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Premier League

Manchester City, dall’Inghilterra: il sostituto se Guardiola non rinnova

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Il Manchester City ha proposto il rinnovo a Pep Guardiola, ma ha comunque cominciato a guardarsi attorno alla ricerca del potenziale sostituto.

Come rivelato a Fabio Fazio a “Che tempo che fa, Pep Guardiola non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro. Fra le tante opzioni sul tavolo anche il rinnovo di contratto proposto dal Manchester City.

Manchester City, il nome per il dopo-Guardiola

Per questa ragione i Citizens si stanno guardando intorno, alla ricerca del potenziale sostituto. Il favorito della dirigenza degli Sky Blues, stando a quanto riporta l’edizione odierna del Mirror, sarebbe Ruben Amorim.

Attuale tecnico dello Sporting Lisbona e precedentemente accostato anche ad altre squadre inglesi, fra cui Chelsea, Liverpool e West Ham. Il tecnico portoghese è molto apprezzato dal management inglese per le sue idee di gioco, considerate estremamente moderne, e viene considerato il successore ideale del catalano.

La candidatura di Amorim potrebbe essere ulteriormente sponsorizzata da Hugo Viana, che prenderà il posto di Txiki Begiristain (attuale direttore sportivo del City) a partire dal 2025. Il link fra i due è immediato, dato che Hugo Viana è il direttore sportivo proprio dello Sporting Lisbona dal Settembre del 2018.

Guardiola

Premier League

Manchester City, Ortega rassicura i tifosi: “Qui sono a mio agio.”

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Il secondo portiere del Manchester City Stefan Ortega ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport Deutschland in merito al proprio futuro.

Di seguito le sue parole.

Il futuro di Ortega sarà ancora nel City

“Sarà ancora qui perché mi sento molto a mio agio. Al momento ci sono poche ragioni per andarmene. Ho giocato 36 partite a un livello competitivo negli ultimi 2 anni, non un numero che solitamente totalizza un numero 12. Ricevo molto apprezzamento.”

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Premier League

Aston Villa, Monchi: “E’ tutto merito di Emery. Su Douglas Luiz…”

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Il ds dell’Aston Villa ha rilasciato una lunga intervista sul suo passato e sulla sua nuova esperienza in Inghilterra. Leggi con noi le parole di Monchi.

L’Aston Villa di Emery sta confermando quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione, culminata con la qualificazione in Champions League. Quest’anno i Villans hanno battuto anche il Bayern Monaco nella seconda giornata di Champions League. Monchi ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport, parlando del suo passato, della sua nuova esperienza in Inghilterra e di alcune vicende del calcio italiano.

Unai Emery, Monchi

Le parole di Monchi

L’inizio di stagione.

“Siamo contenti, abbiamo iniziato bene il campionato. Siamo contenti di quello che stiamo facendo qui all’Aston Villa”.

Su Emery.
“Sì, qualcosa è cambiato negli ultimi due anni dopo il suo arrivo. In quel momento la squadra era in difficoltà e ora lottiamo con i club più forti, qualcosa di buono ha fatto il nostro allenatore. E’ il vero protagonista di questo miracolo. Lui è molto esigente, è il primo ad arrivare al centro sportivo e l’ultimo ad andare via. Lavora tanto, ma gestisce anche benissimo l’extra-campo: è molto importante anche il suo lavoro nello spogliatoio, col gruppo”.

Il rapporto tra Monchi e Emery.
“Abbiamo lavorato tre anni e mezzo insieme al Siviglia vincendo tre Europa League di fila e qualificandoci in Champions. Io sono felice di lavorare con lui perché sono sempre cresciuto dal punto di vista professionale e ho trovato il successo. Lavora tanto, ma soprattutto ha una onestà importante. Lavora tanto al video anche dopo gli allenamenti: è difficile dire una sola qualità di Unai, è un allenatore in continua evoluzione e rispetto al tecnico di sei anni fa è un altro allenatore”.

Qual è la difficoltà maggiore che si avverte quando si arriva in Inghilterra?
“Non è tanta, alla fine io faccio lo stesso lavoro. E’ vero che qui la figura del direttore sportivo è un po’ diversa perché chi comanda è l’allenatore, il manager. Io sono dietro le quinte e posso fare di più ciò che mi piace. In quindici mesi ho fatto 3-4 interviste e anche il rapporto coi tifosi è più tranquillo. Per me è meglio perché credo di poter aggiungere più cose alla squadra. Ho un rapporto diretto con la proprietà americana. Non ho trovato tante differenze, ma posso dire di essere molto contento di lavorare in Premier League e all’Aston Villa“.

Sul tifo.
“Ora si parla delle big six, ma l’Aston Villa è una delle squadre più forti del calcio inglese. Abbiamo tantissimi tifosi, quando andiamo in trasferta per giocare troviamo sempre tantissimi tifosi. E’ bello: non abbiamo giocato in Europa per tanti anni e loro sono una motivazione in più per trovare il successo”.

Il tifo del Principe Williams. Le è capitato di parlarci?
Sì, lui è assiduo al Villa Park, viene sempre a vedere le partite dell’Aston Villa. Parla con Unai, parla coi calciatori e parla con me: è un vero tifoso dell’Aston Villa ed è contento del momento che stiamo vivendo”.

Sulla partenza.
“Forse ci manca qualche punto, nelle ultime due partite avremmo meritato di più. E’ difficile però giocare la Champions e la Premier: in Europa stiamo andando benissimo, abbiamo vinto due partite. Ora però ci aspettano sette partite complicate”.

L’estate di Duran.
Abbiamo due attaccanti fortissimi, lui e Watkins. Duran voleva giocare più minuti e noi avevamo necessità per un discorso di FFP di vendere un giocatore, ma senza una offerta importante eravamo convinti restasse qui. Emery ha tanta fiducia in lui: è arrivata qualche offerta, ci sono state delle riunioni, ma non è arrivata la cifra che chiedevamo noi”.

Le vicende in Italia

La gara contro il Bologna.
Essere favorito o no non cambia nulla, ognuno può pensare ciò che vuole. Il nostro inizio di stagione è stato bello, quello del Bologna così così ma sarà al 100% una sfida difficile. E’ vero che giocando al Villa Park avremo un piccolo vantaggio, ma alla fine è una gara di Champions e sono tutte difficili“.

Sul rapporto con Giovanni Sartori.
“Un rapporto buonissimo, quando io ero alla Roma lui all’Atalanta. Questa estate al Bologna abbiamo prestato Iling-Junior“.

La sfida contro la Juventus di Douglas Luiz.
Lui è bravo, è forte. Per noi lo scorso anno fu un giocatore fondamentale, ha giocato il 90% dei minuti complessivi. Sono convinto che piano piano troverà la sua migliore condizione e sarà un giocatore importante per la Juventus”.

Sull’esonero di De Rossi.
“Roma è un club che resterà per sempre nel mio cuore, era la prima volta che uscivo da Siviglia. E’ un momento della mia vita che rimarrà per sempre, il primo anno giocammo la semifinale di Champions League e quella rimarrà per sempre. Un posto bellissimo”.

Ha sentito De Rossi dopo l’esonero?
No, non l’ho sentito. Credo sia una situazione difficile ma non la conosco e non posso commentarla. Nessuno può mettere in discussione il suo amore per la Roma e lo scorso anno ha fatto un grande lavoro. Ma non posso dire di più”.

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Premier League

Manchester City, offerto il rinnovo di contratto a Guardiola

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Manchester City, Guardiola

La scadenza del contratto di Pep Guardiola è fissata al 2025. Il Manchester City però, ha presentato un’offerta di rinnovo al tecnico spagnolo.

L’incredibile carriera di Pep Guardiola al Manchester City potrebbe concludersi a fine stagione. Infatti, il suo contratto è in scadenza a giugno 2025 e per questo la società gli ha posto sul tavolo un’offerta di rinnovo fino alla stagione 2026/2027. Il tecnico spagnolo sta ovviamente prendendo tempo per cercare di capire cosa vuole fare del suo futuro.

Guardiola prima e dopo il Manchester City

Pep Guardiola è arrivato a Manchester nel 2016 quando aveva già ormai ottenuto la nomea del miglior allenatore del mondo visti i suoi anni passati tra Barcellona e Bayern Monaco. Qui però, non ha fatto altro che confermare le sue qualità di allenatore, entrando di fatto tra i tecnici migliori della storia del calcio. Ha vinto ad oggi 6 campionati inglesi ed 1 Champions League, oltre che hai meno prestigiosi trofei nazionali.

Se questa sua avventura a Manchester dovesse effettivamente finire a giugno 2025, bisognerebbe capire le sue intenzioni future. Non ha mai nascosto la sua volontà di allenare una Nazionale e di giocare un Mondiale. Potrebbe cercare fortuna in qualcuno dei club più blasonati d’Europa, ma difficilmente lo vedremo in Italia, anche se ha sempre speso buone parole verso il calcio italiano. Infine, non si può escludere l’opzione dell’anno sabbatico, dove avrebbe il tempo per staccare dal mondo del calcio e valutare con calma le varie proposte che eventualmente gli arriverebbero.

Manchester City

Pep Guardiola

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