RICCARDO CALAFIORI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Riccardo Calafiori ha parlato del suo impatto con la nuova realtà inglese e delle differenze di quest’ultima rispetto al campionato italiano.
Nelle ultime due stagioni Riccardo Calafiori è diventato uno dei migliori giocatori italiani. Le annate con il Bologna e la spedizione europea con la Nazionale lo hanno consacrato come uno dei difensori di maggior talento, tanto da attirare le attenzioni dell’Arsenal, che per averlo quest’estate ha sborsato una cifra vicina ai 50 milioni di euro.
Reduce da uno splendido gol nel big match contro il Manchester City, Calafiori ha raccontato il suo personale momento in un’intervista a Rai Sport.
Sul gol contro il City: “La rete contro i Citizens è un risultato del modo in cui i tifosi dell’Arsenal mi hanno aiutato sin da subito. Qui a Londra mi sono ambientato benissimo grazie al loro aiuto, a quello dei compagni e a quello della società.”
Su Londra: “C’è un po’ più di freddo rispetto all’Italia, ma questo me lo aspettavo. E’ una città che ti permette di fare quello che vuoi, ed io voglio dimostrare che ho fatto la scelta giusta a venire qui. Sin da quando l’Arsenal ha mostrato interesse verso di me io e il mio procuratore Lucci abbiamo spinto parecchio in questa direzione. Era l’occasione giusta per cambiare campionato: qui l’organizzazione ti permette di diventare un top player.
Negli ultimi due anni mi è cambiata la vita e la carriera, ed il merito è mio ma anche delle persone che mi sono state vicino.”Sulle differenze tra Serie A e Premier League: “Sono due campionati molto differenti, soprattutto a livello d’intensità. Io sono arrivato qui subito dopo le vacanze, non avendo avuto ancora la possibilità di allenarmi in gruppo. Non mi sento di dire che la Premier League sia migliore della Serie A, ma sicuramente è un campionato diverso. Qui anche le squadre piccole ti affrontano a viso aperto con ritmi altissimi: anche se sei sopra di due o tre reti si continua ad andare fortissimo.”
Sulla Nazionale: “Secondo me ci siamo già ripresi dopo la fallimentare esperienza all’Europeo. Non abbiamo espresso sul campo il nostro potenziale, ma quell’esperienza è già dimenticata e secondo me lo abbiamo dimostrato con le partite contro la Francia ed Israele: è l’inizio di un nuovo ciclo. Che io sia titolare oppure no, sicuramente mi sento addosso delle maggiori responsabilità. Questo però mi fa piacere, perché la Nazionale è sempre qualcosa di unico.”
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Aggiornato al 28/09/2024 15:42
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