con il Bournemouth, dimostrandosi un acquisto vincente per il club inglese. Arrivato nel 2023 per 11 milioni di euro, l’olandese ha già segnato 10 gol e fornito 3 assist in tutte le competizioni: consolidando la sua posizione come uno dei giocatori chiave della squadra.

L’attaccante, figlio dell’ex calciatore Patrick Kluivert, sta dimostrando di saper reggere la pressione delle aspettative, confermando la bontà dell’investimento fatto dal Bournemouth. La sua velocità, abilità tecnica e visione di gioco lo rendono un elemento insostituibile per l’allenatore, contribuendo in modo significativo ai successi recenti del club.

Un Investimento che Ripaga

Il suo acquisto, per 11 milioni di euro, si sta rivelando un vero affare per il Bournemouth. La sua capacità di incidere nelle partite, non solo con i gol ma anche con assist decisivi, ha portato una ventata di freschezza e qualità all’attacco della squadra. Il giovane olandese, con la sua versatilità e determinazione, ha catturato l’attenzione non solo dei tifosi del Bournemouth, ma anche degli osservatori del calcio internazionale.

Con il suo rendimento attuale, Kluivert potrebbe attirare l’interesse di club ancora più prestigiosi ma per ora il Bournemouth può godersi le sue prestazioni eccezionali. Il futuro appare luminoso per Justin Kluivert, che continua a scrivere il suo nome tra le promesse più intriganti del calcio europeo.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Everton-Tottenham, probabili formazioni e dove vederla

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Tottenham, Son

Le probabili formazioni di Everton-Tottenham, partita valida per la 22a giornata di Premier League, in programma domenica 19 gennaio alle 15.

La giornata numero 22 di Premier League mette di fronte due squadre in crisi di risultati: EvertonTottenham. I Toffees hanno un solo punto di vantaggio sul terzultimo posto occupato dall’Ipswich Town, vengono da 3 sconfitte di fila in campionato (tutti senza segnare) e in generale non vincono dal 4-0 sul Wolverhampton dello scorso 4 dicembre.

Non se la passano tanto meglio gli Spurs, che nelle ultime 9 gare di Premier hanno battuto solo il Southampton ultimo in classifica. Le ultime 2 rimonte subite dal Newcastle e dall’Arsenal hanno peggiorato la situazione di classifica: il ritardo dalla zona Europa (11 punti) è maggiore rispetto al vantaggio sulla zona retrocessione (8 punti). All’andata hanno vinto i londinesi 4-0 con i gol di Son (doppietta), BissoumaRomero.

Qui Everton

Dopo 12 anni David Moyes è tornato sulla panchina dell’Everton. L’esordio è coinciso però con la sconfitta interna per 1-0 contro l’Aston Villa. Previsto un solo cambio rispetto alla sfida coi VillansPickford in porta. Tarkowski Branthwaite centrali di difesa, con Young terzino destro e Mykolenko a sinistra.

Everton-Tottenham

In mediana spazio alla coppia MangalaGueye. Sulla fascia sinistra confermato Ndiaye, mentre a destra Lindstrom è leggermente favorito su Harrison. Atteso Doucouré nella trequarti, a supporto del centravanti Calvert-Lewin. In dubbio Broja, mentre mancheranno gli infortunati ColemanIroegbunamMcNeilChermiti.

Qui Tottenham

In casa Tottenham si è aggiunto Werner alla lista degli infortunati, che comprendeva già: VicarioRomerovan de VenUdogieBentancurOdobert. L’allenatore Ange Postecoglou ha recuperato RicharlisonForster e spera di contare anche su BissoumaJohnson, non al meglio dopo l’ultima partita contro l’Arsenal.

Everton-Tottenham

Confermato quasi per intero l’11 titolare visto all’Emirates. In porta Kinsky favorito su Forster, che non è ancora al meglio. Linea difensiva a 4 con Porro terzino destro, Spence a sinistra e la coppia DragusinGray in mezzo. A centrocampo Sarr vertice basso, mentre le due mezze ali saranno MaddisonBergvall. In attacco Solanke, supportato da Kulusevski Son sulle fasce.

Everton-Tottenham: probabili formazioni

Everton (4-2-3-1): Pickford; Young, Tarkowski, Branthwaite, Mykolenko; Mangala, Gueye; Lindstrom, Doucouré, Ndiaye; Calvert-Lewin. Allenatore: Moyes.

Tottenham (4-3-3): Kinsky; Porro, Dragusin, Gray, Spence; Maddison, Sarr, Bergvall; Kulusevksi, Solanke, Son. Allenatore: Postecoglou.

Everton-Tottenham: dove vederla

Sky Sport trasmetterà in diretta sul canale 257 l’incontro di Goodison Park, che sarà visibile anche su Sky Go e in streaming su NOW. Fischio d’inizio domani, 19 gennaio, alle 15.

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Premier League

Ipswich-Manchester City, probabili formazioni e dove vederla

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West Ham

Ipswich-Manchester City, match valido per la 22ª giornata di Premier League, vedra i ragazzi di Pep Guardiola ospiti della neo promossa Ipswich.

Il Manchester City non sta disputando una grande stagione, attualmente gli azzurri di Manchester si trovano al 7° posto in classifica a -12 punti dal Liverpool capolista (che ha una partita in meno). L’Ipswich si trova nella zona calda e deve cercare di ottenere punti per sorpassare i Wolves al 17° posto.

Ipswich-Manchester City calcio

Inside the Etihad Stadium ahead of the Premier League match Manchester City vs Crystal Palace at Etihad Stadium, Manchester, United Kingdom, 16th December 2023
(Photo by Conor Molloy/News Images)

Qui Ipswich

La neo promossa accoglierà i campioni d’Inghilterra con questa formazione: Walton in porta, difesa a 5 composta da Johnson, O’Shea, Woolfenden, Greaves e Davis. Centrocampo a 4 con Burns e Hutchinson sulle corsie laterali e Morsy e Cajuste sulla mediana. In attacco unica punta Liam Delap.

Qui Manchester City

La probabile formazione di Pep Guardiola è composta da: Ortega in porta, difesa a 4 con Rico Lewis, Akanji, Ake e Gvardiol. Sulla mediana spazio per Kovacic e Bernardo Silva. Trequarti di qualità con Foden e Savinho più esterni e Kevin De Bruyne dietro ad Erling Haaland.

Ipswich-Manchester City, probabili formazioni

Ipswich (5-4-1): Walton; Johnson, O’Shea, Woolfenden, Greaves, Davis; Burns, Morsy, Cajuste, Hutchinson; Delap. All. Kieran McKenna.

Manchester City (4-2-3-1): Ortega; Rico Lewis, Akanji, Ake, Gvardiol; Bernardo Silva, Kovacic; Foden, De Bruyne, Savinho; Haaland. All. Pep Guardiola.

Ipswich-Manchester City, dove vederla

Il match Ipswich-Manchester City, in programma Domenica 19 Gennaio alle ore 17:30 allo stadio Portman Road Stadium di Ipswich, sarà visibile su Sky e in streaming su Sky Go, oltre che su NOW.

 

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