Con la sconfitta in casa dell’Everton, che vince il 244esimo Merseyside Derby della storia, il Liverpool dice addio alla Premier League.
Non sono tempi facili per chi a Liverpool ha scelto di sostenere i Toffees anziché i Reds. La parte blu della Merseyside, relegata da anni nei meandri della Premier League, è costretta ad assistere inerme ai successi dei propri acerrimi rivali.
Nella storia di un club glorioso come l’Everton, non si era mai registrato un simile distacco tecnico fra le due squadre di Liverpool come in questo periodo storico. Per questo motivo, in un momento così amaro di soddisfazioni, non dovrebbe stupire che anche vincere un derby significhi fare la storia.
L’Everton, infatti, non batteva il Liverpool in casa dal 17 Ottobre 2010. In mezzo Carlo Ancelotti, nel Febbraio del 2021, aveva espugnato Anfield, interrompendo un’emorragia di successi nel derby lunga 23 partite. Non è solo un discorso di orgoglio cittadino, poiché questi tre punti sono anche vitali per la corsa salvezza.
Con il successo di ieri sera, l’Everton si è portato a più otto dalla zona retrocessione. Infatti, il Luton Town (attualmente 18esimo in classifica) ha 25 punti (contro i 33 dei Toffees) a quattro giornate dal termine. E questo nonostante gli otto punti di penalizzazione inflitti dalla FA per il mancato rispetto delle norme concernenti il PSR, altrimenti la squadra di Sean Dyche sarebbe già matematicamente salva.
L’era di Klopp al Liverpool rischia di finire come peggio non si potrebbe. In un’annata in cui, per almeno tre quarti di stagione, i Reds erano stati in corsa per vincere tutto, il tecnico teutonico rischia di lasciare Anfield con in mano soltanto il consolation trophy della EFL Cup.
L’eliminazione ai quarti di F.A. Cup, contro l’odiato Manchester United che pure sta vivendo l’ennesima stagione travagliata, e soprattutto l’inconcepibile eliminazione dall’Europa League per mano della mediocre Atalanta di Gasperini hanno portato l’ex-Dortmund al centro di una vera e propria bufera mediatica.
Impossibile scagionarlo dai (tanti) capi d’accusa che pendono sulla sua testa, visto che quando le cose andavano bene (anche giustamente e a ragion veduta) questa squadra veniva definita “il Liverpool più di Klopp fra i Liverpool di Klopp“. Indi per cui è giusto che, esattamente come un allenatore si prende i complimenti quando le cose vanno bene, si prenda anche le critiche quando le cose vanno male: oneri e onori del mestiere.
I Reds al momento sono secondi in classifica con 74 punti, a meno tre dall’Arsenal capolista, ma il Manchester City (terzo in classifica con 73 punti) ha addirittura due partite in meno. Qualora dovessero vincerle entrambe, i citizens si prenderebbero la testa della classifica e sarebbe improbo pensare di poter recuperare cinque punti in quattro partite a una squadra di Guardiola che ha la Premier League come unico obiettivo.
Aggiornato al 25/04/2024 17:32
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